38 - I me mai non è possibile raggruppare a piacere capitoli ed atti? - E risponde: - Perchè con la lingua si esprime anche il passato e il futuro e quindi ogni frase è saldamente incastrata nel decorso temporale dell'azione. Ma le immagini non possono essere coniugate come i verbi: l'immagine ha solo il tempo presente e, di per se stessa, non può indicare la sua posizione nel tempo. Quindi nel film è la posizione dei quadri nel montaggio che determina l'epoca dell'avvenimento». Questa tesi mi pare contestabile per varie ragioni: 1) La notizia della trappola tesa alla censura scandinava non corrisponde al vero (di recente esperti scandinavi di cose cinematografiche l'hanno smentita). 2) Comunque, la cosidetta fucilazione non costituisce affatto la prima scena del film, anzi si trova parecchio dopo l'inizio. 3) La « scena della fucilazione> non rappresenta una scena di fucilazione dato che nessuno viene fucilato: ne consegue che nessun « ordine viene ristabilito» e nessuna soddisfazione poteva essere concessa al censore scandinavo. 4) Quel tentativo di fucilazione risulta, per una censura che lo dovesse incontrare in fondo al film, addirittura controproducente: appare rivoluzionario - il segnale della rivolta - anche agli occhi di un censore stupido. E poi spostato in chiusa, la sua mancanza di collocazione logica, oltre che di efficacia reazionaria, sarebbe ugualmente saltata all'occhio del censore (e il buco narrativo dentro il film, come coprirlo?). 5) Anche ammessa l'ipotesi assurda, provatevi ora a posporre e interpolare le scene: avremmo l'identico risultato che si otterrebbe spostando insensatamente un gruppo di capitoli centrali alla fine di un libro valido: ossia una incoerenza che distrugge ogni ritmo ed equilibrio interno. Perché mai, si domanda Balàzs, un caso simile non si verifica con il romanzo? Per giuoco, certo che potrebbe verificarsi: come di recente nelle carte mescolabili di Saporta. Altrimenti non avviene mai, nel romanzo come nel film, come nel dipinto, come nell'opera architettonica, come nelle note musicali. A meno che non si guardi l'opera nella sua genesi, quando il musicista o il cineasta, il letterato o lo scultore spostano e raggruppano diversamente parti ed episodi del loro lavoro. Ne consegue che la successiva definizione che Chiarini fornisce del montaggio cinematografico, invece che avere un significato unico e fermo, risulta polivalente, ossia non discriminante in quanto si adatta al cinema come ad ogni altra espressione: e Il montaggio nel film domina tutto il
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