2 :-iell'àmbito degli studenti universitari. a cui si sono aggiunti anche ra• g&zzi non iscritti. un tentativo ancora in corso e io preparazione è quello del circolo uni,•crsilario tarentino, che cerea da qualche tempo di programmare un"attività cinematografica e culturale. Ai promolori si presentano però serie diHicoltà, mancando strutture che poIn bbcro agevolare la nascita di un tal ciccolo. 66 - a) la diversificazione politica dei due partiti di sinistra avvenuta in campo na• zionale nel 1956; b) l'insuUiciente legame tra questi giovani intellettuali e la classe operaia: uno dei difetti tipici di analoghe esperienze meridionali è stato quello di aver fatto cultura in senso tradizionale, avulsi cioè dal contesto economico-sociale nel quale si operava: da qui, poi, il mancato legame con le masse che divengono estranee a questo processo di elaborazione culturale-politica. Questo periodo, segnato dalla presenza del << Circolo », fu senza dubbio positivo poiché riuscì a legare alla propria attività parecchi giovani ( soprattutto studenti) che, in seguito, furono tra i promotori di altre esperienze che banno caratterizzato la vita culturale di Taranto, e che possiamo ridurre alle due più importanti: a) CUT ( circolo universitario tarentino), la cui direzione passò, dopo qualche anno. in mano alle sinistre e anzi, a questo proposito, è interessante osservare che il circolo nacque come esperienza di alcuni giovani liberali appoggiati da un nolo industriale a cui si aggiunsero dei radicali, che si spostarono in se• guito dalle loro posizioni generiche di sinistra a quelle ben più de(in ite del PCI o del PSI. L'attività di questo circolo rivelò subito i suoi limiti nel mancato approfondimento e nella mancata analisi della realtà tarentina in rapida trasformazione per l'intervento dell'industria di stato che, proprio in quegli anni, poneva le basi per la costruzione del IV Centro Siderurgico. La fine di questa esperienza giovanile. ricca tuttavia di umori non sempre espressi compiutamente, fu deter• minata anche dall'essersi il circolo fermato e immobilizzato alla << querelle » tra• dizionale nel mezzogiorno o al più alla organizzazione di un dibattito quando era già in corso la strumentalizzazione di una tale esperienza da parte dei partiti di @inistra 2 ; b) ci reo lo << Gramsci », sorto nel 1963, la cui direzione è affidata al partito comunista e che si inscrive, purtroppo, in un contesto politico-culturale di crisi profond1 Infatti. pur avendo organizzato dibattiti e conferenze, non è riuscito a programmare un'attività continua e interessante soprattutto vasti strati sociali. L'opera del circolo si inserisce in tutto un tentativo compiuto dal partito comunista di rinnovare le proprie strutture alla luce delle nuove esigenze che la realtà sociale presenta in questi primi anni di sviluppo industriale controllato e diretto dalla grande << madre » ltalsider. Altri circoli, nati negli ultimi due anni svolgono un'attività frammentaria e ancora legata ai convenzionali modi di conduzione dei fatti culturali, ormai <listaccati dal contesto vivo della realtà odierna.
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