spazio, nel dare allo spettatore la pOS· slbilità della onnipresenza e della ubl• quità (caratteristiche dell'Immagine onl• rica), non costituisca In realtà l'ultima fase cli una lunga ricerca, che si è pro• lungata, attraverso l'ultimo periodo del• l'arte romantica, nelle varie correnti dell'avanguarclia letteraria e figurativa». Andare oltre le apparenze del reale: « sotto questo aspetto, confermato da· gli ultimi sviluppi dell'arte clnemato• grafica (Resnais, Fellini, Antonioni), il film non può essere considerato, come troppo à lungo lo è stato (e I teorici del neorealismo ne hanno in parte la responsabilità), una rappresentazione fe. dele o adclirlttura una copia della realtà, ma piuttosto una interpretazione cli essa in chiave soggettiva. Quella in• fluenza che esercita il cinema nel su• scltare o meglio risvegliare processi Inconsci (spingendoli in definitiva verso la soglia di coscienza), che è stata considerata finora come una delle accuse più gravi mosse dalla psicologia al cinema, sarebbe invece da considerarsi come una forma più profonda e più Intima di comunicazione umana, come una conquista, dunque, di fronte alle altre forme cli comunicazione ». A proposito del processo di Identificazione, la Tarronl osserva che « I ricercatori si sono molto attivamente occupati di analizzare ciò che succede nello spettatore durante la proiezione del film, mettendo a punto una complicata attrezzatura di ricerca. Molto meno atti. vamente cl si è occupati di ciò che pre• cede e di ciò che segue, anche a di· stanza di tempo, l'esperienza fllmJca. Le ricerche filmologiche sulla memoria del film sono Infatti le più scarse e le più Incomplete ». La séelta del personaggio sta alla base del processo di Identificazione: « Ma essa costituisce 11 punto di arrivo di una lunga e compii• muovere l'incontro che disciplini il tumulto dell'esistenza contemporanea e agevoli la riflessione e il ragionamento. Per inserire il discorso del cinema nella scuola, vanno superate due obiezioni di principio. La prima, triviale, di tipo accademico, prospera particolarmente negli ambienti universitari, e si attarda a rimasticare trite banalità, come: il cinema non è arte, in quanto combinazione di troppi autori, troppe mani; non parliamo di cinema a livello dell'arte perché il cinema è plebeo, è un divertimento da iloti, uno scacciapensieri; le opere cinematografiche si deteriorano troppo presto; il cinema viene soggiogato dalla macchina; e, finalmente, l'ultima protesta, che fa da ponte alla successiva obiezione: il cinema si esprime in forme e in linguaggio irrazionali. Non vale la pena spendere delle parole per queste argomentazioni stantie. La seconda obiezione di principio (da superare) ha un carattere «sperimentale>, spesso pseudo-sperimentale: quella che, appunto, proclama essere il cinema un linguaggio ipnoide, oppure onirico, prelogico, e via di questo passo. Ora, se accettiamo questa premessa, diventa impossibile introdurre nella scuola l'esperienza cinematografica; e come si potrebbe evitare l'inconveniente di una soggezione assoluta e piena? Non servirebbe nessun esercizio di carattere grammaticale ad esorcizzare tale demonio. E' chiaro che 11vantaggio «grammaticale>, l'esercizio del cineforum o del cineclub, posta la situazione coercitiva dell'immagine cinematografica, giova nel momento stesso in cui rifletta sull'immagine cinematografica estratta dal contesto: ma nel momento in cui l'immagine cinematografica si coniuga con le altre immagini nel discorso costituito dalla sequenza filmica, 11 film ripete la medesima condizione di soggezione, accerchia Io spettatore e, di nuovo, lo costringe all'inerzia consueta. In breve, e per ora schematizzando, l'influenza del cinema va studiata nel contesto della vita contemporanea (sociale, religiosa, morale) e nell'insieme dei mezzi di comunicazione di massa: non possiamo trascurare, per esempio, la riduzione che l'influenza cinematografica subisce nel momento in cui avanza l'influenza del linguaggio televisivo; oppure l'abitudine alle vacanze di massa, oppure l'uso delle motorette: circostanze che ridimensionano la portata del cinema. Ancora: non possiamo evitare di studiare l'influenza del cinema nel contesto della situazione particolare dell'individuo preso in esame, quindi del suo passato, del suo presente, di quello che viene prima, di quello che viene dopo (la visione del film). L'altra premessa sta nell'assimilazione del linguaggio cinematografico, giunto al punto dell'espressione poetica, ad ogni altra forma manifestata - 51
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==