giovane critica - n. 5 - ott.-nov. 1964

Ragioni e limiti delle prove della psicologia sperimentale • Ne furono avanzate numerose an• che nel corso del simposio citato. Ne fornisco al lettore uno spécimen (le osservaziorù che feci in quella occasione appaiono nel testo). F. Bo/fa: « E' accettabile la discri• minazione, emersa nella relazione, che attribuisce all'immagine il compito di emuovere, alla parola quello di razio• nalizzare: distorsione del giudizio che affida alla parola, considerata nella sua oggettualità, compiti positivi e, nella circostanza, sanatori degli effetti dele• teri, o quanto meno pericolosi, prodotti dall'immagine. Razionalizzare non vuol dire verbalizzare ma giungere alla fase attiva del rapporto con i segni della comunicazione, sicché tale razionalizza. re può attuarsi indifferentemente sia in parole che in imrnagirù, a seconda delle abitudini, delle tendenze personali, del• le culture ». E. Tarroni: « Io credo che alcuni termini di cui si serve abitualmente la ricerca filmologica debbano ancora una volta essere posti in discussione. Tra questi termini ci sono, oltre a quello di evasione, anche altri come: !denti• ficazione, Influenza ipnoide dello scher• mo.stato orùrico dello spettatore ». Par• ticolarmente, a proposito di situazione orùrica, la Tarrorù apre una parentesi di carattere estetico: ammesso Il fat• to che lo spazio.tempo cinematografi• co somiglia apparentemente al sogno, essa si domanda se non consista proprio in questa la caratteristica essen• ziale della nuova forma di comunica• zlone, Il cinema. « Se cioè, nell'alter• nare I vari plani, nel modificare lo 50 - L'impostazione del prof. Ancona, che potrebbe riepilogare un punto di vista largamente diffuso, incontra, a mio parere, una serie di obiezioni motivate che ne contestano i fondamenti•. Anzitutto, sgombriamo il campo da una specie di privilegio che, in materia, apparterrebbe alla psicologia, dotata, si dice, di incomparabili metodi di accertamento dei fatti. e Noi psicologi - assicura Ancona - abbiamo dei moduli concettuali propri d'un modo di procedere profondamente diverso dal modo che è generalmente insegnato ed è proprio della filosofia, della pedagogia, dell'estetica. Infatti quando noi esprimiamo una affermazione lo facciamo dopo averla analiticamente sperimentata e sottoposta a prove e controprove,. Sicché pregio della psicologia sarebbe un procedere « faticoso e lento>, un linguaggio « conciso e scarno>, un bisogno di e documentare con dei fatti, quanto si afferma in teoria. Ma che altro fa il pedagogista serio, lo studioso d'estetica, il filosofo e il sociologo che intendano lavorare rigorosamente? Non sono anch'essi «scienziati,? Naturalmente, il pessimo pedagogista, il filosofo incompetente, etc., abbondano in chiacchiere, non provano quanto asseriscono, procedono con quella fatua leggerezza che abbraccia tanto e stringe niente: precisamente come fa il pessimo psicologo. Il procedere mentale della filosofia, secondo Ancona, si regola a mezzo di e astrazioni e di avvicinamenti concettuali>, senza richiedere ad e esperimenti la prova e la controprova> di quel che propone. Certo, il filosofo non compie esperimenti in laboratorio con le provette o fotografando ai raggi infrarossi: ma le sue prove e controprove, nel concreto dell'esperienza umana, le viene compiendo di continuo nella misura in cui articola il suo ragionamento. Il cinema, nel discorso pedagogico, si infila tra la scuola e l'ambiente sociale. Da una parte, una scuola antiquata di cui in coro si depreca l'anacronismo: antiquata nella struttura didattica, nell'edilizia, nell'ordinamento giuridico-economico, negli insegnamenti e negli insegnanti, negli strumenti scientifici e nella direzione culturale. E' una scuola che tende, a modo suo, ad una forma penosa di autarchia. Da quest'altra parte, un ambiente e ecumenico,: i continenti che si avviano all'indipendenza, l'automazione, i problemi della coesistenza, l'immensa geografia della fame, la esplorazione dello spazio, la crisi e disfunzione delle tradizionali guide Ideali, l'Industria culturale e la cultura di massa. In altre parole, una sintassi e un discorso principalmente visivi. In questa situazione Il cinema, ovvero l'esperienza visiva, potrebbe, Intervenendo, sveltire, muovere, pro-

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