giovane critica - n. 5 - ott.-nov. 1964

I correttivi dell'influsso cmematogra6co nei giovani per sé ambigua, non significativa, strutturazione possibile solo In base alle peculiari caratteristiche ed esperienze passate del soggetto e quindi capace di fornire elementi utili per la conoscen• za della personalità del soggetto stesso. Inoltre, si aggiunge, dovrebbero anche esser tenuti presenti casi particolari di proiezioni, quali ad esempio, la « prole. zione del reciproco » descritta da Plaget, in cui Il soggetto cerca all'esterno Il correlato di un proprio stato affettivo ( ...ho paura e vedo l'ambiente circostante come eUettlvamente terrorlz. zante). ed eroina della vicenda, purché esista questo elemento eroico, che è appunto costituito da un certo grado di perfezione, d'ordine estetico o morale o rispetto ad un ideale di forza, o da una sua lontananza. Questo tipo di identiticazione è particolarmente legato alla funzione evasiva del cinema, a parere di Musatti; e l'intero processo per cui l'evasione e l'identificazione si compiono viene descritto cosi: e lo spettatore aspira a staccarsi dalla sua vita quotidiana e a trovare un mondo, un ambiente, una vicenda in cui immergersi; trova in essa gll eroi che la proiezione cinematografica otfre alla sua ammirazione, ma 11sente insieme lontani e lnattlngibill; si consola allora di una tale inattlngibilità incorporandoli, e cioè rivivendone la personalità; e finisce col protrarre questa Identificazione anche a proiezione finita: cosi lo spettatore si porta con sé a casa sua, nella sua vita quotidiana, queste altre personalità di cui si è in certo modo arricchito. E la funzione evasiva del cinema, anziché esaurirsi nel breve tempo della proiezione, In certo modo si perpetua,. Vivendo un personaggio, Il soggetto provoca una situazione di analogia che e si completa attraverso l'identificazione,, generando in tal caso coincidenza fra proiezione ed identi!icazlone: donde e l'enorme azione suggestiva del film e la sua capacità dl produrre azioni traumatizzanti,. L'indagine sul processi psichici attivati dal cinema marca Il passo per la ragione che i tre elementi dell'indagine stessa, ugualmente necessari, non convergono al centro o mancano, ora l'uno ora l'altro; la conoscenza precisa del cinelinguaggio, delle opere del cinema e delle circostanze del sistema produttivo; l'esperienza pedagogica e Il dialogo con I giovani nella scuola, a proposito del cinema; l'informazione sui risultati delle ricerche della psicologia sperimentale (per Il pedagogista, ad es., la competenza in materia, come precisa lettura del risultati dell'altrui ricerca). Il dibattito in proposito va sovente fuori strada, insistendo ciascun Interlocutore a presentare la questione come una specie di difesa della disciplina alla quale appartiene. Allora il discorso rimane sospeso a mezza aria: l'estetica sarebbe sufficiente e sovrana, oppure sufficiente e sovrana sarebbe la pedagogia, e via via: la psicologia, la sociologia, etc. Invece l'esame e la soluzione del problemi educativi inerenti al fatto clnematogratico esigono l'impegno di un 'dialogo di stretta collaborazione tra psicologi, sociologi, pedagogisti ed esperti di cinema. Esistono indagini psicologiche e sociologiche della situazione e dell'esperienza cinematografica, - 43

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==