giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

• Dico « onesto » in quanto invece non mancano le « puc » che contrabbandano per contributo « personale » e « originale » citazioni e opinioni espresse precedentemente dalla stampa specializzata, senza degnarsi di indicare la fonte. A onor del vero, sono capitati anche casi opposti: di critici « togati » che riprendono disinvolta,. mente opinioni, questa volta originali, espresse da rivistine universitarie: tanto, data la loro scarsa diflusione, si può quasi essere sicuri dell'impunibilità. 74 - due «quaderni> del primo sem. '63, l'uno dedicato al e: Nuovo> cinema sovietico, l'altro al Giovane cinema italiano: problemi vivi, prospettive aperte, temi «sgradevoli>, discussioni anche «feroci> si oppongono all'ormai superato modulo delle e: pesche, in cineteca, dei filologismi fine a se stessi, dell'ennesimo ribadimento di opinioni «provinciali>. Il Quaderno 2, a parte l'introduzione di Adelio Ferrero e i testi riportati (di Eisenstein e Poliakov), si avvale del contributo di collaboratori locali (oltre a Mughini e Recupero, Andrea Scuderi, Piero Leotta ed Elio Marotta). Maggiori ambizioni nutre il Quaderno 3, che si pone come e: ponte> ideale e pratico verso una nuova formula (quella probabilmente di questo stesso numero su cui scrivo), orientata appunto sulla rivista della Giovane critica, a livello quasi nazionale (tendenza ribadita anche dall'omonimo convegno su quel tema, organizzato dal Cuc la primavera scorsa). Nel citato quaderno (che riporta il testo del commento di Franco Fortini per All'armi, siam fascisti!) compaiono infatti le firme di critici altrove militanti (Chiaretti, Argentieri, Ferrero, Baldelli, Stringa, il sottoscritto), anche se la parte e: redazionale> (a opera di Mughini e Recupero) occupa ancora un discreto spazio: speriamo che essa non venga in seguito sacrificata, anzi vi compaiano i nomi di altri giovani esordienti, proprio per la funzione - di cui si dirà - di «vivaio> che le « puc > dovrebbero poter conservare, anche nella loro fase di espansione esterna. GENOVA - A giudicare dalle due pubblicazioni in nostro possesso (ma ne dovrebbero esistere almeno cinque o sei) e precisamente da Nouvelle vague (aprile-maggio '62) e da S. M. Eisenstein (febbraio '63), il contributo locale originale è nullo e l'impegno culturale relativamente modesto, anche se viene ampiamente raggiunto uno scopo informativo-documentario, in termini più ampi che nelle vecchie «schede>, cui nello spirito però ci si richiama. Ci si limita infatti a ripubblicare, in ordinato e montaggio> ma senza commenti o coesioni, dichiarazioni, recensioni o brani di saggi critici, non facilmente rintracciabili soltanto in talune eccezioni. Si tratta insomma di un modo «pulito>, «onesto>, ma insufficiente e un po' sterile, di fare della e cultura>, cinematografica o meno•. Mn.ANO - Anche qui cercherò di conservare la maggior obiettività, compito non facile, dato che personalmente sono stato uno dei maggiori e più decisi responsabili dell'attività nel settore. A parte un fascicolo curato da Vittorio Spinazzola e Brunello Vigezzi che molti ricordano ma di

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