Attualità della pantomima 82 - Giampiero Frondin.i, giovane autore dello spettacolo di pantomime Tirando a morire, che ha ottenuto una speciale menzione onorifica della giuria al recente Festival Internazionale del Teatro Universitario di Zagabria, è arrivato a quel peculiare mezzo espressivo che è, appunto, la pantomima, dalle più diverse esperienze teatrali. Anche le sue prime prove, come autore di riviste scolastiche e poi di più impegnative riviste da cameta - ri• corderemo Rotocalco con la partecipazione straordinaria di Giustino Durano - davano la maggiore importanza all'elemento mimico, alcune volte giungendo alla dimensione della vera e propria pantomima, come in Cinema 1919 divertente pièce che cltiudeva Rotocalco e che rappresenta un po' per Frondini la piena presa di coscienza del mezzo espressivo da lui adoperato, con molti agganci alla sua stessa produzione odierna. Lo stesso titolo, infatti, Tirando a morire è la parafrasi del titolo della prima comica di Chaplin, Tirando a campare (Making a living, 1914), e questa già ci mette sulla strada per individuare il filone maestro di ispirazione di Frondin.i: il grande cinema comico muto, Chapiin in testa. Non bisogna, evidentemente, intendere questo rapporto in senso meccanico e imita• tivo, come un gusto più o meno estetizzante di ricreare la particolare atmosfera di quelle prime comiche, ma come la scoperta dell'ancora intatta validità di una chiave satirica attraverso la quale filtrare la realtà e i problemi moderni. Questa cltiave si indovina quindi in alcun.i procedimenti stilistici - come il mimare anche la conversazione -, nella particolare accelerazione di ritmo, nel gusto della gag esplosiva lievemente surreale, ma viene ad assumere una sua irrepetibile dimensione nel diverso specifico dello spazio scenico teatrale. Le più evidenti conseguenze di questo medium stilistico diverso è l'essenzialità esasperata della scenografia e del costumi, e la virtualità di alcun.i oggetti e accessori scenici, la cui presenza è creata e fatta intuire dal gesto mimico. Va subito detto però che Frondini tratta con la massima libertà tutte le componenti stilistiche che confluiscono nelle sue pantomime, in funzione del massimo effetto possibile, e quindi anche questa virtualità degli oggetti scenici non è assoluta e preformante, ma in alcune pantomime si ha un largo impiego di accessori, quando la loro presenza virtuale avrebbe reso oscuro il senso della pantomima. Che il richiamo al cinema comico muto non vada al di là della scoperta e assunzion" di alcuni elementi stilistici ancora validi, lo dimostrano i temi stessi delle pantomime, che sono per la maggior parte ispirati a problemi attualissimi: principale quello della « !essificazione » collettiva attuata dai mezzi di comunicazione di massa e dal miti qualunquistici della « società dei consumi ». Cosi Telesuictdio, dove il protagonista si uccide per una notizia catastrofica giuntagli per telefono, ridendo ancora meccanicamente al coro di risate che esce dal video, dal quale non aveva mal staccato gli occhi per tutta la durata della pantomima; cosi Deus ex machina col protagonista vittima del mito ossessivo dell' «auto», simbolo di prestigio sociale e di successo sessuale, che muore nel tentativo
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