cltll"insurrezione di gennaio. « La morte di Rosa Luxemburg - srriverà poco tempo dopo il Luk3cs -. opera dei suoi avversari pili reali e accaniti. Scheidemano e Noske, è il coronamento logico del suo pensiero e della sua vita. Essa è rimasta tra le masse al momento drlla disCatta dell'insurrezione di gennaio ( chiaramente prevista in teoria già da anni, nella tattica all'istante dell'azione) e ne ha condi, 1iso la sorte >l. Per quanto riguarda la sua eredità politica, bisogna aggiungere che sulla tesi luxcmburghiana dell'incommensurabilità tra capitale totale e somma di capitali singoli si fonderà poi quella trotzkista dell'incommensurabilità tra mercato mondiale e somma di mercati nazionali. con la conseguente teoria dell'impossibilità della costruzione del socialismo in un paese solo. Su questo, gli stalinisti, che hanno individuato nella Luxemburg un'anticipazione di Trotzskij, hanno visto esattamente: così si spiega l'oscurità in cui hanno lasciato le sue opere e l'opposizione e le calunnie di talin conlro colei che Lenin ebbe a definire « un'aquila del pensiero marxista ». gi. lou. AUTORI VARI, Tavola rotonda di Leningrado ,ul romanzo contemporaneo, in Europa Letteraria n. 22-24, 1963, L. 1.000 • l'Eu ropa Letteraria ha pubblicato il dibattilo sul romanzo, svoltosi di recente a Leningrado ed organizzato dalla Comunità Europea degli Scrittori. Questo intervento si è inserito in una situazione critica abbastanza recettiva e vivace: infatti, da anni, le riviste più qualificate mantengono aperto il dialogo sul romanzo, che è il fallo più importante della nostra cultura. La positività di queste discussioni, che muovono le prospettive critiche arricchendole e problematizzandole, è rischiata, però, dalla deformazione che si 01tic11e facilmente, perché il paradosso estremo di questi lunghi esami è che alla conclusione, non essendoci stato un eaame storico della materia trattata, non si ottiene nessuna indicazione, nessun passaggio dal negativo al positivo, ma ancora il vecchio sistema della critica fenomenologica impressionistica, que11a io• somma dei primi libri del giovane Luk.acs, L'anima e le /orme e Teoria del roman:.o, senza la carica positiva che questi testi conl<'ngono, come esplosione e diagramma di un'intelligenza io ricerca. Comunque, in lelleratura, si deve ammettere che è anche possibile a1tribuire un certo valore alle domande critiche e attendere i risultati e le risposte con pazienza. In questo contesto dialettico, tra positività e negazione, tr3 illusioni e realtà, in equilibrio tra la conclusione e l'abisso ('il ma• re delrogge11i,•ità', come lo ha chiamato Calvino), tra il sopruso 90 - clell"alicnazione e i modi per superarla, si è \lenuta a collocare quest:-- discussione, che ha visto di fronte scrittori europei di tutti i paesi occidentali e orientali. Le metodologie critiche e le diverse interpretazioni non banno avuto modo cli scontrarsi in maniera veramente viva, come è suece so a Porretta Terme tra i critici cinematografici, perché qui, invece, si è adoperato un linguaggio diplomatico, che ovviamente ; è indirizzato anche sul modo di porre le questioni, più didattico che polemico, più espositivo e generico che organizzato su punti stabili, ed ha attutito di molto l'interesse del dialogo stesso. Si è venuta a creare, soprattutto perché ai singoli interventi non ha fatto mai seguito una discussione e un dibattito, un'atmosfera di cordialità mondana, cli ricevimento, e una forma di alienazione ir,consapc,•olc. perché ognuno ha parlato per se stesso, ha pronunciato un bel discorso e tutto si è chiuso senza un sostanziale scambio e una più eHettiva conoscenza. L'opposizione tra l'ottimismo degli scrittori comunisli e il pessimismo degli occidentali si è riproposto nei consueti termini: perciò sono stati interessanti gli interventi di Jiri Hajek che si è mostrato interessato alla problematica contemporanea ma severo verso le mistificazioni evidenti cli una buona parte di essa e severo anche verso le mistificazioni del realismo socialista. Egli afferma, infatti, che « non appena il romanzo socialista cessa di essere una ricerca delle relazioni tra gli elementi e le componenti della vita, allora non ha più la minima reale importanza per la società socialista )). La medesima consapevolezza di rendere il realismo socialista più idoneo alle sue vere possibilità, che sono di verità e di chiarezza, hanno mo• strato i giovani scrittori russi Ak.syonov e Tvardovsk.ij. I sovietici tendono, in generale, a presentare una realtà troppo pulita, troppo semplice, troppo pianificata, che diventa quasi inevitabilmente falsa e banale, mentre gli occidentali riempiono la realtà di tanti piani di indagine da trasformarla in un labirinto: tutti e due questi sistemi favoriscono la reazione, l'ossequio ai poteri costituiti, l'omaggio più inaccettabile, e conducono il ro• manzo alla morte. Questa « tavola rotonda " ba fatto conoscere ancora una volta di più le differenze che esistono tra due modi di intendere l'arte e le sostanziali differenziazioni nell'interno dei due gruppi, ma non ha avvicinato gli uni agli altri, non ha fallo mcllere insieme le verità degli uni con le verità degli altri ed escludere gli errori di entrambi. Tuili hanno parlato, ma le cifre di errore e di verità non si sono allontanate dai singoli interessati, non si sono incontrate per una operazione di reciproco aiuto, per cui, ragionevolmente, Sartre ha precisato che « quel che ho trovato d1 veramente buono in questa riunione è che costituisce un pre• luclio a delle vere discussioni future».
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==