giovane critica - n. 5 - ott.-nov. 1964

46 - ci abbandoniamo come distensione alla vita tesa di tutti i giorni e a mo' di eccezione. Nella nostra visione ordinarla sappiamo distinguere I due registri, l'evasione e l'informazione (soltanto In condizioni emotive particolari, quando siamo legati ad una persona da legami profondi di parentela o di amicizia e soprattutto di Innamoramento, lasciamo lo sguardo di informazione, e prendiamo per oro colato quanto cl viene porto). Ma < nella visione filmica lo sguardo di evasione diventa predominante, si ha anzi la particolarità di mescolare continuamente ! due registri senza più sapere i rispettivi confini. n giornale-documentario ci prende non meno di un film. Possiamo assimilare lo sguardo di informazione all'espressione critica del linguaggio ragionevole, logico, cosciente, mentre possiamo allineare lo sguardo di evasione alla contemplazione acritica, intuitiva, immediata, quella propria dell'emotività>. Se ne deduce che « la situazione speciale creata nella visione di un film si avvicina alla situazione di carattere ipnolde >, per cui si ha « una diminuzione del livello della vigilanza fino a portare In certi casi anche ad una vera e propria situazione di sonno; non sono pochi I soggetti che al film si addormentano>. Il prof. Ancona appoggia siffatta definizione della situazione cinematografica a due prove, una sperimentale, l'altra giornalistica. La prima riguarda alcune ricerche compiute con l'elettroencefalogramma all'Istituto di Filmologia di Parigi le quali - secondo Il relatore - « hanno dimostrato che quando si è profondamente Interessati ad un fatto filmico noi abbiamo una speciale desincronlzzazione del ritmo alfa cerebrale>. Le ricerche in parola hanno indicato che sul 100/100 del « ritmo alfa>, corrispondente alla vita normale, la partecipazione cinematografica porta ad emergere un 36% di e ritmo beta> (corrispondente ad elementi filmici che producono delle turbe emotive), un 16% soltanto di ritmo alfa, un 40% di e ritmo teta> (corrispondente a sentimenti di aggressione, o di prostrazione, o di gioia, o di profonda emotività), e anche un 8% di < ritmo delta> (corrispondente a sentimenti penosi). < Ora si ricordi che questi ritmi, tranne Il ritmo beta, sono normalmente assenti dalla vita normale e alcun! di essi sono caratteristicamente patologici, se present! spontaneamente. Pertanto, se durante una partecipazione cinematografica una persona normale presenta tali ritmi, si può concludere che la perturbazione, indotta emotivamente, ha avuto un approfondimento a livello neurofisiologico: ecco perché noi possiamo vedere qui una riprova che lo spettatore al cinema si trova senza quelle difese che proven-

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