► 2. L'allargamento dell'àmbito culturale e degli interessi conseguito a questa diversa consapevolezza dei compiti della critica cinematografica negli ultimi anni ha posto in discussione il problema della valutazione delle correnti artistiche che caratterizzano l'odierno panorama cinematografico. E' questo il punto in cui si incontrano e si scontrano vecchie e nuove metodologie: ed è notevole che alla compatta unità della critica di sinistra si sia sostituita - seppure ispirata ad un comune orientamento ideologico - una molteplicità di voci che, nella concorde discordanza, ha mostrato una vitalità ed una vivacità che invano cercheremmo in altre correnti critiche, ad esempio, di ispirazione cattolica o di stretta osservanza idealistica, ferme, l'una e l'altra, a pregiudizi che poco giovano ad una comprensione sia pure approssimativa del nuovo cinema. Realismo, avanguardia, tendenziosità dell'arte, sperimentalismo ed altri temi a questi connessi sono stati riproposti con perentorietà, nell'intento di definire opere, esperienze, autori del cinema degli ultimi anni. Vi sono dei nomi obbligati in questo discorso sulla critica, quasi dei momenti riassuntivi dell'attività culturale svoltasi in Italia dal dopoguerra: Gramsci, Lukiics e l'indirizzo di una rivista intorno al cui nome si è venuta conducendo la più attenta e coerente parafrasi critica del cinema italiano: Cinema Nuovo•. Ma è intorno al nome di Lukiics ed alla sua estetica che verte oggi il dibattito sul cinema e sui suoi strumenti di conoscenza. L'influenza esercitata dal filosofo ungherese è stata fondamentale nello svolgimento della critica cinematografica in Italia, sebbene la sua opera contenga pochissimi cenni sull'arte del film. Nella prefazione alla seconda edizione della sua Storia delle teoriche del film Guido Aristarco ha sottolineato il contributo di Lukiics alla elaborazione di un metodo critico che ha consentito una definizione coerente ( una coerenza talvolta pagata con l'intransigenza) dello sviluppo del cinema italiano e straniero del dopoguerra: « I saggi sul realismo, il marxismo e la critica letteraria, i contributi alla storia dell'estetica, i prolegomeni .. all'estetica marxista - e altri saggi del filosofo ungherese - ci hanno reso possibile il chiarimento di problemi fondamentali [ ... ). Dalle indicazioni di Lukiics anche la critica cinematografica insomma - e questo abbiamo tentato di fare - può trarre gran giovamento: spiegarsi ad esempio perché il bozzettismo affiori in certi capolavori di De ica e Zavattini e anche di Rossellini, e come invece nel Visconti possono trovarsi personaggi magari tronchi, incompiuti, ma non o assai raramente, figure bozzettistiche [ ... ] ». La nozione di realismo è al centro dell'estetica lukacsiana e dell'attuale discorso critico sul cinema, non in quanto essa venga considerata il più importante modo di elaborazione creativa della realtà, ma perché esso " è » il problema fondamentale dell'arte e con essa coincide. Pertanto i problemi dello stile e dell'arte possono essere compresi e risolti soltanto all'interno del suo campo di validità « oppure, e allora con accento negativo, in relazione ad una lotta contro di esso » 5 • E' noto come Lukiics, partendo dalla definizione engelsiana, per cui « realismo significa a parer mio oltre alla fedeltà ai particolari, la riproduzione fedele di caratteri tipici in circostanze tipiche », abbia attribuito alla nozione di realismo un significato univoco, il cui principio unificatore è un umanesimo che tenda all'integrità dell'uomo e che combatta ogni forza che mutili o deformi questa immagine dell'uomo. Partendo da tali premesse non può ammettersi che siano considerati realistici ( cioè artistici, vista la identificazione di cui sopra) « scrittori più o meno compiuti artisticamente ma reazionari in tutto o in parie » &• Sulla base di tale principio Lukiics ha svolto un disegno coerente ed implicitamente devalutativo della letteratura e dell'arte contemporanea, affrontandone il « punctum dolens », cioè l'avanguardia, protagonista indiscussa di alcuni movimenti artistici del '900, in un saggio fondamentale, Il significato attuale del realismo critico, nel quale la avanguardia viene definita, nella sua contrapposizione al realismo, sulla base della concezione del mondo e dell'immagine dell'uomo contenute nelle opere che maturano sul suo tronco. E così, mentre il realismo parte dall'assunto - 25
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