98 - Che rapporti stabilisca l'uomo della società neocapitalistica con la realtà è un problema che qui è lecito non porsi. oi abbiamo cercato di dire che la provincia ha perduto il suo aspetto rassicurante: se per qualcuno continua ad essere « familiare », lo è nel senso in cui è familiare un disumano ed efficiente luogo di cura o di villeggiatura. Oggi vediamo gli oggetti di questa ex-colonia. Riusciamo a vederli attraverso i gesti degli uomini che ci vivono: perchè questi uomini sono cambiati: e se quei gesti prima ci erano estranei, come un rituale patetico o grottesco, ora possiamo dare loro il nome di « azioni ». Senza nome restano le macchie di folclore, le uniche « province » che sopravvivono: gli elettori di Brivio, per fare un esempio indiscutibile. Serbatoio del colore veristico, la provincia è diventata un luogo livido. E' la terra desolata di Eliot; o meglio: una terra di nessuno. Tentare di descriverla vuol dire risvegliare immagini del disastro: Enea che lascia alle spalle Troia che brucia, Nerone che suona la cetra sulla Roma che ha fatto incendiare. La morte della provincia è una morte che ci appartiene: una realtà « contemporanea ». Eleggerla a sintomo di una vita nuova o a didascalia di una morte infinitamente più vasta è problema di struttura culturale: un'altra occasione, in breve, per fare un segno « più >> o un segno « meno » su un margine bianco del libro del mondo. Massimo Ferrelli Riprendiamo qui da Il Giorno del 20. 11. 63 questo articolo di Massimo Ferretti - di cui condividiamo le postulazioni fondamentali -, premettendolo ad una inchiesta su « provincia e cultura». In questo nu,nero pubblichiamo inoltre gli interventi di Giuseppe Traina e di Umberto Migliorisi ( dirigenti dei circoli del cinema rispettivamente di Vittoria e di Ragusa), in modo da dare un quadro, se pur sommario e in fase di primo approccio, della provincia meridionale; quadro che verrà arricchito da un intervento catanese e da uno scritto di Leonardo Sciascia (La mia esperienza di scrittore in provincia) sul prossimo numero: dedicato questo alla provincia settentrionale. Scopo dell'inchiesta è de/ inire le circostanze economiche politiche sociali nelle quali si svolge un lavoro culturale in provincia, saggiare la natura delle forze che in essa provincia si muovono e si contrappongono ed indicare una serie di obiettivi di lavoro per quanti - intellettuali e organizzatori di cultura - vogliano operare nella provincia con la mente rivolta ai nuovi problemi che la sua « morte », reale o apparente, ha determinato.
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