sculcre il piano su cui si colloca la tematica del Romeo, che bisogna peraltro integrare con gli studi dell'A. sulla formazione del mercato nazionale e la storia della grande industria in Italia. Basti tener presente, però, che dalla traduzione della crociana « religione della libertà» nei termini concreti dello « sviluppo capitalistico», l'A. ha tratto tutte le conclusioni che egli potera tirare. Che poi uo tono per molti aspetti « ufficiale» (dr. le conclusioni a pag. 286) affiori da alcune pagine. non è cosa che dispiaccia o che scandalizzi comunque il lettore smaliziato di questa bella opera. Se infatti è storicamente rilevante che la borghesia italiana abbia oggi il coraggio di sfidare, e vanificare integrandole, le attuali prospettive del movimento operaio, altrettanto significativo appare che i suoi storici abbiano già brillantemente dissolto e superato la vecchia tematica gramsciana del giacobinismo e del Risorgimento come « mancata rivoluzione agraria n: sono indici entrambi, da una parte di sicura coscienza storica e politica, dall'altra di estrema carenza e confusione a tutti i livelli. Ritrovare, a questo punto, la dimensione scientifica dell'analisi storica e dell'azione politica, è il compito più urgente per la ricerca marxista: e, per iniziare un discorso fruttuosamente polemico, il rapporto « serio e critico » con l'opera rigorosa del Romeo potrebbe costituire un momento importante. 66 - T1B0R DÉRY, Il Gigante, Feltrinelli, 1963, pp. 457, L. 3000 .. Sono riuniti in questo volume alcuni dei principali racconti di uno dei maggiori autori della letteratura europea moderna; conosciuto in Italia solo attraverso Niki, storia di un. cane e La resa dei conti; e di cui si attende, da lungo tempo promessa da Feltrinelli, la traduzione dei monumentali romanzi La risposta e La frase incompiuta. « Le traversie politiche di Déry sono note - leggiamo nel risvolto editoriale -. Oggi egli è stato pienamente riabilitato e ci tiene moltissimo, come dice nel breve saluto introduttivo, a che la sua opera venga riguardata da un punto di vista letterario e non meramente politico. Resta il fatto, che costituisce il fascino principale di quest'opera, che il suo fare letteratura ubbidisce a una profonda vocaz.ione, che è estetica, morale e politica insieme, per la microstoriogra• fia, per la lettura dell'evento minimo e periferico come fonte di verifica delle grandi correnti della storia ». Rubrica curata do Miriam Campanella, Gaetano Leo, Gioo Longbitano, Francesco l\loooioo, Giampiero Mugbioi
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