schede Tendenze e manifestazioni del recente cmema francese Cosa sia divenendo il cinema francese? Ci sono parecchie maniere di rispondere a questa domanda. E non potremo passarle in rivista tutte. Il cinema francese è un fenomeno contraddittorio: il pubblico frequenta meno il cinema, i professionisti si lamentano, la televisione progredisce, nondimeno il film francese conserva una buona reputazione, e in Italia come negli Stati Unifi, all'Avana come a Londra si presta attenzione a ciò che si fa a Parigi. Ci capiterà, durante questa panoramica, di chiederci cosa ne è stato oggi di quella nouvelle vague di cui si parlò tanto or non è molto. A mo' d'introduzione disingannatrice possiamo sottolineare fin d'ora che in ogni caso l'ancienne vague ha praticamente abbandonato il campo. Gli « anziani » continuano a fare dei film, certo; ma non si parla più per niente di loro. E nella maggior parte dei casi ciò è sacrosanto: quelli che erano dieci, quindici anni fa, i « grandi nomi » del cinema francese, Carné, Clouzot, Clair, Duvivier, Renoir, Autant-Lara ( con l'eccezione di Tu ne tueras point) fanno ancora dei film che riscuotono talora un successo commerciale non trascurabile, ma che, sul piano del movimento culturale, non offrono più alcun interesse. Si potrebbe credere che si tratti di una questione di « moda »: nemmeno. La migliore volontà del mondo resta paralizzata dinanzi a Tout l'or du monde; e la sana gaiezza francese che emana dal Caporal Epinglé o dal Magot de ]osé/a non avrà, nel futuro, che un interesse documentario, sociologico, e non tale da farci onore. Il piano del nostro resoconto ci è dettato dal cinema francese stesso. In una certa direzione esso ha ottenuto una indubbia rinomanza, ha fornito dei film di cui si è parlato: è, nella continuazione del movimento iniziato nel 1958 e definito talora nouvelle vague, la fioritura dei film psicologici e intellettuali. In due altre direzioni il cinema francese rivela lacune gravi: nel campo della !estimo- - 45
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