giovane critica - n. 5 - ott.-nov. 1964

za, dei mezzi per parlare di se stesso: fico si riesce a toccare la mano del vicino e si commenta la vicenda e questo il valore tecnico che noi attri- cinematografica; tuttavia questo significherebbe soltanto una mobuiamo alla parole, e che nel film non desta interruzione di quella diminuzione di poteri, sosta che coinabbiamo >. cide con la ripresa di un circuito normale della parola e della raF - Gll scolari di medicina che videro Ombre rosse vi avevano scaricato l'aggressività accumulata in precedenza. Invece (e lo sperimentatore se ne sorprende) I Cannoni· dt Navarone smonta nel soggetti osservati la e motivazione gione. A me pare che questa interruzione momentanea del circuito emotivo non sia per niente caratteristica della situazione cinematografica, ma di ogni e situazione>, quando, appunto, si spezza. Per esempio: una situazione musicale elevata ad una certa tensione giunge realmente ad imprigionare l'ascoltatore, e tuttavia intervengono le pause naturali, in cui capitano e si ripetono quelle circostanze particolari che si ritrovano anche nello spettacolo cinematografico. Permane, in conclusione, l'equivoco che i concetti, le informazioni, i ragionamenti possono essere espressi solo con la sintassi e la morfologia verbali. Col cinema non è possibile esprimere tutte le relazioni logiche che è possibile esprimere nel linguaggio articolato, si capisce: ma queste sono e lacune> che rileviamo dopo un raffronto col nostro discorrere logico. Esistono film che sono discorsi di cose, semplici, piane, fatti con tutti i colori della tavolozza cinematografica, ed hanno la connessione solida di un discorso della mente umana fatto con le cose (cfr., sull'argomento, P. Baldelli, Film e opera letteraria, edit. Marsilio, pp. 168-169). Rifiutando l'espressione logica ad ogni grammatica che non sia verbale, finiremmo per negare l'assoluta purezza estetica della danza. Per la quale notava di recente M. Mila: e Nessun'altra arte si vale di vocaboli cosi totalmente depurati d'ogni presupposto semantico come i gesti e i movimenti del corpo umano impiegati dalla danza>. Eppure gli intellettuali disinformati sorridono della danza e come di un'arte infantile>, preclusa per principio alla e possibilità d'affrontare temi di vasta portata o di viva attualità o d'alto valore culturale>. Tale variazione di carica emotiva dipende dal fatto che ci troviamo di fronte al film, al linguaggio cinematografico, oppure dipende dal fatto che in questo caso si tratta di un'opera di notevole livello poetico? Ossia, questo decongestionamento della situazione, l'eccitamento che pacifica e scarica, riguarda l'intervento del linguaggio cinematografico oppure Interessa il linguaggio cinematografico - 59

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