vita, la « creazione di una nuova arte dello spettatore ». Dunque la creazione di un nuovo rapporto dello spettatore col teatro. Sono particolarità dietro le quali si nascondeva sempre il concetto fondamentale di ottenere qui una nuova Verstiindnis [ capacità di comprendere], spassionata, critica e desta e un rapporto dello spettatore con un avvenimento che sulla scena alla luce del riflettore è reso visibilmente. Dunque il fatto non si sviluppa come nei Kammerspiele di Strindberg o di Wedekind quali venivano messi in scena nel 1925, emergendo dal buio spettralmente e in modo verosimile. Inoltre nei drammi di Brecht sorse una forma necessariamente aperta. E i suoi pit1 importanti drammi sono tutti sotto questo rispetto contemporaneamente rappresentazioni del testo e rappresentazioni esaminatrici dello spettatore. L'appiglio che Brecht offre al frequentatore di teatro, costringe questi a pensare al problema di come appaia un mondo nel quale gli uomini devono andare in fondo alle loro buone qualità. Questo tema del voler essere buoni e la possibilità di riuscire ad esserlo compenetra appunto le opere piu importanti di questo drammaturgo. Ne L'anima buona di Seciuan tutto rimane aperto, l'epilogo lo dice chiaramente. Cosa deve fare Shen Te, « l'anima buona di Seciuan »? Gli dèi non possono dirglielo, essi accennano semplicemente al commiato senza impegno, « Agisci bene! », e spariscono nell'altro mondo. La donna stessa rimane interdetta. Deve forse trasformarsi ancora, per poter vivere, per riuscire ad esser buona, nel cugino Shui Ta, il sosia? Anche a questo problema non si risponde, deliberatamente; espresso nell'epilogo esso conclude il dramma: il sipario è chiuso e tulle le domande sono aperte. Questo antagonismo va compreso mediante la teoria di Brecht e la sua prassi. Il dramma del signor Puntila sarebbe un po' un altro esempio del Brecht maturo. Puntila è un uomo molto ben accetto nel momento in cui è ubriaco fradicio. Nel momento in cui è savio diventa un crudele custode dei beni, che strapazza il suo personale e agisce in modo assolutamente inumano e senza coscienza. Lo spettatore deve riconoscere visibilmente: « Oh Dio, veramente Puntila è un uomo decisamente simpatico! ». Jn realtà l'appiglio che Brecht offre allo spettatore vuole condurlo a un atteggiamento di conoscenza: a vedere cioè che non importa l'elemento simpatico o non simpatico di un Puntila; che è decisiva una posizione e una funzione obiettiva e sociologica. La posizione del padrone di fronte a Matti, il servo, il quale trova simpatico Puntila, sviluppa però anche l'atteggiamento dell'incompatibilità, della inconciliabilità dei punti di vista. E ora veniamo al Galileo. Galileo non è una tragedia che venga messa chiaramente in rilievo da Brecht nelle note pubblicate postume. Galileo è ancora un eroe, ma un eroe negativo. Mi sembra evidente che Brecht sia naufragato in ciò, nel fatto che egli all'origine avesse formulato e compreso il Galileo in maniera del tutto diversa e che l'autocondanna di Galileo sia piti che discuti.bile. Dalla negatività del modo di agire bisogna però far scaturire la possibilità di un'azione che valga da modello per un altro « non-Galileo », di un grande scienziato che non agisca come Galileo. Non c'è tragedia, Galileo non crolla tragicamente, vive ancora, continua a vivere godendo quando ha condannato se stesso di fronte al suo discepolo Andrea, quando ha profferito le terribili frasi di un'autocritica che suona cosf: « Chi ha agito come me, non può essere tollerato nelle schiere della scienza ». (E quando Andrea gli rimprovera di avere con ciò sacrificato gli effetti del suo agire e di avere costretto altri ad uniformarvisi allo stesso modo allora egli risponde: « Tuttavia io mangio volentieri ».) Ma una cosa è certa: questo eroe negativo è anche un protagonista negativo, dunque è ancora eroe nel senso dell'antica tradizione. Galileo non agisce, per dirla diversamente, tragicamente; la sua autocondanna non è tragica ma non è neanche comica, in quanto questa autocondanna prende l'avvio dal meditato atteggiamento di un uomo che agisce in modo da essere preso a modello. - 55
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