giovane critica - n. 5 - ott.-nov. 1964

dell'inseparabilità dell'elemento storico-sociale, con tutto ciò che ne deriva, dall'essenza dell'uomo, l'avanguardia considera « l'individuo eternamente, essenzialmente solitario, s,·incolato da tutti i rapporti e a maggior ragione da tutti i rapporti sociali, che esiste, ontologicamente, al di fuori di essi ». Questo profilo generale dello svolgimento della storia culturale del '900, ereditato dai critici italiani di formazione lucacciana, ha consentito finora il più acuto strumento di penetrazione dell'evoluzione del cinema contemporaneo, in particolare, nella esemplificazione offerta dall'indirizzo metodologico di Cinema Nuovo. Non senza contestazioni vivaci, nelle quali desideriamo cogliere le sollecitazioni autentiche e l"esigenza, da cui sono mosse, di una più ricca ed articolata esegesi critica, piuttosto che le impennate e le accuse che non giovano alla chiarezza del discorso. Ci sembra. comunque, che il processo ai lucacciani, che da un po' di tempo va conducendosi in alcuni settori della critica cinematografica, abbia soltanto sfiorato alcuni nodi irrisolti della questione del realismo, preferendo aggredire altri lati che, peraltro, ad un più attento esame non sono così vulnerabili come potrebbe apparire. Le accuse più frequenti mosse ai lucacciani riguardano, com'è noto, loschematismo e il contenutismo che caratterizzerebbero il loro metodo critico 7 : ma l'attacco, in questo senso, è piuttosto debole, in quanto le formulazioni teoriche del filosofo ungherese e le dense analisi ad esse ispirate contengono una risposta sufficientemente motivata a questa obiezione. Nella prefazione al ig11.ificatoattuale del realismo critico Lukiics, dopo aver accennato al contrasto tra realismo e antirealismo ( avanguardia, decadenza) avverte che tale contrapposizione va intesa con prudenza: << i tratta sempre soltanto di qualcosa di tendenziale, che nei casi singoli presenta moltissime variazioni, trapassi, rovesciamenti nel contrario ecc. In generale il carattere tendenziale di questa costellazione si manifesta anche in ciò che i poli qui stabiliti, non possono mai essere entità rigidamente contrapposte l'una all'altra, ma poli in senso letterale; punte estreme di tendenze che in generale appaiono molto mesr.olate, in continua 26 - lotta tra loro, trapassanti reciprocamente l'una nell'altra ecc. E sarebbe una semplificazione della situazione di fatto considerare questa lotta di tendenze semplicemente come quella di correnti e personalità. No: questi trapassi e contraddizioni affiorano molto spesso anche all'interno di una singola personalità, e non solo come sue fasi di sviluppo, ma anche nello stesso momento, come quella contraddittorietà di un uomo che meglio caratterizza il livello attuale della sua evoluzione ». Il che è sufficiente ad escludere qualsiasi schematismo da tale posizione. La stessa accusa di contenutismo è altrettanto inconsistente se ad essa viene dato il significato di uno scarso interesse ad una visione globale del linguaggio artistico: basti considerare le ricchissime analisi « formali » - in quanto espressive di contenuti - cui Lukiics sottopone le opere di Kafka, Joyce o Musi!. Al centro di ogni ricerca sull'evoluzione artistica vi è infatti l'esame dei nuovi contenuti « in quanto attuatisi in modi formali essenzialmente nuovi: l'autentico rispecchiamento del nuovo contenuto nell'arte deve necessariamente produrre un rinnovamento della forma artistica ». In conclusione, il sussidio offerto da questi postulati estetici nell'esercizio critico non ci sembra aver determinato schematismo o contenutismo, come si va ripetendo da più parti. Non può infatti negarsi che invece esso ispira una ricerca spesso sottile delle molteplici componenti realistiche e antirealistiche, secondo la definizione lucacciaaa, nella opera di alcune fondamentali personalità del cinema odierno. Ne sono testimonianza gli studi sui film di Aatoaioni, Bergman o Visconti, condotti su tale linea critica dove, al di là dell'esterna classificazione cui spesso questi registi sono costretti, occorre rinvenire le linee di un disegno critico mosso qunat'altri mai e ricco di sollecitazioni che sarebbe difficile cogliere in nitri tentativi sistematori, dove sono invece più facili le esecuzioni sommarie o le immotivate sopravvalutazioni. Il dissenso con l'estetica lucacciana dovrà quindi rintracciare nitri elementi, altri motivi di giustificazione. Ed è probabile allora che ciò conduca al di là di alcune divergenze esterne e non difficilmente risolvibili

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