giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

• Le difficoltà derivano principalmente sia dall'Intercambiabilità «politica» («governi» universitari locali facilmente rovesciabili dato il si• sterna di alleanze variabili fra i gruppi di potere), sia dalla naturale successione del dirigenti di Cuc, dovuta all'tùtlmazlone del corso di lau• rea. Viceversa, si hanno i casi, citati, di persone, che mantengono il loro Incarico, anche dopo tale traguardo, e a lungo, In quanto l'avvicendamento non riesce ad aver luogo se non spezzando una continuità ormai accertata. 1 Unica eccezione davvero felice e rilevante è quella del Circolo Monzese del Cinema, il quale dal 1956 pubblica una media di quattro ampi fa• sctcoll monografici all'anno (dal 1961 sotto la testata Clnestudlo). sitarl e con periodicità trimestrale. Sono apparsi finora i nn. 29-30 (Nouvelle vague, primavera '63) e 31 (Jean Epstein, estate '63). La formula è rimasta pressocchè immutata ma la pubblicazione rientra con maggior precisione nel nostro discorso e nella nostra concezione di e puc >. Particolarmente il fascicolo sulla e nouvelle vague> (dove con Perona hanno collaborato Guido Russo, Enzo E. Ferrero e Giorgio Tinazzi) si inserisce in modo efficace e stimolante nel dibattito in corso proprio su queste pagine e altrove e offre un panorama critico esauriente. Non resta che attendere dall'iniziativa I coerenti sviluppi che essa può garantire, qualora non subentrino inevitabili difficoltà•. TRIESTE- Nel 1957-'58, Il Cuc pubblica un'accurata dispensa del corso di lezioni su Michelangelo Antoniani tenute da Tino Ranieri all 'Università. Nell'aprile e nel maggio '63, un attivo e nutrito gruppo di e animatori > del Cuc (fra cui ricordiamo Paolo Bressan, Mario de Luyk, Mario Cannella, Giorgio Polacco, Giorgio Conetti, Carlo Milic, Tullio Reggente, Tito Zanolin, Gianni Sadar) dà vita a due esili fascicoli (Documenti del Cuc, 1 e 2), dedicati rispettivamente alla e revisione critica> di Jules Dassin e a L'ultimo cinema italiano. II discorso, sebbene per ora forzatamente un po' frammentario, offre diversi motivi d'interesse e si colloca su un terreno fertile, foriero di positive conseguenze. Anche qui ne attendiamo con simpatia i possibili sviluppi. Un dato emerge chiaramente da questa prima catalogazione, senz'altro incompleta ma comunque necessaria, anzi doverosa: lo sforzo organizzativo ed editoriale dei Cuc, specie in questi ultimissimi anni, è stato rilevante, soprattutto se confrontato alle scarse pubblicazioni promosse dagli altri circoli del cinema 1 e anche in rapporto con l'incerto panorama delle riviste specializzate. Tale sforzo si è principalmente indirizzato verso Il fascicolo a carattere monografico (un autore, una tendenza, una e scuola>, un e filone>) e Il risultato non è certo da disprezzarsi in un paese come il nostro ove l'editoria cinematografica, nonostante la presenza di iniziative valorose e intelligenti (Einaudi, Il Saggiatore, Guanda, Editori Riuniti, Cappelli, Bocca, Laterza, Ateneo, Poligono, Bianco e Nero, Feltrinell1, la collana e Cinema>, e In minor misura, cito a caso, Sugar, Lerici, Silva, Schwarz, Rizzoli, Mondadori, Marsilio, Sciascia, Zibetti, Mursia, Garzanti, Parenti, La Nuova Italia, Eri, ecc.) copre soltanto una parte delle effettive esigenze degli studiosi e del pubblico più maturo. In tali ricer- - 79

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