stenziali che la guerra civile ,lrammaticamente propone. E la veglia si conclude nella morte: una squadriglia di aerei scende su Benicarlo, e dell'albergo resta un mucchio di macerie da cui si innalza un fumo nero. In effetti il viaggio, la veglia nell'albergo, la fine di quel gruppo di uomini che per tutta la notte ha declinato ragioni ed angosce sulla guerra, sono elementi di simbologia drammatica costitutivi del dialogo stesso. Non a caso Azaiia, nella premessa, ha parlato delJa guerra come cli un viaggio. E i personaggi, tra loro, dialogando, non pervengono ad una opposizione drammatica di punti di vista e di giudizi: finiscono anzi con l'essere cccomplementari », nel senso che è dalla somma dei loro giudizi e dei loro punti di vista che scaturisce cc il giudizio », ccil punto di vista ». L'opposizione drammatica è fuori, nell'irrazionale svolgersi delle cose: per cui il bombardamento che mette fine alla lucida e dolorosa veglia di quel gruppo di uomini, assurge a segno di distruzione della ragione. I personaggi del dialogo sono ragionevoli: partecipano, ciascuno a suo modo, ciascuno secondo il proprio temperamento, la propria estrazione e formazione, la propria particolare esperienza, di quella che è per don Manuel Azaiia la Ragione. L'esclusione dal dialogo di personaggi portatori delle idee comuniste ed anarchiche è già significativa della intenzione di Azaiia: ha voluto, in definitiva, dialogare con se stesso, porsi in una specie di giuoeo di specchi. Anche se, come osserva Garosci, egli parla sopratutto attraverso l'ex ministro Garcés e lo scrittore Morales. Ma non vogliamo qui dare un ragguaglio dell'opera, che d'altra parte è stata già ampiamente esaminata dal Garosci; vogliamo soltanto offrirne qualche passo, tra i più significativi dello « stato d'animo » di questo grande e tragico protagonista di un essenziale momento della storia contemporanea. * * * IL DoTT. LLUCH • « La vostra vita si svolge nell'oCficina, nel giornale, sullo tribuno. lo ,•eogo dall'ospedale e dalla guerra. Qui ve ne sono altri che, mi pare, vengono daglj stessi luoghi. Comunque, il giudizio degli altri non vale più del mfo. Non se la prendono. Sono militari e sono educati ad altri doveri. lo ooo sono un soldato. Sono un uomo smarrito io mezzo al dolore altruj. Utilità del massacro! Sembrano seguaci del dio ebraico che, per la suo gloria, schiaccia gH uomini, come il eontadioo l'uva, mentre il sangue gli inzacchera le cosce. Considerata lo fretta che mettono nell'ammau.arsi, cerco di intravedere il mome.nto in cui il maM&cro potrà cessare, e si giunga a quella utilità o a quella gloria che da esso si spero. Non ci riesco. Nei primi anni di questo secolo uno scrittore diceva che per rimediare oi mali della Spagna era necessario uo metro di sangue. Un metro? Ce ne sarà di più. Se lo scrittore avesse visto giusto, ecco trovato il rimedio per la Spagna. Ma lo sc.rittore è morto senw essersi dissanguato sul suolo spagnolo. Sarò contento, nella sua fossa ben secca. Sono portato a pensare che questo salasso non è quello che - 51
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