la Fiera Letteraria - XI - n. 33-34 - 12 agosto 1956

Pag. 6 LA F l F, R ~ T.ETTERARTA: Domenica 12 agosto 1956 I PENSIERI )f E LE ORE LA CRITICA UN GIORNO SU DIECI • * Il giornale italiano è sempre più avaro con la critica letteraria: lesina sempre più fo righe settimanali a disposizione del titolare di una rubrica tanto preziosa * di ERALDO iUISçIA A u.n recente dibattito a1 esplica una attività sistemati- per trpppi autort, purtroppo, vo, e sempre di autore di par– Circolo della Cu.ltura, Bona- ca. inquadrata, con u.na pre- Vogliamo dire l'engagement ticolare qualificazione. Riflet– ventu.ra Tecchi ha profferito cisa direzione; mentre altri, sociale, di cui la rivista fa tendo che negli altri JJU.Otidia– parole piu.ttosto risentite con· Per lo più giovani, vi si eser- palese professione. Gli altri nì la situazione non è miglio– tro quei lettori che neì libri citano occasionalmente, obbe- periOdfoi mensili, tra cui In- re, facile rendersi conto dello cercano soltanto u.n pascolo dendo ~ sollecitazioni varie e ventario, Il Caffè, Letteratu- stato di cose. Ma che colpa per la loro fantasia morbosa- det~mi.na.ndo una caratteriz- ra, Leggere, Ulis$,e, e altri, 0 hanno i critici? Se s.i tralascia mente interessata alle descri- zaz,one della rassegna in sen• sono riviste ad u.so d:i una di considerare il lato estetico zioni scabrose, ai personaggi so antologico. Con un'arma co- élite, o hanno come pubblico della critica, per puntare sul perversi, alle situazioni equi- m.e questa, cosa può ottener'? i soliti mille scrittori, i quali, fatto puramente informativo, voche, eccetera; e hq. prose- il critico a beneficio degli au.- com'è noto,·non acquistano mai bisognerd concludere che solo g<Lito coinvolgendo nell'a, :cu.sa tori? Alcune "?-igliaia di /et- i libri dei colleg_hi, per abi; da un rinnovamento sostan– gli st essi critici, i quali, se- ton « qualtfic?t• • vengono ,,.,_ tudme o per partito preso. Gli ziale della nostra formula gior– condo l'a«tore di Valentina formati, setti.~na(mente, . su altri fogli, un po' clandestini, nalistica forse potrebbe· sortire Velier, avallerebbero i librt u.no o du.e hbn d1 narratwa che spesso non difettano di qualche risu.ltato positivo· e in intrisi di ta.le deteriore reali- Di ~11;esti lettor~, purt:oppo, gusto e hanno un certo tono consiJeTazione di ciò è di u.n smo; i quali, a.n.zi, puntereb- pochini !On _qu.ellt che. d1spo_n- anche se sono poverissimi di certo interesse segu.ir 'e le sorti bero di regola su· qu.esti libri g_ono di cimquantam,la _lire mezzi, nei _co";fro_ntidel con,.. del nu.ovo qu.otidiano milanese per rendere Pi11 accetto il pro- l anno per acqmstare un libro s11matore di libri hanno una . . prio professionale esercizio. alla settimana. L'autore recen.. trascurabile importanza. n Giorno, che,_ però, pr~no Non esiste, a nostro avvi.so , sitò ricava., concretamente, un Insomma, se gli autori ha1t- tra i letterati-~ior~'!hst~., ~ u.n caso Tecchi, nè vogliamo beneficio per la su.a notoriet<l; no ragione di lamentarsi per stato accolto c_o, piu vivaci c~earl? noi: e$iste, per?, una ma rimane ugualmente deluso. la scarsità dei commenti di- appunti. Non si pu.~. d~cono– s,tuazion.e generale ~he e qu.el- H Contemp0raneo è un set- vu.lgativi che seguono a, loro scere che le cond,z,om del– la eh~ è:_ ~• proprio p~ qu.e- tim.anale programmatico, poco libri; i critiçj, dal canto loro, l'ambiente sono mutate rispet– sto. e ingiu.sto far ricadere eterodosso, geloso dei su.ai col- possono dim'estTare la impos- to a trent'anni fa: non v'è al– tropVtz c'!lpe ~ull~ cri_tica, che l_abo-ratori; sul contemporaneo. sibilità di fare di più. Se tor- cu.n dubbio che in Italia si a~s?ls~ at ~t còmpitii in con.- e natu.1 'a.le , sono pochi gli au· niamo ai quotidiani, e pren- legge di più.: sia pure per dizion, tu.tt altro che favore- tori che trovano la recensione diamo come esempio il Tem- l'aumento della popolazi<me, o voli. . al loro u.ltimo libro. pO, che è tra i più sensibiliz- per il fenomeno dell'urbanesi- B~t~ esaminare. la_ stampo Rimanendo tra i setti.mana~i, zati. in materia, facendo un mo, o per la corsa agli studi GUOt1d1~na. e f_)eriodica. pe-i: occorre. dare ~na sc_orsa ai ro- breve computo, si ricava. che che tra i tanti mali causati rendersi conto di come diventi tocalchi, dommatort del mer- gli articoli critici annualmente per lo meno ha incrementato sempre p,ù aleatoria e sfi- cato, croce e delizia dei let- pubblicati in esso non su.pe- tra i cittadini l'abitudine di b_rante la professione del cri: terati, i quali secondo le cir- rana la trentina. SI e no dieci acquistare tico. Mentre le pubblicazioni costanze, gli gettano addosso sono dedicati a u.n libro nuo- ERALDO MISCIA Ausonio Co!olni: "Fiori" H.\ SEG~A DI FILOSOFIA A CURA 01 LUIGI QU,\TTROCCIII * Metafisica ed esperienza * religiosa Il più recente ,, Symposium » legi6latore morale. Il Dio dei dell'« Archivio di filosofia» filosofi diviene sempre più di– raccoglie vari saggi di... !lloso- verso da quello di Abramo. ma (la della religione sotto il ti- non a tal punto da giungere a tolo generale di Metafisica ed una completa rollura con que– esperienza religiosa (Scritti di sto; di qui lo status filosofico– E. Castelli _ R. Lazzarini - A morale moderno risulta estre– Del Noce - J. B. Lotz - E mamente problematico. « Sarà Przywara - C. Fabro - J. Da- !"istanza dell'inunito aUmenta– nielou - F. Balbo - G. Bu!o - la e strutturata secondo la te– F. Bianco - M. Adrieni, Roma, matica cristiana, che impedi– Bocca. 1956. 8., p. 298). Il rag- sce all'immanentismo moderno gruppamento appare per qual- di darsi una vita del tutto coe– che aspetto . al':1-eno, occas10- rente e autonoma, mettendogli nale, ~ è d1ffic!Ze _trovare un accanto come un'altra anima connettivo fra 1 d1versi con.: . . . tributi raccolti tanto più che eh<; re1;de -unposs1blle ogni sin– gU autori,. appartengono a di!· tesi umtar_ia » (p. 24). Una del– ferenti tradizioni di pensiero le _ragl_om fondamentali . della Il titolo generale prométte osci!-!az•one, che ~esso e una qualche cosa di diverso da dev1az1one, della 1ndag!ne mo– quello che poi alcuni dei saggi rale moderna è nella indistin– ot!rono; il che non è poi da zione tra nat~ra umana e ~ta– deprecare quando, !ra questi ius ~'!'ano;. diviene allora un– meno inquadrati. troviamo poss1b1le riconoscere presente scritti pregevoli come quello riell'uomo sia il carattere di di Del Noce su La crisi del ~ vialltà » della sua esistenza molinismo in Descartes (pp. 39- sia le eventuali deviazioni d~ 78) e di Adriani su Semantica essa. La natura è oggetto di ri– cristiana (pp. 279-288). j cerca razionale, lo status dl Fra i vati scritti della rac- quel modo della ragione che colta, alcuni appaiono più pre- può dirsi ragionevolezza. « E' clsamente definiti nel loro as- qui che si insinua quella di· sunto teoretico. Renato Laz· screzione morale per spi~gare zarini parla dello Statu.s ·devia- la quale è necessari" appell;,r– tionis nella filosofia moderno si nel segreto dJ quc:la crisi e (pp. 13-38). . La filosopa m_o- di quel disegio. che vanno mi– ierna. a partire dal deismo il- surati alla Zuc<' di ,.;:i 'lrienta– luministit'O, tende a secclariz-1 mento 1nten7'0"lale .1t:ettamen– zare Il Cristianesimo, togliendo te legato alla realtà ;1~11 0 sta– ad esso ogni ele~ento _oovran- tus •. (pp. 37-38) li Gestùta Jo– natural~, ~a 1_ns1emerisa.-van- hannes B. Lotz affronta diret– do a Dio 11 titolo di supremo tamente il problema di Espe- au.mentano di numero, 10 spa- una pesante condanna (consi– zio che i quotidiani e le rivi- derandoli quasi alla stregu.a ste riservano alle recen.sioni dei «fu.metti•) o immolano diminuisce In maniera !nver- tu.tt ! 1 pregiudizi e si fanno m samente proporzionale. Diamo quattro per far si che si oc– u.n'occhiata ai grandi quoti- cupin.o di loro. Tra la conge– diani. Sulla Stampa, ad esem- ne degli articoli di variet<l, pio, l'elzeviro è dedicato alle attualità, le inchieste retro– recensioni con una frequenza svettive, le interviste, bisogna pari al rapporto di 1 a 10 ri- dire che tutti i più importanti spetto agli articoli d'altro ge- rotocalchi hanno la loro pic– nere; di rado vi appare qual- cola cattedra di critica lette– che noterella a pie' lii pagina. rnria. E' più un vezzo, forse, Sul Corriere della Sera, inve- che u.na buona abitudine. E ce, i/ rapporto mutà negativa- diciamo cattedra volutamente. mente: recensioni vere e pro-- Proprio qu.este pubblicazio'li, prie non ne appaiono che ra- all'atto pratico, cercano di ac– rissimamente al posto dell'el- caparrarsi le firme più, rispet– -------------------------------------------------------''----,------------ rienza metafisica ed esverienzo L' l'I'I~ ERARIO DI UN POETA. religiosa (testo tedesco pp. 79- 121, traduzione pp. 123-151). Tanto la religione quanto la metafisica hanno una base spe– rimentale; i due modi di e– sperienza, inoltre, pur diffe– renziandosi fra loro. sono uno ail'altro indispensibill. e anzi indissolubilmente collegati. Me– tafisica e religione si fondano sulla stessa esperienza-base; il metafisico conosce soltanto in quanto già 'ama. e il religioso ama solo in quanto è già cono– scente. ~ La risposta compkta dell'uomo non consiste nè esclu– sivamente nel sapere della co– noscenza della metafisica, nè solamente nell'abbandono del– l'amore della religione, ma piuttosto nella risonanza delle due, per mezzo della quale si feconde.no a vicenda» (p. 151). Erich Przywara si richiama al tomismo già nel titolo del suo saggio, dedicato a Metafisica. religione, an.a.logia, argomento tipico di Tommaso (testo tede– sco p-p. 153-172, traduzione. pp. 173-187). Metafisica e religio– ne hanno in comune un pie– no. tra una « immanenza tra– scendente,. e una « trascenden– za hnmanente ,._ La analogia non è altro che « questa strut– tura originaria di un estremo ritmo vibratorio tra (agostlnia- * "1 giorni delusi;, di Gian Piero Bona * zeviro. Una ricordevole, di un tabili e, in definitiva, contri- Se si è potuto parlare di una anno fa, fu ~(la di Corra<1:<> ~ui$cono in v,isura cospicua a n:::~o!ITc~~ ~!ll';~eii~~~ Alvaro, che s, occu.pò del h- in/0Tm11re, s,a pure in modo dell'immediata anteguerra, e lo bro di Giovanni Russo, Baro- sommario e apP1"ossimativo, esempio storico che viene subi– ni e contadini. Emilio Cecchi, u.na massa di pubblico che alle to . alla memoria si raccoglie di tanto in tanto, fa il punto cose qella letteratu.ra porrebbe intorno al nome di Quasimodo su un gruppo di libri, per un scarso o punto interesse. Se è e alla sua traduzione del Li– verso o per l'altro, gMotti: è vero che i critici di codesti rici Greci, appare chiaro oggi giu.nto ad occupani di tre au- fogli, spesso, ed eroicamente, come si trattasse di una ri<avo– tori in uno ste»o articolo. debbono lottare con lo spazio cazione metastorica dettata da Una poesia arrischiata continuamente come atto pratico, si~ entro una sapiente via di corte, sia in una non dominata e febbrile e malata ·autobiografia dio scalzo? Dove - sono le statue, i popoli sconfitti - e· il premio delle gare? Io non vivo e tu, assiduo, moristi a di Solo Eu.genio Montale, fru,e'n,- che a loro viene di continu.o una ricerca di assoluti lirici, per la poesia di Bona; un itine– do della colonna di eatr,mia contestato e lesinato; sta ili parallela all'accettazione di una rario tuttavia ancora turbato destra, con aaaidu.itd stabiliace fatù> che u.n organo come Il poetica «pura» giunta al-la sua da incertezze e da interver.t· contatti con la giovane narra- Mondo (che però ta caso a sèl e st rema e più radicale formu- estranei, in cu,i ,si scontano le tiva e addirittura con la poe- ha indubb;,,, benemerenze per !azione. Non era solo una ri- · · di d _, . . ò I l . d .., f l l",: cerca del frammento, come rag1on1 una e uca,..one cul- s,a. s, pu ca co are u.na co- mer•to i un o to e qu.a ,,.- troppo semplicisticamente è turale inevitabilmente legata al lonna ogni dieci giorn4: In con- cato groppo di scrittori che stato detto. quanto piuttosto tempo: Montale. franto allo spazio settimanale contribuisce effkacemente a te- del • Il cedrone di latta sulla P rotuso dal qu.otidlano mila- ner vivo il ricambio, in una la volonta di esemplarsi so- h" d" · . pra un,a poesia senza tempo, c iesa ,rige tramontane ine- nese per Lastioraddoppia, e cultura immota come la 710" senza compromessi con la sto- sistenti, se• ne va anche il innegabile che la critica gia stra, mettendo in circolazione ria, e di trovare in essa una veliero senza venti rinchiuso tenuta in gran dispetù>. idee e fatti. conferma della propria poetica. nella bottiglia di vetro. Più disperata è la ·s1tu.azione Negli altri rotocalchi, incon- tradizione I giorni delu.si , Mon- Apollinaire e Lorca, nelle al Resto del Carlino, dove le triamo presso L'Espresso Ge- dadori Milano 1955, di Gian canzonette (soprattutto nella note, specie di letteratura con- no Pampaloni, cui dd il cam- Piero Bona: anche in Bona è Filastrocca dell'amore impos– temporanea, compaiono con bio Paolo Milano, che però avvertibile, ill mezzo a sugge- sibite), un Rimbaud un pò estrema parsimonia, e qu.asi non si occu.pa di lettera #u.ra sti01,à più vicine nel tempo, il appesantito C«Amore bianco mai attingono l'onore dell'el- italiana. I perspicui •pezzi• ricordo vivissimo di una espe- come un'A di tromba anne– zeviro. E, per rimanere nel- del giovane critico toscano, rienza greca: ma non si tratta gala,,) ~ anche qualche vena !"ambito dei quotidiani a dif- pertanto, non sono pitì di due P!Ù. ~la pu~ezza assoluta dei dannun=a, in certe sequen– fu.sione nazioruùe, fermiamoci al mese. La mezza colonna in L1r1ci, ma di una letteratura, ze di hnmagini condotte con a Roma. I-I Tempo, dove la neretto riservata, settimana!-_ quella alessandrina, I?iù com- l'ambizione di esaurire ogni presenza di Fnrico Falqu.i agi- mente. ad Aldo Garosci qu.asi promessa ~on _la _storia e con possibile predicabile del sogget– sce in senso dinamico, è Ì'or- quasi risu.lta più efficiente ai concrete situauOOlo! U:mane, pu- to: ne è esempio caratteristico gano che dd il contributo Più fini della diffu.sione del libro. re_ nella sua prez1!)sità. forma- la Canzone dell'amore bianco notevole: jrequ.entl aono i fon- Al Tempo, troviamo il De l<:. la qua:1': tuttavia è 11 segno (ma tutte l<a Cinque canzoni d . fi d l tit l Robertis che opera avvedu.te di UJ_Jacrisi del poe~ v<ar~ola rappresentano la parte meno ' a rma e O are e non . . .' . . , . poesia e verso la società di cui sicu:ra dell'opera di Bona. meno frequ.entemente vi ve- discnmmaz,om d ordine es_te- egli non è più parte attiva, ms quella in cui compaiono e si dono la lu.ce corsivi e u.na ru,.. t!co e che, con 1~ sua pag,no un po' oziosa decorazione. Di estenuano tutti gli esemplari brica letteraria fitta di Mtizle. ~sa/ PUÒ considerevolmente qui nasce una poesia arrischia• di una troppo complessa cul– Perc le note critiche pecu.liari mt1u.1re. su un .vasto pubb/ico ta continuamente come atto tura poetica). * quindici ann.i. .. G. BAHBEHI SQlJAB.OTTI Dove l'essenzialità e la pe– rentorietà stqrica dei segni di morte toccano esiti p0etici di rara esattezza nel richiamo. entro !"attacco dell'interroga– zione a salde e disperate linee zione sapi<ante e sontuosa ma paese~. n~ a sostenersi in -vi- parola di Bona appare richia- leopardiane. E infine la Con– inevitab>lmente monotona. gorosa sostanza polemica, per .1nata al positivo compromesso solazione di Giu.liano l' Apo- E' il caGo d1e.i Sonetti per la il p<arsistere di immagini un,po• poetico e umano di 'll!Wl parte- stata per il richiamo dell'amico infanzia_, nei. quali, accanto ed sfatte e preziose accanto all'e- cipazione dolorosa alla detl.nl - Sallu,stio, anche se il pensiero entro iJ t<ama caratteristica- sclamazlone, al grido. tiva delusione della vita. Tut- della morte non è direttamen– men!e legato a una '!lltologia Per rlcon ·osçe.re la voce on- t'o ciò che di troppo ambilt\lO è te richiamato, riprende e rica– poetica Siruttata o~ai. Il.no i.n ginale di Bona bisogna torna- nel sogni. e nelle ricerche raf- pitola la pressante medltazlo– fondo (un tema qwndi e stre - re sul paradigna ale.ssand.rlno fll)ate del sensi _si riscatta nella ne sul tra.scorrere del tempo e m1tmente pericoloso soprattut- che abbiamo avanzato all'ini.- intuizione accorata della loro sulla vanità degli atti umani to per l'J.nizio di un'esperienza U poetica), si pone la presenza dJ zio: il trascorrere de a parola precarietà seoza scampo: allo- (anche qui con una scadenza un mondo di oggetti assunti a dai toni morbidi di una raddol- -ra Bona abbandona le riserve le"opardiana: • Quale Rispar– una signi!:i,cazione dd delusa tri- cita sensuaUtà• a que'lll di una della rara ed.uèaz!one lettera- mio di un'età perduta, Sallu– stezza da ormai consacrati delusione deuniti"a nei segni ria o dell'abile gioco vocale per stio, è il mio dolore? Vizio lu– esempi dell'espressione dell'ln- d~lla morte. Nasce qui il dop- incidere il commosso a<VVentosinghiero o integrità D"affet- na) « immanenza trascenden– quietahte •ambiguità delle cose: PIO plano_ su cui. si muovono di una tristezza senza iine su ti?~). allargandola in un tono te» e « trascendenza imrnanen– non si può non ricordare Mon- i compommenti più vatldl: da di sè e sul destino uguale de- più disteso, nel quale la strut- te» Cai Tommaso) così come tale per "li fumo che s"inarca~, un lato !"apparire dei paesag- gli uòm.ini (e qui altresì più tura epistolare inserisce i mo- essa è risultata d;, un'analisi per «una darsena morta», per gi e delle figure nelle estenua- acuta e viva si rivela la sug- duli di un pacato discorrere. della struttura della metafisica • la barca ohe ilweccihia su.Uo te cadenze dei sensi, attenti. gestione della componente ales- che .rompono almeno in parte e della reUgione » (p. 180). smal-to dell'alga battuta•, per il solo plù al so;rgere di eccita- sandrina intesa nella sua più le formule di un recente pas-. Cornelio Fabro in Enigma del– cerchio di una merid(;ma_». per ~ioni un. PÒ esoti~e, d-all'altro a:.~zata sostanza umana~. sato _ermetl~o per un_m?"!-men- l'u.omo e mistero di .Dio (pp. • s'è avventato il ga<bb1ano», il peostero straziante della Tutta la prima srofa di Da- to ricco d1 colloqwali 1nten- 189-208) ricorda che di fron– per il • maestrale • ohe • insiste morte come tel'ITIÌ-ne in cui i,anti alla stele fu.nebre di U7l' z!nni. Si veda come nel ·ritmo te al p;obl m di D•. l' nel cuore dell'ultimo relitto al!fonda senza salvezza tutto un giovane uomo ;onico è valido allargato si rapportino la me- trova im e !to tu~o, .uomo Il problema espressivo di Bo- mondo di sentlmenti,-dl azio- esempio di questa dialettica vi- dilazione e l'insorgere dei sen- essere ·np<aq~nto dall?aff 11 suo na parte perciò dalla necessità ni. di memorie per cui vana !.a-morte-compianto: si: • La storia è pronta: ombre · 1 erma– di aprire la strada alla sua au- è andhe la demanda estrema Perchè non so fino a quando e vanità risalgono l'animo e la re ? dal ne~ar~ a tale riguardo tentica voce attraverso la fitta di un colloquio. - imiterai nel tu.o profilo - la sera, brucia il sangue rosso è « dipe nd e 1 onentame1:1to dell~ selva di questa cultura troppo - il profilo dette navi. neve de! sarcofaghi d'Eleusis il fieno dei cavalli. ass~ centrale delkl v1ta e det calcolata e sapiente. e le tenta- La conclusione è desolata, si - dove la lu.na è antica - co- In questo spazio la poesia di suoi effettivi rapporti nell'esi- zioni altresì di un trowo oot- sosta,nzia di una dialettica di stenza » (p. 189). Però, la ge- tile autoblogra:fism0 Ma certo assu.rda incomprensibilità fra nesi stessa del problema di Dio que.sta via non può passa.re per vita e morte, •batt., sui tonJ è stata duplice, nelle direzioni un rinvolghnento completo. di bassi e disperati di una con- della religione e della filoso- posizioni: ne è esempio il com- statazi.o!'e arida e senza luce: fia. e la cose.lenza umana si è ponhnento politicamente più • I viv1 sanno .ocrivere sulle sempre dibattuta in queste dua- impeg_nato d~ Bona: Per la inau; tombe, Ma non sanno leggere lità, per arrivare ad unità e gura,.iQne d• 1m m<m11memo cii nel cuore del morti •· . . caduti, in cui l'eloquenza indi- Da questa situazione di in- chlar~zza, lDS!a_ur_andofi:a 1 due gnatà non riesce a giustificarsi sorgere prezioso delle imm:agi- ca~pi rapporti m ~~ e~~a nella rievocazione un pÒ sban- ni dei sensi e di immediato tesi. « Mentre la religione e 1n dat;, del mitico • povero dolce perire di esse nella· morte la prevalenza impegnata al pro- non su.perano il rapporto di I d, medra cultura. s,. ha 1 •~ pratico, sia entro una sapiente Una cultura troppo vigile al– a 15, sempre tenendo presente pressione, però, ch,e I lenoc,ni via di corte sia in una non do- le più diverse sugg<astioni co– i! nu.mero complessivo degli e le mistificazioni di Malapar- minata e febbtile e malata. au- stituisce il rfachio più grave elzeviri. Su.I Messaggero, se si te neu.tralizzino la diligente tobiografia; e nella parola sfai- della poesia di Bona, per quel escludono gli articoli di Gol- opera parenetica dell' ill11stre ta, un po' ambigua, allusiva, peso inevitabile di parole già fredo Bellond, la critica è critico. trema uoa perpetua delusione ~tte che si accanisce sulle raccolta in una niln'ica setti- L'Europeo, che, dopo le di- dei sensi. che conclude al pen- immagi.n.i anche quando più fe• manale compilata da Renzo missioni di Benedetti, ha so- siero dello svanire della bellez- lice ~ •~gestiva è la loro tr~– Tian e tarmata da u.n breve stituito Sandro .Ve Feo con za del. ?'ondo e della morte: ma: il ~schio d1 un Jav~ro sia corsivo, seguito da u.n notizia- Carlo Bo, forse è qu.ello che Un 1t.i.nerar10 qu~sto che ci pure abile e _prez~oso_ di ara– rio di cinque O sei paragrafi accoglie il maggior numero di ;,are di poter descrivere anche besco su tenu dati d1 decora- Tra i giornali serotini, note- notizie mondano-lett~arie. Il ------------------------------------------- voli i risultati ottenuti dal lavoro di Bo, pur ne, conven– Giornate d'Italia, cui gli stor- z,ional; li_miti della nota,__ si ha zi del gi.ovane Battistini han- l impressione che spazi, s, star– no fornito u.na contin1<itd di g~i. e sl??'8ibilizzi insospett~– repertori-0 piuttosto rara; e in b!h strati del ceto medio. m ,su.ra maggiore il Paese Sera, L Europeo, nonostante tu.tto, dove un groppo di scrittori, ha u.na sua tormula che ,1 dal .Vallamano ad Alatri, pro~ pubblico continua ~d. a,:~ettare. fondono cospicu.e energie. U7t Ma per gl! au.tort itallan! . lo discorso particolare merita La spazio dedicato ali.a televis10- Voce Repubblicana, che arroc- ne, ad esempio, e eccessivo. cata a Via del Grottino, per Essi pensano che troppo rara– merito del Virdia, tra I più mente su _quelle colo:1ne ap– solleciti ai problemi deUa cri- pare l'effigie di uno di loro. tica militante, possiede forse E passiamo ad Ep0ca. Giu.. il primato degli interventi e seppe Ravegnani, paziente ri– ha una "posizione di chiaro il- cercatore e intrepido divulga– lu.minismo. Si tenga presente tore, fatica per salvare te sue che la vecchia Voce, per es- colonne settimanali dal!"inva– sere l'unico oroano di quel denza dei servizi e della pub– partito ha u.na pe?tetrazi= blicità. Nel giro di qu.alche nazion~le, da Udine a Palermo. anno, l'intera pagina di cui blema di Dio sul piano esisten– ziale della salvezza del sin– golo. la ·filosofia attende inve– ce alla fondazione dell'univer– sale dell'essere e delle sue for– me» (p. 191). Viste in relazio– ne l'una con l'altra. si nota che la filosofia ha sfrondato le concezioni religiose del cumulo di antropomorfismi da cui era oscurata la nozione di Dio: ma d'altro lato una noz.ione pura– mente filosofica deùa divinità resta .insufficiente, se non in– tegrata dalla concretezza che la stessa divinità assume nella sfera religiosa. J ean Daniélou, in Le problème théologique des religions non cltrètiennes (pp. 209-233), rifiuta radicalmente ogni tesi evoluzionistica nella storia delle religioni., includen– te anche il Giudaismo e il Cri– stianesimo. Questi sono non e– spressioni relativamente supe– riori del genio religioso della umanità. ma interventi della di– vinità stessa nella stòria uma– na. L'esistenza di attitudini re– ligiose è un fatto universale· ma ciò che è proprio dell~ Scrittura oon è il sentimento religioso, bensì la rivelazione di un evento di salvezza. Da al– lora, fatto essenziale della re– ligione diviene la fede. Esiste u.n solo settimanale. disponeva si è andata ridu.– La Fiera Letteraria eh.e eser- cendo sempre più, rendend':'gh citi una efficace infiuenza fino i'."possibile red!g_ere, olty_e l ar– in provincia, quale vetrina • ticolo, un notlziarto d mdu.b– obbligata dèlla l,V ~atu.ra uf- bia u.tilitd. ficiale che è P!I l'u.nica let- Domenico Porzio dalle pla– teratu~a che ~ti poichè da cide rive di Oggi e Giambat– noi si Pl'OCede ..,,, binari ~si tista Vicari dalla Settimana e qu.ello che altrove costituì- Incom rappresentano altri du.e sce il pittoresco sottobosco da dioscuri che si battono peno– cui sorgono le energie in for- dicamente Per la di~ile con– mazione capaci di rinnovare 1 qu.ista del lettore al libro ita– ranghi, ~el nostro paese è for- liane. mato da velleitari o !llu.si . Per quanto rigu.arda le rivi– Ora La Fiera Letteraria, pro- ste mensili, se si esclude Il prid in provincia rappresenta Ponte di Calamandrei, che ha l'u.nico legame con la cultura combattute e combatte diverse metropolitana di quella classe battaglie oltre qu.elle• lettera– intellettu.ale - di solito, pro- rie e che possiede indu.bbie Jessori di scu.ole medie e scrit- patenti di nobiltà; e se si tace tori « insabbiati • - sparsa a del nu.ovo Temp0 Presente, in gruppi spaTtLtl qua e ld., in attesa eh.e il su.o programma ogni medio centro. La Fier3 si Pl'ecisi su.scitando quel lar– assolve qu.esto còmpito in go credito che merita: non s, quanto è il solo organo, in pu.ò tra.lasciare Nuovi Argo– virtù della su.a testata au.tore- mènti, diretta dal Moravia e vole e della su.a diffusione, in dal Carocci. Ma anche Nuovi grado di raccogliere il credit, Argomenti non ha u.n orienta– del pu.bblico cui si indirizza. mento squ.isitamente letterario La critica letteraria, su que- e il suo peso specifico è de– sto settimanale, gode di qu.al- terminato da u.n fattore che che privilegio; il Virdia vi ha un significato restrittivo. BIBLIO'I'ECA * ZUJeig, Balzac, Terrosi * di lU.ASSI1UO VECCHI Di questi giorni tre novità suo tempo e delle sue invenz.io - una facilità di soluzioni ed una cenza da bambina. G. P. Bona dell'editore Feltrinelii: « La ni narrative; ed ancora egli scrittura. sia pure viva e rèale, Ma tutti i personaggi sono– scure di Wandsbek » di Ar- versa nel racconto il suo sarca- tanto ipoetica da far catalogare centrati e delineati con acutez– nold Zwei.g. « Gli impiegati» smo e l'antarezza di fronte alla questo lavoro più come diario za e vastità e ciascuno di essi di Honorè de Balzac e « La ca- decadenza di una società che che come romanzo. diviene vi""o, reaJ.e, perfetta– sa di Novach » di Mario Ter-. egli ama, ma che condanna Arnold Zweig, nato nel 1887, mente equilibrato. Il tutto co– rosi. Libri di notevole interesse senza pietà per la sua viltà e è uno dei maggiori romanzieri struito in quei periodo intorno per l'acuta analisi sociale ed degradazione. tedeschi contemporanei. e que- al 193,7 quando il nazismo bi– umana che tutti e tre si pro- Mario Terrosi è un giovane sto grosso libro « La scure di tleriano stava sconvolgendo •la pongono sia pure in diversi scrittore, nato a Sinalunga Wandsbeck » una delle opere Germania ed il mondo. campi con diversi intenti. at- (Siena) nel 1921, messo in con- sue di maggior imp<agno. Da ·E• un quadro impressionante me una moneta sepolta nel Bona stabilisce i termini del– traverso diversi.. sustrati ideo- tatto con la letteratura dalla una notizia pi cronaca intorno 0 di come quel movimento poli- mare, - e scenderh il tuo pas- ìa sua originalità; e del suo logici. sua professione di tipografo e a suicidio d'un boia ebb<a la tico riusci ad entrare ed a con- so - leggero come una pau- sacrificio umano (e quindi « Gli impiegati», edito per la spinto a scrivere questo suo ispirazione per questa storia che quistare le coscienze degli in- sa di vemo dagli alti giar- anche del s uo impegno rdla prima volla nel 1838 con il ti- primo « La casa di Novach ». razione per questa storia che dividui d'ogni rango e specie. dini d"Atene - dove il mie- storia, sia pure in modo indi– tolo « La Femme Supérieure », dai ricordi e dalle espiernze narra di come Abert Teetjen, facendosene dei collaboratori e le pro fu.ma nel pino e i mot- retto)': quando i termini della è la descrizione minuziosa del- militari vissute in Jugoslavia maceliaio di Amburgo, pel suo dèi seguaci. !i_ pavoni sull'~rba_ fanno ta- "alettica vita-morte si rompo– la vita d'un ministe-ro (rance- dove, durante quest"ultima troppo credulo attaccl!lllento ai Arnold Zweig mette in que- cite _ruote, -. io ti_ guardo - no lasciando prevalere uno so– se. inquadrato in quel periodo guerra. fece parte de corpo di doveri politici e per il deside- sta sua analisi tutto il suo amo- e pta,ngo gli anni che non lo dei due poli, come nel Coro stortco che va dal ristabilimen- occupazione italiano. rio di riassestare il proprio re ed il suo fervore. facendo • tornano - e la tua giovinez- di un equipaggio napoleonico to dei Borboni sul trono di L"onore e le mostruosità di commercio e la possibilità di trasparire il fascismo che ogni za che si risveglia in me co- perito nella battaglia di Abou.– Francia fino ai fatti del '30. con una guerra impietosa che mette vita della sua famiglia, con- ted-esco prova per l'erudizione me u,l<l tenera morte.. kir, O in tutta la sezione l ma– le relazioni, gli intrighi e 1e gli uomini nella condizione di sente a sostituire il boia uffi- più raffinata, filosofia e musi, Tanto mi è caro ripetere i! rinai, si assiste da uo ~ato a beghe degli impiegati. dagli combattere gli uni contro .gli I ciale e a decapitare quattrò ca. ed anche indulgendo, forse tuo non.e oggi che non. po- un ritorno della più . esterna uscieri al Ministro, e delle loro altri secondo una fatalità as- comunisti condannati a morte. troppo sp<asso ed arbitrarla- trò chiamarti e nessu.no ver- po!~ca dei morti contro i mogli e famiglie. che tentano surda ed ineluttabile coinvol- Ma poi il boicottaggio dei ne- mente, al sognato ed al miste- 'serd 'nel ttto bicchier - il viv, (nel Coro so st enuta a~tre– con ogni mezzo lecito o no di gendo buoni e cattivi, hanno in- miei. spietati quanto lui, ed an- rioso, come nelle favole del bo- biondo vino dell'isole r~mote. sì dal tema di .guerra). oppure ottenere un avanzamènto di ciso profondamente nell'animo che degli stessi amici e carne- schi della vecchia Germ·ania. E. con più pungente e acre a de~ ':"odi autobiogr3:fici, im– ~rado. Non c'è un personaggio dell'autore convinc<andolo che rati gelosi o privi di rlcono- « La scure di Wansbeck » è, forza p<ar l'impegno ,più chiaro mersi rn un_a vena_ di abb~ principale ma una sorta di rap- non cosi deve essere e che gli scenza. lo spingono ad una pro- al.traverso le vicende d'un uo- dei ~ e per il più vasto af- dnr'.ata sentimentalità .. Un ri– presentazione dilatata d"una in- uomini possono comprendersi straziane fisica e morale che lo mo. la tragedia d'un popolo (anno della morte sui sogni e s~hio anche questo. oltre tera categoria sociale nei suoi E' l'ultimo, e non sarà per porta al suicidio insieme con soggiogato ad. un carro, che !>uile previsioni umane. ,si ve- q'.leili che abbiamo indicato. aspetti più miseri e generosi e molto. del lungo elenco dei rac- la moglie. Questa, Stine è il malgrado tutto ha tirato. da tutta la prima parte della per la poesia di Bona e per il dove ogni tipo è t~tteggiato conti di guerra. ma non del suo nome. è forse la figura più U denominatore comune ai •dedica~ A Britannico: suo avvenire, che attendiamo con così convivente <:micretezza tipo Remarque, quanto, se mai, bella del romanzo per quel suo tre libri esaminati è il realismo; Viene il pt~ite dalle liscie oella direzione di un'esp.ressio– da costruire mano a mano un può accostarsi al primissimo amore ccniugale sentito fin nel- un realismo che in Terrosi è spalle _ e beve. Già dispo- ne sempre più misurata e im– quadro di palpitante realtà. Dos Passos per quello che v'è le fibre più intime e per la sua ingenuo, in Zweig è lntellettua- sti - tacciono gli o?acoli _ pe~nata del suo senso a~ceso e Balzac è uno scaltrito ma- di approssimativo e d"ingenuo. ingenuità primitiva che ancora. le. in Balzac vibra di forza ed e calmo è il mare. Ora dov'è' ms1eme funebre della , irte nipolatore degli avvenimenti Qui, in più, si rileva un au- la porta a credere alle fiabe èllicacia. Britannico, - la tfaccia d'uo- dell',uomo. storici, politici ed economici del tobiograflsmo troppo scoperto, ed alla religione con w1a Inno- MASSIMO VECCm mo clte in silenzio reca _ il G. BARBERI SQUAROTTI Apre la raccolta un saggl.o di Enrico Castelli su Filosofia pro– tana e storia sacra (pp. 7-12), in cui l'autore ribadisce la sua ceologia della storia a condan– na di una esclusiva filosofia della storia. Il suo problema è quello di dare un significato alla storia, sacra o profana che sia; occorre allora una testimo– nianza. e inoltre una esperien– za e una metafisica della stessa testimonianza; altrimenti la storia di viene. come diceva Shakespeare, « una tavola nar _ rata da un idiota». LUIGI QUATTROCCHI

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