giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

5 In questo settore, che non è da esaltare ma nemmeno da trascurare, i Cuc potrebbero davvero svolgere un·ampia e originale attività, se soltanto all'entusiasmo giovanile si sapesse abbinare un po' cli pazienza e cli spirito cli sacrificio. Pensiamo a esempio alla possibilità che gruppi cli studenti interessati al cinema si accingano a desumere, in moviola, le sceneggiature definitive dai film cli maggior rilievo, per I quali manca un'adeguata documentazione (dalle opere principali del nostro neorealismo a taluni classici stranieri), secondo il metodo felicemente adottato in Francia dalla rivista L'Avant-Scène du Cinéma. 76 - nacque comunque nella primavera '62 un documentario a 16 mm., Rapporto n. 1 sulla scuola italiana, diretto da William Azzella e prodotto dall'Unuri), riuniti intorno a motivi comuni. Del gruppo, oltre al sottoscritto cui era affidata la redazione, la revisione e il coordinamento insieme al lavoro pratico della pubblicazione, facevano parte: William Azzella, Paolo Pilliteri, Fabio Tornei, Bernard Huet, Guido Martinotti, Massimo Maisetti e, in un secondo tempo, Giovanni Buttafava, Alberto Martinelli, Gianni Rigamonti, Ruccio Barracchia e il compianto Giorgio Dusenszky, con Ezio Antonini e Guido Fink come collaboratori «esterni». Nelle annate 19611962 e 1962-'63 gli sforzi si concretizzarono in due « quaderni » (4 e 5l sufficientemente omogenei e dove al tentativo di una «revisione» o « verifica> critica si cercavano di abbinare prospettive e proposte: 15 anni di cinema americano (1946-1961) e Il cinema e la questione meridionale. Se mi sono soffermato a lungo su questa iniziativa è proprio per il tentativo - abbastanza fallito - che il Cucmi si propose, quello di fornire attraverso un dibattito selettivo interno alcuni elementi di una nuova «leva> professionale: un compito che mi pare dovrebbe non sfuggire ai Cuc e alle loro pubblicazioni (spesso propense, magari anche per pigrizia, a puntare sul ricorso a firme già note) e che spera altri possano riprendere (come del resto altri hanno già attuato). PADOVA- In seno al Cuc, nel 1951-'52, viene compilata una Bibliografia generale del cinema, pubblicata su Bianco e Nero nei nn. 5-6, 7-8, 9-10 e 11 del 1952 e poi raccolta in volume. Diretta da Cari Vincent, con l'assistenza di Riccardo Redi e Franco Rutivenni e la collaborazione degli studenti Ubaldo Bosello, Etrio Fidora, Laila Luciani, Lilia Manfredini, Paolo Sambin, Giuseppe Strano, Mario Scolari, Piero Tortolina e Giorgio Trentin, l'opera, vasta ma discutibile, offre comunque un esempio forse unico di ampia attività di filologia e documentazione svolta da un Cuc '· Nel 1957 appare un opuscolo, soddisfacentemente informativo, curato da Leopoldo Ferri, Ino Flores d'Arcais e Alberto Limentani e dedicato a Il cinema a colori. Nel 1960, '61 e '62, rispettivamente, il Cuc pubblica tre quaderni monografici, sempre consistenti per ampiezza e materiale raccolto (il terzo conta addirittura 172 pp.), dedicati a Roberto Rossellini, Michelangelo Antoniani e a Il « nuovo cinema italiano>. Ho detto il Cuc: più esattamente dovrei dire Giorgio Tinazzi, che da solo cura i quaderni e tratta l'argomento, affiancandosi di volta in volta a un influente critico <esterno>: nell'ordine, Mario Verdone, Fernaldo di Giammatteo e Pio

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