giovane critica - n. 6 - dic.-gen. 1964-65

[Tragedia e commedia oggi] ' nostra intenzione, prendendo le mosse da Brecht e Diirrenmatt, innanzitutto delineare brevemeo- E te il cammino teorico di Brecht, poi indicare in qual modo Friedricb Diirrenmatt sia giunto a Brecht e quindi al contrasto con la Dramatik e la teoria dei drammi dialettici o col teatro epico - come lo chiamava Brecht inizialmente - dello scrittore teatrale di Augusta. Dovremo poi indicare io che senso la posizione generale del sopravvis uto Diirreomatt si profili come un contrasto con Brecht. Cioè l'antitesi « tragedia e commedia oggi » è fra !"altro nella odierna prassi teatrale del drammaturgo svizzero Friedrich Diirrenmatt un dissidio con Brecht; col Brecht drammaturgo e col Brecht teorico ed estetico. Per fare qualche cenno fin da adesso: possiamo comprendere I fisici non soltanto come un'opera nello sviluppo del Diirrenmatt drammaturgo, ma interpretarlo anche come un tentativo di Diirrenrnatt di contrastare io quest'opera determinate tesi di Brecht, e inoltre riconoscere che I fisici rappre,eotaoo e dovrebbero in tutta coscienza rappresentare in una prestigiosa costellazione creativa una sorta di antitesi alla Vita cli Galileo di Bertolt Brecht. Cioè: da queste opere d'arte, dalla Vita di Galileo di Bertolt Brecht scritta alla fine degli anni Trenta fino 52 - Brecht e Dilrrenmatt alla tragedia concepita piti di vent'anni dopo, ossia alla Commedia, come la chiama Diirrenmall, I fisici, non si ricava soltanto una manifestazione del contrasto teorico sui problemi del dramma, del tragico, dell'eroe, della possibilità di un protagonista sulla scena del nostro tempo, ma si ricava anche un netto contrasto sul tema stesso, cioè sulle possibilità dell'azione, quale azione esemplare dell'eroe. Qui, in Brecht, nel Galileo, è l'autocondanna del grande fisico che spiega come egli non abbia soltanto rinnegato un'indagine scientifica naturale, ma come inoltre abbia dimostrato di essere stato un pessimo storico e sociologo per non avere degnamente valutato le forze storiche. Ciò si manifesta nell'ultimo dialogo del Galileo brechtiano con Andrea. Egli non ha giustamente valutato le forze storiche che gli si contrapponevano e quelle che lo sostenevano, cosicché in una esatta valutazione di tali forze la smentita non era necessaria ma anzi dannosa. In Brecht dunque, dietro questa condanna di Galileo, eroe negativo, è la tesi secondo cui in un periodo straordinariamente decisivo per il corso del mondo e della storia possa emergere l'azione esemplare di singole personalità. Viceversa in Diirrenmatt Johann Heinrich Mobius, il fisico, avverte come non sia piti possibile insorgere e protestare contro le conseguenze dell'indagine fisica nella realtà odierna. Nel nostro tempo il senso della realtà non è aumentato nei fisici e nella loro ricerca scientifica; i fisici dovrebbero, per impedire questa atrocità, rinunciare alla loro indagine. Da qui l'assurda tesi e l'assurdo tentativo di questo fisico Mobius nella com-

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