giovane critica - n. 5 - ott.-nov. 1964

esercitata sul piano sociale. e Con questa ricerca - commenta Ancona - ho quindi potuto mettere in evidenza che il film è capace di immobilizzare l'aggressività, e terrei a sottolineare che quanto più è elevata la partecipazione dei soggetti alla proiezione cinematografica, tanto più efficace è l'effetto di scarica assicurato dal film>. A conferma indiretta di questo processo, lo psicologo cita l'altra prova: la proiezione de J cannoni di Navarone. e E' un film dinamico ed aggressivo che entusiasma, appassiona, ed io mi ero fatto in un primo tempo l'ipotesi seguente: poiché esiste una motivazione al successe' che può essere elevata sperimentalmente, il film avrebbe dovuto elevare questo bisogno. Ma la mia sorpresa fu grande quando mi accorsi che i soggetti che avevano assistito e partecipato emotivamente alla proiezione de I cannoni di Navarone manifestavano invece un abbassamento nel livello di tale motivazione, come se tutta quanta la loro emotività al successo si fosse scaricata in ciò che avevano visto e non ne fosse residuata sul piano personale per compiere imprese ricche di iniziativa>. A parte l'uso del cinema come strumento di terapeutica sociale, lo sperimentatore, dai due esempi citati, conclude: primo, e continuando ad andare a vedere film western, si può correre il pericolo di non volere più niente, di psicologicamente e socialmente utile >; secondo, e continuando a vedere dei film tendenti all'aggressività, si può diventare molto più carichi di aggressività che poi si esprime sul piano sociale>. Descritta in maniera siffatta la situazione psicologica e i riflessi pedagogici che lo spettacolo cinematografico propone, ad Ancona non rimane che considerare l'azione correttiva. D'accordo su certe proposte comuni come la regolamentazione dell'accesso a determinati film, la promozione di programmi di educazione cinematografica, la creazione di film speciali per l'età evolutiva, Ancona insiste sulle misure di controllo: e Se abbiamo assunto, ed è stata accettata, l'idea che vi è una possibile azione psicotossica nel film, la società ha 11diritto di proteggersi dai tossici; come si protegge dai tossici allmentari con il controllo, altrettanto deve esercitare un controllo sopra questo tossico di tipo psicologico. Si tratterà di fare un controllo adeguato a questo fine, ma mi pare che l'idea del controllo sia al di fuori di ogni discutibilità. E' un male minore il controllo, e certamente si potrebbe farlo meglio, ma è assai preferibile ad una politica completamente lassista, in nome della libertà, dell'arte e via dicendo>. - 49

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