e studi Pasolini e lo "scandalo della contraddizione" 1 Ad. es., la responsabilità dei cristiani di fronte alla guerra atomica e la fine della disputa sulla dottrina etica della guerra: « E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fatelo nel nome del Signore Gesù, e rendete grazie a Dio Padre attraverso di Lui » - Col. 3, 17. Commenta il teologo tedesco H. Gollwitzer: « In questa direttiva generale apostolica la partecipazione ad una guerra atomica non ha luogo. Chi prende le mosse da questo chiaro punto di partenza per affrontare i problemi attuali, anche quelli tedeschi, la posizione della Chiesa nella società, la contesa tra Est e Ovest, e il problema del comWU!!mO,entrerà a Presa la decisione di operare sul testo di Matteo, esistevano, per Pasolini, come per chiunque altro, tre strade, a parte i supercolossi commerciali. Stortcizzare il testo evangelico: secondo la critica neotestamentaria cattolica, protestante o razionalista (per es., da un punto di partenza qualsiasi: Vangelo secondo Giovanni, cap. XI: < I principi dei sacerdoti e i Farisei radunano il consiglio, e dicono: Che facciamo? Quest'uomo fa molti miracoli. Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e verranno i Romani e stermineranno Il nostro paese e la nazione >: la parte dei Romani nel processo e nella condanna a morte: da parecchi anni Dreyer pensa di fare un Cristo partigiano, perseguitato dalle milizie dell'impero, come K. Munk, Il poeta e sacerdote danese, braccato e messo a morte dai nazisti); oppure situando la figura di Cristo nel contesto storico, fuori dal mito e dalle credenze leggendarie e dalla istituzionalizzazione della religione in Chiesa. O anche, prendere tl testo come un'occasione per aggiornare la testimonianza cristiana '; oppure ripercorrere l'itinerario di Cristo in un volto anonimo, per cui si dice che in ogni persona battuta e tribolata il credente vede 11 Cristo (quando Il contadino siciliano Salvatore Carnevale diceva: < Chi uccide me uccide Cristo>, mescolava in apparenza i termini di socialismo e di Cristo, secondo la maniera di certi imbonitori da comizio; in realtà, l'analogia lessicale non significa niente: qui l'identificazione diventa rivoluzionaria, e non raccoglie residui, confusi e tradizionali: a lui, contadino sic111ano,della storia e dei suoi intrecci arrivò forse solo qualche notizia a proposito di un ribelle, perseguitato dai potenti e dai signori, morto per la causa dei poveri; cioè, l'identificazione qui non sta quale segno di confusione ma di giusta appropriazione di un termine dia- - 29
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==