' L'Università, però, può anche non m<>dificare i vecchi modi di intendere i rapporti culturali e così non riesce ad as!olvere quelle che dovrebbero essere le me finalità. Le nostre Univenità di Bari e di Lecce sono indifferenti, purtroppo, alla attuuione e allo sviluppo di forme di partecipazione attiva e di colle,iamento con organismi culturali gioveoili. • In un saggio appano sul n. 2 di Clas,e operaia, intitolato Fine della batla~lia culturale, Alberto Asor Rosa ha S<'ritto che • il sistema è, oggi, as,,.i me110 liberale, ma anche assai più raffi, nato: meno liberale, perché può preten• dere una subordinazione senza scarti; più raffinato, perché utilizza questa sua forza, per rinunciare alle battaglie globali, preferendo la strada di un assorbimento oggettivo delle cosidette istanze culturali entro le strutture definite e istitnzionali che lo sorreggono ( mecca• niomi della stampa, dell'editoria, dell'ihdustria culturale, della programmazi<'ne democratica, del commercio di massa delle idee)•· • • A questo punto sociologia, urbanistica, indagine economica, storiografia, non hanno più senso, né contenuto ,cientifico, ae non rieecono ad esprimere elementi validi per la lotta: cioè, se non si negano come discipline acientifiche di indagine, in ,é valide• "(A. Asor Rosa, Oaue Operaia n. 2, Fine della ballaglia culturale). Sembra opportuno sottolineare che a Taranto, tra l'altro, i giovani avvertono il peso della mancanza di un'Università, che almeno oggettivamente contiene la possibilità di uno sviluppo più concreto delle iniziative culturali', che possono essere aiutate dai docenti più sensibili a sottrarsi al u congelamento nel• l'arida intenzionalità cattedratica » e che riescono così a consigliare gli studenti stimolandoli, con critiche proficue, a rendere meno velleitarie le loro impazienze culturali: li possono guidare, perciò, io una programmazione precisa dei loro desideri di formare circoli di cinema o altre organizzazioni culturali. Nelle nostre scuole secondarie, peraltro, i professori non hanno ancora acquistato l'abitudine n stabilire con i propri alunni un rapporto di collaborazione che superi le secche della tradizione pedagogica della scuola italiana basata spesso sull'informazione pura e semplice più che sulla formazione culturale dei giovani. L'unico circolo che programma con serietà la sua attività e che fa sentire la sua presenza, anche se limitata a gruppi di giovani intellettuali ed ai propri operai, è il circolo ltalsider, che ha caricato di energie la borghesia locale la quale, anche se possedeva strumenti di informazione, come abbiamo esaminato, non era mai riuscita ad organizzarli io un unico fronte, producendo cultura divisa e senza un filo conduttore. Dobbiamo notare, ora, che se il Circolo Jonico di Cultura è stata un 'esperienza valida, la ragione del suo successo va ricercata nel fatto che mostrò alla borghesia che cultura è, prima di qualsiasi altra considerazione, consapevolezza di compiere determinati gesti che hanno un certo contenuto e che sono io grado di cambiare manifestazioni culturali tradizionali. Invece, adesso, l'attività culturale della borghesia è diretta dall'ltalsider, che possiede tecnici culturali. i quali studiano i gruppi sociali e le loro richieste con la moderna scienza sociologica, come tutti conoscono, e riescono a proporre una interessante serie di iniziative collegate globalmente tra loro dal desiderio di stabilizzare e di fissare le richieste della classe operaia ( al cui servizio è stato creato il circolo !) nei limiti della Jibertà industriale capitalistica. Tale tipo di libertà consente apparentemente quasi tutto ( il film più rivoluzionario, il testo teatrale più polemico : è noto, a tal proposito, l'assorbimento di Brecht da parte dell'industria culturale), mentre in realtà chiude queste esperienze nell'estetica borghese dove è ammesso parlare e discutere delle categorie del u bello » e del « brutto », ma non è con• cesso, perché poco corretto, parlare di contenuti rivoluzionari dell'arte o anche sempJicemente dei suoi contenuti sociali •. La distribuzione e la produzione di cultura, fatta dall'industria Italsider, è perciò priva di pericoli perché alla cultura viene sottratta l'ansia polemica che spesso la sottende e la si presenta mutilnta, vuota, inefficace, proprio seguendo gli insegnamenti della sociologia, che tende al miglioramento, alla perfezione tecnica, non alla trasformazione •. - 67
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