Fiera Letteraria - Anno X - n. 10 - 6 marzo 1955

Domenica 6 marzo 1955 LA FIERA LETTERARIA l?ag. 3 PAGINJE JES1EMJPlARI( JDI UN UMORISTA GJERMANICO Ilmeccanis~o ALFRED POLGAR della bontl · Quale saggio dell'umorismo del Polgar presentiamo la traduzione italiana di due bozzetti desunti dal volume Standpunkte. Nell'edizione tedesca (Rowohlt Verlag, Amburgo 1953) i due brani oecupario le pagine 37-44. Al capezzale del toUor Golf-redo ltfeyer (collezion,. s~a d~ oggett~ d'arte e mecenate), che aveva ormai i gionu contatt, 8edeva il P<Uto-reBhimentritt cd espri• meva la 8ua convinzione che il vecchio compagno d'univer8ità potesse attend6r8i in cielo una /e8tevolt; accoglienza. L'ammalato, invece, 8timava ben scar3e le sue pos. sibilità di essere bene accolto la.!sù., poiché in vita era .!tato un vero e proprio miscredente. : ~~eit ::ri:::t~t:o ;;:i;"'J;~:.n:r~~rte - J spose il collezioni.!ta d'aggetti d'arte. - Dietro alla mia bontà, si nascondevano molte cose che non ave– wno niente a che fare con la virtù che porta quel nome. - Lei pen.1a che la sua bontà non sia stata del tutto pura.1 - Blttmentritt son'i3e. - Ma non abbia di queste preocc1ipazioni. La. bontà veramente pura, è quella che noi chiamiamo bontà angelica, e dicendo queato sottointendiamo che ~ impoa.!ibile trovarla quaggiù. La bontà, però, anche con tutte le macchie, che ne off1"8Cano lo splendore in terra, ~ pur sempre w1a cosa preziosa, è pur sempre la gemma più fulgida che si trova nello scrigno del cuore umano. - L& mie gemme temo 8iano state di vetro, una semplice imitazione. - E allora diciamo pure una imitazione ben ri1i– scUa. Il p&Store fece un cenno indicando q1w.lcosa fuori della fneatra: - La mendicante che .!ta all'ango lo ... aa che ogni giorno attraversa, zoppicando, lo 11trada per venire a chiedermi, con le lacrime agli oc chi, notizie sulla sua salute, - Questo fa1 Povera donna! Quando le davo qual cosa, mi ringraziava sempre con-le parole: Dio la ri compen8i mille volte! Eh s\, ben di rado mi aon la.,cia– ta scappar L'occa.,ione, anche minima, di dar diecf p!enning per riaver cento marchi/ - Sempre pronto allo scherzo, Lei - osservò il pa stare, sforzandosi di far un a/accia giuliva,, E che mi dice di tutti gU a?tri che hanno chle11toe ottenuto qualche soccorso da Lei1 - Avevo denaro a profusione. E con quello facevo le mie elemosine. Ma o-pere di bene che non co11tano alcun sacrificio a chi le fa, non sono tali. Senza contare il disagio che procttrava il pensiero che queUa gente mi manda.8se delle imprecazioni, qva– lora non avessero ricevuto niente da me. lo 11ono3u perstizioso. - Bl1onent-ritt scuoteva la testa in aegno di di8a.p provazio-ne. • - Però Lei ha avuto amici - e veri amici! - in motte persone che non hanno avutq assolutamente mai nulla. da Lei! E Lei steua ci teneva alL'amici.?iaJ Ed anche questo non è corto indizio di carattert.i cattivo. - Ma se faccio bene L'e11ame di co3cienza, o caro collega, mi accorgo che tra me e L'amicizia pas.!aoo lo 8tes30 rapporto che passa fra i passeri e i fili del te• legrafo ... L'amicizia era un.a occasione qi,alltnque, 11u cui posarsi e riposarsi per cianciugliare sui propri fatti C01l altri compagni, posati sullo stesso tratto d1 filo. L'unico essere verso U quale credo d'aver aentito un. lsgame fii omicida. ajncera duratura e veramente caloroaa, t stato ... il dottor Gott/ried Meyer. - Ma Lei apinge troppo oltre la sfiducia che ha verso ,e atesso, - dis,e il pastore. - Chi ha fatto tanto bene come Lei ... - Bl, ma non per una necessità interiore. Glielo ho già Mtto: dietro alla mia bont4 si na.,condeva un infi– nità di altri imp1dsi: s1tpe-rstizione, desiderio di aver qualcuno con cui simpatizzare, cautela, vanità e forBe anche il piccolo segreto residuo di un dubbio nei miei dubbi s1ùl'aldild ... Le opere buone... 1 - ...aprono le porte del paradiso, - conclude U pastore. - P1trtroppo non ho avuto alcuna disposizione per la carità verso il prouimo, e ko cercato di procacciar– mela con un esercizio a.,siduo. E per motivi ben cal– colati. Esercitavo la bontd, e qi,esto esercitavo va. in– teso in doppio senso. E convertire una semplice eser• citazione in. virtù naturale t un procedimento molto dil/icUe. Conosce i romanzi di... Blumentritt, dato uno 8guard-Oalla cartella clinica che Btava attaccata al di sopra del letto, alzò. come per difendersi, la mano: - Ma lei ha la febbre molto alta! In queste condi– zioni il mondo si vede come attrave-r110 una lente che altera: tanto il mond-0 esterno quanto quello interiore. - Mi vedo come sono, - disse il mecenate - qua– Limque temperatura io abbia. Per mio pa83atempo peraonàle sono ormai sessantanni che faccio .!tudi p.!i– cologiei su me stesso, avendomi scelto a soggetto di esperimento. E in que.!to istante io ho anche la /or• tuna di trovarmi in quello stato che t conosciuto sotto la formula di e clairvoyance de11 mo1trants >. Con lo 3g1tardo introspettivo mi vedo fino in fondo, e for11e anclw pi1ì in ld. Nella vita bisogna gitardarsi da questi c.w.mi del proprio e io> profondo, dato che potrebbero facilmente indurci al .!uick(io o almeno toglie,:ci la volontà di decidere e agire. Ma ora pos110ormai pe-r– mettermi questo lu.sso. Il pa11tore tenne ancor duro. * Uno spirito di osservazione vigile e acuto, congiunto all'intuito pronto a ril.evaregli aspetti comici, una scrittura asciutta e incnsiva, atta a segnare le impressioni nella loro nuda e integm puntualità, l'appa– t·ente a.patia e obiettività dell'autore dinanzi alle cose che deve ritmrre, dànno maggiore risalto a questa pittura a secco, che provoca una ilarità festevole e sommessa in una constatazione calma e rassegnata A proposito di Pctcr Alt,cn- un bel giorno. t.rangugglando berg Cl'a1tro fam060 a.sforlsta un osso d1 pollo. muore MJ!lo- vlennese citato dal K.. ten) •• di GfOV l\.~~· ~E(;(;O cato. può rilevare la curiosa coincl- .Il Polgar ritenendo d'aver a denza che eg!l esordl con _un che fare cÒn un matto, rompe, ~!~:!•. 11 ~~ J~t~:o (!i~~ sul tetto. Il pianoforte. Ognuno divino nell'altro. gli rammenta in punto di morte. e ancora si da quel momento, la piacevole umbra· r1:heggl ln quello de'i.-Mprime Il suo punto di vir;t&gli atti di bontà e benefirenza preoccupa del piccolo raff:td- consuetudine cti andare a Ile· J'u!Umo libro del Poi ar E 81 sopra Il .suonatore e le aue da luJ compiutJ. n moribondo dorc dclf.1 altrfl >. dcrsl accanto a lul. Ciò offende potrebbe incldentalme:te ·rlcor- strimpellature. Il mcLro con cui non è dello atcs.so parere. e Ein unhclmllchu Mcn3Ch. <Un II necrologi.sta c~c non dlt.51- dare anche l'altra circostanza questJ personaggi giudicano ;o obietta. ln &01Stanza. che non è uomo &inbtramente sospetto) è mula 11 .suo disappunto. Ciò che accosta i due .scrittori· la 15Claguratoe la aua mu.slca è tutto oro ciò che lucclca, che I un alt.ro significativo racconti- preme&SO,lmmag:lnate li dl&a– grande notorietà. delle ~lgle a.sani diverso. La stusa cosa moventi veri delle sue azioaj no. L'autore parla di un glor- &lo del Polgar un giorno si p A e A p p con cuJ Pcter Al- uscita (ceco un umile esempio sono sta.ti tutt'altro che lrre- nall6ta che &I riduce. In ultl- trova alle spalle il nctrologl– ~nberg ·nel· primi due deoen- dtlla legge de'ila relatività) rea- prcn&lb!II.che. m.somma, le sue mo. a redigere delle cronolo• sta. e s'aocorge che gli f!;:gc gli nt e A.ltred Polgar nel terzo z.lonl di.sparate. Slcchè 11... con- opere non &I MJDO per nulla gie a pagamento. Questo netro• occhJ sopra, tenendo 11 tacqui• de'cenn1o del nOfltro'secolo flr- cento del giudizi stride come l&plrati a.ila pura bOntci. Il pa- Jogi6ta trovando.si , duran:e un no e la matita in mano! e Pro– mavano I numerosi loro 'aru. la musica dello strimpellatore. &torc non rie&OC a capacltar&J vlagglo per mare, a 6Cderc 110- val un'lmpreMione sk;radevole coUche aaparivano nella stam- n-kg6 lz.lont .shrdl nu nu nuu dcll'ostinatcua con cui l'antico pra coperta accanto al Po<1t11r. - conclude II n_arr.atore; - ma pa periodica. Anche in Mtlani.sm~ dcr compagno universitario & au- gli narra come al 518 vendlc!lto ml tranqu11Uu.at al pensiero Il boizetto che dà. 11 titolo G'ide (Meccanismo ddla bontà) toaccu.sa . Ad un certo punto d1 un ballerino che gll aveva th e .sono troppo poco celebre, al volume Standpunkte è una si rifrange. diciamo C04l. un entra nella starua la fedele sedotto la moglie. SI è venl'll- pcrchè la &Laedmpa americana ml specie di mimo moderno achlz- raggio della stc.wl legsc. Il governante. Adele è raffredda• cato per virtù di magia - g!! abbia 8 d !care una necro– :r.ato alla brava in poche bai-- quadretto ritrae un pastore al t.a cd è C08tretta a so!flar31 spiega - richiamando su di lui logia>. tute. .svolgentlSI nel bar di un capezzale d1 un amico morente. continuamente II na.so . Il che ratteru.lone dena morte me• L'art.e del Polgar con.sl& teIn albergo di campagna, Il qua- Costui è Il dottor Oottfried dà. molto fa.stldlo 81 padrone. d1ante la stesura di nc,croJog:lequeste rapide, ma punt~aU an– drctto rappresenta un lntratte- Mf!ycr coll~lonlata di oggetti Pur di allontanarla. 11 Meycr anticipate. Dàgll oggi. dàglJ do- DO'taz.lont delR realtà ptu umlle. n!lnento danzante in questo d'arte e mecenate, ed è uni- Invita allora, 1n tono gentll- mani. un bel giorno Il necrolo- Sl trat.ta del tragico quoUdJ•~ bar. I pèr&0nl\ggldella scenetta vcrsalmentc ritenute un uomo mente pcrent<,rlo. la gover- gtst.a imbrocca la forma g:u- no. col suol paradOMi, I suol MJno: tt suonKtore che st.rlm- g:tu.sto.plo e caritatevole. L'a- nant.e ad andarsene a retto per sta. Eccola: eChe 1a terra gli rontra.stl. le sue mLserlc e • pella sul pianoforte, Il pubbll- mico ece'l:es!a.stloo.pur di raf- cura1'3f li plcca1o malanno. SI.aueve, come Ucve (&Itratta, brutture. Il tono umort&tlco lo co. li proprietario. una coppia forzare, in questi supremi Anche questa volta Il pasto- 11ppunto. di un ballerino che conferi.su la .saplcnt.c scelta e di ballerini li cameriere la Lstantl la cosolenULdel grave re Interpreta a modo auo l'atto col auo pa.sao d1 danza appena dlspo-,lz.lone del vari e1emcntl moglle dC1s'uonatore. un niUM• tnrenn'o nella fiducia dl avere dell'amico. come riaulta dal suo &flora la terra) le fu lui>. Co31in modo che l'aCC06t.amcntodl cJ.sta, un cliente del bar I.Ilbene opcra.t oin qut5t.o m6ndo comm~to: eE C<l6tuJdice di suona li magico necrologio. Ma- trattl Incongruent ed lncompa– d!Mld_locon se ste.s.so ,un gatto e di meritare. pcrclb, Il premio non CMCrebuonol Lui giJl<'C li glto. perchè 1'odl11.toballerino ~~l~~~~n!,~ trl~~~ Monct.: Noe ad Arrenteull ~t.se5aprovoca continuamente li cozzo di C06Ceterogenee e dJ- 15eordant.1.Uno spirito di osser– vazione vigile e acuto. con– giunto all'intuito pronto, a rl-. levare gli aspetti comlcl. una scrittura uclutte. e tnclstva. at-– ta a 5Cgnare le lmprc&Slonlnel– ta loro nudo e Integra puntua– lità. l'apparente apstla e obiet– tività dell'aut0~ dlnanzl sue cose che deve ritrarre. dànno maggiore riaalto a questa plt.– tura a &ceeo.che pro\·oca un11. Ilarità fcstevolc e aommes&A. E' la constatazione calma, t&MegJlat.a e qua.si a11egra .di un fatsle C sunt,. lacrimae re– rum>, che contiene ln sè quel tanto di brutto e contradditto– rio, che è già caricaturale e parodlstJ.co. Il contrasto •che pre.senta una bana)e pcl1ko· la, artlflcl06Alllente inquadrata nelle meravigliose Unee archi– tettoniche e paesLstlche di Ve– nczJa; Ja de&crizlone di una mallnoonlca e squallida rappre• amtaz.tone dc1 Rigoletto in un &emldt.serto teatro di provincia 8d 11.utunno Inoltrato, quando le glorn11.t.c sono indecise e tra Il freddo e Il caldo. l'umJdo e Il se«:o, Il grtglo e l'azzurro> (compromessi tra l'arte e li mestiere. Lrepldaz.tone de1 po– ,·ero protagontata, che trema pensando persino alla eventua– llt.1 di non ricevere l'onorario pattuito!): queste e cento altre l&tantan« della triviale realtà. che &.I svolge gtomo per giorno sotto I no.stri occhi, creano v1- vat1 spunt.J se.rio-faceti. Il Po'lgar Pt'C-'Clnde talvolta d&Jla parodia e carlcatura, e ------------------------------------- rit.rae con pacata oblettJvltà muovere un migliore ordinamento sociale1 Di grane 86 ne è procurate abbastanza, coal facendo! - GranM é la miseria che regna in questo mondo, - osservò il dottore. Essa getta dap-pertutto le Bue dense ombre e q1lindi, inevitabilmente. anche .!Ul mio orto. E s\ che io sto tanto bene al aole... E c'è anche ttn'altra co11a 4a aggimigere, la pcmra. La paura in• parte di colbro che, come me, non si trovano in ~n• fiamma il cuore più gelido. lo penso che la maggwr di..:ioni di.,agiate, sè-ne starebbero t·ranquilU in di.,par• te... Sole, la sorte che li minaccia li indttce a pensien di carattere sociale. - Lei pen11a,dunque, che in tutta qit&ta /accenda non vogliano proprio dir niente né la bontà per la bontd, n~ la wrtecipazione alla mi.,eria altrui, nè la compa83ione, né la gioia del sacrifil.;io, - Ah 11\, vuol dir moltìs3imo/ E' impensabile un ntcndo che non sia anche determinato da queati nobili a/letti. Solo che non mi sembrano fenomeni di pura moralità, ben.!\ prodotti della nostra fantasia, almeno 11eUamaggior parte dei cafi. Se l'uomo sente parlare di disgrazie altmi, senza volerlo tl portato ad imm.a• ginare che tali di3g-r~ìe siano toccate a lui, ed é pro• prio 3010 questa idea quella che nell'o/ficina del .!UO animo mette in moto il congegno per cui l'indi/feren– za si muta in compa.13ione. Q1«1nto più viti-ace è la fanta.,ia., tanto più vivace è la pietd. - Bontd ... per vie artificio11et - Ben. detto: per giri vizio3i ... Adele, la governante, entr6 in camera e, a,1cheper far ca.pire che la visita era ormai durata abba3tanza., incominci6 a mettere meticolosamente in. ordine ogni cosa. Era raffreddata. e si soffiava continuamente Il na.,o, facendo un gran rumore. Ciò dava sui nervi all'ammalato, che, quindi, ordini,: - Adele - lasci .!tare tutto come st trova. Voglio che vada 8~bito a letto e bova una limonata calda. - Ma ... - ri3po11e Adele, e si aof!U, un'altra volta il naso. - Non c'é ma che tenga! Vada immediatamente a letto! < E coatui dice di non essere bucno! - pensi,, tutto commosao il paatore. - Ecco, lui giace n in punto di morte, e ancora ai preoccupa del piccolo ra/freddore di un altro!~ (Tnd. Maria Necco) ALFRED POLGAR COiie che gli Infondono letJz1a. come una visita al mondo lilli– puziano di una acuola Montes– sori. dove tutto I! schcno e gluoco. Mnthè ogni l \t.to a1 COmpla sotto l'lmpl&O dJ pro– positi gravi e seri. Nè mancano nel libro - che può MSe.rc con– r;!derato come uno apecimen dell'opera comple&siva del Pol– gar _ o.s.,crvazlonle oonaldera– zlon1 sopra la letteratura. lo sttle. li dialogo. le Immagini, le slmlUtudJnl. Il teatro. g:11 spet..-– tacoll. ecc... Que.stJ estudi> po&SOno con– trarsi fino alla concl&lone la– pidarla. E qui splcca la felice vena &ntettca di uno degli 11for1&t1 eoC5Chlviventi più sa– pidi e brfilantl. GIOVANNI NECCO Alfred Pulpr Punti d vista Un piani8ta da strapazzo siwna ogni .!era ballabili e ,ni,3ica varia nel bar di un albergo di campagna. La mnggloranza del clienti. - Sempre la stessa .!ol/a! E lui a Btrimpellarla giù, macchinalmente, che 3etnbra roba da pianoforte elettrico. Sarebbe preferi,. bile il grammcfono o la radio. Come mai l'alergbo non cerca uno che suoni meglio1 E 3\ che il prezzo d6lla pensione è abbastanza alto! L'albergatore. - Lo caccio fuori dei pìedi! E' spe– rabile che io pigli il coraggio a due mani B butti il vecchio sulla 11trada.Un piani.!ta cosl a bucn mercato non é, però, facile trovarlo tanto pre3to! Dopotutto s1tona a tempo, e questo basta. D'altronde dove sta 3critto che io ha l'obbligo di pensare alla musica1 L'an,no che viene metto anche il aoproprezzo per la nmswa. con te! Una coppia di ballerini. - C'è poco g1tsto a ballar - E perché lo fai allora.t - Per no11 vederti ll 3ed1Uacon quell'aria annoia- ta, mentre soffochi gli sbadigli nelle narici. - Percht, allora, mi obblighi a venirci t11tte le Mn• te sere, - Sl, 31, continua pl(re a rinfacciarmi i sacrifici che fai per me! - O buo~ Dio! - E poi non è sim.patico che tu non lasci mai il becco di un quattrino per jt pianiata! - Per questa bella musica, oorot - Non si tratta della mu.sica: questo diagraziato al arrabatta tutta la notte per farti divertire. - {Divertire: hai trovato la parola giusta/ Il cameriere. - Che pacchia per quello ll! Non far niente tutto il santo giorno, dormire fin che tmole e poter rimanere continuamente 3eduto. Oh.,giU8to Dio! La moglie del pianista. - Oh giusto Dio! Non rie• ,co più a vivere, tanta è la mia apprensione. Dovrebbe andar a letto presto; e la vita sedenatria non t a/fat• to igienica per lui - ha detto il medico. Senza contare che, dopo, va ancora in trattoria! In autunno lo licen– ziano di sicuro! E poi1 Chi, in tempi come queati, ai piglia un vecchierello cadente come lui1 E dire che sucnare il pianoforte t tutto quello che lui 3a fare. In quanto a questo, sl, lo .,a fare. Eh no, non d-Ovevo sposare un musicante! art~n! '"2,~~f'~~o;a ~o~h'Jir,:'J!~1:t :u:o:1;!ra;: ::~ e Aint't .!he sweet >. Ad ogni modo lui, auonando il pianoforte, si giw.dagna la t,Ua, mentre al mio ultimo cottcerto non c'erano che diciannove persone/ Un ospite In dissidio con se stesso. - Mi fa pena questo pianiata. Vorrei che il padrone lo tenesse, ma dato che le .!116 3trimpellat·ure mi ddanno fastidio, vor• rei che lo mettesse in libertà. A lasciargli qualcosa nel piatt'> mi vergogno per lui, a non lasciargli niente, prooo vergogna per me. Vorrei sapere come mai gli è venuto In mente di far questo mestiere ... Per q,w.nto, a dire la 1mritd, la faccenda non m, intoreui grancM. La gente viene al bar perché c'è la mu11ica, o mal– grado che ci sia la nuisica1 Il gatto sul tetto. - Ogni notte questo piagnucolio clw strazia le orecchie! E fa scappar t>ia la micina dal• la macchia bianca sul musetto. Ahimè, come mai gli uomini non si vergognano di esprimere il loro ardore amoroso con note Cosl sgraziate, Il pianoforte. - La. vittima 3ono io/ Davvero ho ra– gione di euere .,,.,cordato e scontento come sono. Quanta mu.sica meraviglio.!a dorme dentro di me... ma rimane a.,sopUa aen.:a che la 11vcgli110!Ci può essere peggior destino di quello di chi t defraudato delle 1)03· sibilitd che aveva, defraudato della tnrtual~ capacità di consegrtire queoli ideali superiori a c1ti ora chia– mato, Mi rimane rm unico piccolo conforto: la coii– sapevolozza cho l'individrw che strimpcUa sui miei ta• sti non ha una sorte molto migliore della mia. La t11ta lo bistratta miserabilmente M piU nè numo come lui bi8tratta me. Il pianista. - Il fegato era aciditlo e troppo grasM. Se mi oo bene. porchè non andare all'o3toria Lampe:1 Da Heindl uno pu6 cavarsi L'anima da.l corpo a /1tri11 di ripetere la stes.!a cosa; ma lo cipolle non le soffriR• gono mai com.e si dove. Al martedl fanno il sangm- 11accio.Che giorno è oggit Vcdiqmo! Ieri era giouctll, oggi è venerdl (Col ritmo di < Aint't 11hesweet > cito 8ta sitonandoJ - Ta... ta.... ta - tarata ... ta ... ta .. ta - ta ... tata .. tata .... ta ... ta... ta ... ta - Il fegato era trop- po gras110e le cfpolle non erano bene arrosolato. Non vado pili da Heit1dl ... alla trattorià di Heh1dU (Tmd. Mftrla Necco) ALFRED POLGAR. - Ma se Lei fosse veramente stato qi,el perfetto e cinico egoista per cui vuol passare autoca_lunia'!-dosi, percM si sarebbe impegnato con. tanta pa.s31one da pro, ----------~---------------- .. Corol: Veduta del Foro romano Girlcautt: Il cleptomane Biblioteca Gino Bianco

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