giovane critica - n. 3 - feb.-mar. 1964

sloni contingenti o sul confronto diretto e approssimativo, vi fu successivamente il passaggio ad una fase più attenta e Impegnata, originata da esigenze di inquadramento storicistico delle opere presentate su ben precisi canoni metodologici, imperniata su cicli e personali, caratterizzanti correnti e figure di fondamentale rilievo nella storia dell'arte cinematografica e base imprescindibile di conoscenza e di analisi per la comprensione e lo studio delle odierne espressioni. Varia e motivata la scelta ha avuto i suoi momenti più significativi nei cicli dedicati a Chaplin, Clair, Visconti, Bergman, il primo Antoniani, come pure all'espressionismo tedesco, a « film e società negli Stati Uniti d'America », al cinema Italiano degli anni di guerra; che nell'unitaria articolazione, hanno introdotto a quella che potremmo deCinire il momento ultimo, dove la risultante delle precedenti esperienze ha trovato il suo esito nel maturare di un più profondo impegno critico, di una raggiunta « presenza », avviata sul duplice binario della informazione, in senso lato, intorno agli odierni teml e tendenze della cinematografia, per supplire a gravi deficienze di carattere locale, inquadrata in una organica, definita scelta, e insieme della continua ripresa di importanti opere di sicuro valore del passato. Ed è in questa fase in cui, superato lo stadio introduttivo. formativo, dJ illustrazione e di commento, fornito fino ad allora dall'esilità dJ una provvisoria scheda esplicativa, il Circolo ha dato l'espressione dJ una raggiunta qualificazione, Inserendosi attraverso una precisa, pur limitata, caratterizzazione e prospettiva, nell'àmbito della pubblicistica cinematografica con l'edizione di un proprio quaderno, che nell'esigenza, ormai molto sentita di fornire un adeguato strumento di inquadramento critico del film presentati, come dJ puntualizzazione dJ temi e problemi di maggior interesse, e dJ primo avvicinamento per la maggioranza degli Iscritti con l'editoria specializzata del settore, è stata parallelamente un'esperienza dJ studio, dJ lavoro, dJ « formazione » individuale e dJ gruppo, che riteniamo oggi li punto dJ arrivo e al contempo dJ partenza, per quelle esigenze e quegli impegni, già delineati, che devono oggi essere alla base dJ una organizzazione della cultura. Roberto Prigione Cine,naJ critica e pubblicitcì. L'ultima assemblea sociale del Sindacato Nazionale Giornalisti cinematografici, tenutasi a Roma il 30 novembre del 1963, ha riconfermato il consiglio direttivo uscente con pochissime variazioni, ed ha nuovamente reagito con vigore, dopo un convegno organizzato a Milano, all'insensato licenziamento del critico Gino Visentini dal quotidiano Il giornale d'Italia, nei confronti del quale è stata decisa una nuova azione di protesta. Verso il critico che eventualmente accettasse di sostituire il titolare - licenziato per essersi rifiutato di modificare il suo giudizio secondo l'opportunità politica del giornale - saranno infatti presi « adeguati provvedimenti>. L'assemblea ha poi approvato e inviato all'ambasciata spagnola una mozione di protesta contro l'arresto del giovane poeta iberico Carlos Alvarez, detenuto sotto l'accusa di aver e denunciato la polizia> in una lettera indirizzata al critico cinematografico franchista Carlos Fernandez Cuenca; lettera che accusava decisamente Cuenca di «scorrettezza> per avere questi paragonato in una sua recensione Julian Grimau a Eichman. A giudicare da questi documenti battaglieri, da una nuorn mozione contro la censura e da un fermo richiamo ai soci che « a titolo personale> hanno fino ad oggi fatto parte delle commissioni censorie, il tono del Sindacato sembra essere piuttosto alto, e avere in gran conto la difesa della libertà culturale. Purtroppo, alle incoraggianti prove democratiche si sono affiancati, durante lo svolgimento dell'assemblea, mozioni e dibattiti che hanno palesemente confermato quanto era stato detto al convegno sulla critica di Porretta Terme. soprattutto nella relazione di Tommaso Chiaretti. E cioè che nella stampa cosiddetta di informazione « il legame tra industria cinematografica e industria editoriale è evidentemente molto stretto, naturale, si articola at- -5

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