16 - Ambiguità di sacro e profano in Ingmar Bergman Dal calderone biografico cli Bergman potremmo pescare in copia episodi, leg• gende e testimonianze, da giustificare poi in intelaiature ideologiche anche op• poste. Ma in sostanza si ricavano due indicazioni che permettono cli accostarci al regista pur con grosse approssimazioni per difetto o per eccesso. Anzitutto, una impressione cli doppiezza cli casi, di aneddotica contradditoria, di brio cupo, cli ascetica macerazione e cinismo un poco dozzinale, sentenzioso. Materia posta a con• trasto, che consente ai cronisti di sguazzare negli andirivieni della descrizione psicologica di << questo uomo psicopatico e instabile ( alla quarta moglie e al settimo figlio)», sempre combattuto « tra il desiderio della carne e la solitudine dell'animo », col volto che sembra « diviso anch'esso in due metà: la destra è come morta, la sinistra è più viva, tanto che l'occhio sinistro è più acuto e da quell'orecchio ci sente meglio », come scrive l'inviata de L'espresso. Si proclama credente, ma affrettandosi a sfuggire alla presa confessionale: anche qui non confuso con la massa dei fedeli, isolato ed inaccessibile: « Se Dio non esiste la vita non ha senso ( ...) Notate che io Credo in Dio, non nella Chiesa, protestante o no che sia. Credo in un'idea superiore che viene chiamata Dio. Lo voglio ed è necessario. Credo che sia assolutamente necessario. Il materialismo integrale non potrebbe condurre la umanità che in un vicolo cieco senza calore. Per me, i problemi religiosi sono sem• pre vivi. Non cessano mai di interessarmi ad ogni ora del giorno. Però questo non avviene sul piano emotivo ma su quello intellettuale. L'emozione religiosa, il sentimentalismo religioso, è qualcosa di cui mi sono sbarazzato da un pezzo, o almeno lo spero. Il problema religioso, per me è un problema di tipo intellettuale. Il problema del rapporto tra la mia mente e la mia intuizione. Il risultato di solito è una specie cli caos ». Oscillando sul caos, riesce a tenere a bada coloro che invocano la conversione: « Quando mi chiedono se sono credente, rispondo sì, incondizionatamente, se si intende che sono convinto che esiste una realtà al di fuori di ciò che noi vediamo e tocchiamo. Se mi si chiede se sono cristiano, debbo rispondere con più titubanza. E nemmeno penso a convertirmi al cattolicesimo. Quando si
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