Lo "spreco,, intellettuale a Vittoria Cominciai ad accostarmi a problemi che molto genericamente potremmo definire ccculturali » poco prima di entrare al Liceo, tra il quarto ed il quinto Ginnasio. A quel tempo, dopo le consuete letture dell'adolescenza, per caso avevo letto dei libri di Schopenhauer, che mi avevano molto colpito, e una biografia e i racconti di Kafka; ma il volume che più di tutti mi aveva scosso era Davanti a Dio ( almeno questo è, mi pare, il titolo dell'edizione italiana) di Maeterlinck, un libro che adesso non ho più, che non ho mai nemmeno riletto, restandomene un po' vago il ricordo. Rammento abbastanza nettamente, comunque, che quel libro sconvolse in buona misura il mondo piuttosto limitato, ma ordinato, di idées reçues che mi ero costruito. Naturalmente lessi anche altre cose, che non ricordo bene, probabilmente per riceverne la stessa scossa; in particolare credo mi attirasse il gusto inedito di pensare con la mia testa. Fu su per giù allora che seppi dell'esistenza di un circolo giovanile di cultura nella mia città, fondato da poco da un gruppo di giovani del Liceo. Mi iscrissi e per alcuni anni il circolo fu il centro di incontro di un certo numero ( mai eccessivo) di ragazzi come me che sentivano insufficiente la scuola, ma nello stesso tempo preferivano dialogare fra loro anzichè cercare da soli. In fondo, ora che guardo la cosa da lontano, penso che inconsciamente ( ma non del tutto) cercavamo una soluzione a mezza strada tra la scuola e la solitudine. Certo è che questo specchiarsi negli altri, questo doversi confrontare, questo impegnarsi a preparare relazioni e a discutere le idee degli altri deve avere influito non solo nel crearci una mentalità aperta e tollerante, ma anche nel fornirci curiosità e interessi che da soli non avremmo trovato, o avremmo trovato più tardi. L'interesse per il cinema, ad esempio, a me e ad altri venne dalla frequentazione di uno dei giovani che avevano fondato il circolo e che era, se non il solo, uno dei pochissimi lettori di Cinema Nuovo a Vittoria, al tempo che questa rivista era ancora quindicinale. Fu lui del resto il principale promotore, qualche anno dopo, della fondazione del circolo del cinema. Prima del nostro esisteva, ed esiste tuttora, il Circolo di Cultura per antonomasia; ma ad onor del vero non si può dire che svolgesse o che svolga un'attività comunque culturale, a meno che non si vogliano considerare tali il poker e il bigliardo. Io realtà risponde piuttosto alle caratteristiche di un cccircolo di conversazione », un po' reazionario, formato da professionisti e proprietari; ha la televisione, Il Corriere della Sera, Epoca, Tempo. L'Europeo è il giornale più anticonformista ammesso. Il 1ifiuto opposto da questo circolo a un gruppo di esponenti di sinistra che volevano iscriversi determinò, poco dopo la nascita del nostro circolo, la nascita dell'altro, il Leonardo da Vinci, che si distinse per una con• siderevole attività, specie nei primi anni. - 99
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