niera e Del Fra, L'ultimo uomo), il fascicolo si avvale di contributi cli giovani locali (oltre a Mameli e Macis, Alberto Serra, Tonino Renoldi - allora presidente del Cuc -, Onorato Strina, Franco Zedda, Mimmo Canepa, Beppe Daidda, Alberto Rodriguez), vertenti su argomenti eterogenei ma di un certo interesse (l'espressionismo tedesco, la censura in Italia, arti figurative nel cinema, la scenografia in Italia), nonchè, del tutto contingente, una breve serie di contrastanti pareri su Les tricheurs di Carné. Qua e là (si veda anche la bizzarra impaginazione) arieggia un certo provincialismo; tuttavia lo slancio che anima il «gruppo> è in genere vitale, foriero di migliori sviluppi che però, a quanto ci risulta, non sono ancora giunti. Nel 1960 il Cuc pubblica, in buona edizione ciclostilata, la prima dispensa del Corso sul realismo e il cinema, tenuto da F. M. De Sanctis e dedicato a G. W. Pabst e il realismo. Siamo qui a un livello e universitario>: testo esauriente, stesura corretta, dignitosa presentazione, nell'àmbito di un apporto a suo modo originale e stimolante (di cui non condividiamo però l'identificazione fra Neue Sachlichkeit, il e nuovo oggettivismo>, e le eradici del realismo >). CATANIA - In tutta obiettività, le pubblicazione del Cuc costituiscono attualmente uno dei contributi più maturi nell'àmbito del settore in esame, e certamente quello più innovatore, più saldo nella continuità del cliscorso (discutibile, certamente, ma non negabile), più organico nell'accostamento ai vari temi (che rientrano del resto, e significativamente, in un unico dialogo critico-metodologico e ideologico, senza le dispersioni e i compromessi presenti in altre pubblicazioni), tutti legati da una sincera ansia di conoscenza, approfondimento e analisi, davvero non comune. Nel 1962 sono apparsi il Quaderno 1, con un editoriale sul e metodo culturale> di Antonino Recupero e scritti di Giampiero Mughini sul cinema italiano, cli Umberto Musumecl su Bresson, di Ester Fano su Pasolini; e due supplementi, uno dedicato a Il giovane cinema italiano (e quasi totalmente compilato da Mughlnl) e l'altro all'anniversario del 25 aprile. Nel 1963, prosegue la formula del e quaderno> e del supplementi (questi ultimi dedicati a Il Gattopardo e a Un uomo da bruciare), formula prevista anche per il '64 e che ci pare la più efficace per realizzare un duplice ordine di aspirazioni: da un lato, la diffusione critica della conoscenza di determinate opere o cicli particolari presso un pubblico più vasto o potenziale, e d'altro canto, sulla rivista, l'approfondimento dello studio, della ricerca, del dibattito metodologico. A esso sono infatti Improntati I - 73
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