giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

zione polemica, d'opposizione, e in quanto iniziative partite e realizzate dagli stessi studenti), i corsi continuativi di lezioni organizzate dai Cuc in talune Università: dal primo, tenuto da Guido Aristarco a Milano nel lontano 1951-'52, e del quale venne pubblicata un'esile ma significativa dispensa, ai successivi (ancora Aristarco a Milano nel 1958-'59 e nel 1959- '60, lo stesso Chiarini a Roma, Mario Gromo a Torino, Filippo M. De Sanctls a Cagliari, Tino Ranieri a Trieste, ecc.). Si trattava pur sempre, comunque, a parte l'esempio di Milano (anche questo però dilazionato nel tempo), di manifestazioni saltuarie, quasi di prese di posizione: il séguito, diretto o indiretto, era rilevante ma l'effettiva Incidenza, specie col passare e Il mutare dei tempi, sempre meno vasta, proprio perchè l'insegnamento, non certo per colpa dei docenti, finiva col disperdersi nella congerie di nozioni altrove apprese, gli interventi a banalizzarsi e la stessa partecipazione a essere intesa come una sorta di obbligo mondano. VeniYano così ad assumere, nell'àmbito cinematografico universitario, un ruolo di primaria importanza le e puc >: attorno ai corsi di lezioni, e alle altre attività, veniva cioè a crearsi un fitto movimento di pubblicazioni dedicate al cinema, a. opera del Cuc più attivi, o meglio dotati di disponibilità finanziarle. Assistiamo cosi ad un fenomeno che non è soltanto la dimostrazione a posteriori dell'importanza assoluta e relativa del cinema come oggetto di studio, di discussione e di intervento polemico-strutturale (cultura e spettacolo che si compenetrano di legami, in ogni accezione, con la realtà e la società) ma che anche si pone in modo nettamente differenziante a confronto con le altre discipline di studio propriamente universitario. Sorprende insomma, e a esempio, che in nessun altro settore l'Università estrinsechi movimenti e strumenti scritti di opinioni e di dibattiti a opera diretta o per iniziativa degli stessi studenti (si hanno invece pubblicazioni accademiche e ufficiali) mentre ciò si verifica in modo tanto vasto e continuativo In un campo come quello del cinema ancora escluso e cattedratlcamente > dagli Atenei. DI conseguenza, le e puc > nascono, come s'è detto, su un plano locale, e con caratteristiche talora personalistiche o comunque di gruppo rtt.stretto (ristretto non come espressione di esigenze ma come attiva partecipazione), e tendono spesso a soddisfare In primo luogo una esigenza spicciola. Gli anni '50 hanno visto infatti un progressivo logoramento ed esaurimento delle e schede >, se non come strumento ausiliario e del tutto contingente. Il foglio ciclostilato o stampato, riferito alla singola proiezione e recante dati essenziali, trama, breve - 71

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==