editoriale 1. Una rivista strettamente specializzata, redatta in provincia, ha poco senso. Presupporrebbe difatti dei punti di riferimento ad essa geograficamente adiacenti, dei centri di potere culturale e politico già esistenti, un ' mercato ' articolato e differenziato. Nonché la capacità di presentare dei tratti differenzianti, o quanto al territorio esplorato o quanto al piglio metodologico delle ricognizioni, rispetto alle riviste analoghe; avere cioè un gruppo di redattori dalla pronunziata e definita personalità culturale e non, il caso nostro, un gruppo di giovani e giovanissimi per lo più in via di formazione, costretti a lavorare in condizioni di emergenza (assenza di un Istituto del Cinema, di biblioteche specializzate, resistenze politiche spesso di marca borbonica, ecc.). Del resto la funzione eh.e sembrava caratterizzare in parte la nostra rivista, quella di fungere da mediatrice - non diplomaticamente, ma perché convinti della necessità di questo ruolo - tra Cinema Nuovo e Cinema 60 è, nei fatti ancor più eh.e nelle intenzioni, definitivamente esaurita. Ne resta un retaggio cospicuo: la convinzione dell'opportunità del dibattito e del cozzo, anche polemico; la riluttanza a dividere gli schieramenti, con mazzate grossolane, in porzioni contrapposte e irrimediabilmente antitetiche; il voler fare del marXismo non un uso terroristico quanto un incentivo al maggior approfondimento delle opere e delle metodologie: emancipando queste ultime dalle basi di classe da cui, per vie traverse, rampollano, per individuarne la funzionalità al raggiungimento degli obiettivt nostri (una società senza classi?). 2. La rivista, nella sua originaria articolazione (vedi la rnbrica Cultura e università), avrebbe potuto compiere un'orbita più ampia qualora questa fosse coincisa con quella della progettata rivista nazionale dei Centri Universitari Cinematografici. La cui organizzazione purtroppo è in pieno sfacelo; e non tanto per penuria di elementi dirigenti quanto per l'incapacità - da addebitare al ' centro ' assai più eh.e alla 'periferia ' - a saper rapportare gli organismi alle nuove esigenze; facendone cioè, senza mezzi termini, strumenti di egemonia culturale e politica. Che non significa, occorre dirlo?, contrapporre parrocchie rosse alle desolate parrocchie -3
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