giovane critica - n. 4 - apr.-mag. 1964

20 En'ORE M. MARGADONNA, Cinema ieri e oggi, Milano, 1932. 21 PAtrL HEILBRONNER, /I ci,.ema CO- ~ arte figurativa, in Intercine, Roma, VII • n. 7, luglio 1935. · u SDASTL\NOA. LUCIANI, L'Antitea. tro. Il cinema co~ arte, Roma, 1928. rativa del cinema - e un'arte figurativa dinamica o di movimento, - nel cui àmbito il cineasta possiede e l'assoluto dominio dello spazio e del tempo, così come il pittore possiede quello del suo quadro e il musico quello della sua sinfonia>. I e valori spaziali, (prospettiva o Immagine) e i « valori temporali non-meccanici> (durata o ritmo) si congiungono nel cinema e gli uni in funzione degli altri, cioè gli uni si esprimono negli altri, e viceversa: sono cioè indissolubili >. Ciò che vale In ultima analisi è l'unità di questa congiunzione: il ritmo stesso non può essere colto e sentito che e nella sua dialettica evidenza, come fusione e trasfigurazione di tempo e spazio, come reciproco condizionamento delle due prospettive , 20 Accenni In direzione di una interpretazione Idealistico-figurativa della natura del linguaggio filmico, più vicini ancora alle formulazioni del Ragghlanti, si riscontrano in altri autori, come l'Heilbronner e Il Luclani i quali entrambi sostengono la complementarità e quindi la subordinazione dello elemento sonoro alle immagini, alla successione dei quadri animati dal ritmo; il primo assume senz'altro il fenomeno del cinematografo nella dimensione dell'arte figurativa 21 ; il secondo ve lo riconduce indirettamente. Cinematografo, per Lucianl, è sinonimo di e antiteatro,: ed è questo appunto il titolo che egli dà al suo volume forse più significativo 22 • Di fronte alla verbalità e staticità del teatro, il cinema rivela un carattere e visivo e dinamico e tende col movimento esteriore a costituire una specie di lirismo interiore>: dall'esterno va cioè all'Interno attraverso la mediazione di un e elemento ordinatore,, Il ritmo: e un ritmo tuttavia sui generis che si svolge nel tempo e nello spazio e che per questo potremmo chiamare visivo,. Oltre che sulla natura delle connessioni ritmiche delle immagini, Lucianl ferma la sua attenzione su un altro elemento del cinema, la luce, a cui sono demandati gli stessi e effetti di prospettiva e di rilievo> che al procedimento del chiaroscuro nell'arte del disegno: e la luce è l'elemento essenziale del cinematografo e il suo naturale mezzo d'espressione >: come il colore nella pittura e il suono nella musica. E non basta ancora. e L'ombra e la luce nel cinematografo non determinano, come nella pittura, degli effetti statici, ma dinamici. In altre parole la luce e l'ombra generano sempre nuovi rapporti a seconda dello spostarsi delle persone, delle cose, dell'ambiente,. Nell'Intreccio di questi movimenti Luclanl vede la possibilità di un avvicinamento del linguaggio filmico agli specifici propri della musica: e Come 11suono nella musica è messo In valore dal silenzio che lo precede o che lo segue, cosi la luce nel cinematografo deve essere messa in valore dall'ombra da cui emerga o in cui si Immerga. Dobbiamo dire perciò che 11clne- - 75

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