40 - afferma che l'nutonomio del fallo ort1sllco - indubbiamente il problema nodale oggi per una estetica improntata al marxismo - sta nelln sua « aseità semantica», nella. solu:ione cioè sug• gerita da Della Volpe; che è, specie per quanto riguarda la rubrica cinema delle sue teorie, tul'ta da verificare: lasciandoci an:ci personalmente perplessi l'opportunità di un Laocoonte 1960 (per corrette:.za: chi scrive non ha ancora visto la seconda edizione, riveduta e ampliata, de La critica del gusto). o/uzione che, in ogni caso, ha bisogno « di proficuo svolgimento e discussione da parte degli specialisti dei vari com.pi l> - e non dunque di consensi idolatri - raccomandava lo stes.so Rocco illusolino, il più brillante dei settatori di Della Volpe sul piano della 1netodologia letteraria (in un libro citatissimo: è destino dei libri importanti - e quello di l\lusolino lo è -, qui da noi, di essere molto citati, e nient'altro). Piuttosto questa necessità, di cui molti si fanno schiavi, di avere un « papa » e una collana di « vangeli» sul proprio tavolo di lavoro, cui riferirsi in qualsiasi circostan:a, specie se spinosa, ci rimanda alle parole contenute in una nota del giovane Gramsci: « Anche questo è un malcostume italiano che bisogna eliminare e superare: da noi chi ammira Wagner, di~prezza Verdi, chi loda Carducci denigra De Sanctis, chi legge Jlfa:.in~ squadra con pietà disdegnosa il /et/ore di Marx; gli italiani pare abbia,w sempre bisogno di un papa infallibile che conduca le loro coscienze alla verità e all'azione vittoriosa ». g. m. '
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