giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

78 - TORINO- Grazie a Centrofilm e agli sforzi di Gianni Rondolino, il Cuc può vantare la serie più nutrita di pubblicazioni nel settore, sebbene vi sia da osservare come la rivista (nata per «caso>, come tante altre « puc », con un fascicoletto di Rondolino su McLaren) abbia sùbito teso a un'espansione esterna, affidando la stesura delle monografie o a professionisti o a giovani critici locali ma già sufficientemente formati (Bruno Voglino, Corrado Farina, Nedo Ivaldi, ecc.) e solo saltuariamente dedicando alcune pagine fuori testo all'attualità (festival, recensioni, interviste) e al dibattito redazionale. Manca quindi anche qui - non ci si fraintenda - una precisa impostazione critica, una natura « universitaria>: d'altro canto, il contributo apportato è spesso interessante, talora fondamentale nell'ambito di alcune personalità di autori trattate, sempre pregevole come fonte di documentazione e ricerca. Dal settembre '59 al dicmbre '61 sono apparsi 21 fascicoli per un totale di 28 numeri (Rondolino, McLaren; Pintus e Rondolino, Resnais; Voglino, Antoniani; Farina, Bergman; Rondolino, Aleksandrov; Aleksandrov, La commedia cinematografica; Gobetti, Flaherty; Farina, Capra; Eisenstein, I miei film; Ivaldi, Omaggio a Mario Gromo; Casiraghi, Il cinema cinese; Ivaldi, La censura cinematografica in Italia; Autori vari, Omaggio a Giovanni Pastrane; Gromo, L'arte di Walt Disney; Verdone, Il film atletico e acrobatico; Vaglino, Vigo; Bolzoni, Soldati; Maria Grazia Sacchi, Rudolf Arnheim; Valobra, Fitzgerald e il cinema italiano contemporaneo; Di Carlo, Il cortometraggio italiano antifascista; Zanotto, Il film terrorifico e galattico). Manca qui purtroppo lo spazio per un'analisi particolareggiata dei singoli fascicoli: ricordiamo comunque che (oltre alle due antologie di scritti di Eisenstein e Aleksandrov) Il cinema cinese di Casiraghi, Il Vigo di Voglino, il Flaherty di Gobetti, l'Aleksandrov di Rondolino e il volume antologico di Di Carlo basterebbero da soli a sottolineare l'importanza di una consimile iniziativa e a garantirle un preciso posto nella pubblicistica cinematografica. Si aggiungano le sempre puntuali appendici bibllo-filmografiche e la presentazione di sceneggiature, documenti rari, scritti inediti. La seconda fase della rivista nasce da una serie di scissioni e di dissidi, tipici di una certa politica universitaria. Rondolino e il suo gruppo, dopo un Centrofilm nuova serie n. 1 (John Huston di Tullio Kezich, novembre '62), si fondono con II gruppo de Il Nuovo Spettatore Cinematografico e proseguono l'attività, extra-universitaria, sotto questa testata. Il Cuc e l'Istituto del Cinema riprendono le pubblicazioni di Centrofilm sotto la direzione di Piero Perona, con una redazione composta esclusivamente da dirigenti univer-

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