Fiera Letteraria - Anno V - n. 33 - 13 agosto 1950

,Pag. li LA FIERA LET T ERARIA nel senso ln cui l'AlgarotU, in- lL PENSIERO DI VLAUI nJRO SOLOVJ L'V La coscienza russa non è libera tecp,eta ndo . le lnten,!onl di . ~ ~ In Ruo,la e Il pen,lc,o ,eUglO,o Pietro, aveva usato la parola, ~ rimane Inerte, l'abominazione stata senz'altro murata, e Mo.- della desol3v,ne è stabilita nel sca cara agll slavotlll, ha rltrO• luogo santo: Ja spada sp!rltua· vato nella Russia sovteUca, la 1HED I A T o R E le, la parola, M>!)plant.atadalla !unz io che aveva avuto nel se• gpad materiale dello Stato, e 'Coli decimoquinto e dccim ose- presso 11ricinto del templo , In- sto, tanto cara agli slavotlll. E' vece degli angeli di Dio che ne appunto questo ,!tomo • ,la,o - . guocdlno le entrnte e le uscite. filo • di Mosca che spiega II rl- si veggono gendarmi e Ispettori torno della dottrina della e de- di pollzla, questi guardl3n l de! cadenza :t e e putrefazione> del- dogmi ortodossi, questi dlrettorl la cultur a occidentale e la bat- I s . D . della nostra coscienza :t. E con- ~~~ :t co;~~ .J~ro~~rvJf~ a r~,ri~ tra a eteft% ff e I O ~onrit~~1:~rt~e~~~r~~rom/~~: al pnrosstsmo In tutU I campi esse e per ene. Perocchè la ve• della cultura. li fine ultimo di , ltà non è che la lo.ma del be· qucst...'\ teoria e deUa conseguent-0 ne e Il bene non conosce In- battaglia non si può Intendere vldla :t. se non In funzione pollUco-so- In e La Russle et l'Egllse un1- clale: cultur almente e l'una e verselle • espone nuovamente la ~~ltra""r.~~i!'. .. ~,~~"":i~~i La bontà , la purezza, l'ascetis mo di questo Maestro li'e~•g'~1' ~ \~n~en'.:' 1 ~~r::! u~i~ reale valore culturale è dato In- versale. Esaltando la Sede A· f.:~'::~~ ~n~S:~r1:~i!tr':a ~ furono riconosciuti anche da coloro che g·li furono ostili ~~l ~c~1~i:iW~1iec:~::::~e 11 d~t~ t!on1 contrarle della crlUca so- verità cristiana>. ed afferma vieticn: e perchè anche In esse che nella collettMtà umana es· ~tiJ1!i~ ~~!l scl~ft;u'f s~= d!t * ~z~l: fir~~!s~ l~ ~fifi. reallz- la e servile rtverenm :t verso al- L'Ultima sua opera, e / tre • trl, della quale sono accusati dialoghi, , piena del più rld1m- oggl tanti lntellettuall russi, I N QUESTA nostra epoca, 1n naia>. alla religione Imperlale fondare, al di là di sette e fa- dei prlnclpU a.,tratU o e4clu.ri - ta, organizzandosi In un ordt- te amato llr!co, è esatts zlone dl non del tutto convinti dell::i cui si è rluscltl ad lndu- russa, per assicurarsi cosi l'ege- zlonl, l'Idea suprema del cri- vf >, dopo la quale, per quindi- namento gerarchlco. Cltando quella che fu rldea dominante ·e putrefazione , della cultura OC· strlallzzare persino le idee, monia nel Balcani. stlanestmo universale. cl anni, non diede altre opere S. Ireneo dichiarò che u cen· di tutte le sue opere come della cldentale e della esclusiva ec- cinquant'anni sono un pe- L'oppo5lzlone più forte nac- Il compito del fllo.sofo,secon- proprlnmente !llosof1che, tutta tro della Chiesa doveva essere sua vita: l'unione den·orlen te cellenzn.d1 quella sovietica. rlodo Infinitamente grande. Co- que a SOlovlev dalln. conferen- do lul, è di farsi mediatore tra dedicando la aua attività allo a Roma o non essere e, lnflne. e dell'Occidente. me ba detto P~: U mondo za ch'egli tenne col Ut.olo e Le la sclenza del mondo materiale &forzodi approfondirsi e dl chia- riconobbe l'attributo Caput Ec· ,Poche seulmane dopo la pub· ha meno cambiato dalla na- tre forze :t. La test prlnclpale e la cono.s.cenzamistica di Dio. rlrsl nella meditazione teologica. clesfae, adottato dalla Uturgla bllcazlone d1 questo libro, 11 31 sclta di Crl.sto che non negU di questa era che l'Uman!tà n cattolicesimo per Solovlev Nel 1898 però comparve un'al- russa per designare Papa San lugllo 1900, Solovle,• mori al· ultimi cinquant ·annl. Davanti a dall'Intz:lo della sua storta è non era una. teoria astratta tra sua opera fllosoflca: e La Leone Il Grand e. l'età di 47 anni. I discepoli rus• noi, sotto I nostri occhi, abbia- mossa da tre for2e: l'asplra zlo- ma un Ideale la cui reallzza~ giruU/icazione del bene, /llruo/la Le censura Imperlale rendeva st lo vencrti.rono corne un profe– mo visto nascere e crollare dot- ne all'Unità sociale, all'unifor - ~one egli atten deva dagli sfor- morale>, nella quale è esami· Intanto sempre più difficile la ta. e Strossmayer, l'Arcivescovo Mosca centro della cult ura mondiale Nel 1947 Mosca festeggiò gll trtne destinate all'eterno e Jm- mità; l'aspirazione ad affer- zi di ogni cri.stiano credente, nato Il .seme dell'esl.Stenzaurita· pubblicazione del suol &crlttl. di .... gabrla. col quale collaborò ottocento anni del primo rl- peri; fal.sl profeti s'aggirarono marsl individualmente e la pll'.1dalla unUlcazlone sp-'.rituale del- na, Il slgnillcato e 11 valore della tanto che dovette pubblicare a nello sforzo di realizzare ln cordo della sua esistenza. fatto fra noi cinti di glorla, per scom- alta tendenu volta a rispetta- l'Oriente e dell'Occidente. vita. Opponendosi agli esteti Zagabria, In russo, n prlmo vo- grande Unione, scrl.s&e. rlcor- ~~on~~~e dre~~-p~w::~~~:: ~:~~~hfiete:-r~ e~:! 1 c~~: ~e ~~ilane;:,~~ so:a ::;i_a 1 r! ~P~ue ~~dp!ra=~:e:~ ~~~;: 1 !n 1 ia ~i1e=nd :in~s ~~ ~:: l~ei~~ni~: i:~;:,zrc:~~ ~ ~g~~Ie 1 nv~~~u~~~t: 1 e~te;~!ma~ no le lnlzlat.tve per celebrare causa la deplorevole dlffusJone tendenza all'Unità. sociale por- sola umanità, spirituale e di- per-uomo :t come fine e valore Nessuna tipografia, attrezzata candida, pia ac vere sancta>. questo giubileo, non solo tanto della stampa , inondarono la ta, attraverso la vlolenu, alla vlnizzata: la realtà della Chle- supremo dell'eststenza, Solovlev con caratteri clrllltcl, ave\'3 osa- La bontà,' la purezza, l'asce· ~~n~a alài ~:1t~zl~nl t:f~'U 1 j nostra vita, dominarono duran- schlavltil di ogni uomo e di ogni sa universale • - disse. Il mo- rosi:n:ede l'i:'~ 1gii1fàaf~j'~h/ ~g: ~e ;~m;:ar ceer~t 1f U~~ ~ile! ~~b: rf a~~~s:Octi:::tr~herlc:i ; mmoe:1,_<:0 0 "•:posl'al 1 t,, 10 o 0 v 10 I luun,o 0 nodnculle· ~I u~ape:i~~mf rer!::p!~I~~ ~=zl~~e,unaalr.::r:nt!:1:~r~: ~~~~~onp~:~o'tof1:1ir~e q~~~ questa noatra forza e questa no• z 1 agabrla, allora parte del cat.to · fnu,r 1 o 0 n~... •,"",,'i'.•i'tàr!. 1 ettlen,laa,u 1 c.a 0 b 0 11 0 e quttli Intitolata e: Mosca centro SOlo pochi scrlt.tort possono della personalità. L'lmmobllit?l. sto appello ad un•unutcatlone ~~~-~!f.! be~~oe ~h!e)Jr_:-:~~ l o::8' : rv~~i~e~: Ìla po11· sl con"c ..edeva ~riposo nè Il gior· della cultura mondiale >. Lo vantare l'Immortalità dl QUCS to dell'ordinamento sociale musul- da pari a patl con li e lattnl - gelo non è un morto mesaaggto, ila segreta non poteva lascia- no nè la notte. Quanto guada– scopo di questa espqsizlone cl meuo secolo. Dove sono I pro- mano è un fenomeno del rea- smo:t. Cercarono dunque l'oc- ma Il Verbo della vera salvezza, re la Russia - l'Isolamento e gnava era del poverl. Mangia• rtsulta evidente attraverso l ca- blem! soclalt di Ibsen, dove il llzzarsl di questa te nd enza. caslone per sopprimere deftn1- glola ed lllumlnazlone. Tutta la ll sospetto non sono cose nuo- va solo ogni due giorni per pote– taloghi che ne abblamo veduto nlchlllsmo e U quieUsmo fata - L'ordine soclale dell'Occldc:1te, Uvamente questo pericoloso In- vita umana, come la storia del· ve 1n Russia... Nel 1886 riusci re più largamente soccorrere. e I resoconti che ne abbiamo lista di Tolstol? Crediamo noi d"altronde, crollerà, secondo novatore. Non occorse loro mol- l'umanità e del popoli, la vita tuttavia e a fuggire >, come II suo ritorno alla Chiesa Ro · letto: dimostrare n primato ero- oggi al dubbi di Anatole Fran - SOlovtev, per l'eccessivo spirito to tempo: Il 13 marzo del l88l sociale e Individuale, devono scrisse all'Arcivescovo di Za· mana avvenne. formalmente. nologlco e ln suprema.zia russa ce, nel naturalismo Irreale dl lndlvldualtstlco che lo anima. gli anarc hici uccisero lo Zar tendere a questo Assoluto che gabrla. quattro anni prima della .:;ua tn tutti I campi della cultura Zola? Cl affascina ancora l'ar - All'Oriente slavo spetta. Invece. Alessandro II . si manifesta da solo, mediante Fu costretto a cominciare a morte, a Mosca. nella Cappella umana. Olmostrazlone natural- dente fantasia che Renan ma- di realizzare quella che egli Pochi giorni dopo Solovlev la sua Verità e Bontà, laddove scrivere in francese. Questo gli di Nostra Signora di Lourdes. mente dl carattere apodittico, scherava sotto le vesti di sclen- chiamava la socletà rel!glosa. tenne una conferenza nella qua- l'egoismo umano non lmpedlSca costava molto tempo, cosi che, Le nutorlt..'t ecclesiastiche non ma non per questo meno inte- za? E chi professa nell'ora pre- cLa nostra vera forza, dlsae So- le, molto coraggiosamente, af:. l'Incessante fluite del suo Amore. solo dopo due anni, apparvero richiesero da lui l'ablurla. con· ressante. Tutto quanto abbiamo sente U eatechl.smo sdentlflco lovlev, è la nostra fede nell'est- fermava le sue dottrine, respln• Da allora Il cattolicesimo dl a Parigi tre sue conferenze, in slderandola cosa non necessa– detto cl prepara alle ultime de• di Btlchner? stenza di un mondo superiore, geva. la vlolenza. come contrarla Solov!ev sl afferma sempre più un volume, col titolo : e L'fdea ria, ma la professione del cre- duz!on! che vogllamo appunto Ma, riandando I penslerl e dlnantl a cui noi manteniamo alla santità di Dio e alla dl- saldo. Com.memorandoOostolev- ru,mt •· Poi pubblicò e La Rus· do cattolico. ~~~r~e m~~u:nlmento del t~e!.~r::~an~'a~~: la~li; :ru~:~~~~~~tc lall :r~~oC:e~ Fal~~i::i~~fia ~=c::e~~: :~ 1:1,:~~~:~~ec: l~cag~Ì~~:e l; .tf'ke1l;aP~1~e: adeu~lt~fd:! e ; ~ . pa~) ~t~ la sua vita è In queste Che cosa hanno voluto dlre morte, egli cl appare come lo Questo sl ch'è slavo 1 • tlplcamt en 1 - '"i'te"'de 1 re soste 1 nuta, né con ri- ~c~l:tC:~é. ~i!1':~opec. chcae ~~ :.~: :~t:lo 1 r evcl~c"oa l~a~~:n:~~~ e Io non tondo la mia scuo· ali orgnniuatorl dell'espos~lone, scrittore più attuale, come co- te slavo, e forma a cara ter - vo popo o n con con- ..., fa. l\.fa vedendo allargar si le de· chlamv.ndola eMosca centro del• lul 11 cui messaggio e la cui sttca natfonal e del popolo rns- danne 1 aff:orte fÌ~tedda~ g~ver- ~~I de:her1rc,ar~ Cca.~~~0~vv~; ~ ~S:,vltaÒazfg~: 1~nn~ff~; ~~ ~~ formazioni nemiche del crlstla· la ;r~:::m: ,o: dl:i:;: di esem• ~~r~ 1::t1r e:i,~';am;r/e~:ie;; ~~l~ef1~::0~~: 0 ;;~~~ : f~te~r? d!i1o~pirito~ ~nd 0 ar:: quanto in quell'occasione aveva che l'essere di una nazione non ::ie:!r::~si::futo ne?i3:l~eadovt~~d:~ pio, uno del più preziosi docu- nell'antagonismo tra Oriente e ped~e la sua forza splrttuale. nava I regicidi. detto, rtspose: «Cristo non è è mal quello che essa. nel tem- mentale del Regno di Dio ciò :f::1ai!~tl~lt! ~~h: 1e d~~ Occidente sentiamo, lneluttabl - Rlsvegl:am~~:i~~e :,e;1u:po: v1~ 0 ~1t! ~: 1 ~:. s~a\:ez:~~t~ 0 : ~~i~ u~p r~~~ttrr,ala c~r~::~: rué1fo'~i;'e cg:e i!':aes:;: ~ :~ f:e vl~~t~~~a ~a 1~l!!~ a1:, d;~: monosov al principe Scluvalov le, 1~at1.zar e una nuova apo- =':a a.fede: risvegltamola in la libertà, - dlsse - che rlna- ~ic~r~~~ha ed n~~ s~:ie~~u:~ ;~ e~l:a:!tn~ ~~~ 1~~ 1 1~~in.:_ clale e polltlca, destinata ad per la fondazione deU'Unlversttà c\, ~r noi oggi come se Vla- nol stes!JI ... Discacciamo dall'a• =~eto ~~lsu!!~~~:~!!~~~~ stltulre Il motto: e ad malorem abusa. della reUglone per met· ~ :rs~~:z':r~r1gi::lla g~1s:v1g~~ ~~~aer~a aif:':!tA u~~~rsà~ dimlro Solovlev avesse scritto ~!mv~nf::!~i f~~~~:! etf1\deo~ stesso tempo, 11 nuovo Zar a Russlae glorlam • all'altro: e ad terla a servizio del più esoso rante nell3 sua Chiesa>. sec. XVIII. Lomonosov fu senz:::i I ancora terl. Dio :t. non condannare a morte glt maiorem Del glor1am :t. particolarismo ufficiale. e tiene Solovlev. dunque. non fu ,o- dubbio In molti campi uno sclen- Flnchè visse, li suo pensiero Altrlmentl e per ragioni dt- assa&l!llnl. chiedendo per essi st~v;~zl~~~f~cf~;~o =~~; :~~~n~i:-~rv~hJ!s~~:a~ rl~~; lo l'apostolo del ritorno dell'or- ziato geniale e si sa che alcune sembrò un anacrontsmo: adesso verse che non neglt altri aut.o- una pun~lone valida a rende r a placanl, quando comparve egoista e odiosa. eUna Chic- todossla russa alla Chiesa cat- ~~ite~0~~~e ~i!:~c::gif~C: : ~~!1!~~",~t~i!!~~~:J~a q: : ~tar~~ 1 ~e:1~:ri 'l~::~b1\! :i!: 10 Z:ub~!':! 1~ ~== so - ~t'uc!r~~ an~:t~hi:r:~ tap'I~ i! -;/;!n~lu~~~~~ . ~ c~~ ~t! c~:1°~ ~ ~om~Ii·:~to i1,~~~: si campi. Ma Lomonosov aveva l1 ha additato 11valore religioso slanismo slavo: a SOlovlev.lm- lovlev venne espulso per sempre tolo 1ul Papato suscitò ancor regno di questo mondo, ha abdl- nltà al Regno universale del appreso I primi elementi deUe 'e ml.stico dell'eststenza. meno nella sua visione misti- dalla cattedra. Non poteva più più l'impazienza e l'Inimicizia cata la sua missione e dovrà CrlS t o. scienze In Europa e se fece bene consideriamo pertanto at- ca, era unposs\blle compene- tenere nè lezioni nè conferen- del panslavl e degli sclsmatlcl. partecipar e alla sorU d1 tutti Le sue parole non furono a· br~ 01 ~~t•~~:~md/:e: mlcb; f}1~Jv1'::~~ d~~;a ~e~fdl~t ~J~~a1t!1!,a~~:o ~:~ !~~~ :tta=:!~:ala ~~n::1v1~n~~ ~~m;:~òhl:a,q!!~do 5 c~~!° n{b: ~oi;:g:! :t q:;:s: s~~t 0 1\1c~! ~ ~:d~te ~ 0 l'e~~~~~ •u~::1:o 1 ~ ~ 1 l)ch~a~in~:~e!:1 de:c~tite:; r! Solovlev. come pensatore, occidentale: sistemi e teorie era• teraria. stone &torica nel mondo, doves- ragione di essere e si condan- oppene alla bontà di Dio. ~::~aill~~a:iel~le~~ r~~Ò i~~.co~sci::al:~atr~°t!_° f~II~~ ~::a~:t! .ra~!~ulru~~eW~m:::: stoSa~~!uo!!h~:C:ico 1n d~~r~ 1-"-'_'_' "_'_1_•i_u_n_a un_l_tà_co_nc_,_••_n_a • lla-de_bo_Je_ua_e_,1_1,_m_o_,_"_ · _ _ n_E_L_A_H_o_av_A~T-H-I non slgnHlcò allontanar lt' fu 11difensore del cattolicesimo. dal senUmento assai più che personalità d1 SOlovlev, esami• ~~i:1/6liece;:r!e~g~\;:~~~: :ir~::1 1 egio:~1d~~fati~a !~~ ~it1 1 ! ~:i1°~~~1~ ~~~e~IÌ ~= :1~~~ ~r:~:a~~! ::s~h1 :a:~ : Un!versltà e Accademle a lui per un ritorno della ortodossia polo ruSIO preposto alla mts- dernl. commenti. innumerevoli ben note. Prendiamo [\DCO- russa alla Chiesa cattolica ro- slone di portare la redenzione saggi fllosoflcl. st.orlcl. crlUcl, ra I fascicoli di due famose rl- manil. sociale a tutta l'Umanità, è de- artistici, letterarl, etici, politici viste moscovlle della prima me- Come tanti altri , anche egli gno di ammirazione, ma privo e religiosi, poesie elegiache s ca~ ~ ~t 5:;a~~ ~ I! ii 1:k:ri:f~ ~~e l~u:u,i~~ c~~::::o at:-~; ~ti~rd:~:~!~·t·!':Ui5~~a dl~~l! r:t:;:r:e~~::~i:u di~ ~= mosco\•lta• di N.A. PolevoJ, dolorose lotte Interiori della prl- strato la doloro,sa realtà: pro- lovlev sono quegll scritti flloso- di~~/if~~a~t::e~ cah!tà~gnci ma giovinezza. Vlde, al primo yr10 In i~~I~ à~~~t'!°:!~r!'fre :~fd!::~:ee~ ,I p~~~;I~~~ dicono? Che la cultura russa che :!~~~!1~:l p:~tlcoped~~i:robo;~J::J:bil;::nte spezzata dall; pensator1 russi, come l'apo5tolo a quel tempo aveva già Ingegni hcsla russa vide 11 formalismo e umiliazione materiale :t, dal che più efficacemente ha pero– di primo plano, come Pusk.ln e glgld dell:ort.odossla questo regno del materialismo, dall'u• rato Uritorno deg\l ortodossi alla Ka1·amzln, era pur sempre nel- ~udd1smo battezzato, ~!de quell tll!tarl.smo. dall'elevazione della Chiesa cattolica romana. come Il l'orbita della cultura europea: tessuto bizantino. fatto di !po- Produzione a divinità e, logica maiii'lore e più convincente apo– la rivista df Nadezdin fu pro!• c lsla e follia che era la vita conseguema pratica di tutto Jogl.sta del credo cattolico che blta Infatti per aver pubblicato \gtosa del OOntadinl oppres- questo, da un cleco e basso scio• abbia levato la voce tra I sepa• ~o~n~h~ ~fl~ln;~~~ ~~tt~~1 !f da una parte e del signori vtntsmo, sfociante In un barba- ra:e~ s;~~- pr1ma opera Impor• catechismi del movimento occl- ~rro ttl. dall'altr;. :!I~a 1:e~~r~:'c:no~o f;f,i ai~~ tante. e f prlncipJi /flo&o/lci di dental l.sta, e e 11 telegrafo mo- La melanconia slava della la libera sottomissione di fron- una scfenza. integrale>, presenta scovlta , se fu una delle migliori sua anima e la sua dlsperazlo- te all'Essere supremo, sono all'umanità un metodo Ideale di rlvist.e del decennio 1825-1834 ne circa la irrlmedlab!le po- Ignote là dove il criterio dell'u- pensiero, di ordinamento e di ~r~i~~ ~u~~re~~~ 0 . , ~ ::io~ =~s~~an~i 10 S~~~~~; 0 at:~~ ~;~~~!:!~te d1uau~:i:r ed:lf~ ii~~e~~~to~r~ ~!ft'i~abi~ P~; gressista slgnlftcava allora occ1- Pure non sapeva accettar e le produzione, la violenza e 11con- non visione chlmertca ·di un mon• dentallzzrante. Ricordiamo an• spietate conseguenze del pessl- cetto dello Stato-Dio reggano do irreale, polchè, per Solovlev, cora una ,·olta che nella prima mlsmo e la sua mente di :oen- una società depauperata del più II perfezionarsi del genere u• metà del sec. XIX si venne satore cominciò a cercare una ver1 caratteri umani. Fu un so- mano, 11 vero progrel!ISO, porta creando In Russia l'antagonlsm o verità liberante che fosse antl• gno mtsUco quello di SOlovlev nlla realizzazione dell'idea In }~a ~~~ftl!bi:C~~de~~t!,tst!:n~~ : ~ 0 ~1:!fe°~c~ef~~J;~::~: ~!~e 1:1~:a d~e 1 ve:~fo. russo ~:~at;~~~a ~!°~~~~~t:f!~se su\~ r Glorrl o Daini: Paesanlo Domenica 13 agosto 1950 P oesie L 'alba che ig1101·0 Come 1111 gmoco d, polveri! nt!I v,mto sarà dispersa l eco del mio Kior110. L'ult imo .1guardo tremerà, .10.1/)eso sull 'onda che .wmmerKe Ricercherò 11ellamemoria 1111 11ome, Richiamerò 11ellepupilli' ,m ,1olto. Pot, i ome tutt n i-a111rò 111'/ lento dissolversi de, se,rsi, l'ultima voce si furà preghier a, u11elito di foce che d1sveli l'alba cl,e ignoro. L ' angelo mi seguiva l,'a11gelo mi seguiva per le strade arse di vemo . f:::°i:le::i'to cammino . Raccogl ieva il pia11todei miei giorni, la pregh iera delle mie notti. COmponcva UII ritmo dalle voci f11Kaci, dissolveva l'onda che mi travo lge, il, dolcezza di bene. L'angelo mi st!guiva per le strade chiare d'um11re DONATA oma Penombra Il tic tac d'ima pendc,iu scolpisce le ombre ,uKli angoli lu,iKlt1, row sfilata di libri riempie il silen zio dei q11adrismurh 11ell'ombra. Lo sguardo assente non wKl il' le mollezz e di una statua ignuda, 111seg11e11do 1m 'i,ifi,iità voluttuosa d'illm1a}!i11i travol te nel f umo az.:rnrri110della sigare tta. PIETRO BUTTITT & Acqna di maggio (da un quad ro di IROLLI) ' S ulla terrazza, nel lento pomerigg io, è silenzio , dopo la pioggia , caduta dal cielo di mag,tio. ::~:;~a J~°:q::~ a~~;i af~etra nuda, dalle ombre grigias tre in cui svanisce il muro, 11etfondo, e, a tratti , bale11a11te della foce, vergi 11e e fresca, portata, s11lmondo, dal sote, u-eat11ra m1ava e leggiadra, appar.1a nell'arco del cielo, umido, bianco, di smorta tempesta. I fiori giollo-bianclti, di rosa, di rosso come oro f,11lgente si pie[{a110,dai vasi, sul cluarosc uro dell'acqua, brivido di nubi, bianche, molli, piovose, tra gli aromi sereni di maggio. ALPREDO EB.RICBETTI Domenica d'estate Nel grido sta,1co msi ste l'acquaiolo dalla pa11cadi leg110sotto i tigli . A i suoi dolci li911ori la mia terra è viva di fa11c111lli desii nel so11110 rosso delle case e le11de vecchie . mani screpolate di sole ai muri e vento caldo ai volti bruciati, agli occhi che sog11ano di li11mi sollo le tese di paglia colorata. E ùisieme si fa tenera al rabbioso mulinello di polvere dei ra,u, al rapido frn.sciare del ramarro dalla sabbia al trifo(lio. Domenica d'estate, siccità . Toniano dal vespro, sono 11ere lt donne sul piazzale e parlauo dei morti a bassa voce, di Dio, dell'uva verde nei viglfeti. GIULIO NASCll\lBENl ~~~~geo~e~~ ~r~toled:1u;e~~I~~- ddlesc:~e~ ~:~:~I g~~\.acr~;~~~ Lottò contro gli Idoli e t falsi Ja conoscenza, dottrtna a sfon– pur ave nd0 nel loro programma nell'ordine spirituale della real- g:~=. ~r t~~o d~~g:rac;~i •:~j~ :nt'ft~i~ 0 e Pf: f~arm~uaJ~ c~= realizzazioni carat.teblS~lca{lenÌI! tA spinozlana, e In quel t.elsmo dello spirito russo, quando la scienza, e quindi del cono,ce– ~~~:io~~~fe cloèdecde{ ~lcemb·r; che è la concezione pantetst1ca talee e martello, questi barbari re: la conoscenza del reale, del 182~. al quali è dedicata una di Spinoza. totems della nostra epoca, han- dato empirico: la speculazione sezione nell'esposizione e Mosca In breve peraltro la teologi!\ no soffocato la dignità trasccn- filosofica: l'Illuminante mtstl– centro della cultura mondiale :t) che nell'c Etht ea... :t trova la dentale dell'uomo, dobbiamo rl- ca parteclp3ztone al divino. seguivano soprattutto Idee 11· sua più alta espressione gli scm- guardare con caldo rispetto agli Questa dottrlna sviluppò ult.e– berall e· costituzionali curoper , brò Imperfetta, oarendogll che sforzi di Solovlev che voleva riormente nella sua e: Critica e all'Europa guardavano I clr- l'aprior ismo assoluto affermato coli rlvoluzionar1 legatt all'Onl• dal Mnestro di Amsterdnm. se-1------ - --- -- - - -- -- - - ------------- - - ---- --- ---- ------ ----- ---------- – verslt-à moscovl:.a,at qunH è dc- condo un rigido metodo 1teome– d1cata un'altr a sezione dell'espo- trlcò st basasse su presupposU sizlone. Nella maggior parte de! lndlmostrnt1 e defln~tonl dub– momentl della storta culturale ble. Rlge~tò dunQue Il monismo russa. rappresentati nell'esposi• Immanentistico di Spinoza per zlone, l'Europa è present.e come abbraccia.re con ent.uslasmo li maestra o almeno collaboratrlce. monoteismo dualistico e la dot– Ma d 0 altra parte noi conosclamo trina della personalità. e delln l'Interesse che 11 mondo tutt o trascendenza rlell'cs.<.enndivina. !:i~n%m:i~!to~o~~~tJ~!'::cl~~ A ventun anni fu chiama to secolo scorso, per l'ortglnalltà alfa cattedra di filosofia pres– dell.1 letteratu ra, Il teatro e an• oo !'Università di Mosca. Con U che dell'arte russa; SRpplamo titolo e La meta/Ufca e la del rapporti che vi son stati nel scienza :t cominciò Il suo corso passato tra gli scienziati russi che fu esaltazione della vera e quelli di tutto Il mondo e co• Ubertà. richiamo olla emancl• mc questi ultimi non abbiamo pazione e al riconoscimento del mancato mal di dare Il dovuto tre ordino.menti sociali, nel qua– r:Iconosclmento al loro colleghi. l!, a suo avviso, necessarlamen– E' dunque nel senso ampio di te deve vivere l'umanità. Ecco questa reciproca comprensione e la concezione di SOlovlev Circa. valutazione tra Europa e Rus- 1 tre ordinam enti sociali dell'uo– sla, tr:::iIl mondo cultur ale non mo: 1) La società economica rtl.SS< l e quello russo che l'espo- nella quale tutto è funzione allo slzlone celebratlva ha avuto 11 sfruttam ento del mondo ma– nome di e Mosca centro della terlalc; 2) la società pollUca cultura mondiale> o non plut- che ha per suo fine di regolare tosto in quello restrlttlvo di I rapporti della convivenza u– un·tnfluenza che da Mosca do- tnana; 3) Ja società religiosa vrebbe partlre anche . cultur a!- che tutti cl unifica e subordl– mente verso Il resto del mondo? na a Olo. La e libera teocrazia •· La rtsposta è Implicita nelle cioè la sovranità di Dio può J)remesse quali son present.ate reallz.zarsl solo In quest'ultimo da parte sovietica. ord1ne sociale. Solo In esss si Nella cultura l'c ortodoss.la :t raggiunge la vera emanclpa– aovletlca non t lo sappiamo, tlone. minore che nella polltlca e nell::l Non soltanto I fautori delle vita sociale. E non a caso tor• dottrine positiviste, ma anche :nror:\ on~:::e ~~w~~~l~i~r ~a~~l~~IS~re~i'oonvo~; ~~~~ d:: c:Mosca centro della cultura giovane professore che, ln no- ~~n1~~~=• J~ 0 {~~ la?idfn:et me della libertà, chiamava la cinque secoli or sono, quando, gioventù universitaria a conc1- caduta Bisanzio nel 1453, per llarsl con la fede. In tre mesi 11risvegliarsi della sua cosc\en- I suol Influenti n\'Vcrsarl rlusct– za n3zlonale, la Moscovla creò rono ad ~llont...'\uarlodalla r.at– la formula: e Mosca lo terzu tedra : Il Governo degli Zar, che Roma :t. L'Europa e con l'Eu- si vant.•wano difensori del crl– ropa Il mondo, sono mlnacciatl stlaneslmo orientale. non tol– da! disfacimento della loro cl• lerava che si proclamasse la Il– viltà e Il .~nt ro di questa si bertà di cosc !en.zn . La voion~ sposterebbe a Mosca. Anche di conquista della Russia d'a!– questo potrebbe es.sere Il s\gnl- lora si riaccese nuovamen te: ncato dato all'espo.slzlone mo- con una perseveranH lnlnter– scovlta che sarebbe stata perciò ?olta, attra verso piccole guer- !ic,~'e~a al~,!f~~t.e:e~ilnif; ; re e grandi manovre diploma– la rleve1Cazlone del meriti di tlche. cercò di sottomettere le :O°:;d~.nella storia cultur ale del :~1~:v~a~on~~ d~ P:~~~~J:: ; ETTORE LO GATTO al crls!Janesimo e: pravoslav- 1011oteca Gino "LA .NER A ,, DJ A LB Elt'l.' ilJA L'.l 'Z Retorica sociale OI ABILITA ' di Albe,t L / Maltz nel condur– re questo rom anzo ch e è stnto tradot– to in ita liano coll'infelic e ti– tolo di La Legione Nera (tn orlglnal e; Th e Underground Str eam), consi ste nell 'esse– re ri uscito a narra re una sto– ria a test senza mai cadere nel lacci della retorica o del cattivo gusto, senza met te – re tra le righe nemmeno il pigmento della polemica: sl avverte anzi lo sforzo vo– lonteroso e tenac e di evita– re Il mlnlmo app iglio ch e eluda l'Impo sta zione narr a– tiva proc edente con una si– cur ezza dl mestiere e con una fr eschezza di conne s– sure ch e disvelano nell'auto – re un abile manipol ator e d! soggetti clnematogr af!ct e di scen eggia tu re. Albert Malt z, infatti , è tra l'alt ro auto re del soggetto del rum La cit– tit. nuda, che specle in certi amb ienti hollywood iani fece gran rum ore ; egli di rec en– te poi è stato conda nnat o da lla Comtsslone d'inchiesta sulle attività antia merlc ane a un ann o di pr igione e a mmc dollari di multa con l'inc riminazio ne di e oltrag – gio al c ongresso> (leggi co– mu nismo). Nato a Brookl yn nel 1908, di padre litua no e madr e pola cca, il Malt z non ebbe una giovinezza molto dlfflcll e in quanto il padre, emigrato da povero 1anco decorato re, fec e for tuna ne– gli appal ti e mandò il f!glio a comp iere gll st udi prim a a Columb ia poi alla. scuola dra mm ati ca di Yale. L'atti – vità arti sti ca di Maltz in i– ziò con lavor i teat ra ll ch e raggi unser o ben p r e s t o Bro adway. Dopo i dra mm i sc risse tre volum i di rac con– ti e nel 1940 app arve 11suo primo romanzo The Under– ground. Str eam che ora Ei– naudi ba pub blicato tn ita– liano. Abbiamo acc enna to rapi– damente queste no te blogra.– ftch e dell'autore per chè ci sembrano imp ort a nti per una m igliore comp re ns ione, dicia– mo extr art istlca , di questo suo libro che lndubb iamen te rivela un nar rator e d'Isti nto af!ln ato da un mest iere sot– tile: ma sopratt utto perché qu esti elementt extrn rtistlcl , rialla nc!antisl alla polemica socia le In atto anc he oltre– at lantico, se non riescono a nuocere alla narrazione in sè, in defi nitiva tra discono l'autor e anche se egli è stato destris simo nel fingere l'im– perturbabile oggettivaz ione narra tiv a. Va da sè che non stare mmo ad occup arci del Maltz se egli non rivelasse una sicurezza Icastica che In alcuni scorci raggi un ge la perfezione , specie quando nelle lun ghe orchestrazioni dialogiche Il ra cconto si di– pana sul rimbalzo delle bat- tut e che scoprono nell'auto– re la vecchia vocazione dr amm atica . Propr io perché l'autore si rivela un narrato– re schietto e di non dubb ia orl glnalltA, il dl.scorso tro– va. un a sua reale ragion di esse re, tenendo present.e poi che solo dai contrasti può scat ur ire ognl superiore in– teresse ar tistic o oltre che Ideale. La sto ria è amb ient ata in una delle città più 1ndu• strlalm ente pro gred ite del– l'Am erica, Det rolt ; ann o 1936, quan do la tre mend a crlsl del '31 era appena su– perata e le grosse fabbric he cercava no di risollevare le azlo nl tn tenslflca nd o al mas– simo il lavoro e diminu endo per quanto posslbUe le pa– ghe degli opera i. Ora è no– to che la vita americana è uno del caleidoscopi più co– lorati che eslstono ,-ove ognu– no può cercare la nota dl colore che più si confaccia al suo gusto. Questo slgnl – ftca che il romanzo di Malt z in partenza, con la sola scelta dell'epoca d'ambienta – zione. si rivela tendenzioso . Non sono le malattie eplde – miche (come può essere un a crisl economica) qu elle che possono rivelare la rea le condizio ne sociale dl una na – zione. Per soste nere una tesi antla meri cana, a nostro av– viso, e per essere nello stes– so tempo Imparz iali . occor- nel romanzo reva so!!ermars l a una dl quelle malattie end emic he. continua tive e pe rclo essen– ziali, che caratterizza no la vita di qu ella nazi one. Una vita varia, tumult uosa, ricca di fermenti, di estre mismi, di fob ie e di !llle , e perciò suscetti bile dl essere sog– gua rdat a da parecchi punti di vist a, come la ver ità che ha sempre più dl una faccia. Ma U nostro roman ziere non ha scelto solta nto l'epoca che più gli conveniva per ar – ma re H suo cavallo di Troi a; ha. fatto qua lcosa. di più : ha creato del personaggi che sono artistica mente vit ali. ma che, per quanto rig uarda la. polem ica. Ideologica, sono situ ati al poll estre mi. P1·ln– cey è un opera lo meta llur• gJco che lavora alla Motor i Je!ferson ; si è iscritto da poco al partito comu nista e si è ass unto Il per icoloso Incarico di organizzare Il sindac ato del e.I.O. dentro lo stabili men to . Betsy è sua moglie, inn amorata e anc he essa nu trita degli stessi idea – li politici del mar ito. Jeffl ·y Gr ebb è un dirigen te Indu– striale fr eddo e calcolatore, senza ideali e con quello un i– co del benessere ma teriale , privo di scrupoli: è venuto dal niente, un vero self-man , che si serve ora dall 'asLuzia e ora della forza per r usci– re nel suol tnte ntl. co,t ui fR rapire Prlnc ey per ce;:carè di corromp erlo o per 1nti – morirlo e ind urlo r~ r!::r.m– clare all'orga nizzazion~ clan– destina del slndac>\to che. se prendesse piede tra gll ope– ra i, sarebbe un' ar ma cari– cata contro la produ zione e le pr evaricaz ion i dei ca po– rlon 1 ind ustr lnll. Prlnc ey re– siste a Gre bb in man iera che costui. troppo compromesso ormai col raplmen:o. è co– stretto a far sparire Il mal – capitato. Per questo bru tto affare si ser ve di una asso– ciazi one segreta, una specie di Ku-Klux-Klan, che lotta sotterranea mente e on t r o Roos evelt, contro I negr: e gli ebrei, contro t comun!stl, contro 1 cattolici e contrn qu anti (e quanto) sono de – fin iti 110n americani. Il capo loca le di codesta assoclaz!o – ue è un certo Harv ey :: el– Jog, piccolo borghese, uomo politico mancato, sof!erentc di un comples so d! ma li che vanno dall'lsterlsmo più fol– le al sent.lmentallsmo più vieto . Come si vede, Mnltz, esperto di teatro, ha schie – rato du e mondi ben divisi. senza possib ilità di dlst en– slonc. l'uno contro !'nitro In modo che Il dram ma esplo – de e nel modo più Irrevoca – bile. L'ab ilità dialettica del– l'autore sta nel fatto che non cl pres enta dei comuni– sti tutto d'un pezzo: son o uomini comuni. con le de– bolezze di tutti gli altri uo- • americano mini , solo che si batto no co– me possono per un ideale . Ma il Mal tz, evidentemente , e chi et ha fatto conoscere questo romanzo, no n si ren – de conto che al lettori euro– pei fa un certo effetto ap– pr en dere che operai dlsgra – zlatl com e Prlncey , come i suoi amici, come il gigan te– sco Vand ermm, tutti rego – larmente iscritti al pa rtito , viaggiano In m acchina, pos– siedono anzi una. macch ina, e sono torn iti di tut ti gli al – tri confo rti che da noi solo l'a lta. borgh esia si permette dì avere. Ques to incorrut – tibile ?rlncey . poi, che ha un conto In banca di oltre qua tt rocento dollari e che manda a lavorare la moglie per aumentare 11 gruzzo lo onde permettersi il lusso d i avere un figlio, è un perso – na ggio poco comprensibile per noi, addirittura invero – simile, abituati come slamo a ben altre m iserie e a con– dizioni di vita ben altrimen– ti tragich e. L'auto re poi ha cercato per quanto ha potuto di evitare di calc~re la ma – no sui suol beniam ini, col fine sottin teso che I perso – naggi che sl trovano al di là della barricata da lui eretta risultassero disegnati a ca– ratter i più cupi. Kellog, per esempio, 11 borghese ta !Hto che nutre propositi di ven – detta contro tutti t demo– crati ci e con tr o forse la stes- sa umanità, non ?'!esce sem• pre a solleva rsi dallo sta mpo dentro cu i è inc hiodato . Il suo estre mismo è sp esso ma– rlonettistl co. La ttptzzazlone ott emp era a un cliscè esauto .. rato. P er contro, Jeffry Gre bb, 11 dirigente che m ira agli scopi prati ci, è ca rat – terizzato con molta ma.e• str ia ; ma alla fine del ro– manzo , quando è costretto a ricorrere alla Legione nera per far sparire Pri ncey ch e è divenut o un peso morto, st avver te una sforza.tura, uno strappo, in quanto noi già sappiamo che Greb b pre!erlsce subornnre piutto – sto che sopprimere, tan to pll) ch e un a giustifica zione del rap imento a lut non doveva. essere difficil e tr ovar la . Po – teva liberarsi di Pr lnce y espellendolo dalla fabbr ica. L'abili tà del Malt z cons iste propr io nel far e accettare per buono Il suo gioco narrativo . E proprio per questo 11 ro– man zo si legge con Intere s– se e con piacere , anche se nell'a nimo subentra Il senso di disappun to e di rammari – co di eh! è costretto a su– bire un a pre potenza Ideolo– gica , che è più Into llera bile perchè prcditor la. ERALDO 1'11SCIA

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