giovane critica - n. 1-2 - dic.-gen. 1963/64

temi del mestiere. 30 - 1. - Dalla proposta di una critica che si sviluppa su due piani: quello descrittivo-analitico che segue il film inquadratura per inquadratura almeno per larghi esempi, definendone pregi e difetti attraverso le forme della sintassi cinematografica ( una critica 111atter o/ fact, che legga davvero e che entri nel merito) e quello delle conclusioni ideologiche ( l'analisi politica di un film appai·e sempre un 'operazione illuminante e necessaria), deriva un ohhligo di rigore, di superamento del consuelo piano giornalistico, spesso demagogico ed incolto. Ma allora s·impone uno sforzo unitario per giungere ad uno studio del cinema che disponga di strumenti di lavoro come la moviola, le cineteche, le biblioteche specializzate, e con radici nella scuola universitaria. 2. - Impegno di fronte alle questioni di slrullura del cinema. Ne conosciamo ormai l'elenco: il problema fondamentale dell'apertura di nuovi mercati 'nel mondo e di una valida rete di distribuzione; l'opposizione ad ogni censura preventiva, ad ogni censura di casta, clandestina o palese, e competenza - nella sfera penalistica del buoncostume - del giudice del luogo di prima programmazione; detassazione graduale nella misura in cui si proceda ad una riforma nazionale del sistema tributario, e radicale diminuzione del costo del biglietto d'ingresso al cinema; liquidazione delle regalìc denominale ristorni; diversa impostazione del problema del credito; riforma del settore documentaristico; abolizione dell'aiuto ai cinegiornali; definizione democratica della funzione degli Enti cinematografici di stato; riforma del regolamento che autorizza l'apertura di nuovi cinematografi; appoggio ai consorzi cli piccoli e medi produttori indipendenti, autori, tecnici; impegno per la produzione e l'esercizio del passo ridotto. 3. - Approfondimento, nella sfera teoretica, della questione della razionalità clell'arle. D'accordo con C. Salinari che « le caratteristiche fondamentali dello sviluppo della critica poslcrociana vanno ricercate da una parte nel superamento del concetto romantico di arte come puro prodotto della fantasia, dell'intuizione immediata, e nella rivalutazione degli elementi razionali dell'opera d'arte ( con la conseguente rivalutazione della poetica aristotelica e delle poetiche cinquecentesche e illuministiche) e dall'altra nel superamento del concello di gusto, come immediata e astorica riproduzione, nell'animo del lellore o del critico, dell'opera d'arte ». In tal modo, come la poesia è il frutto di un lungo processo di elaborazione e di coordinazione, così il gusto della poesia ( il gusto mediato e universalmente valido, si intende) è la conclusione di un lungo processo di ricostruzione storica di tulli gli elementi che hanno contribuito a formarla ( da quelli ideologici e morali a quelli di lingua e di stile). 4. - La definizione storicistica e non ontologica ( la metafisica della gram-

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