Poesia, fantastico, humour ! trovato alcun altro spazio sugli schermi francesi. Ma come può essere giudicato, in Italia, nel 1964? Quando l'estate scorsa parlavo del film El Megano con uno dei suoi autori, Julio Garcia Espinosa, all'Avana, pensavo a Octobre à Paris. Girato prima della rivoluzione sotto Batista, El Megano descrive la vita di un quartiere miserabile dell'Avana; sequestrato dalla polizia, acquista la reputazione di un film maledetto; tra i suoi realizzatori si incontrano parecchi attuali dirigenti del cinema cubano. E J. Garcia Espinosa sottolineava che il destino di un tale film è terminato, in quanto film, dato che le circostanze sono cambiate, che esso aveva ogni interesse a rimanere un titolo storico, a guardarsi dall'affrontare un pubblico differente, libero, fuori da tutte le angustie della clandestinità. Forse, allo stesso modo, a vedere oggi Octobre à Paris, i difetti vi saltano agli occhi? E non solamente i difetti formali, inerenti al tipo di reportage, alle condizioni deUa ripresa clandestina, ma anche i difetti ideologici, la maniera di porre il problema in termini generali anti-razzisti, e non puntando sulla questione precisa di questa lotta di liberazione nazionale; e anche quella cura di ricordare che se dei Francesi avevano fatto questo film ciò provava chiaramente che la Francia in fondo non era così malridotta ecc., fra gli altri; mi ricordo di aver polemizzato a questo proposito; mi sembrava allora più giusto appoggiare il film, assicurare la sua distribuzione lungo le reti clandestine, lasciare da parte, nel presentare il film e nel corso dei dibattiti, le critiche necessarie. Oggi l'Algeria è indipendente, e fra i militanti che lottarono contro il colonialismo, alcuni sono al governo, altri in pri• gione, in Francia o in Algeria, o in esilio. Tutto ciò che si può chiedere ai compagni che vedranno questo film e ne discuteranno, è lo sforzo di situarsi nel contesto opprimente che fu il suo, e ove esso apparve nonostante tutto come un barlume di verità. Il cinema francese non ha mostrato le sue carenze soltanto dinnanzi alla realtà straziante deUa guerra coloniale. Esso ha anche rifiutato la grande libertà del sogno, del comico, della poesia e dell'irrazionale. Si rintraccia, in questo capitolo, qualche titolo recente: nulla che corrisponda a una scuola, a una tendenza profonda, ma qualche responsabilità, qualche individuo isolato. Franju, così sottovalutato, così ineguale anche, il cui ]udex ricrea tutta la magia dei film di Feuillade e le meraviglia dei criminali cari a Marce) Allain ( ma in Italia, non è una sorta di decadenza culturale leggere i libriccini Mondadori che traducono, ohimé condensate, le avventure del Maestro del Terrore?), Robert Enrico che adatta Bierce (Au coeur de la vie) in storie strane e crudeli - cd ecco per il mistero e il surreale - Etaix, un esordiente, che in mancanza di Tati è il nostro solo - 51
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==