giovane critica - n. 4 - apr.-mag. 1964

24 - Proprio per la mediazione cli un autore teatrale prediletto, possiamo risalire ai rudimenti e alle prime scelte ciel gusto cinematografico cli Bergman. A J. Béranger che insisteva nel fissare una parentela cullurale tra Bergman e Stiller, il critico Walclekranz replicava: « Si potrebbe credere, a prima vista, che il film Lezione d'amore si situi come filiazione diretta cli Amore e giornalismo e cli Erotikon. Ma non è niente vero perché Stiller prendeva i temi delle sue commedie nelle pièces boulevardières dell'Europa centrale, mentre Bergman acquista la sua mescolanza cli umore e cli sarcasmo al solo contatto, molto nazionale, con le commedie cli Hjalmar Bergman, che simboleggia per noi un'epoca, insieme brillante e disincantata. La sostanza delle conversazioni mondane cli Stiller era assai più cosmopolita: spumeggiante ma gratuita nelle conclusioni ». Ma mi hanno assicurato che - protesta il francese - Hjalmar Bergman frequentava tanto Stiller che Sjostrom. « Esatto. In un luogo che ha le dimensioni cli Stoccolma, tutte le persone di una medesima cerchia finiscono, presto o tardi, per conoscersi. Risulta che Hjalmar Bergman ebbe a collaborare, in quattro differenti riprese, con Sjostrom mentre non redasse mai un solo manoscritto per Stiller. Non nego l'importanza delle commedie firmate eia Stiller. Ma questo importante regista giunse alla fama sopratutto girando delle saghe come Il tesoro d'Arne o La leggenda di Costa Berling. Esse avevano come caratteristica essenziale uno splendorn plastico cli cui si ritrova precisamente il riflesso nelJa perfezione calligrafica di Sjoberg ». Ma lo splendore plastico si trova anche presso Sjostrom o Bergman. « E' quasi obbligatorio. Non ignorerete che il temperamento della maggior parte dei miei compatrioti li porta, d'istinto, verso la poesia e nel contempo verso la meccanica. Le due tendenze, in apparenza contrastanti, si congiungono e formano un insieme compatto, nelJa trascrizione fotografica dei sentimenti poetici. Ecco dunque le ragioni per cui l'elemento principale cli tutto il nostro cinema, antico e moderno, diventa lo splendore plastico. Se ne trovano tracce anche nei registi di second'ordine. Presso i maestri come Stiller o Sjoberg, l'ardore compositivo e formale diventa fortissimo. Ma tale ardore medesimo li incita talvolta a considerare il lirismo pittorico come un mezzo d'espressione che basta a se stesso ». Su questo tirocinio del gusto cinematografico s'innestano in seguito alcune predilezioni ( per es., i film cli O. Welles, le sue stregonerie e deformazioni espressive, l'indipendenza del suo intelletto e del suo metodo di lavoro) ed esclusioni sintomatiche. Intorno ai diciotto o diciannove anni, Bergman si entusiasmava per Pepe le Moko e per Quai des brumes. Per uno svedese vi era, nella produzione francese d'anteguerra, un'ambientazione esotica particolarmente suggestiva. Forse qualche traccia di questa nostalgia rimane quando Bergman dirige i suoi primi film. « Ma fino ad oggi », aggiunge Bergman, « tra i cineasti francesi, è il vostro

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