giovane critica - n. 6 - dic.-gen. 1964-65

poco a poco in una nuova chlarezza e luminosità della fede cristiana, e sarà condotto a conoscenze politiche vincolanti e impegnative, che lo metteranno a contrasto con buona parte di ciò che si fa passare, Intorno a lui, per politica cristiana. La comprensione dell'Inconciliabilità delle anni ABC con Col. 3, 17 si rileva cosi come il punto fondamentale da cui si orienta e indirizza tutto il rapporto cristiano col mondo •· 30 - lettico della lotta di classe. E' la componente cristiana presente anche nella fede di masse devote alla Chiesa). Altra variante, questa nell'àmbito del frammento lirico: considerare il primo Vangelo come il pretesto di una emozione lirica che diventa < poesia in forma di rosa>. Terza strada: una trascrizione cinematografica, nel quadro dell'ortodossia, fedele alla lettera del testo evangelico, senza interpolazioni di sorta. E qui, con il film di Pasolini, siamo di fronte a quest'ultimo caso. L'opera parte con la consulenza degli organismi cattolici, e riceve il massimo premio dell'O.C.I.C., preludio alla proiezione nelle migliaia di sale parrocchiali durante il digiuno del venerdl di Pasqua. Obiezione a questa decisione? La scelta riguarda Pasolini, la sua idea estetica. Ma l'incoerenza nei confronti dell'ideologia, ecc.? Nessuna incoerenza, a questo punto, agli occhi di chi ha valutato correttamente l'opera precedente di Pasolini. L'autore resta fedele a se stesso e alla propria poetica. Nei contenuti dove permane il senso dello sgomento, in particolare il traslato dello sgomento per il dolore della Madre ai piedi della croce; quel sentirsi «esposto>, nella persecuzione dei farisei borghesi e clericali; la predilezione per e l'innocenza della vita pura>, primitiva; la rabbia intellettuale espressa in protesta, in invettiva. Materia che va dalle prime prove, poniamo i versi iniziali de La domenica uliva, 1942 (tradotti: « Madre, guardo sgomento il vento che scuro muore al di là dei vent'anni del mio vivere cristiano>, e gli ultimi versi: « Figlio (restato solo nel paese): Piove un fuoco scuro nel mio petto: non è sole e non è luce [ ... ]. Se piove un fuoco scuro nel mio petto, Cristo mi chiama, ma senza luce >); fino agli argomenti sparsi in scritti recenti, per es. su Vie nuove ( 1961): « Ml basta prendere in mano il Vangelo, per poter condannare senza possibilità di dubbi e senza eccezioni, quell'Istituzione fredda, arida, corrotta, ignorante, che è, oggi, la Chiesa cattolica>. Nel senso dei contenuti esiste una metafora unica e un unico protagonista nell'opera di Pasolini: l'adolescente Cristo (o anche Charlot con sapienza filologica) messo in croce, linciato dai Farisei: e la 'mater dolorosa' (metafora dell'invocazione familiare di protezione, conforto). E coerenza nello sttle. Il testo di Matteo filtra tra due contaminazioni consuete, intese ad una forma che sia, insieme, volgare e austera. Lo strato superiore: il fulgore sonoro e figurativo; i costumi tra 11 grandeggiante e 11lacero, tra la citazione pittorica illustre (gli enormi turbanti, ecc.) e 11disadorno della vita quotidiana; la positura delle figure: tra l'aggruppato e lento > a segno di potenza e lo sparpagliato come forma

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