11 Clamoroso l'episod!o del Vajont. Tutla una nazione che piange lacrime cl! coccodrillo, il proto del Corriere della Sera che calcola la lunghezza chilometnca delle colonne di piombo necessarie per inserire i nomi dei sottoscritton della colletta nazionale; solo i giornali cl! sinistra denunciano le responsabilità « terrene » della sciagura: che si poteva evitare. Sul luogo della disgrazia si recano in fretta e furia col volto di circostanza le autorità benevole, si sa che esse sono sempre vicine al paese reale. La stampa cl! derivazione governativa e la televisione danno grande rilievo all"avvenimento; ma a smentire « i colloqui, le strette di mano, le lacrime, gli abbracci, le carezze, delle quali empiamente hanno farneticato i corrispondenti della cosiddetta stampa di informazione » interviene una testimonianza oculare ( Ero a Longarone quando è venuto Segni, in Rinascita n. 41, 1963) che riportiamo in parte: « L"elicottero con !'on. Segni, alle 14,10 circa, calava al centro cl! un grande quadrato C••• ). La folla - parecchi gli emigranti tornati - aspettava dal mattino al di qua degli uomini in divisa. C'è u; silenzio assoluto. Scendono il Presidente, la consorte, i ministri, altri in abiti scuri, camicie bianche. Accorrono pezzi grossi degli alpini, dei carabinieri, del genio, dei carristi, delle guardie di Finanza, di Dio sa quale altra arma, amministrazione, curia. Dalla gente, all'improvviso, nell'atmosrera protocollare stabilitasi, si leva un vociare indistinto che sorpassa gli agenti. Poi, nel teso silenzio di nuovo calato, un urlo di donna, alto, strozzato: ' E' stato un assassinio!'. Segni è pallidissi32 - la rubrica televisiva frequentata da milioni di spettatori, dove tre democristiani (il Granzotto di turno, il rappresentante governativo, l'esponente dc) si misurano con un rappresentante di ciascun altro partito politico. La politica viene romanzata (si « racconta la Rivoluzione d'Ottobre come un suspense in cui Lenin fa la parte del ·terzo uomo'>) e milioni di lettori di Oggi apprendono le travolgenti rivelazioni del farmacista che vendette l'ultima storica aspirina a Mussolini, poche ore prima del trapasso, mentre le altre pagine dei giornale diffondono un alone suggestivamente romantico sulla memoria benemerita di Don Calogero Vizzini; del resto ormai !'on. Moro riceve un numero di lettere di ammiratrici proporzionalmente non inferiore a quelle che riceve Adriano Celentano (il dramma per noi sarà quando anche Palmiro Togliatti o Pietro Ingrao, Nilde rotti consentendo, cominceranno a ricevere tali appassionate missive). Naturalmente non si vuole generalizzare il pessimismo, né si intende dimenticare la funzione benefica svolta da altri organi di informazione a grande tiratura. Ci si limita a prendere atto della compattezza ideologica della borghesia e dei suoi .strumenti di potere, compattezza che colpiva lo stesso Gramsci. Dinnanzi a tale diseducazione di massa II permanentemente operata dall'avversario di classe sarebbe folle misconoscere l'importanza, la funzionalità democratica, il potenziale civile che Le mani sulla città contiene; ma quando il discorso si sposta, come deve in ogni caso, sul piano dei rnlori artistici e della loro valutazione, al film di Rosi non si può riconoscere altro, per usare una formula recentemente coniata dalla critica francese, che di essere un ottimo film « di combattimento» e niente di più 12 • Vediamo difatti cosa contiene il film, magari originalmente e al massimo grado di lucidità e di tempestività. C'è innanzitutto una vigorosa predisposizione al pamphlet denso di nervature politiche, alla inchiesta spiccatamente di parte (che non significa faziosa malversazione della realtà ma capacità di investigarla e di penetrarla fino in fondo), cruda e asciutta, ma accalorata da una appassionata partecipazione dell'autore; c'è una caparbia dedizione a condurre sino alle ultime conseguenze il motivo conduttore del film: individuare le origini sociali e i nodi politici che consentono e favoriscono la speculazione edilizia, questo cancro fra i più vistosi del nostro tempo "· Il culto della inchiesta, che assume proprio i modi di una e tribuna politica>, porta Rosi, allo scopo di evitare pause e contrattempi di sorta, addirittura a sacrificare la dimensione privata dei personaggi o, tutt'al più, a fornircene i tratti sommari per accenni brevissimi (si veda la casa del capogruppo dc, un felicissimo Salvo Randone, cosi gelata e tutta
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