la Fiera Letteraria - XIV - n. 47 - 22 novembre 1959

Uomenìca 22 novemlire 1959 LA PILA LTA UN METRO LA FIERA LETTERARI~ QUATTRO P ESIE diLINO· CURCI · La lampada Ho lasciato il tuo volto a. rispecchiarsi nella fanghiglia della sera, impesto di lagrimc e di terra. Questa .immagine della nostra natura, sulle strade di primo inverno. La tue forma di tempo e di dolore. di terra calpestata. Ma già lievita H tuo volto assoluto dalla povera ingiuria della mota e dei fanali. Lievita e sale al fuoco dej tuoi grandi occhi di donne.. Così mi resti, diafana, smagrita in quella luce. E la pietà s'inchina alla tua fiamma verticale. La vita che li offende più t'illumina Ardo del tuo trepie.nto - e ti alimento in me come una lampada. Ho imperato negli annj ad amare l'assenza, portatore di creature lontane. Ho spigolato volti nella nebbia un reccolto d'imtnGgini e di luce. Ma per te sola pesa questo grano dell'uomo, per te sola. Da un (l'antume di gioia Nella città che grida sotto le lucì al termine di un gior.1.~. per assopirsi nelle pioggia: ansando riposerà. rinascerà con l'alba. Nell'energia che si disperde ancor.a per concentrarsi, in un !Juire eterno. Nell'Universo che Si espande e contrae, come respira la creatura vivente. Nel respiro, nel duro fianco delle cose, tu, granello d'amore sulla maree, passi lontana. Penso alla serie dei giorni che t'investe col suo pulsare, al battito àelle tue sere e dei risvegli: soffro di saperti coinvolta in quest'oceano. Come una siell.a muore ed altra nasce, arde un fuoco di vita mecerate da un frantume di gioia, da un sogno spento. La p,•oda Il sole dolce che filtrò nel grigio tramontando su quella lunga strada. Dorava le colli.ne. E per un attimo queste. terra paziente nell'autunno fu un pianeta diverso, sulle rocce azzutTe passò un tremito di pioggia che lava e ride. Apparvero capanne di strana fonna ed aspettammo incontri. Ma non vennero. Senti nelle tue nebbie l'aria di cristallo che ci strinse sgomenti nell'attesa, ricordi ]a promessa di libertà, lo sguardo che fioriva su un mondo ignoto? Ci unì la scoperta d'esser soli e lontani ad altre soglie cèrule: quel coraggio di sporgersi su un luogo delle stelle, forse ai confini di un sistema. Quanto naVlgemmo in un punto, che distacco ci allontanò verso lo sparlo lncògnito ! Là rimanemmo affacciati aUa proda. E ci turba per sempre quel segreto/ come di un viaggio da iniziare insieme. Lette,•p cli no1Jemb1•e Le lettere che scivolano verso te nella buca novembrina sono foglie che cadono. Quel bre\'e e secco volo delle mie parole, non hanno l'aria in cUi esitare, il vento per il giro che indugia: ti arriveranno gialle senza fremito. Quante altre lettere affastellate, grldl alla rinfusa, nel saoco che le attende, come foglie tolte alla via. Ti arriveranno le mie parole di novembre, macere, molli di pioggia e di pianto comune. E le tolsi per te dal ce.ldo ramo della mia vita, verdi di selvaggia gperanza: le raccogli da questo limo. Pensa al loro viaggio, lo stringersi in folle con altre sconosciute per aver caldo e farsi compagnia. Al contagio d'amore fra le parole intirizzite, gridano confusamente ... Come potrai scegliere nel concime di morte. nel silenzio. LL'\'"O CUR.CI Pag. 3 BUO I SEGNI DI E.\IA'.\"CIPAZIOXE * STORIE TALIA diletterature straniere * Tempo addietro eravamo poco me– no che assenti in competi:foni cul– t,urali dove adesso siamo invece pre– senti e, non di rado, con successo * di E\.RICO F.4ljQl I A quanto segnalato in sale del Saper tutto di Gar– altre occasioni. è da aggiun- zanti (:\mano); ma reca la gere che sono usciti quattro firma di Odile Kaltenrnark– dei sei volumi della nuo\·a Ghe"Quier. Xon dh·ersamen– Storia delle Letterah.lre mo- te. pure le altre storie let– derne di Europa e d'Ameri- terarie deUa stessa collana ca (Francesco VaUardi. Mi- sono a firma di stranieri. lano. 1959). diretta da Carlo E sarà grazia del cielo se Pellegrini e. redatta da un almeno per la Letteratura gruppo di studiosi specializ- itaUana si riuscirà a trova– zati. re uno studioso. un compe– L"organicità del piano eia- tente italiano. Sappiamo be– borato dal Pellegrini con- nfasimo che dipende dal fat– sentirà di oUrire un pano- lo che la collana s'a\•\rale rama esauriente. quantun- delle operette del gallico que rapido e conciso. dello Que sais-je?, edito dalle s,·olgimento delle varie let- Presses Universitaires de terature europee ed ameri- France. Ma allo stesso modo. cane. considerate nella ine- ossia per le stesse ragioni stinguibile continuità delle per le quali il Que .sai.s--Je loro manHestazioni antiche francese s·a\-vale di colla– e moderne, nonché nella boratori francesi, non con– immancabile < reciproca in- \·errebbe anche al Saper tegrazione delle diverse aree rutto italiano avvalersi di culturali,._ All'aumentata e collaboratori italiani? Non crescente conoscenza delle che. negli ultimi tempi. non terre e delle genti straniere lo sia \"enuto facendo. e con potrà cosi corrispondere studiosi degni; ma sarebbe quella delle rispettive lette- consigliabile ed augurabile rature. secondo un < univer- che. in una collana divulga– salismo > che sempre più va tiva consimile, l'intervento scoprendosi condizione es- degli Italiani fosse più nu– senziale di ogni autentica meroso. regolare. normale. e cultura contemporanea. Sen- costituisse insomma la base za. peraltro, che ciò inge- culturale sulla quale dovreb– neri uno scadimento nell'ori- be svolgersi l'tmpresa. la ginalità e nell'indipendenza cui portata non è soltanto dei caratteri nazionali che editoriale. L"esempio dei sono propri delle singole Francesi dovrebbe. da solo. letterature e che. se mai. bastare a metterci sull'avv-i– dal contatto e dal rapporto so. D'altronde, né questo de– e ~al confronto co~ i _carat- si~erio né questo bisogno, ten delle altre nazioni deb- esigendo sforzo ed impegno. bono saper trarre un ulte-- respingono o riducono la riore e più esperto incre- convenienza della collabo– mento all'affermazione del- razione stramera. Più che la propria schiettezza. Né in di una convenienza si trat• tale < tmiversalismo > è da la anzi di una naturale ne– riconoscere il desiderio di cessità culturale: ma più che appagamento di una sem- ad una collaborazione, si do– plice curiosità esteriore. An- vrà quindi mirare ad un"in- che limitatamente al bisogno tesa. · di una "'!.aggi':'re. ~lonnazi?: Ed al riguardo vuole esse– ~- la s p~ta e ptu f~ne, pn~ re sottolineato il fatto che mb.ma, . ptu necessana; ed e nelle già pubblicate ventot– tu ~ta nvolta ad un accre- to delle cinquanta Storie sc1~ento cultu~e che _n~n delle Letterature di tutto il pu~ a _meno d1 .t~du.rs1 m mondo messe in programma ~.r~1cch1mento spintu_ale; che daJ Thesaurus Litterarum. '!n sembra'!a _ d~tiné!to a sotto la direzione critica del nr"?anere pnvtl:g!o di po- Viscardi ed editoriale del chi. ma chE: oggi nsulta _pre- Cibelli, gli storici stranieri. ~rat? a di~·entare patruno- salvo errore, sono limitati a nio di molll. quattro: KnuveJder per la E la fiducia con la quale Letteratura olandese. Weis– '-----------------------------------------' vengono ideate ed affronta- gerber per la neerlandese. BIBLIOTECA STRANIERA DI PIETRO ClltlATTI * L'Italia 1Jisla da Pa1•igi L'Italia non l solo da 01gi di Tranne rari casi, ri dice-.·a,da ancora rari esempi, elle si ri- ognuno la s11a_Jta_lia in valigia, moda, in Francio.: libri di viae- Peyrefitte a Vailland a B1110,fanno all'ormai lontano e irri- com_e.sopra si diceva, sembra ~!~ci edid~J~:ti~';ita:ti"tI1 f 1 JW;i~v!~!/'#~::r c1~/::["J fi 1 f:~c:S~c~1~i~g::i~~;i~~~::,~ fl~~~!tui!eJ~!. 0 ~:::::.~. "!t::°,:. ~LaTe'fat~e M~~ ~1~fgr: }~v:i:sicJ~n:~:rs::cfatf': ~! ~~,::~,a~:t':!a q~~rftn::a:;:; ~~en:~e~~si;;b:s~:i~to;:; mento I r al i a. fonnerebbero, mito, i,r jondo un'Africa senlQ e tutlora pare attendersi dalla quello che è, qm ed ora. ;~~~1J:;~ei 11 bib1i';tra{i~~ a11! ~°J~!:;;J :;;,~ei, ~:;,f ;r!:~ ~;f:::::_ /1di~~f/mfi i st ,!i'tf\ 1 ~ .• • _* quale clu.ssd che qualcuno w, p,u tempo e la fantasia più .-mnbòl1del mestiere, andando Non-parteapaz.1one o J;_ pur e ~~~n;r ~ 1:::,~ou::°:}t::tt~ps~: =~~t~~liraggio di esteti de l ;;:d1g ~,::a,::::~~leir}~~: !ig~r~d1~ff~toi~e er~:';! l'Italia ;fl,a dalla Francia che U,i JY.>' alla rinfusa occo"erà ce.se al ~,itrar_io s:è. limitat'? ~ anc~e troppo facr_lie r~t– sarebbe una. sorpresa_ soprat- ricordare, tra i viaggiatori del a conlalt1 occn.si_o_ual1 e _preord!· tnstflnll. Prorno Le Figaro Lit• tutto per no,; se ne ncavereb- ,;,a.ssatocl~ hanno restituito le natamente stenh, a nconoscz- tér.ure dd 3 011obrescorso, a t:r~!;~1:;:a;::,d~~~::n!5o5,; ii::i~g ~7fr:ei dr;~ S:gt~~.'tr, :':_~F;,;fifcic:,~e~~,a~°l;,'~~~ r::1::1:!t~-e~~n~ir~ ;~,~e;, ,~t clusrom. Giona romande.re più che il mal1gn.1,secondo uno sciovuu- u, da un Augusto (s,c!) Saba ~• _noto il rapporto di sotto- l'ia'J,iatore, la D uras, Calet, smo semita specialmente l<?nla-a . Bachelli, al crilique Falchi ~~is~~r cz~n!~l'gtt:;r:i,; ~:~;~:J/n~~::.:: d:':o ~,:,~· ~!i:~°f°'c!st~,f ':ins1:n7:ma~ ~~ i:7=ti ~il~~e aé~r;: cugina latina, rapporto ,-olon- 1'UOle andare però cosi lontano ce11tro, anche fuori dal suo Adam? Gusrianzocela: e C'est :ir;;::~:r:u:i~': e e~:Jµ:~~ as':aere;;tt":t;t~j,. ec1i: i~!::!; ~,;rc;iot1Jt::n:,1:z,~::~;i:jgi;f 1} d~è;Ji~nqu~nne!,!~rftia ~t;; revt:reri.:a d'wta provmaa alla eia, naturalmente, Pour· l'ltalie colle ga !lal~ano_si sente !nvece mi.ere conyersatro~ d w1 ieri• capitale non è tanto scoperta e di Revel giustamente ampliato al.la penfena{ di passaggio pe.r vain ou d un arti.sie avec un ~liecita; l'attesa del responso in fasceiia editoriale dalla scril- la_~ tr~dii.101:e, in complesso Français (noto la • f • maiu.sço– d1 un oracolo non è cosi fu- ta amletica: Ou contre? Jnsom- d1 mmontà. la) dé.b:.lle. par une declarat10~1 vi~ e ingenua. La cultura, l'i',1- ma, pro O contro? Senz'altro La \·eckwa di Moda.ne del gio- s~u,:_entvihément dc francophi– telllgem.a francese non è fil· tutto contro, tirate le somme: ,·anissimo C halan d (Lerici lie i7!-lellectuelle._M. Salw~tore trata i~ lt?Jia, l'ha più s~ rmV po_ssiamo considerare il /959), :, 111 tio, ie.se innamorato Qu_asmiodo, depr1'! deux Jours açg~edzla,_invasa,_e non solo in libro d1 Revel w, libello, le dell'Italia, dice, do,,e "-o"eb- pru: Nobel 1959, n Y a pas man– virru dell'UJn_egabile for7.,a. cen-_ sue .an"';'la:.ioni _il fnllto orbi- be definitivamente stabilirsi, è. qué "· N~n CO'!m1en1o_. lo tnfuga pangma ma propno d1 trano duna astiosa preventio- l'esempio di come lo sfondo, ; stesso Figaro, ~conoset!'-toSt una nostra, indigena sete della ue. Non è. ce rto il pnm o caso: tipi, l'aria italiani possano es colto_ alla sprOVV1stadati ass~ sempre rampollante eau de il viaggiatore france.se porta in sere amabilmenJC travisti in gna~one, ~a t!ovtllo _pregare 1~ Paris. ,~ligia, insie me al cambio di fa'lr-olasurreale, in fantasioso « f;Onfrefre,tal, ~ Felice _Bellorti « Paris~reine du monde», di- abito e al rasoio, un'immagine folclore. Il romam.o, senza ca- d m.scnre s~ tmpre.ss~ ns su_r ce una canzone dei bei tempi• preordinata de.Il'Italia, e non po né coda e tutto percorso di un ~re. t;ui nous é tait panai. itafi~'=t~o~ 1 r:t:ve';;~~o ~li~~: ~i:~/~'!':;/ J{':J1~;faei 1 ';i~ j~vj';i[~~u;:,~nsio,d!.:;;:~:ie/t~~}~ }S;:1be1t a1l•7~t~un~~ ~~!~~ ::,~ miraggio, quante sue efferve- air, a fissarla in carta neJl'equi- questa, e quale, e dove l'lia vi• dare che a Carneade o ad Un• sceuze non sono state premu- \'OCO del giornale di viaggio e sta l'autore? U,ia terra /anta- gautti. Felice Bellotti era l'uni• rosamente avallate e accredito- d'aV'lr·entura.Vitalia, insomma, stica, auravt.rsata f!Cr il lungo co a Parigi che, avendo viag– te come Tappe Storiche. A Ro- ~e la porta da casa; il viaggio da una ancora piu fantastica giato il mondo, dal Congo a ~':,~~:,~ 1 i~j;f~~. a~o:~ 1 i:v:;; g~~~o ~~isi;za~:! 0 f~~te~at'::! ~~::t}n~': :;;~: 10,,::ri:J:t~°a1: ::;;:~o=~~~ q~:~:=l~i gt~: ~ altre_ le _vte che gru1110,10parzgu,a e « da_ camer_a •~ SI che si trasc-inaappresso la ba- simodo· ne è. rò uscito un di Francia, m concreto sono .)larga su im orruonte italumo ra del falso marito morto da . . · . ~ . altri i moventi, i fini e le con- osservato come. wi quadro: Modane fino a una s11r~ealerrtrattuUJ_piacevo~• interessa,1- c!u,rioni dei via,ei che. l'intel- esteticame~te considerato, ra- Sicilie. e ad ,m harem di imra• te. A chiusura <:è. da f!0lare ~!f::zra. 1 :i~ilC'J:!,pidt«x,~~ ,~;~~~: v;st.~':,;,r;:11ear;det; ::~;f:i a sc:;,~o;;::sfne!A7: ai;~ c::~:'Jr'::::~a ::,~~ 1 ~:,: 1 ~~: gne_.da. quelli di Sthen.dal. l'intt:'leJtuale /r~e par~ si scitumu. Barbablu. Una l_taliaJo«ffroy ha approntato per ,Se. ,L /taira fran_cese:.11na terra JX!rll dfilla Fra,!C'~ le sue 1du forse sognata, ,m gioco intel- hers la Terre incom a.rable di d awemura, dr esotu:a sorpre- già chiare e distinte: 11011 va }ettuale seni:aspessore di realtà. g . Le F" dà P, .. ::Z~a'/:,:r;m:::~~'f"~ 0 c!z:~!i;t ft s:::,r::,e'su':/ t ;,rnt:,7~ar}:: E il sud di Pcyrefitte non 1 i ~~ne. Tu~r:«: nost~n a;:r:i Se Milano parve.a Sthendal la cilme111etravisabile in dati di ::;• re;to, r~u:~sogrg:Id~ti~ nostri uomini, la nostra vita cillà_ piU bella (~ l'lt(!,lia '!M ultin_,o."!iuacciato ~olclore, _clfe noed:,,:,'::;_;;'no che un preJe- in... omma, sono poco interessan- f:;,~ab ~~s:;z: 1 ~ 11 d;t ~afr~~~ !'i~~~ 10 11 /•/f~bi;:,:;;,. 0 !~i'~;,';;. sto scandalisti~• in falsa ~!iiahve;~ai:~;r~e~~~iv!~,:,:1gi~ tosservatore francese. Jacque.s pi 011che la nostre.; pletorica neo-greca. /nfrne, cosa pru e e . . Audiberti, il vecchio misogino Ict_tera~ur!Zme_ndicmali.sticade- un simbolo_ intellettualistico è ~teres:;rile, ,J;,"elle~:~"~ent~. innamoralo della donna, ha a/• gli ultmu anr.r. . . . la Rorr.a d1 Butor, ne La mc> ono . accor. anc 10 , 1 1! l1- fresc4to ne Il padrone di M.i- _I.a sorpresi! d1 cu, S(!pr_a St dificaziooe ( Mondadon·, /959 )? riea d1 massima, ma. ,m fa lano ( Bompianr, 195'!) mia Cf!-· diceva~ o_ve. s1 !nettesse ,ns_,em~E non sono che gli ultimi (in ugualment~ male sentirlo, sa- ::h~~dair;:!~'~: :fr'ra:i~: 0 ;::, ~;!a:;bJ~~!;f, 1;"~::S~'~: ord ~ di tempo, certo) esempi ~':;, ~':'~~ra;rg:r:d;~!~st:· ~tir:/n,~~~iv;:: 1 ~ ! tfo ~i t~ :::i::r1:n";e;n~ 11 :0ri,~P:1;{:gg~ ~:?1~ess::,e::: t;:,=:;-: ad oeni occasione. ' te sempre nuove collezioni Gummerus per la finJande– .-----------------------------~ a~_enti per programma una se. Va.r3dy per la ungherese. p1u la_i:ga e, nel c~ntempo. Tutti gli altri vivaddio Le conqu_iste maggiori * di GUGLIEL.JIO PETRON I In un recente viaggio oel Sud alcuni uomini politici che non si sono rispar– rrtiati per la rinascita del Mezzogiorno. mi indicavano le non indifferenti e pur tanto insu.f:ficienti opere già realizzate dove regnava il latifondo e la bal'barie eccoomica e sociale. Conoscendo la \Ta– stità sgomentante di ciò che sarà neces– sario per una soddisfacente redenz.ione delJe zone più depresse e abbandonate. con loro ooo potevo non convenire che quello che si vede come realtà tangibile di qualche eosa che si sta facend0t noo soltanto è appena un inizio; ma con~en– do come su questo primo aspetto. in realtà appena appena dimostrativo. s'in– nestino una quantità di elementi demager gici delle varie poUticbe. e sapendo al– tresi quanto reali difficoltà burocratiche ed economiche rrodano tanto poco ef-fi– cente quello che è già fin'ora stato fatto. pensavo con tristezza alla indeguatezza. quasi l'inutilità di quelle opere. perchè non corrispondono ad un rinnovamento profondo delle vecchie strutture. Pensavo in definitiva che finisce per aver poco si– gnificato qualsiasi opera materiate. fin– chè essa non sia frutto o si accompagni almeno ad una nuova realtà spirituale. Più tardi però. trovandomi per un poco di tempo tra le genti di un paese tra 1 più famosi per l'abbandono ed i più cono– sciuti per il travaglio delle lotte contadi· ne del nostro dopoguerra. fln dal primo momento sono stato colpito e potrei dire pro!ondamoote commosso dal riscatto dall'ignoranza. dalla passività umana e politica ed anche culturale che spirava dal comportamento e dalle parole di quella gente, dal passaggio della loro coscienza (avvenuto in questo decennio) dal grado dell'esistenza abbrutita dalla storia. a quello di una esistenza consapevole della propria realtà. A questo punto ho sentito il dovere di dire a quegli uomini che ave– vano saputo aiutare e provocare questa riaascita delle coscienze e dello spirito che. mentre dinnanzi alle quarantamila case contadine. coi relativi nuovi poderi. ero rimasto perplesso sul loro vero signj– flcato di rinascita e di embrione di una nuova struttura SOciale di quelle terre. nel costatare H miracolo culturale di quelle coscienze da millenni abbrutite dalla miseria servile. ho avuto la sensa– zione che li stava la realtà diIX!anzi alla quale si può sperare in una rinascita uni· taria e completa anche nei suoi strumenti. Le conquiste maggiori. anche là dove necessariamente il vero rinnovamento comporta case. industrie e terre coltivate. sono quelle dello spirito. della consapever lezza che è come dire della cultura, per– cbè le conquiste materiali · sè non rie-– scono a significare rinascita. a dare spe– ranza d'Un nuovo divenire. mentre la conquista d'una coscienza adeguata. an– che di per se sola riesce a dare la sicu– rezza che la rinascita materiale. oltre a divenfre inevitabile. diviene realmente conquista sociale. In definitiva. prima che gli strumenti. la conquista dello stato giusto della vita è spirituale. Sembrerebbe che queste costatazioni siano valide soltanto per una situazione dolorosa ed estrema come quella cli tanta parte del Sud: ma a pensarci bene esse sono valide per tutta la società italiana Perfino rimanendo in un ambito tanto particolare e subdolo come quello della oostra cultura. del mondo letterario at· tuale. cambiati i termini. questa constata. ~on~ r~ane valida. Quando molti di noi s1 riferiscono a tutti gli equivoci della c~l~ra letterar!a contemporanea, in defl• nthva non facciamo che costatare lo stes• so processo di questa comparazione cbP a ~e. è venuta da una breve esperienza mendion?"1e: da una parte abbiamo gli strumenti e le te<niche e le strutture e le dialettiche della società letteraria ita– liana che si presentano come un edificio nuovo e moderno. che determinano esten– sione del lavoro; dall'altra manca queJ salto spirituale. quello spirito di religic> sità e di impegni ideali che la nostra epo– ca e precisamente il dopoguerra ancora esige. Le «strutture•· adeguate o no che siano. sono immagine di illerte cambia· mento superficiale e ·non significano e nemmeno servono una qualificazione in· tellettuale rinnovata e moralmente de– gna erede della tragedia che ha vissuto e che ancora vh·e la nostra epoca. GUGLIEL:\10 PETROSI ~!! 1 ~e~~pl:i~:~::~ c:t~:: no italiani e ' rappresen.ta: niere, è la riprova del supe- un n~stro non trascurabile ramento di certe barriere. contnbuto alla storia della di certe diffidenze, di certe Letteratura universale. o. negazioni, basate sull'arro- se questo può suonare un ganza di un'assurda autar- po' troppo vago e ri$Chia di chia. Gli_ u~mini vo~lio_no sciogliersi in un generico ~:;:~r~~ f~~;n;;::s~ \-~~= e~~rantismo_ cultur~e, pre: tico è migliore di quello of- c 15 iamo çbe :1 contnbuto dt !erto da un'opera letteraria: questi studiosi italiani alla certo nessun aiuto risulta storia delle !=ingole Lettera– più valido. Ciò è ormai en• ture del mondo costituisce trato nella convinzione an- un'affermazione culturale di che di quelli che in addie· cui non si può sottovalutare ~nt~o~~v::~i~li~u~ a:!~ l"im~rtanza. proprio. quan- nettere un simile valore al- do s1 cons~ta I~ studio e lo tamente e politico> anche zelo e . I accammeoto che ad un poema. ad un roman- una nazione di alta civiltà. zo. ad un dramma. quale, ad esempio, la Fran– Tempo addietro eravamo eia. pone ed aumenta e ra.f– poco meno che assenti in forza ed esaspera ogni gior– ~mpetizioni dove adesso no di più, nell'imprimere il si_amo 1nvece presenti e. non contrassegno francese sopra di rado. ~n successo: ma ogni manilestaz.ione e bi· }~~d~: ~~=~bara::n e~~ lancio e rassegna culturale. gurare e a restarcene silen- pur senza che ciò risponda ziosi m disparte, ecco che sempre _ad ~a giusta esi– dal secondo Dopoguerra ab- genza di storia e di critica. biamo cominciato a farci L'ultima maestosa attesta– avanti, a dir la nostra e ad zione di un siffatto naziona• ~.re asco_lta~i. . '7h~ cosa lismo ad oltranza ci viene CJO compo:11. s1~1fic_1 e val- fornita dai tomi della Ency- !!i :~te~:.a:f%' 0 e'!~a:~ clopédie de la Plé!ade, a ma- sione della nostra cultura, no a m~o che _si susseg~o– ha forse bisogno di essere no dall una all altra sene: nuovamente illustrato e de- dalla scientifica alla storica cantato? ed alla letteraria. A sollecitarci un sopral- Rallegriamoci. dunque, luogo E;d un confronto, è s~pre che ad un'iniziativa ~pragg1unta. ne.I Thesaurus culturale italiana di raggio Lttteran,m (Nuova Accade- internazionale al mia, Milano, 1959). la Sto· . • • qu _e . ~a ria della Letteratura cineu s_1a,_provv~on~ stud1os1 ua– di Giuliano Bertuccioli. DaJ- lian1 con indipendenza di la bibliografia risulta che pensiero ed equilibrio di tolto il Sommario storie~ giudizio. :\fa altresl augu– del Suppo (1943), essa non riamoci che all'erudizione ha concorrenti in Italia. storica si accompagni, quan– Tan~o più la sua attesta.zio- to più possibile da presso, ne. m un settore così diffl- il buon gusto estetico. La col toso e. remoto ~egli studi. conoscenza comparativa del– ha maggior ~regio. La più le forme e degli spiriti del– adeguata. storia _della Lette- le va.rie letteratuu deve tor– ratura c1~ese_ d1 cui s~ di- nare a vantaggio di una più ~n~=an~v~i~!tt~;~~~~ esatta valutazione della no- t"oggi, per comune consen- stra stessa. U provincialismo so. quella di Nagasawa Ki- va combattuto nel settore kuya 0938). della storia letteraria non Milano da ballello, !fa operetta. mento predcm1ina11te:a parte ne dichiarata! Oltre ad avere PIETRO CIM.ATI'I Piano: una Storia della meno che in quello della Letteratura cinese è apparsa produzione letteraria. _____________________________ _J anche 1 nella coJlana univer- ES'RICO FALQUI

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