giovane critica - n. 3 - feb.-mar. 1964

• taccuino I I Aspetti ed episodi del Cinema italiano La condizione del critico cinematografico, sia esso professionista o comunque portato a scrivere di cose cinematografiche, si è fatta in questi ultimi tempi veramente penosa, a meno di non intenderla come una penitenza volontariamente eletta. Si esce ad esempio dalla visione di un film come Ieri, oggi e domani, ennesimo infortunio senile della coppia De Sica - Zavattini, affatto stremati: cosa dire della banalità civettuola di questo film? Se si pensa che esso segue o precede di poco opere come Il successo di Mauro Morassi, Il boom dello stesso De Sica, I mostrt di Dino Risi, La noia di Damiano Damiani, il recente sconfortante Il maestro di Vigevano, ci si rende conto che tali acute insofferenze non sono addebitabili a provvisori malumori o a qualche peregrino disinganno (che ne è di un autore come Zavattini? ha ancora qualcosa da dire?). Sorge, tutt'altro che artificiosa, la domanda che proprio su queste pagine si poneva un critico, da lungo tempo militante nell'àmbito degli studi cinematografici: la questione, non ontologica in questo caso, dell'utilità o meno della critica cinematografica; se sia cioè ancora proficuo, ai fini di una attiva presenza culturale contemporanea, il dialogo critico-queste opere cinematografiche. Assieme e compenetrata ad altre. Dove va il cinema, il cinema italiano in particolare? Assodato e dato per certo il peso primario della e settima arte > nel quadro della cultura moderna, quanto tempo dovrà passare perché il cinema si svincoli dalle sue varie prigionie e clausure? perché superi lo stadio e sottosviluppato> in cui è attualmente arenato? Viceversa le cose e gli istituti della cinematografia italiana si stanno consolidando in una direzione precisa; ingialliti da tempo gli ultimi echi del e boom>, l'apparato produttivo va a rotoli lasciando prevalere nel suo seno un limitatissimo gruppo di enti che assumono chiaramente la fisionomia di un oligopolio provvedendo a una sempre più oltranzista censura delle idee e - 25

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