" C!r. U. BARBARO, Film: soggetto e sceneggiatura, cit. (e nel Film e il risarcimento mar:cJsta dell'arte, cit., p. 60); c. L. RAGGHI,um, Croce e il film come arte, in Bianco e Nero, Roma, X - n. 8, agosto 1949 (e in Cinema arte figurativa, cit., pp. 211-16). u EMILIO CECCHI, Cinema 1931, in Scenario, Roma, I - n. 1, febb. 1932. " ANroNELLO OERBI, lntzlaztoni alle delizie del cinema, nel Convegno, Milano, vn - n. 11-12, nov.-dlc. 1926. (C!r. anche GUIDO AIIISTARCO, Antonello Gerbt e il gruppo de • Il Convegno», in Cinema Nuovo, Milano, VI - n. 109, 15 giugno 1957). "Cfr. AIJIElffll CoNSICLIO, Estetica generale ed estetica del cinema, in CtneConvegno, Milano, I - n. 6, 25 ott. 1933 (preceduto da nota di E. FIRIUEIU). una delle test capitali di Ragghianti (quella del 'tempo' nelle arti della visione); e Ragghianti, dal canto suo, riconosce al Chiarini una e rara sensibilità , nena discussione del problema e se Il film sia da considerare o meno un'arte figurativa,, tanto da caratterizzare la sua critica, essenzialmente, come e saper vedere, il film 14 • Di fatto, i criteri ·figurativi· che orientano e dirigono tutte queste ricerche non consentono di essere strappati e isolati dana situazione storica in cui affondano le radici e di cui costituiscono una congiuntura specifica: essi si inseriscono nello schema di una determinata falsariga, trovano nessi e addentellati in altri criteri e metodi e indirizzi - analoghi o di analoga maturazione culturale - i quali sorreggono in definitiva l'impalcatura centrale di ogni indagine intorno all'essenza e ana qua11ficazione estetica del linguaggio filmico. Intento fondamentale dei fautori di questa indagine, in un primo tempo, è queno di riuscire a rintracciare e fissare un correlativo pantomimico al fenomeno f11mico, riportato a precise leggi e regole ritmiche, a una tendenza di esattezza grafica essenziale; come e espressione mimica, considera Il cinema una nota anonima dena Fiera Letteraria nel 1926: l'anno appresso l'intervento di alcuni scrittori a un dibattito aperto dana rivista Salaria approda ad opinioni di consimile significato; e lo stesso dicono e ribadiscono, ancora in seguito, sia Borgese che Cecchi, Il quale ultimo rivolge al cinema il suggerimento di rituffarsi nena pantomima e di recuperare la sua eredità specifica di ritmo e di movimento, come correttivi alla divagazione sovrapposta dall'avvento del sonoro; e si noti l'immagine emblematica di cui Cecchi fa uso a questo proposito: e è come quando la pittura si dimentica di esistere in virtù dena composizione, del chiaroscuro, dei colori, dei volumi e delle linee di movimento; e s'ingombra d'ornamentalismi, di simboli e d'amminicoli letterari, 15• Dalla letteratura, dalla funzione dialogica e discorsiva cerca di preservare il cinema anche Antonello Gerbi, che restando sul terreno del crocianesimo, dei canoni di tale estetica si avvale per iniziare alle e delizie , del nuovo linguaggio: e Il ragionamento, la descrizione, il dialogo, tutto ciò che rende necessaria la parola, è agli antipodi del cinema (..) Non deve il cine mendicare dalla letteratura un supplemento di espressione, "· Gerbi avanza le sue proposte da una palestra di studi milanese, la rivista Il Convegno, la quale, sotto la direzione di Enzo Ferr!eri, a partire dal 1933 dedica al cinematografo un apposito supplemento, Ctne-Convegno: dove anche appare 11 Cinematografo rigoroso di Ragghiantl. Può darsi che la test generale di Ragghianti - come il Ferrieri ricorda in modo esplicito presentando uno scritto di Alberto Consiglio 11 - 73
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