giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

malica e delJa tecnica) dello specifico del linguaggio cinematografico. La quale implica alcuni corollari fondamentali: - Il cinema incontra ed esprime una particolare condizione contemporanea. per cui oggi esiste un tempo per il cinema come iu altre epoche sono esistiti tempi in cui ha prosperato, fino a raggiungere un primato, una forma di espressione rispetto ad altre forme cli espressione. Ossia: primato odierno dell'evidenza dell'immagine, coutiuua ricerca di un discorso per figure concatenale, avviamenti corali dell'arte e lavoro creativo in collaborazione, platea sterminala e senza confini cli patrie sovrane. - La determinazione del cinclinguaggio mostra che la tecnica non è separabile dall'espressione: in altre parole, non viene prima ( declassata a pratica manuale che trascriva e sbrogli l'espressione ormai compiuta uell'intimo), e uon sia neanche sopra l'espressione, come norma ad essa ( entificaziouc della tecuica considerala discriminante dell'arte cinematografica). - Il linguaggio cinematografico si trova in grado di comunicare qualunque cosa, a vari livelli e quindi comunicazioni razionali, concetti, idee cd emozioni, atmosfere ancora impalpabili, introversione e rifle sione di sentimenti, ccc.: e non soltanto fatti materiati, corpi, movimento, intreccio. - Naturalmente, tale comunicazione av,•iene non per via verbale {con l'avverbio, la coniugazione e le particelle del discorso verbale) ma con mezzi, modi e grammatica propria. Mezzi che tuttavia non vanno entificati e irrigiditi in quanto mutano e si affinano a misura delle circostanze storiche e diventano sempre meglio penetranti (grammatica storica). - Dentro quella misura storica dello specifico cinematografico, le direzioni del linguaggio del cinema sono infinite e parimenti legittime; con personaggio e no, romanzo o antiromanzo, documentario o spettacolo, ellissi o descrizione, caralleri o simboli, spazio stretto ( L'uomo di Aran, Giovanna d'Arco, Luci d'inverno, ecc.) e spazio largo; tempi stretti e tempi larghi; montaggio classico sovietico a pezzi brevi o montaggio lento nel quadro: il valore, il peso, il clistinguere stanno sempre nell'interno dell'opera e qui vanno ricondolli il giudizio e l'esegesi critica. 5. - Primato della strullura tecnica e del linguaggo << dislogato »? Si tenta di portare anche nei me1.zi espressivi del cinema l'esperienza del tempo mentale come quello delle nostre passioni, della nostra vita e per cui si va oltre l'apparenza fenomenica delle cose e dei falli. Ma spesso le infatuazioni per il nuovo linguaggio che dovrebbe continuamente frantumarsi ed esprimersi sul piano dell'inarticolato per adeguarsi alla situazione della nevrosi contemporanea nascondono a mala pena un impoverimento della nozione del reale e suggeriscono una - 31

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