Fiera Letteraria - Anno V - n. 33 - 13 agosto 1950

Domenica 13 agosto 1950 l.A F I ERA LE T TERARIA Pagina3· LET TERE J NTJ H E DJ Le lettere fnedfte df A.nto– nfo di Salnt-E.rupiru qui pub. bltcote 1ono .Jtatc acrftte a ... !Il e L11cfc-,\farl c Decour, al tempo dcp/1 eroici fn h:f del• la linea Ca.tabla11ca-Dakar (1927). Allora Salnt-Erupc!rv avt'ra rcnt11cttc anni, ed era 1tato, poco prima, fnpapglato, '" quella linea, fn.rfcmc alt al. trl gfoconl pllo!I. 1,a poltrona i può starzilli ANTOINE D SAINTEXUPERY fargli piacere. E poi, le stelle i.I rassomigliano tanto. Gloz:anoHo, giovanotto, l'abbiamo no.teo.tta nel mare. Ero. gongolante. Io pure. Qunndo Infine es.saappar– ve In diede In regalo alle glo– vlnett e: - La vedete? - SI, comandanW. - E' un bel (TfOfello, t la Cro- ce del Sud. Ml rammento sopratutto del comandante e. dopo del pesci ,,oJanU: proprio straordinario: non sape,·o che ll mare potesse somigliare a una prateria. TOLOSA, 1B febbraio 1927, § BARCO dn Ca.snblo.nca. Sie– te gentile nd accogliermi con In vostra lettcrn. Sono nnco::-n stord.1to dell'nll ro giorno (qunttromlla chilometri tn qun~tro giorni, e con un tem– po... l. Sono Incapace di muo\'er – ml, e, se mt alzo, sembro ubrlo.– co. se p;1rlobalbetto (ma quando gcr'h"o non si vede) . Face,·a un tempo cosl bello che uno dtl mlel compagni è at - 1err-ato ad Alleante seni.n. pas– seggeri. E non &0!0questo è trt • &te: cnpltn spesso . La cosa. trlate è che. alla partenz.a, ne aveva. uno. Quanto a me, pilotavo con una mano e con l'nltrn. ml reg– gevo, e ogni tanto la.sciavo tutto per reggermi con le due mani. Il mio opparccchlo ne opproflttavn per prcndero un passo di e char – leaton >: non era più aviazione, era come stare In una padella. n trlncrc. Siccome m·cro messo In tesla di passare, ml son fatto pren– dere, In fondo alla ,·alle di tor– ca, dn una tempesta di neve. Ero cieco, là dentro, e siccome, per una 11P1ace,·ole coincidenza, le montagne .seguono Il percorso delle vnut, navtga,·o a centoses– sant:i tm due muri che non ,·e– devo. Per fortuna. non sono sen– to cieco per molto Umpo, per– ché, potendo fidarmi soltanto della bus.sola,m'ero sviato di pa– recchio: In bus.sola, In teoria è bella. In pratica rassomlglta mOl– to a una trottola. Avrei ,-oluto scrl\•en•I n. ognl scalo, ma n ogni scalo dormivo. Perdonatemi. E sognno la iNl,n– de poltrona, li buon fuoco e qudl'amlcWa che non S1 .smtc– Usce fino alle qunttro di mattino. Eta dolce quella poltrono. stt\bl– le,calma, dove mt sentivo radl– cato senza dovermi reggere con le due mani, !enz.a correggfa che n11 assicurasse. E, dop0 che Chi- gournc s·em addormentato, che pa~J Quelle conversazioni scnz:1 metronomo, dove si ha Il diritto di tacere e di essere se stessi sen– za l'Imbarazzo dei vuol-I, al tele– fono, che non si sa poi mal come riempire. Al telefono si sente Il metronomo. Questo ml ra pen– sare nglt esami dove 1 silenzi so– no JmbarnzzanU e insieme scon.- 1ldernU. SI sente che lm~i.ScO – no al mondo di girare e che, se 11 prolungano , cnp!terà una cn– tastrore. Nella vostra grande pol– trona 11pub star zitti: Il mondo ilta. Che dolce sicurezza I (E, .sa• pete, è difficile trovare una pol– trona come quella...). Ho fatto I bagagli per Daknr. Aspet.to un ordine: ml ho.nnonv– vlsato di tenermi pronto. Vl\'OIn meuo alle cnssetU che ho In– chiodato. Nella mia camera c'è un ordine esagerato. faticoso. Co- 11 1o non et sto e guardo dal mio angolino I giocatori di c.:,.rte.So– no molto trnnqullll . P!'LSCOlano gli nperltivl e Il rumlnnno: mn lo, nel mio angolo, vtngglo. Atterro dnl Mauri: sogno; parlo con tutti I miei amici e 11 ngglungo senza che essi lo sappiano. Sono li più silenzioso, ma li mio silen– zio è Ingannatore. n padrone e Il cameriere ml credono già loro prlglonJero, mt porgono la sedlo., sorridono con benevolenza del miei tre pe:.zl di zucchero nel cartè, gongolono del mio quarto di birra dopo Il caffè, non resi– stono alla gioia quando, alle die– ci precise, mando a prendere le sigarette : mc Io ricordano: c E' l'ora delle sigarette del siano• re... > Quasi che questo dovesse durnre vent'anni. Come li de– Iude.rbl Ml dispiace di non potcr ve– dere M.me de R. .• Dltegllelo, Ml dispiace di non vederci per tan– to, ditevelo. e scrivetemi per far– ml piacerei ANTONIO I miei ric9rdi sono imballati Ml metto a sedere accanto a VOI.FlnlU l viaggi su Casablanca. Finito di costeggiare la balleri – netta di Alleante. Anda\'a cosl bene: avevo g1à avuto due ap– puntamenti. E' bensl ,·ero che li ho pusall Jn compagnia dello orologlo n pendolo: ho guarcbto quell'oroloeto nmorosnmente. mA con dltrldenz.:i.,poi con odio, uno aporco orologio che aveva eam– mlnn.tosvelto sino all'ora fl55at.a: ero ln antic ipo, le lancette ml da,•nno a spernre: ma pnas.'lta l'orn. ml levovano tutlo Il co– raggio. Un banchl.st .'l bianco ml gunrda,·n con pletb., con l'aria di dire: TI 1ta bene - e rincasavo \'Ctglne, \'etJlne e quindi mo.ru – te. come diceva qud tale. Dakar ~ vlclnn. ora che non faceto più 1! corrlere per la Sp:i– ana. La mia camera ha sempre più l'aspetto d"un doek. Ho lm• ?,lgl.L.itu tutti 1m1e1 tesort. ~o In– chiodato le ulUme casse e pas.seg– lio pe.r la camera come su dl una b::mchlna. E ml siedo - di nuo,·o - In punL'l a una sedln. con soprabito e enppello, e non areendo mal Il fuoco e sbadlgilo. Le mie tracce scancellate la.scia– no rlnppnrlre quelle del vecchio occupante: un tipo Inquieto che metten , In dubbio la sua stessa rststenza. che sentiva Il b1sogno di rasslcuraral, dl sapere dove, tn qu:11giorno, a quale ora ane.bbc 1bad!a:J1nto:un orologio, un ca• lendarlo. una carta geografica. Do,·c\-a es.sere fissato. Io, me ne f... di queste precl.sazlonL Dimentico Isoprammobili. Due aopmmmoblll. Tronegglavnno CO• me ~lmbolo dell'cleganzn. e del lus..,o. C'è eh! crea un gfordlno con un vaso di geranio o Il etc.lo con un cnnnrlno. RLspcttabllls31- mo: è II rlaultato di un'nsplr11- X[n so q11rnto rnlgo 27 marzo l9Z1 An,·o tanto rimorso che non can,·o più aer1,·ervl...E poi, con– duco U:la Vlt!lcosi b!tt:uTD.e di– stante che ne sono dlsorlentato e no:i. ml ritrovo. Sono a Vllla-cisneros, nel Sa– hara, sp:agnolo. Nel forte sp.i– anolo stesso, poiché non c'è altro che sabbia. li mnre fa un rumo– re di terrovln c. di tn.nto In tan– to, irrandl colpi secchi. Le sen– tinelle si rispondono l'una al– l'altra c aentinelln ~ con voce lua:ubre. Sembra un'eco che dl– mlnubea di sentinell a in senU– nell:a sino alla pili. lontana. E lo vl scr1\'0 sdraiato sul letto, ac– canto :i una candela che nb– bru.,tollace le mosche. La senti – nella pltl lontana.. per via dello.. voce cosi amC\·ollta, sembra In pericolo. Per cui mi rigiro ogni volta nel letto. Vi lmmnginnte l:1~cena. Alle 6 del mattino sarò per l'aria soprn questo strambo pae– se tndomn to. Slamo divisi in squadre che •oliamo :i due a due, e lo son:> un tipo lnconsolablle. La squa– dra rivale e quella di Casablanca erano n Juby al momento degli Uruguayani. QU3.ndn c1 sono ar– rtva to erano stati ripescati dal oompatnl: una settimana prl– ma o dopo. aaremmo stati noi a tentar,. l'aVl"entuta; ne ho rab– bia. Tutta\'la conduco una vttn butra ( .....) due mila chilometri di Saha ra, del quali più di mllle In rivolta. E cl ho già pensato una notte. mn In un cantuccio de!!rrto di dove ml hanno ripe– scato !l'nUl che ave.Mimo visto ne~suno. ma di qui n Juby, Il percorso di domani, et tJrnno co• me alle pernici da Innum erevoli aumd~mentl. Non che ala un arosao rl.Sehlo. vi.sto che I Maurt non sono buoni a planare ti tl– ~ ~•111:U arttl: ma quando Il mc– ton tr:~p:c:i dh·enta un affare PrNXeupar:lt'. Se oecorre.uc do– v,r acrndf!re nella rossa dei:11 Ora!.. Talvolta ml fdudlco un creU– no. Tanto pili che, probabilmen– te. tra un mese o due, dovrò fa– re un piccola spedizione di qual– che &etlmana proprio nello.rossn det,:llorsi. E' una cosa che non è mal &tata !atta e desidero cono. acerla, Ma ml chledo co.~asto cercan – do, s@essere re:tcl non sta Il mo– do CCvita p!f1tntcllfaentt'. E 1to 1u!1nndp come una spugn:i. sul mio letto, con quer;tovento dl le– van:e, 1n questo P:ltse di sabbia etto!;Ja,mentre in Francia cl so– no ornteMe usai verdi con ru– sc~lll e mucche. E atrade a Pa– "" • p1ene di donne. E cosl dolci zlone all'Ideale.. Per me, uno zuavo ~ bbo e una pastora la soddisfacevano questa aspirazio– ne all'Ideale, per me, \'ogllo dire nella mia camera. Lotta\'O con– tro gll ldeaU e ogni matUna li flcca,-o In un armadio. Ogni se– ra. rlnca.sando, 1Jtrovavo sul ca– minetto più vani che mal. E' la mia ,·ecchla padront1. di casa che lotta contro la m1a anima terrn terra. Adesso 1 suol eroi sono vincitori: Il ho messi lo stesso al posto d'onore, permetto che regnino In questa desolazio– ne, su queste piccole cassettc ... DI me non ho nullt1.da dirvi. Ho sistemato ogni cosa, dentro di mc. come nella mia camera, e tutti l mfel ricordi sono lmbn.1- laU. Ho messo tutto in ordine; me ne vado, come un saggio ra– gau.lno In collegio. A quindici anni slstema\"o 1 ricordi delle vaea.rue. delle cu1rtnett e, e Il abat~ lavo soltnnto qunndo ml ero abi– tuato ol nuovo clima e m'ero Jn– stallnto nella sala di studio. Al ta\'olo accanto, cara mia, troneggia un chiacchi erone tn– termlnnblle. Ha fretta di par– lare e dire tutto. Non lo. smet– terà che con la fine del mondo: non Pos.so p!Uscrivere, sono nf– fognto dalle sue parole. Stnto: c I giornali •.. la poHUca .•. a que– sto proposito... >. Ho una gran \'<>gliadi strangolarlo. Quello che (1:11 sta di fronte ha Inventato una !tillie e \·orrebbe tirarla fuori. Fa: e ehm ..• > ma non ha modo di dire altro. Non sente nulla, ma aspetta che sia la volt:i sun. E lo, mc ne , -a.do: vot siete In mia ,·ecchln amica. Mi rnmmn– rlco che quel chiacchierone nl>– bln preso tutto li po.sto e cl se• P:'lri. ANTONIO a toccaral. E il teatro, la musica, Il lusso. SOgno Il lusso tn questa. stanza di forte spagnolo; sogno a.scensorl e stanze da bagno; .so• ano bagnanu sulle spiagge, E grammofoni. E scelgo la più du- ~te~1: ;h~a .~:1n\!~~ror:ih: nulla, e gli X. .• mt disgustano: ma se m'Ingannassi? Se. rosse orgoglio? E se tutto questo non servtssc che n. logorarmi? E poi, sapete, non son che balle. E il tam-ta m ufficiale. E' costituito clnuna specie di sprezzo che non ha nulla di molto meritor io. Non so neanche se lo sia eorag– gl~ o no. Le .sole realtà eho ml al offrono sono 1 contagiri. I manometri, l'altlmcU'O.Roba che va o non va. Sotto c'è la sabbia e I Mauri che sparano. ma. ciò sembra irreale, di un altro mon– do. Per cui non ho neanche do lottare contro me stesso e non .so coso. \'algo. Forse è più Istruttivo fare nllo amore, pJù Intelligente. Sono !Jtnto o caccia del leone In Mnu– rltnnla. Ne ho ferito uno. Ne ho risentito una gioia l!bresca; mn, tulto sommato, sarebbe stato lo steuo se si fosse trattato di un coniglio. Perché, contrariamente nlla regola, li leone non m'è sal– tato addo510. Se n'è andato schl• fato. Con un galoppe disuguale per via della ferita: si sarebbe detto unn glo\·enca. Tutto li. Quanto a Dakar. è composto da catfè In CUIsi be\'e, da Eu– ropei grassi e da negri. Cl 11sta altrettanto bene. che a A.snlère3. Stuera aono pervaso dal pes– !.lmlamo. Giuro di serlvervl, col prossimo corriere, ciò che ml pince di questa mia vita. Il mio Snharo.... tnlvolta l'adoro. Scrivetemi voi. anch e se ,1 laM:lo per dormire, ma 10no 11tancomorto da una glornatn di volo In una sortocnnte bufera dl u.bbln. E domani ricomlnclo. ANTONIO Lince acru LaUeotre. - Dakar (Senegal}. Indicare. c per via 11.e• rea da Tolosa a D3kar >. lhhiafcpicl;ì1lcllamia ritamonastica Capo Jubu. Non so se.vi scriverò una leL– tera Immenso..Ho cosi poche cO· se da rnccontarc ... La mia ultima non era di\ Tol0$8, ma le nostre lettere, ri– portate dagli aerei verso I pacai ch'llluatl. 50no Imbucate sia a Casablanca che a Tolosa. Quan– to a me, da tre mesi \'lvo a Cap Juby, tra un forte spagnolo, 11 rnaro e la ubbia. Bisogna an– dare mille ehllomelrt a sud pe: trovare una città o anche un prc pot'Uto riprendermi, se no bar, o mille chilomet ri a nord. 1wre1nbbnndonato I comnndl. Ml C'è, si, a seicento ehllometrl, Il sentlvo proprio un b:llocco. Mn forte di VtlJa-cLsneros, mn clr- se l'ha lmparnto progres.slm– condnto do! rivoltosi. E alnmo mente, ml chiedo che taccln do– eslrnnel gli uni agli altri quanto vevn avere Il primo p!lota, I pianeti del sistema solare. E la foschln? Un comp:'lgno mal lmmlschlnrclsl. E poi,., clb che diverrebbe d'un tratto quel- non cl riguarda pili.. la messaggern. E poi, non è successo nulla perché d'un tratto ml ha preso In mnllncon!à. SOno ritornato nlla fiera a bucare cartoncini. Un plaeere virl!e da vecchio cac– ciatore di Ugrl, da cacciatore di leoni. Ma la piccola donnetta che mt earlcava la carabi na era carino come una fata. Voi non potete immaginarla nel suo rern., di luci, di orchestre, di giostre e dellt1. rnganelln delle lotterte. Fa• Ce\'O del magnltlcl bersaa:11, centro ad ogni colpo perehè mi nmnsse. M'naveva Intorno trop– pi adoratori e caricava troppe carnblne. Non aveva Il tempo per amare. Allora sono nndnto dallo ,·endltrlce di torrone e per fntlt ammirare Il mlo gusto, perchè ml amasse. hn compernto il ml- Sono solo, In un bar; è mol– to tardi; le ragazzine sono stote portate n letto dalle mndri Ispessite. Sono so.gge, ndornbl– ll e vuote, ma è tanto bello guardarle vivere, stuulcarle un pochino, toccarle con la punta delle dltn come cose nuove. Vi– cino n loro ml sento di una lndcftnlblle veeehlczza. a qual punto lo sin stato ridi– colo. Rammento a mala penn le pnrolc che ml venh•ano, Bisogna che esse ml nbb!nno trndlto se \'Ol le avete preso a mnle e non ml rispondete. so– no spiacente di esse.re stato In– gannato da me stesso. Credevo di scrh•en•I una lettera che avreste potuto leggere cento volte senza ,·otermene.. Non pote\'nte \'Olermene se ero trl• ate, perchè neanche lo sape.,·o dn qual parte venisse. sarebbe spuntata e dopo quo.n– it giorni dl viaggio. Per lui ern come nndnre alla ricerco. di un tesoro sepolto. Quel brav•uomo non scendeva mal n terra. Non leggeva. Non glocnva a bridge col pnsscg:gcrl Era molto se cede.va alle gio– vinett e, perchè gli piaceva la loro fre,cheua con un'nntma di vecchio giardiniere. Accetta• va di masche.rnrs1 e di giocare n mosca cieca; per U resto de.I tempo era un contadino trnn• qulllo. Contadino del mare, trovavo che andavn bcnlsslrr.o. Ma quando, d.l notte ,nnda,·o n trovarlo sulla passerelln, 11ll parlavo del suo amore. c Ehi ehi I ndicatemi la Croce del Sud! > Naturnlmente ml sbagl\avo, per Adesso non ,,1 p3rlcrb del– l'Argentina perchè odio questo paese. Odio Buenos-Aires: .sono estremnmente lnfeHee dl essere qui. Ed oro, ceco: In N.R.F. ml scrive di avere n mia disposi• zlonc ln copia d'autor ., dell'e• dizione In-quarto Telllère pct blbllonll del cCorriere del Sud• Vorrei darln a ,·ol. Volete tele– fonare da parte mia che ve In mandino (Signorina V:inder servlz.lo commerciale) o prrle• ritc che In faccia venir qui pt'r .scrh·ervl due pnrole? Ma cl ,·orn\ molto. Vorrei descrivervi ln mia ,•tta: rientrato stasera, vi s'è complc– è la mntllna, è mezzogiorno, è la to.mcnte affogato, e ha do,-uto sera. Ogni giorno si ripete prl,·o aggrapparsi nl tetto visibile di di awe nlmentl di qualche lm- un cnsclnnle e glrnrel soprn per porta.ma . Leggo un poco: !umo un ora e ,•enUcinque minuti sino molto e faccio pass,egg!nte di n che non si sentl più ncceento! cinquecento metri. Non è per- Non potevo. fare dl\·ers.'lmente messo di allontanarsi di pltl. percM ern nel fondo vnlle. Ar• Regno, come capo di aeropln• rlschlo.rst n son·olare la foschia nl, au quattro meccanici e dieci In .un paese In cui le creste si Mo.uri. Quale colonia! Pro\'o gli tuttano nelle nubi, è • come ml aerei che devono part1re.; guardo hanno tnsegnnto, c molto bello,, quelll che oltrcp.user nnno 1n rl- •mn soprn c'è l'etcrn!h\. volta, come una chioccia che hn Non conoscevo l'nvlnzlonc. covato degli annt'roecoll li gunr- C'è qui unn belln fiera con I dn varcare lo at.agno. Ho 11 cuo- e:i.valluccldi legno, le tndovlne, J re In pnce soltan to qunndo fotografi e I tiri o bersaglio. Ab· ln rodio di Port•Et1enne o di biamo accostato due glo,·nnl to• Agadlr ne comuntea l'arrtvo. tosane che glrcllnvnno. Dnpprl• Oppure aspetto quelli che de,·o- mn si &0no Impaurite, poi ab- Un grnn \'entllato re frulla sulla mia front e. I ponneUJ scricchiolano plano. Olà l'aria grave di Dakar ml sorroca un poco. Cl saremo domani per qualche ora. Questo viaggio fa meno rumore di un tutto. E ora. che 10no solo ml sembm un po' più bizzarro. Che buffo viaggio: si gioca– va alle st:larade. Cl si mnsche– rnvo. SI costringeva Il coman – dnntc n mn.scherarsl. Ma Il comnndonte pensavn soltanto nlln. Croce del Sud. Sapeva Il punto esatto del mare In cui Arrivederci. - Scrivetemi? A~TO:SlO Reconqulata 240 Buenos-Aires (Argentina) (Traduzione di Mario Picchi} gllore, quello pili. graziosamente Scr1veteml un bigliettino: MOSTRE Incartato. E le porsi tre franchi Compagnia Generale Aeropo- c cinquanta con un sorriso d'ln- postale, a Tolosa. Pensate qual- AL CASTELLO SFORZESl:O teso.. Non ho capito nulla. Non che ,•otta nlla mia amicizia che c'è, come un llngungglo del fiori, non è mal stata più grande e. = f-~~·n:i11~ q;:.~n1r k~:r:; blnmo ,·agnbondnto assieme. Ab- ~~:11zr~rva;: e :fc~~~~-ro :: ,-----,=-==~---------------- .... faccio un'anima di terranova, e metto Il casco, gU oechlall: ml prepnro alle gran di abnegnzlonl con una certn ,·anltà, mn un ronzio lontano ml annuncia che cl sono, ml annuncia che la vita è più sempllce, che li romo.nU~ clsmo è caduco e che ln bell'anl– ma che m·ero fatta era un can– * Misteriosi • tino ridicola. Quando et sono I piloti, unn volta la settimana, caV1amo dn loro notizie del mondo tnt.ero. Prima ancorn che si ripulisca– no, bisogna che buttino fuori tutta la proV\•lsta. di storie. So– prnttutto I pettegolezzi della J!. nen. Da Tolosa, a ogni scalo, I piloti se li sono passo.ti dall'uno all'nltro. Come I poemi del me- dioevo, 11 trova tor noi, chlo scn.ssato a Perplgnao, un rinvio deciso a Tolosa cl fanno chtncchlernre per ore. Poi cl raggruppiamo Intorno al grammofono privo di molla, che c1 tocca far girare a mano: 6 delizioso•.. Slamo di turno uno per \'Olta. Ma del nostri dlschl conosciamo soltanto Il prlmo ter• J.O, palchi!:manchiamo di perse– vrnmza ... Coal giunge la notte, l'ora di andare a dorrnlre, di strapp11tt un fO(Jllettoal calendnrlo. Cosi passano l gJornt. Abbiate plctà della mia vita monastica. Scri– vetemi (non n Dakar) . Non chie– detemi c se vi annovero trn I miei amici>. Sono sllenJ.loso quando non ho nulla dn raccon• tare, ma li mio affetto è cosi profondo .•. ANTONIO Lince aeree Lotieoère - Tolosa (llo ute Garonn eJ - Far prose• gulre per Cap Juby. Ho trascorso qui 11 Natale. Le provviste erano In ritardo : ab. biamo pranzato con qualche conserva. Senza veglia. Era una seratt\ cosi malinconica che alle dieci era,·amo a letto. Non GOUOSG(WO J' aviazione TOLOSA, 1927 Avreste dovuto sert,·ermt qual• che rta:a... Ma è ,·ero che lo vl vi ave\·o promesso una lunga lettem. Ho sentito ora un ,·o– stro disco, ed eccomi unspo rtato a Rollebolsc, In quel paese trop– po calmo c che fa Impa.ZZ!re >.Vl giuro che T010$B. non fa lmpaz. zlre; cono.scogià per nome tutti 1camerieri di carte, tutU le don– nine che 10no oneste !unzlonn– rle, tutti I conducenti di tram. E, di tanto In tanto, ml rltro,•o, senza transizione, In una eltt.'l– dlna In fondo alla Spagna dove \'engo accolto dnlla stessa vita pro,1nclale. Ml faceto p0rtare lo stesso quart ino di blrra. Erro nella stess.t1. strada, con la atessa lnUmltà, e penso al ,•eri vlaggb– tort : 1 facchini, I doganieri , I tl– rnborse Il hAnno portati a ere– dt're alle avn~nture... Mn lo 1punto, le mani In tasca, nel cuore stesso di questo pae.;e e niente è preparato per rtcc– verml. blamo rlspettoto tutte le regole del gioco: la scherzosità, lo. ga– iezza plù leggera perché la pre– senzn dell'uomo avesse mlnor pe- :-rc~1 l~nd~f~ n,~:clc~,~~i peso. Dopo le parole che fnnno ridere e rtgirnrs1 sul tacchi e scrollarsi come mosche, le P."l· rote che sono accolte fanno ap– pena sorridere, reclinare li ca• po; poi. la mano sul braccio, sul– la spalla, di ml.aura, a seconda dell'appoggio che vi s1 scopre, quale parte di ,·ot stessi è dlgl.a ascoltata. Mn, qualche volta, 11 brnceto, la spalla si fondono. Al· lorn sl rlplgllano le parole sen– za Importanza che permettono Il compimento della grande com– plicità del corpi. Non bisogno Mediterraneo avori Orienta li S EOUENDO un crlUrlo di ~ 1929come vi stano state 1nnuen• Come si ,·cde davanti a questo leJ.lone e chiarificazione di ze tra l'Egitto e la Siria per gioco di influenze cosl Lmpen.sa– un ben det.erminato mate- mcuo della città di Blblo e de!• tamcnte interessante non cl sJ rlale archeologico, sono sta· la PnlesUna, per non parlare poi può sottrnrre con del semplici U esposti al Castello circa una di quella poderosa influenza cl- accenni racchiusi in punti Inter• venUna di uorl che vanno dal lenlstlca durante la domtnazio• rogo.Uvi V nt X secolo e che racchiudono ne scleuelda. E a tutU è chla- Cosi c1 sembra nltrettanto quell'enlgmat.lco clrcolo, lungo Il ro poi come quest'ar te slncreU- chlnra l'Influenza. slrtnea del dlt– quale corre un'arte romana-me- stie.a palestlnese ·slriaca-m esopo- tlco del Console Magno (520 dlterranea ed un'nrte slrtncn-o- tnnlca nbbla dato motivi fonda• d. C.). (La Bechcruccl lo dico rlentale, I cui limiti sono tut- mentali Iconografici all'arte po- Invece BlzanUno e proveniente t'altro elle ben determino.ti . leocrtsUana occidentale fin dal Jia Coat.antlnopoll e lo data al Viene quindi spontaneo Il chic.- secolo IV. 610 mentre li Leclerq Io dice f{~ st g~ 1 ~bf:~. 1 ::::fi' :JP~~~= Qui ad esempio ne abbiamo ~~~:~ <;! ~: c;,~t!°t!::':: te (si dice) tanto d.l!rtclle da delle chlnre testimonianze. Ad di foglie sUl!J.Zateperfettamente ~:p:z: iaso d.lso~!~•u:t~ :h: 1 ~i ::f::t: :i~~I~ t:1ll°:° e ~a~n:j ~tu'ltdl alp:r~i:. sin"ie~~ ;o.; attende da loro un discorso chla- Sepolcro> del V secolo, qui e- osservare pure 1n questo dittico ~•:r~ p~l~~:Plfnto•:: ~i:~ ::: cc~ i:r~~tia~ f:°J:1 ';r"a~t!i :=~~~l~co~: =r~~~~~~itf~ 0 te ~~~= ;~a~~:te1nci~~:•1 : ~o~en!: :!:.ralnta~:~ ~~:ro SlaU ' !~u:~~a~os~~ff~~ B:!-ott.t~~ ~T~~~ i!~lfut:U';!t ~ u:,i~r! :· r!~ z1:°c 0 ~en~~ 1 d!8~ta~t!r:; chiedere se non s!a. bene (so- mnnn con c clementt iconografici di S Marco ln Grndo > tipici e- :at~~ttopi6~c~l ~~~~~~uc~~~; ~~~h!~~~~a,~o dT~~O~~ni!!;;en~ :: ~i:1n~~ ~'a!~t1 el:::i~m~1;:, : Kunsthnus di Zurigo l'nnno scor- romano e. cosl pure 10 .dctlnlsce rcnU e cadono r1tmlcamente In so) rivedere queste opere sotto II Venturi agglungen~o che hn coerenza con le esili colonnine. un punto di vtstn critico-nnto· motivi ereditati da.liart.e etru· M'n accenniamo solamente o.gli ~~gl~il S:~1 ~ 0:i~mpou~:~:n:: :::~e~trJ ~,~r 1 1i~edel?n::~~ ~~~fu d~t~!' C l~~~~~~~- PI~ te.rcsslnosolo I FUturlSUad esem- semplicemente c oriental e >. tro e S. Olovannl (VI), le c Pre– plo... (e In ,·erltà cl sarebbe mol- Ma che sia siriaco tale dltU- dlcazlont di San Paolo> (VII to dn d!Scutere su questo punto). co cl pare evidente se non altro secolo), a quclll Indiscutibilmente Vogliamo lntlnc dire che non clnl slmbolt degli evangelisti dal• d'arte roman a del V sec. tra 1 si pub oltre dblnteressars1 (se.n- le sei alJ. Comunque In mezzo quali 6 incluso Il dittico di Basl– za n.ssumerc gravi responso.bi - a cosl tante dlcblarallonl auto- Ilo (541 d. C.) dove però cl pare lltb) di un a.rgomento che ~con - re\'Ollquant6 dubbiose, un.a chla- evidente, neu·ntteggtame.nto tera– do noi è ll princlp.ile sosteg.1110 rmea:iilonc ili pre11e11ta~- Uc,.;, rtnnusso ortcntde. dl tutta. un·nrte orientale. occt- ria. Basterebbe fare un nttento E' un maUrta.le lLmpldamente dentale e sincretistica del pc- esame comparato con Jc ampolle ordinato, che Invita a r1eerc~o rlodo precrtstlo.no e paleocrlsUn· di Monu di origine slrtacn-pa- e a rincsslonl assai attente. Noi no che tocca Roma: Alessnn- lesUne&Cdove appaiono per la ,·olevamo appunto concludere drla, Costantinopoli e la Slr1n. prima volta celebrazioni crlstla- questo. Che cioè questa non è Un'occasione per l'inizio d'un ne quali appunto l'ondata del- per nulla un'arte dn relegare trn tale stud io e.rn stt\tn proprio da- le Snnte Donne al Sepolcro, la polverose vetrine da Museo. la l'anoo scorso a Zurigo e poi Natività, Il Battes imo e perfino Vorremmo aggiungere nnzl che all'Università Cattolica dove fu (slamo al V-VI secolo) la Cro- quest,'arte, che è la più alt.a e poi trasrerlta la c ?,,tostra del T t · clnsslone. Tut.U motlvl protocrl· aristocratica tcsUmontanza della sori d'arte>. {Mostro. alla quale atianl che stanno completa.men• Iconografia. cristiana, è ancora. ru aggiunto per lo. prima. volto te n sè e motivi che vediamo oggi, dopo oltre quindici seeoll nella storia. lo stupendo altare pure negli atfresch l di Durti-Eu- dJ ,•lta, più che mal viva e po– del Vuolvlnto del quale abbia- ropos nientemeno che anteriori teni.e. mo :>. ,mo tempo detto e a lun- alla 1. metà del secolo m à GIA."iLUJCI GIOVANOLA a:osu queste stesse colonne). Qui al tratta di r!Solvere non un pro-1------------------– blemn. ma di impostarlo net suol punti maggiormente Interessanti. ~~ 1:~~~~~gl~ ~f neti0 n~ntg:::n~ ~~~~n. aneorn In mln \'ecchla ~s~~ o.ft~ P~fe ;~~5;1!1Pl~naun·~~~ ~t~o~~~lt~n d~~f~reiol~n~ ANTONIO ~~ 1:\0.~~~t~•n\v:,'~;!lr~nlnmt~'e ~g,5:er:u~ ~~ut:t.~ ~~:1~: Nonci l)ÌilOe ~~1! 1 : 0 r1ìsdt~d~~:n e.5:r:;_e ~~= ::nric~:i~~~a~ ut~~~~ 1 :e':1~!: che la \ 1 ita si sbri<rhi nl~ ~ur~a dim:1!1Pf1'~~Uct che rablll e non ho plu capito la mia O si trovano In Italia. come que.1- ru;a. Era tardi, e me ne sono an- Aereopo1tale, Buenos-Alre:t ~I c;i;:.!'rl(A~~~ <:t~~~!: dato di nuovo. VI giuro che que- Ml chiedo cosa !o abbia po- del Poeta e della Musa, di Da- stn flern era ben plù grande tuto scri~rvl sul piroscafo che ,•lde Re e 53.n Gregorio t.ras!or• della Spagna. vi sia spiaciuto. Sono due mesi mato da pagano in crlsUano VI Inscio: vado a letto. Prove- che In mia lettera rimane .sen- (Monza), di Aeroblndo (diviso rò, domattlnn, un bell'apparec- m risposta. Ml ricordo aoltanto tra Lucca, Milano e Bologna), chlo nuovo e bisogna che ml alzi che ern mezzanotte e che ml delle e amazzonJ > di Veronn e presto. ~~:1~~0~ 10 s~i1 ~!~~o~ ;~n~~1fi ~rt~~~eBr~;c1:. 0 ~~aQui!jt'~ ; Scrtvctcml! serlcchlolnvano plano: era l u- slnmo aggiungere gli avori eri- ANTONIO nico rischio del viaggio. Ero as- stlnnt del Duomo di Mllnno. Pa~ sai malinconico dl nndormcne. !ermo, Ro.\'ennn, Firenze, Vntl· Situo: ·io•1e dello serittore voluto prende re il poato deJ /f– loso/f, col rt&ultato di Jar sca– dere le loro opere a paraJra.tl delle Ideologie coTTentf. Sognavate Granata, Alicante, Malaga... Sapete cosa sono co• deste città? Io le ho sorprese nel• la loro vita pili.modesta, spoglie della 10 ' 0 ,.... nd '' Gmn ats? ' 'osì 1·mn1ag1·navo la un·ostcrla do,•e si mangia male. \.., Malaga? Un terreno piatto, vlSto Alla partenza da Bordeaux ca.no ... si potrebbero lntlne nc- f e li Ci tà ~ov~,;~;:~tod!f ~~!!~:: ;~~ i::Sf~t~u~~rl~ltr~~top:::;. znmcnto. Per cui ,,1 scrissi una Vogliamo alludere a quelli nume• O. B. Angioletti, che sulln e Stampa.> va pubbllca.ndo I suol sereni e chlarW lml arti– coli, nel numero del 18 lngllo, parlnndo ancora della condWo– ne dello scrittore e dell'arte, on1, acrh•e gtusuun.cnte che c .te vlvea.tero fn questi annf, Sa8o e Anacr eonte sarebbero "epuratt·• percht troppo trl.tU o troppo •enriblH alla bellezza; Dante sarebbe condanna to a morte, e non ~tanto per la .tua.sete di gfu.stt:fa e per le sue concezioni politiche, ma .sopra– tutto per la dolcezza. per l'ar• monla troppo "indlliiduall.uata" del 1uo canto; e per .tfmfU ra– gioni ,1 condannerebbero fl Pe– trarca, l'Ario.tto, il Tas.so, e Sha– kespeare, Cervantes, l'olimpico Goethe, e per/fno Tol.ttol e Do• .ttolev.skl, colpe.volt dl punta re sulla lfbertd della. persona, non solo, ma anche .sul sentimenti più Intimi, plU pro/ondl e quin– di phi inviolabili de.,tl Indi· vlduf >, Lo .scrittore, Inoltre, non usa più un llnouaoolo capace di commuovere la "natur a estetica" latente In ogni uomo. Lo scri t– tore Il t "lntel!ettuaU.uato "": da una parte rendendo oscuro o uogloso Il proprio linguaggio. ·daU'altra abbassandolo a tetro ricalco della reaJtd. SL t dimen– ticata la /unzione de.terminan – te dcU'eloquenza poetica, come al t dimenticato che la tras,,. gurazlone artl.stlca awiene at• traverso una necessaria violenza /att a al comuni mezzi espre.t– .sfvf. che non ne conosco che Il terre. no (d 0 atte.rragglo). Allcnnte? E' n , ria Alsazia-Lorena, la nostra Pe.rplgn::inche c1 allOG- C!lrlcatort Riuniti. gla... La Spo.gna per noi è sol• t::into la dimora di Pepita, e se In. Sp .1gnn.cl è dolce è Pepita~. e non abbiamo altro da cono– scere. Penso al mus!cl, per I quali forse et si è plcchlaU, che tneb– brlnno I vecchi melomnnt del loggioni e nlutnno n sognare e nd amnre. Ma se suona l'orche– stra di un eaffé nemmeno me ne accorso, e le conversnzlonl del consumatori non ne .sono disturbate. SI dice nppena: c che aria è?...>. Cosi ho conoscluui la Spagna. Le leggende, la dan – za, l'amore, 10no balle. Parla– temi delle tre gobbe del terre.no di Alicante. Quello è Importan– te. E se siete Inguaribilment e ro– mantJca. ebbene, parlatemi di Pcpltn : è quanto posso olfrlt\'I, Ma Il mio mestiere mt pince. E che cl si rlschl qunlcosn: poi– ché non credo che ciò pegglo:-1 molto. Ml plaet' qu:mdo un r,1- lotn. e p."lssn >, che cl si congra– t\111,non per la sun nbllltà o la peracverantn, ma per 11e.:i– ragglo. E che un c ben fatto > a nor di labbra, lo rlngrB.ZI di aver rischiato la pelle o aver salvato quelln del passeggeri. Non ml &0noancoro abituato al tempo 11tr::iordlnarlnmente cat.Uvo della linea. Bisogna dirsi: c Prtmn di mc degli o.ttrl sono passo.ti, dun– que é Po.tllbffe passare ... >. Al– trimen ti non lo si crederebbe. Ml piace tnnto che non sia uno sport per plncllt rub3cuorl, mn un mestiere. Giuro che non esagero. Non credevo che un apparecchio non dovuse spezzarsi tra quel colpi. Ho dovuto dirmi: c Oli altri non al &0nospeuatl > per continua– re. Non erede\'O che si potesse e5Sere riportati dalla tempesta, e malgrndo si tiri 1n sU t1.pieno motore, da tremila ..ino a vcntJ metrt da terra, e che aoltanto a venti metri si ritrovi un mate– ta.$$0 d'arla. Mi a\'Cvano avver– tito che a fior di terra avrei ,cm- Un compagno ml ha portato a bordo la \'ostra lettera, un'ora primo. dello. pnrten:r.n ... VI man– derò da Dnkar, dove faremo sca– lo, 11biglietto che \'Ogllo scri– ven•l. Pnrto per l'America del Sud, forae per due nnnl, per la llnen di là. Questn decisione è stnta preso.dnlla Compagnia sei gior– ni pr1mn delln parten za del pl– roscalo. AtrlvnYo da un sen•lzlo di corriere In Spngna e non SO· spettavo di nulla. Vi Immaglnat~ questo scompiglio durato sci giorni. Sono stato nel Mezzogior– no, neU·Atn e a Lione per mille acquisti, poi n Pari gi don J:On ave\'O nulla da fare e do,•e non ho trevato ne~u no. Da mesi, non avevo scritto a nessuno e non sapevo nulla degli amici e non avevo tempo di scrivere per so.– pere dove fossero. E nessuno 111 è trovato nll"nppunt."lmcnto che avevo dato un pc) troppo !n :il– lenzlo. Tuttavia. ne h coosl pochi; cre– do che, con Ivonne, \'OIslntc la migliore. E, nnturalmente, no saputo che essa ero nella Vlenne, ,•la Juan-les-P!ns. E le altre: Segogne a :::'hamonix, ccc... Le mie amicizie mlsono sembrate Jn un gran disordine. Non ando.,•o. be.ne.per unn J)3rtenz:t. Ho ,•aga– bondato per Parigi. no t1scn– tlto molta malinconia e ho pcn– anlo che ne 3\'e,·o lo la colpa. Il piro.scafo ml pare trnn– qulllo: diciotto giorni per Bue– nos-Aires, c'è dn essere con– tenti. SI fanno del piccoli gio– chetti con ragazzine artasel – nanU. Cl si maschera. S'Inven– tano delle sciarade. S'ammira• no I pesci \'Olnntl. Tutto clb ml pare blu.nrro e non proprio vtro. La verità si svolge sotto, nelle macchine. Esse fabbricano lentamente cose lrrepnrablll di cui non cl rendiamo ben con– to. Non al vede neanche scivo– lare Il mo.re. Olochl:lmo alle sciara de. SOllanto, ho scoperto qualcosa di commovente, se si appoggia la fronte a una ringhler~ di ferro, quella de– bole vlbraz.lone; una voce as– sai nlUda di colpetti durt rit– mati. Riempie ogni p:trtc del piroscafo. Ln si rltro\•a sin nel– l'ultimo bullone. E' essenz.Jnle, ma cosl discreta: si può fare una trnvcrsata sen:m conoscerla. Vecchio mio. \'I dat-e per fl– danzo.tn . X. ml ha l'aria d'un tipo col fiocchi. E voi, pure, l'ho aempre pensato. Vorrei dir_ cl altre cose che non gll au– guri. Partecipo alla ,·ostra fe– licità come un fratello. Sono estrema mente triste di perdere un poco un'amica. Tuttl I miei amici si sposano, e dopo non è più In stessa cosa. Costruiscono Il proprio muric– ciolo. Dopo, ho l'Impressione di restarn e o.I di fuori. Talvolta .sono stato contentissimo: ml di– cevo: c Acquisto un focolare di PI\Ì>. Cosl ho nel mondo del piccoli rifugi In eul sono fell– cc: le co~ atnblll che ritrovo. Ogni eos:i cambia attorno n me, cominciando dnlle camere d'albergo. Non saprei fnrne a meno, ma nmo molto ciò che 6 duro.turo. Ho ndottato molte cose che non sono mie. Se. seompl1Jllano tutto quando sono lontano , ml sento un po' In– quieto. Procurate di essermi nncora una compagna : è dlfn– clle che sin proprio fa stesso cosa. Uho visto troppe volte Vedete. serh•o poco, sembro di– mentico o dlstrntt o, mn non è vero. Ho tanto bl.sosno di certe cose. , CrCd'o',che obblate molta ra.• gjonc di 'S'p()San•I.E' bello che la \'lta prenda una direzione. E poi credo che stinte 8S$3pota.n• do uno di quegli Istanti di pie– nezza che sono cosl nr l. Cosi Immagino la felicità: Il mira.– colo di un vuoto colmato, il mondo lntlero che al rlusume e !il offre; quale meravta:Ua! La raga:u:lna di qui se la ama.ssl, lettera di fe:lclta.J.lonl.Mn, sen- rosi delta Blblloteca Nntlonalc za dubbio, so scriverle mnlc. di Pari gi (tm cui quelli di Ana· Tuttavia la vostra felicità ml staslo, di Felice, di Fllosse.ne - stnvn lnftnltam ente a cuore; una cui ,-ah·a è al Castello Sfor– mo.. vedete, nve\'O appreso la zesco -) a quello detto Clemen– notlzla all'lmproV\1so e proprio Uno di Lh'crpool, di Oreste (Lon· o.IlaPlll'tenza, sul piroscafo stes• dra), di Giustino (Berlino) per so. E, d'un trntto, ero ossol concludere con quelll di Tourna.l, nllontannto, come dopo vent'nn. di Nancy e con quello di Ram– ni di osscnza. Ml si scompl- bona (VaUcnno) del IX .secolo. gHnva, tnnto In fretta, ogni mio La realtà · è che se non si ricordo. Veniva scon\'oltn. ogni vuoto attingere a testi rlassun– cosa. Quando gli amici spo.snno, tlvl quo.li quelli di un Ventur i sono, l'ho notato, completo.men- e di nn Toescn Incappando (lo te perdutl per me. E lo sento si lasci scrivere) In giudizi plut– nncor di più da due mest In tosto atfrettaU come questo: qua. Non è poi tutta colpa mia L·ultimo dltUco consolare è quel– se la mio. lettera era Intrisa di lo del Console Baslllo In cui la malinconia. Viaggiare è piace• rigidezza è giunta all'ultimo sc– \'ole, ma non pote.te sapere co- gno e con essa l'Impotenza di e– sa si provi quando si ,•a a vi- iprlmers.l > (Venturi). Oppure. vere su di un altro continente . do,·e accennando al dittico di Non è pltl viaggiare, si dlventn Boe.zio. si viene a scrivere t.ran– un altro. Non è pili. placc\'olc. qulllamente: c La flgura del con– SI conservo., vagnmente, l'Idea sole è Informe nel corpo, mo– di torno.re, dl ritro\'ate tutto struoso nelle proporzioni .senza com'era. Magari qualche nuo- YltA nel grosso viso contro.tto ... vo di~ . SI sa che è lmpossl- (Toesco.), si deve necessarlo.mcn· bile, ma non cl piace che ln :e rlplegnrc nncorn. su un orac• \'ltA si sbrighi. Che con!ondn vcn. su uno Schnetder o anche le tracce tanto tanto In frcttn. 1mlbuon Mollnler anche se nlen– M'I pnreva, nel bnr del plroscn- temeno del 18661 fo, che non avrei più SB.pnto Altrimenti le rlcerchc non pos– dove andare o sedermi tornon- sono eh~ essere orientate aulle do. Pcrehè , forse, \'Ol non sn- rnc lclopedle (e gli tncom·enlentl l)C\'ate di essere quasi ti mio tutU li conoscono). Pllrc è sem– mtgllorc amico. pre tutto z.ucehcro ciò che si Siete nel torto se ce l'a,·ctc trOVt1. ad esempio nel c Dlctlon– con mc per via de.Ila mia. let- no.tre d'Arehéologte Chrétl enne tera. Era una lettem di mez- et de Liturgie> del Cabro! e Zl'lnotte, una lettera dn un bar, Lcclerq Che ormai ha più di unn lettera non proprio re.nle. trent'nnnt dl vita. Ern piuttosto un piccolo In- Ritornando dunque al nostri mento malinconico che !oee,•o dittic i del Ca.stello accenneremo a mc stesso, Ern Il rumore di- all'lmportania del loro elementi sercto del pnnnelll, ln debolo classici romani, alessandrini e vlbraz.lonc delle nrncchlnc e slrlocl, Certo è che, secondo noi. quella calda notte del Sud cho non si do\'rebbcro ricercare ri– diventavano lettera. Era un di- glde caU\logaJ.ionl dove 11c pez– seo di grammorono. Forse er:i. zo > ala definito con etichette e• una piccola tdlozlo.. Ma non seluslvl.stc. SI dovrebbe piuttosto l"'C\'O nessun desiderio di pe.n- parlo.re di Influenze e In quc– slerl lnl<'lligenU. Avreste dovu- sto .senso11discorso dovrebbe es– to sentire che quando si pnrln sere attento e se,·ero. ~~u a1lr,~enn~~aè ~~o a~~g:~: r~~;~~ f.:~t~ 1 ~:l~c~:P;:, ef~~ dono. Sono le vere lettere. do.I risultati ottenuti dallo Mb– Peccato che non ricordi sino 1lonl archeologiche francesi del F.d eccolo a Indlc: :i.r e 1n. ptagn più dolorosa Che tormcntl Il mondo, oggi (non credlamo di esagerare con questo superlati– vo, potchè. a eh! cl pen.sl un momento solo, sarà chln.ro che da ciò derlvnno gli altri mali, oss1l\ che questo è l'Indice della sltuaz.Jonc in cui C1trO\ 'la.mo ): e In eertl Po .e.si , dunque, l'art e, oltre all' euer.sf me.ssa al ser– tnzto dl una propaganda, .st è Imposta una Jal.sl,,cazlone della coscienza e un'aben-ante ri– nuncia alla dlgnitd per.sonale. E mo/ti da 110Jsi chiedono, con uno stupor e non privo dl eo,r1 • ml.te.razione, come mal tanti. •P«fe fra I giovani, accettino quelle eo1tnzlonl Jondamental – mente .tpregevoll per ehi le Im– pone, e atitrllentl per ehi le lllbi.tce >. Le lettere non hnnno più U preetlglo d'un tempo, li pub– blico s•è allontanato, e gll scrit– tori hanno In. loro parte di col– pa In questo: c Euf, non hanno più credu• to alla loro ml11lone, llan,10 rinn egato le leoot che nobilita– vano aolf occhi del pubblico a loro lai.-oro, hanno portato il caos laddouc, pu tradizione mfll c11arla, regnat.-a Il piU alto t'lemplo dell~ulll brlo e del– l'armoni a: e, rinunciando al lo– ro compito di Interpreti pronti e i en.tiblll def .sentimenti, i'lanno L'arte eonte,nporanea sf è co• .ti ridotta al compito sclenU/fco di un'anall.d minuziosa del sen– si, delle .sen.saz!on!; ed anche quando 1ia cercato una nuova /orma, tanto vi ha laoorato ,o– prri da dlatruggerla; a /uria di limare le parole le ha corrose, a /urta di .sempli,,care I colle• oamenll .sintaWet ha. taj:lk!= ~ f.~~!.,;!'~n= 8~:0~n e;:>,:i U eaperime.nti Ja sembrare ap– pena meno peno.so Il loro Jallf– mrnto. E' dunque vero che il pub– blico medio .si dldn tere.ua .tem– pre più della cultura; ma t an– c11evero che troppi uomini di cult11ra .sono Incapaci di ritro– vare quella "comlnleatlva" che eolptaca dir ettam ente Il lettore e lo riconquisti>. Gll .scrlt'tOrl non hnnno pili. parlato :'Il IJ()polo. e per rlcon– qulstarlo n. sé, de,·ono tarlo; de. ,·ono nbbandona re 11colloquio tra e per tnWatl, e rh·ol.gcrsl, sln– cemmente e con umiltà, a tutta quella massa che c a8peUa dal• l'artista il dono dell 'arte, e non qualche lezione di soelolo(Tfao qualche ritratto morU/feante del• la prop ria co11df::fone? L'artf– .sta 11011 1a0001 la mf.s.tlone di rinnovare il popolo, bensl quella di rlnnovnre se stesso, per J ,ar.tl ornare e comprendere aneh.e dal popolo. Ed è proprio questa la 111a /unzione .t0elale: dare al po– polo un'Immagine i,;i;a e com– mo11ente del mondo, rlcon01cl – bllt attraverso una stile che si JX)l:la senza troppo indugio a.t• .similare». Par.t! amare., vuol dire soprat.– tutto amare. iblioteca Gino Bianco

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