giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

• RossANA RosSANDA, Per una cultura rivoluzionaria In Rinascita n. 45, 1963. blemi che lo sviluppo capitalistico veniva presentando al paese, e a una mediazione culturale complessa: della quale forse il punto cruciale è stata la spaccatura della cultura idealistica, e il tipo di riscoperta, in Italia delle social sciences e di nuovi orizzonti filosofici, soprattutto del neopositivismo> •. Da qui a concludere col respingere la proposta di Eco come e scontata> ce ne passa; e affermarlo sarebbe filisteismo > (un filisteismo purtroppo, aggiungiamo noi, assai frequente nelle nostre file). Ragioni di dissenso, profonde, comunque non ne mancano; se giuste e pertinenti sono le osservazioni di Eco circa la meccanicità e lo schematismo che persistono in certe formulazioni marxistiche sui rapporti tra struttura e sovrastruttura (e chi si occupa di critica, letteraria, o cinematografica, ne sa qualcosa), il correttivo proposto da Eco - osserva la Rossanda - elude il problema di fondo: un vaglio scientifico delle correnti fonde che agitano e muovono la storia contemporanea; efficacissime sono le precisazioni della Rossanda sulle correlazioni tra e metodo delle scienze , e e metodo della storia>, su come l'uno invada l'altro, e con quali scarti di qualità, e in che modo quest'ultimo si caratterizzi peculiarmente. Limitarsi a selezionare una serie di modelli strutturali da verificare poi nei vari tessuti storici significa barare, sottoporsi a uno scacco conoscitivo lasciandosi sfuggire la individuazione dei fattori vitali della storia che sguscierebbero da una siffatta analisi e come da una maglia troppo larga>. In quali termini si pone invece il rapporto tra marxismo - un marxismo moderno, creativo, e non soltanto puntiglioso archivista dei classici - e le e tecniche moderne~. indirizzi e tendenze di ricerca sorti e sviluppatisi sulla spinta dei sussulti subiti dalla realtà a noi contemporanea? non pare che il palliativo di ogni difetto e carenza di analisi, per una cultura e rivoluzionaria>, possano essere le soctal sciences. e Le social sciences si insediano felicemente nelle nostre università, enti locali, uffici studi dell'industria e fra i gesuiti; la Chiesa cattolica le ha esorcizzate con rapidità ed energia, e vi sta occupando alcune delle sue forze migliori>. Ovviamente questo non ne inficia la validità, anche se e parziale>. e La nostra crisi, i nostri problemi - continua la Rossanda -, i nostri limiti, sono oggi infinitamente più gravi e più drammatici di quelli che Eco ci propone( ...) Tutti i ritmi dello sviluppo mondiale sono soggetti ad una accelerazione, alla quale la teoria - la capacità d'una sistemazione ideale, il dominio del pensiero - sembra non riuscire a tenere testa: non avvertiamo forse che in questo, sta il punto più drammatico della stessa crisi che attraversa, nel conflitto fra i compagni sovietici e cinesi, il mo- - 41

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