la Fiera Letteraria - XIV - n. 44 - 1 novembre 1959

Domenica 1 novembre 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 SCRITTORI IN PRIMO PIAN O GIUSEPPE RAVEGNANI • • Congedo dal lettore Devo a questo punto sdebitarmi con te, o Kentil lettore: devo soprattuuo ringra• zìarti per essere &iunto pazientemente a questa ultima pa&i,na, dopo un ,iaggio !et• tera.rio di non piccolo peso, di non piccola mole. E anche assai in.solito, se aromettia• mo ali umori fol"SC sbadati. certo facili, di queste nostre pcrqrine iPornatc, in cui i-amore o l'interesse per la letteratura non toccano fondo nello spirito del prossimo. O lo toccano per libri e per scrittori. dei quali in ques1e mie pa(inc tu. mio caro Jeuorc, non trm; traccia, e non soltanto per ra&ioni di tempo. Ma io non insisto, non rnalio insistere in affermazioni poco ~=e•dcra~ni:nt~ q~=t:,~n:~ be malignamente as.serire che io sono il solito Cicerone lamentoso, pronto a usare le parole amare e pungenti, non tanto per souolincarc il brutto andazzo delle nostre cose leucrarie, quanto a difesa di un mio ipotetico • particularc •· Dico ipotetico, co– desto presunto mio • particulare >, perché, alla mia età, la pa&in_a oggi scritta po– trebbe es.sere anche l'ultima. se cosi \'UO!e Dio. Per ciò, anche se io mi riferissi, tanto per fare un esempio, all'alleva carenza di ogni \Critiero la\'oro critico, che sino a ~~ra ~se:~~~~ ~~o~ :Ni~ti~~: importa se ali scrittori, o ,·enderanno l'ani– ma. o \·ju;mno .solitari come profeti ina– scoltati. Scusami, sentii leitore. se a chiusura di queste mie Jtaeinc la ,"ffla polemica mi ha portato sopra un le~ che può sembrare mara:inale. Ma marzj.naJe non è, se c:oosi– deriamo che ogni tempo letterario \"n"e in sé e per sé, mai contraddetto nclle su~ verità dal rinnonrsi del tempo. Di più. non e affatto ,-ero cbc i mic:i contemporanei siano 0Kii e quadri da musco•• \'enerabili ma non atti\;. lo li ripubblico, in una de– finiti,-a ristampa. appunto per smentire quan10 oa:ei si prelenderebbe. A danni ra– gione, ba.stano i nomi, da i\forctti a Soffici, da Buzzati a Comis..so, da Rèpaci a Soldati, da Pio\-cne a Qua.simodo, da Gatto a Rea. Di quanti e quali con1cmporanei io ho scritto? Facciamone il conto: 47 in questi due ,·olumi, 50 negli Uomini visti. In tuuo 97. E in qucslo numero già fanno capolino nomi nuo,;, nomi di &io\-ani, la cui atti\;tà Maldini Scra:io, Manz.ini Gianna, Maroua Giuseppe, Ma.nini Ferdinando, Mastri Pie-– tro, Melu.schi Antonio, Mia:nosi Pietro, Mjla– ni Milena, Montale Eua:enio, Montanclli In– dro, Mora\ia Albeno, Moretti ~tarino, Mo- ~eit\;~:ci~~tlÌS~. ~ri~, ~ lazze.schi Aldo, Pa nzini Anto nio, Papirù GH> \'anni, Pa.stonchi Pranc:c.sco , Pavese Cesare, Pa\-olini Corrado. PÌO\'COC G uido, Pirandel– lo Lui&i, Pocar En'ino, Puccini Mario, Qua– simodo Sahatore, Rnimondi Giuseppe, Rea ~e~ew:,biRTJde~~g:. &:'~~i i= tucci Luigi. Sche1tini .\lario. Sinisgalli Leo– nardo, Soffici Ardena:o, Soldati Mario, Spa– dolini Giovanni, Tifla Rosa Giol'anni, To-. bino Mario, Unprctti Giuseppe, Valeri Dii> ~re~~'Vifi!~Fc~se~~~A1~%i ~'. Vivanti Annie, Zanfroa:nini Pietro. ZaniT:ln– di Giovanna. Si può dire che il pa.norama del primo • 'o\'ettDto, con QU3lche aggancio al sccoo- IQ&iescolastiche. Insistere sopra i lor nomi sii]lilichcrebbe ncprc la \·OCC dell~ nuo•;c a:cnerazioni, o quella del second o No\·~ to anche se i militi di esso a\ 'am.a.no un pÒ' troppo a plotoni affiancati. succubi di tco!Oi]e e di sperimentalismi. A questo pro– posito confesso candidamente il mio animo allarmato; e in pane do rap)oe al pessi– mismo di Emilio Cecchi ( e mi ric.hiamo a ~ri caat~; fi fa~":io~)~T~::~~\i~~~ domanda n, ola:o a mc .st.eSSO, SI muO\--a. essa dentro e fuori della lc1ter2tura: come vedo i a:io,-ani d'oell? Caro a:cntil lenorc: permettimi di tentare una risposta. poiché il tempo è scottante. Come \'edo i a:io\·ani d'oaa:i? Francamen– te la domanda - una domanda che press'a poco si ripete oani \'enti o trent'anni, e che provoca Jc risposte più contrastanti, amare o euforiche -. mi lascia un po' perplesso e guardina:o, o anche un po' scettico, pcrchC, a mio parere, i eiovani d'czni tempo. di ieri, di oni e di domani, al di là e al di sopra d'oani condizione cootina:ente e d'ogni particolare imperativo esterno (~erre, do– J)Oillerrc, ri\·oluzioni politiche o 1deologiCM', movimenti di cultura. scopenc scienti.fiche, cedimenti o rinncn'3ffleoti di costumt=. cece- meno si s... o!gc ridotto a.i minimi termini, e troppo spesso con voce di peucaoJa Cn> naca, questa mia accusatoria constatazione non può che essere seren~nte obietth-a. e non certo soUecitata da souctthi interessi materiali, quali appunto sarebbero quelli Omaggio alla critica ~~~~ ~f~1zt ~ ~&mtàc e I~ prepoteoze, i desideri di affermazione e le \"Olontà di cooquista, che apparteni()no di diri.110 e d'istinto alla loro eta. Cioe a una età moti\-ata e l)ustificau da impulsi, che per legge di natura si muO\-ono sopra catc- 20richc JX),Sizioni di critica, o perlomeno di re\'i.sione. Quando si possiede ,·ent'anni, Giuseppe Rav-e~aal dill~~~:f~ T:.ti~Ci½iùe. quello dì ieri. ~ so anch'io. Come so che \"i\ia– mo nell'ha dell'atomo: un'~ra cioè che n\'O)a:e all'uomo brutali domande. Le quali domande pretendono letture concrete, let– ture specializzate, e non letture giustificate soltanto da un ozio colpevole. Bisogna tut– ta\'ia dimostrare come e perché una Jeue-– ratura narrativa, o una letteratura poetica, altro non siano che la corrispondenza di codesto ozio. La qualcosa io non credo. N'on lo credo anche se l'atomo porta in sé l'angelica o la diabolica forza di cam-. biare da\"\"ctO la faccia della terra, e di consquenza anche quella della società, nei suoi elementi strutturali. Dunque, oggi, sia– mo in un tempo profondamente di\·erso da quello in cui questa mia opera si muo\c (1915--1915). E allora. in quanto a siffatto tempo dh-erso, 1U3.rdiamoci d'attorno senza illusioni e senza ipocrisie. lo non credo, non posso credere che la crisi della socic– ta, oostn e altrui, sia risolta o si pos.sa ri.soh-ere nel oomc dell"atomo. E nem meno credo a un mia:lioramento dell'uomo, no™> stante le varie filosofie. Forse a un miglio– ramento materiale (ma noo è facile ~ suarlo), ma di certo non a un migliora– mento spirituale. Basta, per comincerei di ciò, dare un'occhiata agli argomenti dei giornali, dei .settimanali e d'ogni altro mez– zo d'informazione (radio, T.V., eccetera). E ciò non tanto per il trionfo, spesso pac– ch..iano, della più inutile cronaca, quanto perché ogni au1entico valore dello spirito, sola cosa di noi elema ed uni\·ersaie, vie– ne manomesso, irriso, misconosciuto o ad– dirittura dimenticato. ~1\~~ro ~J:sa~c~to1:~i si.st ~\he n~ più a:ria:ia decadenza .spiritu ale, anche mo– rale. ci opprime, assalendoci da ogni parte: e ciò a contrasto del a::ran cammino del Fo~~o ~~;r ~~~~:-e~=~~ accontentar.si di se stesso, t:ostrcno\"i pn> prio da una società che .supremamente lo di.sprezza. a comin-:iare dagli uomini poli– tici, i quali tuU'al più se ne scr,ono, o 1entano che ciò sia. La sonc dclJ'anista e sempre amara. Lo è stato ieri. Lo è oggi, da noi, e anche lontano da noi. Da noi, le cause sono molte e complesse.. I.a po\'cnà della nostra tena; l'analfabetismo: il di– sinteresse delle classi politiche e abbienti; Ja diffic:ollà del vi\'ere; i \'ari e reazionari consen-atorismi: il ditenanlismo delle opi• njoni; la pia:rizia delle abitudini e di con~ ~~e /'~=\'~~~n\~~ra c~tàciJ~~ sia una merce di lusso; lo stato inattuale e miserrimo delle .scuole d'oeni ordine e gra– do; il carauere dell'italiano che tulto vuol sapere senza .spendere uno spicciolo di fa– tica: e .soprattutto l'incapacita delle no.sire classi, alte e medie, a cn.sdtuire un'autenti– ca bora:,hesia diria:ente, dai giorni del Risor– gimtn10 a ~- Tuttavia aggiungo, dc\'o aggiunzere, che io di ciò ragiono obie1ti– vamentc, s1oricamentc, e non per pungoli faziosi o politici, in quanto io non bo, né \-oaJio nere. abito politico, ma soltanto quello dell·uorno libero che ragiona per se, con la lesta sua e con il .suo sentimento. Riconosciamo dunque, con cruda \·crità, che iJ •mestiere• dell'anista e dello scrit– tore e staio sempre, almeno in casa no-. stra assai difficile, stentato, dolute. Da noi i:~~iW.n~re:n5f: ;n!:~1tri~t Da:~:~: e~~rJ:O~P~;B~~:~~}~ta c~n: dita dj un libro .s1 e no d1 ctnquemila ca. pie, contro le duecento~ila ~i un Prem~ Goncourt o di un Premio PulHzer. Da no,, ad aiutare la scarsa esistenza del narra– tore, del poela, dell'e~ri.sta, dcl c,ri.tico era il {iemale quotjdiano. mentre I aiuto delle rin.ste fu sempre miserrimo. Oggi non più. Oa:IP, in omaa:IPo a uno .scrivere pia– nificalo. e in oma11Po anche a un~ form"!" la a:iomali.stica d1 sa.por sc~dah.s1_1co, ~ giomali.sta-scri11ore (o lo .scnttore-giomal,– .sta) fa paura ai direuori. Ed è il ~o:11ale, implicitamente tradendo_ le sue_ ~g1on_1 ~ raJi a fan)re di quelle mdustnah. e m ciò complice di un cos1ume che esprime la de– c.adenz.a d'una società, a inflazionare il \"3- Iore di cose e di uomini che mediocre \'alore hanno, sotto\·alutando quell'altre cose e qu~ a:li altri uomini, che .Più ~pp~tanO quei fatti -e presenze .spm1uali. dell arte, della Jettera1ur2, della cullura, della scienza, i quali soli restano nella .stori~ dell'umanità_ Deffantica Grecia o dell'antica Roma, 001 ricordiamo E..sdùlo e Viryilio, Fidia e .\ti– rone. Ca1ullo e Saffo, ma non ricordiamo le can1a1e dei ci1aredi o i scm delle pudlae, allora come oegi e maggiorate fisiche•, quan– to le B.B. in oeni can1one illu.s1rate. e ~al~~!i~~~i'f de\ c~~~b~~ti s<:n~e :U~,1 che sono. Con.1raddirli sarebbe un ~ll<? ~1 ca1th·a ammim.s1razione. Assecondarh .s1gm– fica un aumento di tiramra e di ,·endi1a. Co.si e, se \'i pare. ~13 non è: Il buon .senso degli i1aliani e \-ia:ilc; e non e detto ..e tant~ meno dimostralo, che la massa dei 1.euon si adqui a un costume, eh~ lr.lJ!IU!a 1 10~1 in leoni e le comparse m p~m1 alton. Bluffare non è un p eccalo \-eruaJc. . Ho accennato co.sl appena a qualche sm– tomo d·una dcc adenu , che nem.~eno una .sconfitta militare. una a:uerra Ct\.,le_ e u~ ~~~• ~~k~ =o ~~r;e a~~ Juttabile. Se cosa è, .l'artista, lo ~nuore. ti pittore si .son fat11 se~p~ p1u _J>l!TSOO~ inutili anche se esistono t smda~u. I casi .sono due: o ooi siamo in torto m. quant~ diamo troppo peso ai fatti Cl.!1~ e sp,– rituali· o è in 10~0 \ ·er.so 001 I attuale S<> cieta ~he stima piu u1 ile un tecnico che un poe1a, 0 un raa:ionierc che un naf:"Btore. E intanto il tempo e 1I mondo camrruna. E continueranno a camminare, all'o~bra del– l'atomo: un'ombra che può essere \JtaJ_e,,ma 1rebbc anche essere monal~. ~1~e _I uo. ~o è lupo dell'uomo, nella 1nd1.scnnu.nata sete di potenza e di dominio. Poco o mente * di ALDF.RTO BE\TILACQUA li resto che preser.liamo in questo numero della nostra rubrica pui, es– sere assunto conre un'e.sauri~te si11- u.si critica ri.spello al q:uuJro ddla narr ativa italiana comemporanu che noi, attra,•erso la presentazione di nt> mi apparunmti a scrillori più e me– no gio,·ani, abbiamo cercato di chia– rire sulla base, se non altro, di una documentata obiatività. Giuse ppe Ra– nienani Ira voluto cort ~men.te forni– ci, con quato • Conted o dal l ettore•, un vero e proprio atto d'amore ,•erso il la1---oro lellerario di un cinquanten– nio tonto n·cco di mutevoli umori, di ricerclu, di conquiste, di srrzarrinu::nti. Del nostro mez.:o secolo culturale, Ra n•iff,tJni t staio uno dei testimoni più allenti, uno dei più pronli a distin– iuere, nella norila, la parte ani(icit> sa dall'azttentica e ad appogfiare que– st'ullima oon una parteapa.z.ione fatta di consia:ii e di eh f a r e pros~nive. este.ti.che.. Nel brano che prese:ntiamu, Giuse~ pe Ra\.eJnani si rornpiace. di fondere, n.ella tersa e qUasi commossa luce ~~r : ~ ~ ~~i'~~a rur::;:::'d, rdd';! do n.ta ad una sorra di opparenle epi grafe. su di un lavoro che è ben lontano dal suo ccr1g~do effeuivo. Ug– gendo quesu. pagine il I~uore avrà, dapprima, quasi il senso di un ma– linconico saluto che .sa però via via tramutar.si in una sottile ma sempre più awerti bile energia (l'energia del giuditio teso al cuore delle situazioni, ddl'avver1,men10). Giz~ppe. Ra\.'e.tnani J nato, da urta ontic.a famiilta ro,nainola, a San Po triinano di Romagna (in provincia di Forn J il JJ ottobre del 1895. Ha fre– quentato l'Unn-ersità di Ferrara pu !aure. arsi in giurisprudema e la 1a– col.tà di lettere di Bolopuz per .se– futre I corsi d, archivistica e biblit> teconomia, sollo la euida di Albano Sorbdll.. J.,;tl 19.35 ha ottenuto la libera c!ocen.:a in lelleratura ilaliana e. per dieci anni è stato Dire.llore. de.Ua e Bi blioteca Ario.ste.a,. di Ferrara, atln--ità che non tli ha impedito di dare ini– :jo ad un'intensa e multiforme -.:ila giornalistica. clre. ili ha procurato una sempre maa:giore. notonetà presso il più va.sto pubblico dei lettori. Ra– , ~gnam l stato dir~tlore e redattore. d, fiornali, di rivisto:, di settimanali; ma i suoi ,•eri interessi furo,w Sl!m– pre rivolti alld letteratura, sia come e eltCliiri.sta •• sia come redattore di e lerte parine•• sia come critico le.I• è attu11e. A ogni modo, mettiamoli in fiJa. o in parata: AJeramo SibiUa, Ah-aro Cor– rado. Anp)letti Gio,-anni Batti.sta, BacchelJj Riccardo, BaJdini Antonio, Ban1i Anna~ Bar– tolini Elio. Bcltramelli Anlonio, Bcrnan Car– lo. Bijiaretti Libero, Bontcmpclli Massimo, Bor,cse Gio\-anni Antonio, Borlenghi Aldo, Bragaglia Anton Giulio, Brancali Vitaliano, Buzzati Dino, Campana Dino. Campanile AchiJle, Cantoni Remo, Cardarelli Vmcenzo. Carrieri Raffaele, Cea:hi Emilio, Ceni An– nunzio, Ci~ani Bruno, Comis.so Gio,-anni, D"AilJlUDZJO Gabriele. Da Verona Guido, [)e. benedetti Giacomo. Del Buono Oreste, De– ledda Grazia, Oc Pi.si.s Filippo, De Stefani Lh-ia. Emanuelli Enrico, Fallacara Luigi, Farinelli Arturo. Fcrm Marise, Aora Fran– cc.sco Gatto Alfonso, Fracchia Umbcno, Gona' Sah·a1ore, Govoni Corrado, Grande ~a~?°ca_~:,~~as~d~ ~r:i~iaart:f~~: terariD (e Resto del Carlino•, ~ I.a Stampa•• e \filar.o-Sera >I. Ha coUalxr ~~:~e °Jcif~" s'::~i. '::r;1a;iG~~,1~ C~~i Po(JOlO •J e rivi.sie (da e Solari.a,. alla e A.uova Anloloe,a •J. Dalla sua ricca bibliografia si po.s.sono citare.: le tre !C,:}!,fj ;:l~i9Jo~a /j,~,a d~~jj 'J::rf:~ tori italiani contemporanei, e Uomini ,·isti ( figure e libri del Novecento) - i~<;1:::c! 0 Z1 Md!~l.c8~~~ ..s:~t~:; canti• (poesie.) - 1934, e Quaderno• (idem) - 1919, l'cAntologia di novelle. catalane ,. (1916) e le nun1erose. 1radu– :.ioni da Cocteau, Disney, .\lalraux, Grun, ecc... Il riconoscim~nlo di questa intensa auivilà, Raveinani si è visto attri– huire il e Premio Viareigio,. nel 1935 (per e Uomini visti ,. ) e il e Premio Ma.r:.0110 • per la cnlica nel 1956. Per qudlo clie si rijuisce all'auuale la– ,-oro di Giuseppe Ravegnani, diamo la parola allo SCTillore stesso: • _ A.uual– men.le ,-i1'0 apportalo, fuori da ogni reda:.i one. e da una vtta aun·a, un po' per ili anni e un po' pere/ti, pri– ma della "buona mori~··. vorrei por– tare a termine. molti la1.'0ri, molti li– bri. Se Dio mi dà fiato e fiducia. Ct> munque, resto al mio posto di cri• tico lellerorio di "Epoca", mentre di- 1110, cou ,tiberio Mond_adori, i "Poeti dello Specchio" ... •· V, e da oggim1- r,ere che Ra~ef}t:uti ha in co,nposi– :.ione presso l'editore Luigi Maestri di Milano un volume. di poesie che porterà ,I wr,10 di e Ode olla luna d1 mar_o ;::01:s~:::n · itr:':rr;,;~; che \.·errn.srampato doll'e.d11ore NUtri– J...ischj ( ndla collana e Saeg1 di 1.·aria wnanitil,. dire.Ila da Francesco Fora) con ti titolo di e Conve.rsa:.ioni late– rarie. Dall'Ariosto ai conle.mporand •· e Con_tedo dal lellore,. ftmterà da parte mtrodu1tn·a m una HUO\ 'ae.di• :.ion.e de _e I contemporanei • che me.m– ire si nfarà alle oriimane ~:ioni Bocca, Guanda e Te.sto, portera zutta ~ r.:::0,1::"';":,/ ;}!f;fg;llgera d~ 1:!!~:_a:d'::1ia .. ~=~~ ·'!11&J0;~°'~d oigi. Una lunga fatica, che nguarda libri, rivi.sie, anto logie, e.cceura_. •· La nuo,·a e.di :ione. de e I conlon– poranei •• in due . ,-oltm!i, ,..e,rà stam– pala dall'editore Ce..sch,na e apparirà ,·erso i pr,nu di novembre. ALBERTO BEVlLACQUA do, $Ì.3 eompleto? Ko, certamente: e ciò può essere mio rimorso. Ma alcuni nomi, che qui mancano (Tccchi. Silooc, Gobctti, Tozzi, Vittorio G. Rossi. Sa\inio, Son.santi, • Ma.r:inetti, Sa\-arcsc. Laurano, Jcnco, Sbarba– ro, Rebora. Pea, Folgore, S\'cvo, Barilli, Sruparich, Loria, Prez:zolini, PancraD, Ser– ra). eià erano csemplati_ in quella e terza serie• dei Contemporane.r che la a:uerra mi dist.ru.sse, quando ji.à era pronta per la tipografia. Comunque. ,-odio credere, e non per ragion di superbia, che i miei 91 scrit– lori e poeti, in quest'opera e DC&Ji Uomini visti proposti 3 una nostra storia lettera– ria, rappresentino con sufficiente certezza sia il primo Novecento e sia qucali anni che ne ~arono la crisi, annunciando quell'età, che stiamo ora vh-cndo. E' naturale che la mauior parte di questi miei contemporanei a:ià appanena:ono alle e storie Jcuerarie •• o addiri1rura alle anta. o anche ~ta. il passato non conta ma.i. o conta poco; ciò che soprattutto conta e ~i ~~u~ ~~~ i~J~~~. ~~· c~ a:io\'3.DCche non si butti allo sbarajlio; e, poco o molto. anche se non è Rimbaud, qualcosa semina e raccodie, perlomeno una migliore conoscenza di sé e degli altri, in quanto anche eli ermri possono risol\'ersi in atth'o. d!~~• fu~~~~-i fo~'~·rr~~ti :eÌ \Orio giuoc:o dcUe opinioni, anche di qudlc più rispettabili, faccs.sero capolino, magari inconsciamente, o a:li addomesticati precon– cetti, o le idee funzionali e utilitarie. Sia– mo sinceri: non c•~ anziano che non tema i~ r~~ d~i Bo;~m:t~~el .se= ti\'O, quasi sempre inutile, di procacciarsi l'obolo del rispetto, se oon quello della ~if:1~r ~- ~ano~t~ori =od~ :ft~u;mdim~iic~lei;:C C:ri:lti~ esattezza nel libro misterioso di una gio– ,-cntù che fatalmenlc non può essere del tutto eguale a quella che l'anziano ebbe a esperimentare trenta. quaranta, cinquanta anni fa. Non perché l'anziano debba per fon.a pc?ITC l'accento .sul .solito e sciocco e ai miei tempi_.•• ma perché, neU'attuare un Jiudizio, a:li riesce faticoso, e 1alor2 quasi impossibile, ponarsi sul terrcno di una problematica che, per percn1orie ragio-. a~p~~ect1=~:lll°Ji~ ~i st~C:;!cn(li• t~e~ il passo del tempo. Comunque, quando si discorre di gi:cn-a– ni, cioè di un a:rattacielo che si sta fabbri– cando. e di cui noo \-Cdiamo che le fonda– menta, o tun'aJ più i primissimi piani, non e affatto semplice mettere a nudo tutto ciò che ci si palesa .soltanto per anticipi. e quindi non è .semplice scoprire la \'erità, \"edere il &iusto, .specialmente se si f2iÌODa rcttoncamcnte. E purtroppo in un paese rc1torico come è il no.suo, e tale anche ()fii, e ne \-ediamo i risultati talora vistosi O&ni eiomo, la rettorica jiunge alle labbra senza tormenti; e tulto allora si amplifica; e il buono di\·enta ottimo come il cattivo di\"enta pessimo. Vo,alio dire che, se stiamo suJ piano della renorica, com'era facile a:iudicare ieri i gi.O\"ani,altrettanto resta fa– cile giudicarli oqi, anche se certi costumi si sono modificau, talora in bene e talora in male. OalP. ba.sta sostituire qualche pa– rola, qualche sostanti\·o. qualche aggellfro. Cioè. con il e Nilo male• o con il e tutto bene ,. non si risolve nien1c. O non si com. prende niente. Il pessimismo aprioristico di alcuni e l'o1timismo cieco di altri .sono equivalenti: danno vita, direi, a giudizi che non fanno figli in .salute. E i «>Muntn;, come i pr'C\-eolivi, la.sciano troppo spesso in– trawedere i punti fermi dei conformismi. Perché, diciamolo sùbito, ieri i &icr,'3D.i,ma anche a:li anziani, raeionavano spesso, m:,p– po spesso, a1tra\-crso un comandato confor- ~io~:ftrm':'·so': =i.anche per- Insomma, non pianifiJ:, con un mi– nimo comun di,i.sore, nel male e nel bene, nell'ieri e nell'oai, coloro che sooo gio-. \'ani o lo sono stati, poicbC non credo siano mai esistite, come si \--Orrcbbe, una generazione tutta di somari e un'altra tuna di maestri, una rutta di sfacc:cndati e una altra tutta di .studiosi, una tutta di zucche ,'UOIC e un'altra tutta di teste fine. 1 di- ~~: t~~Jr ~a!a~~ ~=~ Mea:lio procedere lesta per testa, e per distinzioni. Quando ICiiO, quanto sento, e per bocca d'un~ scriltore che \~ 3;1ld>~ credere sensibile e acuto, che • t ~\-aru oui sono migliori (sic) di qudli di ieri. a cominciare daa:li srudcnti liceali, di oggi. paraa:onati a quelli di ieri, dell'immediato antCitJCrTa •, mi vien di rispondere che, quando ml ~ capitato d'i~arc. l~ttC-n: proprio nei hcci, o tener corsi speaalizzan neUe uni,·crsità, ho a\,'\IIO s1udenti ch'erano tutt'allro che da buttar \ia, e alcuni di primissimo piano, accanto ad altri medio-. cri e 3d allri ancòra del tulto spenti. Per ciò, spiche di buona rranitu:ra, ricche e J» santi, e spiche po\·ere di a:raodla. o secche completamente, come sempre aVVlCOc. Ceno, dal 1945 a oa:a:i esiste un'aria di\·ersa, più \ibrante, più ossiaenata, più \;,-a e ricca di vitamine; e di riflesso ne deri'ia per i gio\"ani, siano dediti alle lettere o no, mag– giori P.una:oli., ma&giori fermenti. ma&giori possibilità d'mcontri e di scontri, maagiori ~ ce ~cm:~or :xc=~ loia che chi ha buone orecchie per ascol– tare ascolti, e chi ha buone mani per so- :~=~i. M~ :fle b:razj:~ mando che tutt~ mani e tutte le orecchie sono buone sia per semin are e sia per ascoltare, mentre ieri co.sl non era. Ho creduto opponU DO di .sottohncarc rut– to quc.slo anche per altTe raiponi. e soprat– tulto perchC, per simili inch1est e, e a pn> posito di iencrazioni e di gi0\ "3.ru , un po' si smarri.scc tal\-Olta quel senso sto ricistico della rc31tà che OiPi inchiesta invece pre– tende. e un po' perché si ripetono a di- !,= giti ri~~~~ fJa::e~ual~~n:~ parlato di un maieiore impqno, di una maggiore serietà, di una maagiore acutezza da pane deUe nuo,-c a:cnerazioni, in ogni campo dello spirito e del la\'oro. con- -un esatto .senso reali.stico della propria esisten– za e dei propri problemi, indirizzati a un ;:trora~n~o~ roiito co!etg~i~io ;E·~ auiun20 che tutto questo, che e cosa di &rossa imponanu, e di cui è &i.usto ogni compiacimento, lo si può vedere in un moto che \O dall'alto aJ basso, da ceto a ceto, spezzando finalmente le di\isioni clas– siste, moto che anni fa, prima della gu~ non esislC\-a, come se la cultura, o il de- ~i=~J:n:.• e ~~~:,,t:10: fossero patrimonio dì un'unica classe so– ciale. Tu1ta\;a, se ricordo una inchiesta pn> mossa \Crso il 1934, o il 1915 se la memo-. ria non mi tradisc:c, da una rivi.sta roma- ~ap~!o S~~~~~~e,i~~~~m~d_e~n~e~ zioni, e in discussione le qualita positi\·e o ncpth-e dell'ultima, posso cit3J'C come Ugo Betti \"ede.sse nei jiovani di quei tempi degli e occlt,i acuti, _pronti a guardare parie. a porte rlt uomim, le 1du, , costumi, le filosofie, le reuoriche. •• dimostrando e un biso gno di serietà, di se.rie.Id \.'el'a •· Come si \ ·e.dc, il particolare a:iudizio di allora è assa i sim ile al &iudizio di oggi. E cn.sl , a proposito di cullura, Dc Francisci, Sttnp re a risposta deU'inchies1a del Sagfiatore, af. ferma che la cuhura do\·C\.-a rifarsi alla \i- ~lt=idi0 ~o5f 1 ~;~·r~ti CO~~ stenti e fonementc saldati alla ,;ca mede– sima •· Il che equh-alC\"3 anche allora, rife.– rendo10 alla leucratura, a un programma di ncotta.!ismo. E finalmente, proprio nel– la cooclus10~ a codesta inchiesta, si polC\-a. teucre che I ii,omni di quqli anni posse,. dC\-anO quella e mcntali!à .spietatamente cri– tica •, che .si ricooosce come specifico e P1,i~~·io 31 ~~u~n de;if,!fti~C:~~ cita- zioni non voglio a\-cr l'aria di .sostenere un'assurda eresia: quella del e nihil S-Jb sole tlO\-"Ì >. Voglio soltanto mettere in dub- s, è apena. alla Gallena Po- M o s T R E R o MAN E egual• Intensità In tutte le di- g]iani. una mostra di Umberto re.z.ionl, sono sufficienti a espri- ~lastroia nni. comprendente nu- mere e a fondere, sia pure mero.se sctllrurc- in bronzo. va- dialetticamente. rouet~o e il ::-i diseJ ni e alcuni bassorilie- soggn:o. looltre mentre Boc- ~~. •t~~~!a~;,/•a1f~:Ce '~~= La pri,ma personale a Homa di Umberto Mastroianni ~,::~.,;~~ndlu =~ %.~ personale a Roma dove ha espo- geuo. MaL"'Oianni apre la lot- f~;_.so~;I a~e.Ju:1i:»~ib~ )I-- ~a g~tO:~~~~~eu~u~~~ ~~:i~e~;_et~~~i~·a;~enli (li LORE.\'ZA TRlJCCHI ::,s;r/!. ~~:Cn~di :: un semph~ eenno di cronaca, . genera:e IM:r esp!oSioni. per .sia per la sua rantà. 151aper il sc1.Lto: -e.mi sembra uU:e met- de.:.l"ultlmo Ottocento. e, anoo:- ·at!o creatore dell'artista. acu- namisno,. d.: no::t nu.scire ad succe.s5i\'e, v1ol~te. quasi erut– valore dell'a.t:sta. oggi. unza tere an cora in luce la interes- p;ù. glt ln\'entan o \ri\"i.sezioni tiu.ato dalle em.0%.ionl più di- elimina=e o quanto meno a twe. germi.naz.toni. ~a,sce cosi dubbio. tra i pill \'alidi e o:i- sante. L"'\Jttuosa ttVISJOne tu- razion.ali. ma alla fine anche ,parate - ricordi. analogie. conciliare !"antitesi tra poSiti- la sua ...geometria altera.a... ginali che abbia l'Italia. uno turista - sarebbe più esano Urici. già praticau sugli oggetti sen,s.az.1oni remote. intuizioni vts:no e idealismo. tra realtà sco::ivolta •, talora pe!5ino san– dei poch1 mentatamente noti d!re boccionlana - operata dai pittori cub1r.1). quanto nel- poetiche - e sposta il proble- e sensazioni_ e rimanendo. cosl guinantt', _ma alterata. _SC0:1\·ol- an~~~r:i:te:i. ~la.stroian~i. ~;~-:taqu~ ~n~ 1 r~~~ ~f~n:~~?~~ ct: 11 ~1:0 1 ::i~. \~ ~1/i~o~illod•~~~~r d~i; ~~:!~!~~cid<!n~fra ~i~ ~1eS::!'"~~~~~- di~_:;~ e\·olutas:. a partire dal ·40, in nome che si possa affiancare cond o me. nee.reare le radici categone puro-vmb1li.ste tco- tu:a che. in g-ra parte. ncalca, n~Ue 5:0e stesse contraddwom !orme sempre più dinamiche a ~ia.stroianni è quello di Ve- d.el nuovo tutu."1smo di :Ma- !ore. hnea. volume) aUe cate- per quanto rovesciato e trave- dtale 1che. In. somma llasL-ro– e .sintetiche. banno fatto il do\·a. oe.bbene in Vedova il .stro ianni. Del r~to. pur nella gone emozionali e. sogge1uve. stito di suggestioni sclentt.flc~e i~ scegli~ li.ne :! ~•ia meno ~1:°a!~ E~~~r~.A;~~:io~he <g: :::~ri:~:bb~:s~~~ito~·,i~~~ ~;,.~:i~~~t~o n~r~o: ~1r:!: ~~~a::Ot~ci::: ~~~~ :o:~~ 1 ~f~dc~~~!en;~o,:! :=:~ ~-a ~ i a~~~if~.p~è pubblica io. pochi mesI fa. per tutlo. te.a riuscite quanto po- az1tinomia tra . .realtà fisica e ~:°an tica e il .suo cong~n1to dal iz:at:ide _Cézanne: il probi e- lmpo:1a se .appun10 _la ~oga l'ediziorii del Cavallino di Ve- !emica partenza formale, come .sensaz.iOf!I'.'sp1..-i~alf:. la t~ ui.er ~sse per J e.sp ~1ontsm0 ma. c1oe, d1 abb~don_arsi alla d1ale.tt ca d1 Mastro1anru lo nezia. un ampio saggio sullo prova !a sua crescentl' astra- ria degh .stati_ d c.ni_mo _ _c06t: i- no.rd ico: sebbene . poi.. cad 1 a... .sell6aZlone.. all emozione cer~ !ace.la molte. volte cadere :iel scuitore. da Wa!demar George tione. n.u,;ce uoo de1 punti p_1u.alti s~mto. da un _eccessn ~ z~ cand'?· .contem~:aneamente. di barocc o: è. il suo. u_n ba.:-occo a Jean C~SèOU, da :\!asc:otta :ua su quale punto e in quale delle nce~e d1 Bo::ct011.1 .f:· ~alentco e. dot~nnano, in p1u impngionare u fenomeno na- ben ~OC!erno. inaspnto da una d :'i. Uon·o, anàiizzandone la misura llastroianni può essere quel_ che p;u conta. l1dea p1u di_ una sterile dissertazione tra turale. attual1..SS1Ina vena espressiom- ; d~en~e · componente cu- definito l"ideale succe560re di passibile di sviluppi futuri. scienza e arte, ~no a compi- Tornando ora a ~asuolanni stica, non \"~lto allo .spet:aco!o b~~a-futuru:a e le indirette. Boccioll.i? Pe.rcbè se è \·ero che Basta ri!eg~ere i~ PittuTc. .scu~- lare un pro.:1tuano dl formule ~i sembra che egli, co:ne 0 ho ma all'mdagtne. non !a:_to per nriahss.ime iotluenze e con- ft,gliazione c•è. e Sieu.ra e dt- tura fururu;.e _fEd. .di P~esi_a e forme atte ~ ~egolare e ~ già del.o. paz:-..a_Pf?PrlO d3: .a.- allm~ntare la mera~gh_a ma nuenze con 1·opera dì alcuni retta. è pur vero che Ya..tro- llilano 191-U. il capitolo mtl- attuar! fu:u~eamentc oh une ~~om 01 ~OnL per 1St1,:are alla_ de::i,~c1a. La mae..t:-i dlilia scultura d"a\·an- ;anni non fa suo tutto il tutu- tol_ato. •~unto. -n:~~en- stal1 danamo m p1ttur_a e scul.- Y~ !a delle. esi~nz.~ esuh:"ra:i:ta plar..ica di Mast:o- ardia. uali Duchamp-\"illon. r.smo e. anz.i. scelto d el m ovi- talumo fisico e_ s.a';J d_anuno rura (•Ad ogni e moz:one ,en- espressi~e ed emouonali ~1 ian.::11 ~. du:1que. so1;etta e_ali– eurens. qLipchtz. Archipellko. mento il solo. 1SOm,m o in.se &na- pl~t1e1 •• ~r ntro\' are Ul t~ro. !°:-ta coz:r.oponde Una analoga ~100..: il 11:1cro.delle propne m~nta~a da una 6Chiet:a_ v1:-ile ;a~n~·ra!~~t e ~~o~nni: ~~~:i.a d:d~~':~ms~~ iln&br::in ~a.df \!~o! ~m;a:~ · 0 : -:di::·t~.}~r questa a!~ ~~e~:~:!1~od~o~ m;~ !f~on~ 0 ~~'.a.d~~: .s~ar;:-_ ~a di u:u nuova moderna finisce O più esattamente, a:-- .. nuo\·O contenuto ttasceod en- fUC:mante indagine sugli ,ral.l porte di un mondo .sconosc1u- lem:ca. con la reaità che lo !a .siatuarla. a"vuisa da modelli n ... a. Xo~ è ta:1to, in!att!. nel t~ .e lirico alle 1mpossib_ili_~a- d ammo, ~ioni p:ende an- to •. Xè ~ questo at"'.o. di \'\O- rt!u~gere 4:ialla pura ast?"aZlone t·ch· 0 a:-caicl di i.spirauone din.amismo espresso a1iravn- li6: ve:1~..1cbe_enaturalist1cne-, cora di p1ll 1n considerazione !enza e di a:nore. di indagine t- dal solitario esercwo !o:-– ~~rat~va ~eh~ se non reali- so R linee:fonG. o nella ,c om- 11suo desiderio di • forzare le r·amb1enu come elemento emo- e d1 possesso. egli si dti;perde male. ,ta. ' posdon.t c1eu·oa-geno. (e.le- porte d1 un mondo _5cono.sciu- zion~e capace si~ di !.nftuen- n~lla ricerca di un inconcilla- Btso~a .. infine. notare che S d e p°ll che ritorna-,menti. questi. del s,i.;tema tu• to .. e di ascoltare- 1onda. del- zare il soggeuo. sia di fonder- bile connubio concreto tra OQ· 1 ~astro1a.'ln1, pur P.=et.tando una ~J° 0 ffln ~à 1 0 equivalenze turista. come e no:o. neppur l'emozione che - dà 1:3 nusura. si materialmrnte con t·oggetto, gello . .soggeno. cmbienu; ben particolare_ attenDone alle le– d~~ ;,i!l ic~• di Mastroianni del tutto originali. se s. i peosa ti:ena l'analls; .. leJpt:1~a i'ar- <: )ton c·è Ofgetto senza am- consape\.·ole. che il din.aml.smo doni fu•ur:o;tl~he e cubiste. non la •ttu.ra cubi,:a affin.it3 alle concezioni del Bergoon b1trio e crea 11 dmom!smo-. b1ente comp,ementare •\. D1- delle 6Ue linee aperte e vi- LORESZA TRUCCHl ~n pi - compa~e nella di .',fat1ère et .\Iémoire. alle Con ~li nor, d'animo Boe· mos:rando. lut~a\·ia. nella pra- branti e- la !orza plastica. che - ~ùir:e~e:~~,ep;oduzione de:.Jo •linee di fon.a .. care a1 n.,ie1 doni chiama, dunque. in caus:. tica. propno :.n questo ..pa.od1- nella 6Ua statua,. 1::-rad:a con 1 (Co11tlnaa a par. 6) bio le pretese di eeni Jiudicantl, cl~. al! assolutismi dei con!ronu, te demar.::azwm in\-alicabili, le incomunicabilità tra aenera– z:ione e ienerazionc. Che pc?i i a:iovani del!e ~; ~ le 5 ~~~i.= s:1: tanec e naturali ~ di pronunciare una i°~a=la e U:e:J~r:' E!in~f:~• rr:_ Anzi direi che è un loro dcn-cre, il quale. in regime di libenà, non può non assu– mere ioni e risultati cir•ersi, poiché clivena è la dialettica dei rapporti fra tempo e cultura, fra politica e cultura. Ed è una dialettica ncccssaria, poiché non si ha re– spiro se non da una ~rdia disco.rd «:, e da una società letterana, che pe r pnno– pio dC\-c ammettere il colloquio aperto fra tutti &li uomini e fra tutti i climi .spirituali. Seno~. dentro la letteratura e fuori di essa, parlando di giO\-ani, spesso ci si sof– ferma sui più sbracati, improv,.i.satori e bari, i quali rappresffltaoo, oon i coetanei, ma soltanto se .stes..si. Le autentiche tuus, le vere minoranze che muovooo le roote della storia, anche quando si parla d'un tempo coUetth-o, non sono mai formate dai sancnlotti e dadi esistenzialisti di piazza e di caf~ li peso dcll'anav,lfe concede ai gio\'an.i, lo nconosco, dei diritti rl\"oluzio- ~ri~tes~ ~S::~•co=~ anche dei doveri sacrosanti quanto i diritti. lo fondo, in tutti i tempi, le false mino– ranze, le .sparute patrujlie di falsi a:uasta– tori si as.somi~. I aiovani di Montpar– nassc, contro cui M.auriac si .scaalia, hanno i loro più \"cechi an1enati nei a:iovani. contro i quali fischiò la ferula di Catullo. D'allora, di SCC0!0in secolo, e di i'Cllenzione in p aerazione. le penne dei pappaaalli hanno sempre a:li .stessi colori. Cttdo che sia propria colpa. dei pappaaalli ~ ~=°u~~~ei~iinTo~~ che altro non ~ ch e un prodotto di ogni epoca di trao.si?ione, della oostra più d'OiD,i altra, \.'le ne t:rop}>? spesso scambiata per ci– nismo , per aridità, per disamore, e ridotta co.sl a un.a rolootaria abdicazione di ciò che alla p )\-entù apparticoe per destino. Di re- ~tedi unfil~ amimf· J;{~ ~= d'Oi&i e fanno spa,· eoto •· Come? Perche? Forse perché han.no bruciato l'innoo:m:a e le illusioni d dJa ii ,O\"entù? e Ah! i n'y a plus d'mjant.s! •• ii,à lo disse Molièrc.. Ma poi è ii.usto davvero code.sto deserto del– l'animo, codc.s ta sua scochc:zza e aridità? lo credo piuno.sto che i a:iovani abbiano semplicemente paura di apparire dei n> mantici, in op.i campo e in oani questione. dalla lettera.tura alla politica, dai problemi del sesso ai rapporti con la fanug:lia. Se cos.l non fosse, non sarebbero dei giovani, ma dei ,-cechi anticipati. Ne deri"a, a mio parere, che codesta inquietczza, $pC$SO di– chiarata e o.stentata, ba in sé, a chi ben guanli, sapor di vita. Me lo conferma, esem– pio oon i.solato, un a:icn-anc narratore e poeta, Franccsc:o Lcone.tti, poco più che trentenne, in un suo roman20, Fumo fuoco e dUpetto, che ha tutta l'aria d'essere l'au– tobioarafia sua e di tutti. Con risolutezza, Lcooctti ooo .soltanto \-cdc chiaro in sé, ma bene traduce quella che si suol chiamare • angoscia della \;ta contemporanea•. e Ma l'anaosci.a, e il dolore, il mondo .squallido, ruuo ciò, ~ ben altro che quel vuoto - e. \i\'cndo, si ,'h-c ooo pienezza, si fatica du– ramente, non si ba otio, si dC\·e faticare; e operando, si esc:c, comunque, nd moto aper– to del mondo, che si chiama fervore •. Bel– le parole, che .stanno bene in bocca a un gio,.<ane, come parole lapidarie .scolpite sul frontone di un 1empio. .Dunque, per concludere questa apparente f~_:r\i:1 vi~~ ~~eroinco:::n è~: lo sono. Per ciò, pur tra un allarme e l'al– tro, do loro fiducia;, .pi~ fiducia, in ogni ~po. senza rcstrtziom e senza intimida- 2:.1001.anche se essi .sono di\'crsi da me. M a debbon o farsi papndo in .sincerità \"erso se s1cs.si , senza tanti preconcetti e senza ta nti giud ici. Spesso i ra&ionamenti nostri sul come noi anziani li vediamo. fini.scooO per essere inutili e oziosi: una mar&inale arcadia. Cosl . ra&i,ooando, ~ un po' di\'ai<1Ddo, sono KJUDto alle uJttme mie parole. Caro g~til lettore, perdonami. In fondo, quest0 ~io~~n~'T :in al:{!,~ q~ d~= con i miei Contemporanei sopra una lcttc– ratura che può credersi .soootat a non fon. zionale, come l'~ra dell"atomo pttf.cn ~ be. Ma, a mio parere, niente d'una Icttc– rarura e d'un tempo muore del tutto e si ~rd~. Qualcosa sempre .sopravvh--e. resiste. significando la cultura anzi tutto conosc:::coza. Senza conoscenza non possiamo mai deci– frare noi .stessi, né costruirci un modo di ~~~a~ ~~:O~~ nu:~if, ~tt~~ri~ conoscere la strada che altri hanno cammi– nato. Se ciò ~. anche questi miei Conlan– poranei possono essere utili. Come lo SODO a mc, per vedere chiaro nella tenera.tura e nell'animo di questo secondo No.cccnto. Una letteratura che rispecchia la provrisc). rietà de_!nostro tempo, poiché poco O niC& te .sappiamo delle sorti di noi e del mondo E sono sorti, non tanto affidate all'atomo· quan10 alle mani superbe che codesto aW: ~ manovrano. Resta la spcranza della gra. na ~ della beni&nità di Dio; ma oggi. gli ~o~=-br e 1 :J1d: ilin~~- l~ suona_ e .~a ~!e orecchie di tutti gli umani. 1\01, uomm.1, non ,"Oiliamo essere pensati e concepiti alla stregua delle mac– chine e di robot: \·oa:liamo restare uorniiti.. C!)D il nostro. umano destino, da\-anti alla ,,ta. e davanti aJla morte. L'atomo d può offnrc, nel caso che i potenti ne facciano buon ~. dei beni materiali, ma soltanto la poesia può offrirci i beni dello spiriro- r,_~~~ :n·~ta t th :o.s~ 1 ~la~~a~~ ncche:zza. GIUSEPPE RAVEG.',A..'\"J

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