Fiera Letteraria - Anno III - n. 13 - 4 aprile 1948

LA FIERA tETIERARlA Pagina 3 PICCOLA PASSEGGIATA PROFESSORE - ltJOltanilo lo laccl'l dalt"altro parte, per l'IOn pr0Sf!B111re qu•l d1SCOT$(J, si aOacda alla /incsira) Ma (o freddo iul i.Crio, qu 1 ... b siufo deve euere •penta. · FOLl.,ETTJ - 1t' lf!du10, mmQuillo, 011cora col pcltorcllo mlJouu. stocl,e:. rella r(Jn uno spago) Tnnto oramai. DELLE ANTOLOGIE 8a111 e r1b:itti, lii.lii e ridlllli. do– \f1.l,bc ormai ri•uhor f'hioro che lo .1111• 1oloi;n.·. almeno J>C'r b rritita 1l!.'t"tin o 111111cgnan.ifi ~01;1 &0t1erf'ui;io. rnp• pretenrnnu 1111 modo, fori<c i.I migliore 11Crt'hèpii1 conrrclo ,, Jircuo e 1>C-r•ua– ,hu. di .. piegar .. i con gli c~cmpi. di rendere cioè e"iJenh'. nllr.ner&0 l'or• dinamcmo di una ~~ho. il criterio e il ~iudizio e il gu•lo 111rui '\O rircr• cala e, p0i!ibilme11te, rilrO\'ala b r'J• g1one C l'idea. ,lorit!I C•lelil'II 1w:>le111i, cn, doll'opera flc.-s•:i. L1 quale, dun· (llll'. a 1111•110 che non ,u,cli11 aum1ll:1rt-i 11cll'i1wer1ei;z.:1 ll·un:1 tluc-11111enlazium in~unicic-utc e co~ì ridur-i da antolu• gi:i n zibaldone. non .ruFJ:C nl ri:,C"bitJ Mila 1.ercn1oric1ù in,i111 nel p3••ll@!UO dalle 1 l3role ai fani. comt.' toC111JlrC ~110 le ;ll'tad<:re ;i.ll11n•hl·• 0 Jtl1lt11 e un e rm. g10,cunnu. cvn lu loro 11roduL1one. ;j rendere prob:111" th fronle o thium111c. unch<" nd l,a111;1glin10 aaonc u,l~rnaxio. nnle, l\•.,~1011za J'un:1 lelleratur.:i ilo• li:ina co1111·111110rnnc:1, ri1Terrno111lonc In çon1inuitÀ e impo11cnd1Jne In nobihò. ch'è llOi il miglior moJo Ji rc~l/lr fr. dcli alla 1r::uli2ione. ( seguiro del 11umtro preced0t1~) FOLLETTI - Non ,.aprci, a dire la verità, io ,·odo cosi J)Ol'O in giro ... Qunlchc \'O)t 3 :il caffC Auroro. Vicino all'offit'in3 dol ,.as. ci tro,·iomo con degli :amici :tll:t ~ero, lii 1>ana qualche oru simpatico, ii giura o 11:ima .. , PIWf'ESSOllE Ilo l'impreuionc che non ci tiomo ca1;ili, lo inlcudu al– iti po~1i, non <1uc1te mi-cric. ,hn,i pur cono,riulo nclfa Yila co•e più intere•• ~nli di un ro~•nto ... FOl,l,ETTI Ma il fo•-t1 .-h,- ti ili• cc,o, coia crcfli, clic non &ia be.Ilo? D'aprile eulle Epontlo comiuci:1110 i (io. ri E ci ~i mcllt! iollo 1li all,<'ri, ul– l'~mbra, mcnlrc 11i u~pcllG d1c- nbbor• "bino i pesci c'è un bel Cre-chetto. E o,r:ni tanto quold1c 1m1cllo ubbo«a! Sono sicuro eh<" qu:mdo mi toccherà nurirc e allorn. i·omv tlirono, lutta In vita mi paucri davanti in un lompo, 11ono tic-uro r-ho c1ue-10 fohO tinria uno ùci ricor11i J1iÌ1 hclli. Del r1•5lr, non ,•o. h. 110\'Craccio 1 l'annu ,cnturo cambie– remo lii c3.sa, ,licc,aa, l"aria di questo quortierc è 1roppo umid:1, l"anno ,•cn– luru. nl principio Jell"cslale, bi!ogn:1 forc cosi e co1i•.• PROFESSORE c.w11licre? E tu no, im•cce FOJ.I.F.TTI Oh. io tpcro di no. Quantlo la morte ,ttria per' cercnrmi (.,orruk,, di cumpi11cc,1~) 1tn pur certo che la ~aprò rit·onoscere. Ancora da lontano b ricono, cc.rò , 1111pur cerio– So che foccia ho, troJ>pt , ohe l'ho vi• 610 JY.b.s:1r-c. E voglio prcmk"rmi quesl:I 1ocldis(uione: di amlo,c io a aprirt: b porla, PROFESSORE - No. no, picculo cavaliere, 8C fo1t&iin te non direi <1ue 0 .te cofc. Non fi so mai, lo proprio non mi prenderci que,11 impegni. FOLLETTI - Capi1tro, ti ,embrano vanterie, Ma co&ì.,- io mi illudo, PROFESSORE - E allora quando verrà, dici chù non li disp..:rcroi. clic ! ;<x: ·.:<>(.:·<;<,<>(><> :. >< >( .. --..< '>(.>( (,::.( )<)-<..~.:•C/: )<~ <~ ) ◊ 8 MIA PASQUA ~,i X·_, 'I /' · d' I '·/ Pasqua! 11 r, au,ma a u egare ,,,.. ~ -;< tU!ss11110 arri-:,a, dalla sua colta. ··-./ I i Se go,1f,a al summo, s; spacca la bt,lla <> Q_',, po; drtla 'IJOCt: non sa pregare. <) (.) 1lprile! Il 1r1isto del trmpo 11110-:,u () [) clii ['assa"'ora su qtH!Sta sogliaJ l\ ◊ P11rp1Lreo rt il fioro, lgorga la fogliN () '\( t~ncra. 111 ci,orc c'/J mar::;o e ro1m. <) X /" Cm11par1d Smania cl,ii,sa, stravolta, {~ V_, dre mordi ir cortlc, 1.,•1".ciu6 , lontane, > .. ✓- ••• /) <_, , I suoui g-rùfario come le frane .. \ 11rlla vallat.a. Ma clii li ascolta.' (,/·, X '-X.' (;11:,·ù! Ma so fossi ri11alo da'i.r:•ero () )l coml' e; dtssuo da bamb-'11i, ~< <.) ftcrcl1è tu il filo tlei nostri tlcstiui x·. X non lo fai hiunco piiittMto clrr nero? :.. ) ,X Chiese! Strav,bra,10 d~organo al crollo () Y nelle tre pori.a le cattedra!;. () .•• ,.) 'Che 11a/o ,,;:tr11ggersr"? Anche se l'ali :') (> sq1wrcim10 ~li omeri, riciiruo A il collo. )\ )<: Prt·,:hiere! Il sangue dalle Kr°Tiocchia ~~ ~ .. -· r.rosutla. Sang11•nano le ora:;ioni. ç. Indifferente fra ; tristi e i buoni ,:'") ,/ la Morte fila la sua conocchia. )) () Morte\ Ma tf1mque pcl "IJarcostretto ◊ () ritro"IJercmol'ct~ sog,1atc? · (.) ~·, Ritroveremo ma; quell'estate /\ >< clic ci 1/ilacera sotto ,1 corsetto? X -'>5 Morte! Preistoria, infant;ia, ritorno, _)( )~ fresco .,,-aggio alla prima rlù. X :'x) r11rto fluisce dagli ocelli il giorno: ~..,.,.. ' ~:?_ 1 ci sarà Pasqua ,iell'al d 1 lii? :,;~ -, Dino GAIIOMI , X O 8 0 ◊ Mi i o-crono. qudche me.•e /a (e. certo. v,tr una sin- () solare vrnlura). di ritrovare tra alCUfle ~«laie Nirte. am• ._,, () muo:hiate in un anKQio del mio 11//k.10 r«haion11li, un in• () :X 1iallito rittrKlio con fa poe&ia 11 Mia Pa~qua D ,li 1./)i!lO Ccv- ~·\ ·-.; ,.... ,_x ~ Pf!r riuto il ,~mPo che t'ho 1enuu1 con me. in allun X ) dell'OCCOS.one propi•ia ptt' ri1Htbblicnrta, me /n .11>n Vffl.Ula ~x_ lr,,endo e .rt111'iiltl'ldo ftno tw! amarla con la dolcezvi e la ( ) ';/ tristna, inùfflle con. cui oggi 1a oDro ai leunri di quutn :,: X Kiornale. nella 1perarua ~ una luce di p<Hsia ~i accenda () ,) ';" :;:;:::v~ltl;~~rdo di lll'IO lrn i nMrri pi1f lnrmffllnli () '..( Delle poesie di C(f1'f"()M, fo non cono.1co che que."a· ~> X ,..) /Jfa 110 ~nsondo H non,, sin il CtUO di pnrtire d'nlla « l\tia \/ 8 ~~• •r: ~::~:o::• u;n ~= :W':!eni~~i'6m'%~:.o;i;:: ···) lo ,m duconJinuùà tli.,;pircuione che ha saputo /ruttare >,) < quello mirabile palina cli tacouino che è « Mia Madre». 0 .. Y-.) 8 Sto pensando, pure. ,e non .t:ia il cruo di ri«rCOre qui, CO• me in 1uua la $UO opera di narratore. un rulOL'O aocord-0 . Me /accia Mlle we parole ,ma murico. di 1emp&Jn Q una () r1post1t11 e calma Juga di c1e/1 ,mw macclaw. .. <> L"aruma di GarroM uplode 1,i fllle$l1 t1er.1i col pianto ~ .. ? L'Olle. scuote la terra '°''O I nostn pied'i () ~ ddla currn! feriui, fH!I' raccogliu11 nà .11n3hiouo che. a ... _) Gabrlele AIMAMDI () ~ . Q v·,/ v'"·,/ v·'.,, v,, 'x._''o.( '>- '-/ ·,, ··./'·,t ',/'x:·,,,...._ ,· -.,'"y, .. -621 ,-v·,..-,✓·v··,···-../,/'...- ~·,, o.;.~• ,_.,·••• A.·,, .... ./ -../,,,.,.._.,. -. ~~ .. ~ di gli uomini, anche quelli ricchi? Co. , non li mcllcrni u piangere ? Che non mc 1.i affc~ionono alle co1e più butcc. farai come gli altri. Nun ti menerai in PROFESSORE - Ti iil\'idio allon, ginocchio a chiedere misericordia, c'>· amico mio. mc fanno gli altri ? Non comincerai 3 FOLLKTTI -• E perdiè"! piagnucolare (facendo il w,-so): ma i? PROPESSORb" - Perche, 6C è lullo ~:7o m~:t~ 13 1 ~::i:~~ ~- 1 i:,e:~e 11::::a •~~: qui quello che la1<:i, quando ,arà il pocu _ momenio ti imporlcrii poco di morire. FOLLETTI - (illsuwo e tral'lquil· lo) No, io credo di no. f'Ol.tET-1'1 - Come si ,•cde che non te ne intendi. lo li ho ,i,li, andare ì miei, ::i uno a uno. Certi ,·e«l1i, certi giovani, certi d1t' ,;t:wano bene, certi poHri in unna? Mo a tuni di,piacc• ,·a morire. Ci ~0110 tanle piccole co,e, <1ui nella ,·ita. chi· ci con,olauo, PROFESSOTU-; E 111lor.i, quanJo ~arà il momento, anche tu :-n•rai paura? FOLLETTI Per me for1ie è un ro. co diveno. Vedi? lo non fono istruito, non ho cuhur:a. ma mi sono un poco preparalo da 60lo. Ci ho pen&3IO tante vohe. Mi 50no come 11bi1unto all"idea. No, non credo che a,'Tù poi 1an10 pauia. PROFESSORE 1-~ilo~l)fodunque! FOLLETTI - Non filo"6fo, (il'l/t.r. ,>OTol'ldo,i)no! lo non farO come t:1111i rhe cadono dalle ,rn,·olc e •i menono :a piangtte come ,e fo.,~e un"ingiu&ti• 2ia, e non ,·011iono rendCréi conto e ,i illudono nel modo più ridicolo. C"eru un mio zio che moriva, mi ricordo, or:i ridono uno schcle1ro. non iwcvo J>iÙ follo eppure conlimm,·11 11 fare proget- PROFESSORE - Se tu conoic~~i di 1frU il mondo, for!C non diresti cosi. Tu flon le de,·i ~l\•er mai ,·i,te lr co5e per cui lo gente 11i 11fl'3nna. per cui ogli uomini dispiace morire. Solo che lu le ,•cdeni una voha, scommetto che allorn capiresti e non 1,arlcrrsti i,iù cosi. FOLLETTI - Oh. credo di 11,•erc cor-ito beni~6imo io. Non ~no p0i 1011• to ingenuo come ,cmbro ! PROFESSORE - E 11roviamo. Vie– ni qui un momenlo ron mc. oro li fac• cio vedere. FOl,LETTI - (Un po" .1paventato) Profcs&ore, nm ,love mi ,•uoi portoro 1 ro fre"co orm3i e ,111af'Cndcndo I:, 1101. te. [," meglio tornnre a r:1~:a. PROFESSORI-: - (Sorressendofo per un braccio lo tme alla b11lauJtr11 tiella terraz:a men/re le ombre in/itti• uono: il'I lal'llantm:n, ,imili a mimgJZi incominciano a biC1ncl1e1fgiare delle par• 11M:e meravip.lio.,e, turri. cupole. /Hl· Un atto di DINO BUZZATI la:.;1, con le /iriestrc e le logge illu.– minate) Gua1da allora, ca,·aliere. li ,•edi i palaui di mar1Do Je1li uomini for1um11i, in men.o ai 1iardini ? Vedi il solone pieno di lud e di ori, e lu gente r:l<'coh.a a l>anehet10? Mangiano ~u 11111Hi d'uro. E 01ni boccone co,ta pii, che 1u1ti i tuoi p:uiti di un :anno IIIC•!i insieme. Senti le mu1irhe, i pro– fumi? Non ncmlm1 di,·tt~ così b vi- 111?Ora 1i mcuerannu a balbre e con• tinueranno fino .all"alba -.cnza 1>emieri. E ,•e,li le llon111.1 che hanno con loro? C,-ivuliero mio, nc11pure nei tiogni 1e1 mai •lato con creature 1imili, adotto allo klicità, Con 11uellc membra, quel. lu pelle li,cin, tenero çome la piuma dc~,li uçi:-ellctti, e le IJurrhe rosse! SCEM li (QU<lllro() cil'lq11e po.»a11ti li sono a w, tra/lo avvicinali e Slamw a3cohando il wo/eJsore $lu1.e/utti, C'C rrn sii nitri m1 1wmo ~uliti quartmti11a molto e/egwue, che si appoggia ,,en0wme11• te ml un brutOl'le e probabilmeme e m/ermo; con lui ii 11/'lllgiOL'One Jl• gnora). I 1/., PASSANTE - (/11cMdmi di /illfl• co al prof&sore e 1111e"ompendolo bru• uaml"nte) E bravo! j l'ROFESSORE ..... (si uoltti cli .scallu) Il l'ASSANTI!." - Vu, che ,ei vile. Ti dh•crti r1 lormentorlo 11uc.t'uomo 7 Non li basto 1,or1ar1elo via. hai P'fOprio bi,01no di ,·edcc-lo pian~ere? FOLI.ETTI - (apo1•e11tato .1i ritrae) PROFESSORE - (cou ira) Bado gio• , 1 :1110ll0, S1efa110 Torri, io non ti lio mai dedicalo parlicolrirc attenzione, 111:1 11ccontinui ... n PASSANTE - (ride) Se continuo che cosa? Te lo ricorderai quante ,•ol• te li ho chiamato. io, t1,onlnneamen1e? Se credi adU&O di farmi paur11! I.A DONNA - (ceretmdo di trasciraar 1 fo il comp«s110) S1cfuno. Swfano, ho. sto, andiamo vfa, IL PASSANTE - ()Con _.,Je1110 e lri,1teua me-nlre i miraui si spengono) E pcrthe non sei venuto do me c1uan– do ti chiamovo? E non li hoi falli ve• der6 anche a me i palaui deAli uo• mini fortunati. e tutti i fantasmi delta terra? Que~lo ridicolo l~olrino! Ah, lui ·i, vero? Pcrrhè è ,em11lire e li crede, l,A DONNA - Stefano andiamo via. PROFESSORE - 80110 giovanouo. Tu sèi pazzo, non ui quello che ti (lici (rit.-olto q} Folleui che ,i è rilral• to nell'ombra) E tu a1pcttami cavo• lierc. FOLLETTI - (con rauegna:ione) Si li upelto. li Df118UO. f.A DONNA - Vieni ->ia Stefano, li prego. Il PASSANTE - (sempre ri.tJOlto al proJ&3ore) Vieni, ,•ieni da mc con queU3 1ua ma8Cherola. Vieni a 1rovar– mi ,,ro(b:J.St>ro! (Si lt1sciti tNUcinare IHl continuandò " ripe/tre) Vieni a tro• vuro1i. (Anche ili 11l1ri c11rio.1i JI! l'ICI 11,,nnq). SCENA TERZA FOLLETTI - (è rimasto /ermo, nJ. lt, l'lebbia crescen1e ddla ,era, mentre iri lontananza si acce,1dono / ioc.hi lam• pioni). PROFESSORE - ( gli .Ji awici'!fl u,m luce 11,petlrale che gli ilhunina im• provvisamenle il voho). Fu1..Li-rn - Uio, che faccia pal• lido bai! l'RUFt:SSORE _, Ecco, piccolo 1·a• voliere, che non ,ci pui nq,pur cava• licro, hai capito finaunentc chi &0110? t'Ul,Ll::1'1'1 - lomarumente) Lo sa· 1>evo che do,•evu finire cu,ì, che c·cra uno i.buiio. S1u1>ido <'he tono ,1a10. Un signtJre 6imi,c che ,•iene a trvvar• 01i, mio amico, che si intereua di me, (C:ol'I ~bi,ant:a disperaz.wne) Dio miu, che co113mi è succeuo ! PR.OFl!.'SSORE - (con una .,pccie 11i ,xwra) Non guardarmi cu,i ti dico. Mi guardi come fanno i giO\'ani. ,.-OLLETTI - I 1iovani? PROFESSOUE - Li detc~to i gio– vani, Come mi odiano 11u11ndo io mi avvitino, e1>mc mi odiano! I loro oc• chi cho- mi fiHano sono una cosa or• renda. Ade.!&0 tu mi guardo\·i come loro. E dice,•i che non ovresli nvulo p.aurn, 1-'0LLETTI - (riprel'ldendoii) :\la che 1cberzo! Ti de,•i eu.ere di\•ertilo con mc, dì la ,•critii che li ,ci divcrlito! PROFESSORI-.." (colmo) Lo colpa è 1un cnoliert, Gli allri capiscono subi– lo chi sono, basta che :ontano i miei pa~i awicin.aui alla ça~. Arpc-ita :,r– rivo )ç foccie ~i formo 1>iùpallide della luna e le horche ,i mellono 3 tremore. bnlbcnono piclo•e r·cithien·. Solo tu non capi,•i, Ncppurt• quonllo per la 11rad11 In ~cn10 ,i è meua :i guardorl i in quella monicrn. 11cnnd1<'ollora fCi ~iwcilo II ird '"inaru. Tu t.ho li ,,nn. to\'i, 10 che ti eri preparalo 6°in1cnde! Peggio desii altri eri .•. Crede,·i di ce• ,ere di,·entoto un uomo i111por13n1e.ve . ro? Sfido io. imporlanle uno che ,;Ili J)('r morire (i;edMdo che il Follt:ui ~i nOlosria, lo sostiel'le ~r 111'1 braccio) Su, c3,,oliero non \'ORlio mica bsci:irli rp1i per In ,1r:ida, il tuo leuo te lo con• c,..do. Torniamo a ca~. (Si nvvi,mo e intanto •i cominria a 11dite un rumore ritmico e mi.11erioso. ci1tnlio triste. o ,l(lllilj di macchinn '°"'"""· n Librn:in– ni di et>rrlc tese, tr .~c,.,tn riel registfl: ,in rumnre compn•tn tli lr(' o n1111ttrn rnlni n noie. mll ,l'mnte 11e11rr/e ch11 •i1t11ificrr 11/'lltOtcin. (111:n ''"' tempa. rni. "nrcia 2_scurn. Co11ti1111m1rln r1111>stn b t• tllu rumhia la 1ccm11111 (111ella del pri• mo 11uarlro. TERZO Ql"ADRO SCE1\A PRIMA ,..OLLETTl - ucum<"wlu il capo} Ah 1,rof~ure. profos•orc! me l'hai fotta! PJWFESSORE - Tu non li sei 1~c,- PHOFESSORE - (si fitti ,cina a 1111. rnctTto) Beh. e :uhir.~o. cl1e co~a (oc, FOLLETTI - Ai tuoi Of"Jini, 1,ro. rc-~ort'. 1c. J,Toprio tu \uoi ... PROFESSORE - (scuhle leggermtm, ,e il ('(Jp0. /a 11n so.1piro) Allorn buona none, 1•iccolo ca,·alierc, l,uonn noue! ,\la 1111 11iumo o l'altro ilo,•ri1 11urc 1or· GIOVANNI STRADONE: la rlsurradone di lau:aro(l9◄6) 10 11 b::larc quando sono orri,•oto, CO• naro a 1ro,·11rti (rapid11111c111e avv1n mù fanno gli altri. Tu mi ,orridcvi ... fili« porta). ~:;:g;rci:la d~on:;e~!;1or,:~~~- ,~u~•!;~ SCENA SQCONDA dovrebbe .1111izzorelu 1tufa. f'Ol.,L!'TTI - (i;edei1du che il pro• FOLLETTI - Un uoruo com" ruc da ni"n1e. (1ùrride11do un poco) Belb fotica pr,.nùcrml in 1iro .•• EJ ero cotl ,icuro che ti 11\'roi rlconoliciuto, ero co11ì •icuro. P1.Tché: non ti diverti con gl 1 altri? con c1u.clli più furbi di me, t·un gli uomini fur1u11.11ti? PltOFESSORE - (g,1rd1mdolo be11i– gnamer11el E come 1t0le, o fare a tpie. gurli? €.ri l11n\o lonlano ,loll'immagi• nare. D111•1,rinci11iomi h::ii chiomato p..rfino Eccellenza. f"OU,ETTI - (sorri1lt11do) Beh, ,lo. 110 tutto con la po1izionc che hoi nel mondo non era mica c•agcra10. .CJ., u Jll'ull:l>~vre V ,uullllv o CIU(Urgu J 1ecuuua dei ~,1. l.1 ,0110 i.tau d, ljUCIII cnci UH CUUIIIIIIVUlh.1, uio, e IDI 1111 ini1nvccl1,;,v11nu uu,•1w1\ ! f'u1.,1..t.:l l l - (cl1e ,u,n sa daui pa• ce) l.he bclliuimo ,chCnù ! t.ro cuti contegto di veocrti,.. lo ti atavo nd 11tcunarc e tu avevi lanla p;uaenz.a.. /e,,ore ,e l'le m bol:.a 111 piedi e /a per ra111ungerlo. Con roce a/ùna: Pro. (~iure, profcuore do,•e vni? (si t.·9/ta a cercore il pacchet1u ma l"altro gd1 ,cende le scale. l11t11n10 primt1 che s,a giunto in baJ.10 1b11cotlal .mo ,gabuz• :i,w la por1maia). PORTINAIA - (/ucemlu sesni di minaccia al pro/r~snre) Ah il .. olito, il maledetto! J)ROFESSORE - (o11</nndosene) No, nn, tpJO.'ln \'oh:. no. Mi vcri,;1)Jtno, nun ~uno •toto capare. PORTINAIA (.,; ,.,,tu, e c:ede il f'Ol.l,ETTI • frhe s11lla .,ngli" della sll<I romua /a dei ,egni, agital'ldO 11n pocc/ieuo e chioma: Profe.,orc un mo. 111rn10! !'INE Dino BUZZATI \IJ ~t.' ,b u1111 r!mha 1 uwti,·J -i 1>111., ni~uno trarre 111111 buona p(H·-ia lo r:icco1110o rom:mzn): 11011 ;. uftualmentc prO\'IIIU che Ull!I IJUOIIJu111olo~io pO~S3 rico,•ar.i da una q11al11m1ucidea, per• che OF,ni untulogia. quando 11011~i ac contenti cl'ttsere 1locu111cnl:tria, è la ri– i111hn111c d'un r:1giun:1111c11to critico ,.01- 1in1e•o e al tempo ~IC-i~O nrnnifo~to ne: rigorn d'una esem1llifii:nziona rhl!, an cho 1111r.:ner~o un con1rib1110 µarzilllc (limilalo nel luogo. nel 1e1111t0e ne: genere), \'uolc Qlvc le C-l>Ìi:,cnzc d"anh• cipotu prospelli,•a alurica. Du ciò il ,·u lore non foc..s'ahro di imlicazione, ,.e non 1•iu110Ho ili au1cn1iea tom11ro111ip• 1io11e. a~unto 11eec~~nri:nnc111e dn oi;ni \'er:i nn1ologia in r:i11por10 :illo &les•v momento ,1orico e lenrrnrio in cui (1 ulcutn e rondouo. Occorrt• aeguire un"idea c1uon10 pos• tibilc d1i:m1 e prc<"i~a. ae ~i , uu!e e\ i ton, c·hc un~.11n1ologin \1m111 meno a' proprio o;co1)0. .ia anche il più alca• Iorio. come quello tli di~r1ire. EpJKoi: chi ,li,crtirc e in 11u11Imodo? Vi entri un componimento o un pczxu noio1.o, ,e n'entrmo due lrt•, e il divtr-timcn• 10 •ori compromc~. Il tilolo l'annun zi dedicata allo 11orr111i1,a. di ieri o di 1.1a,;io di quando che tin, mo ,e vi fi. ,ureranno 5eri1ti d'ahro genere e d'ol ira i;tagionc: addio 11ro1rammi. E 1 mcnlrQ oani dichiorola o<l o•tcn•nln fu .cio1ità 1mò riu~ciro istrulliva, a~oluta. mcnlc inulili o per giunto danno!e a,i dill,l'o11rono la rondiJicenden&a e l'incer– tezz.1, per lo controddizione tilCua i1 cui vengono a ri&0h'en-i, fl)C('io in un 1ntologi11, ove tulio de,e mirare alla di11101trazionc e allo pcnuHiune. Cerli roq11i,i1i di chiurcz1.u e preci 11io11ecrilico Ionio 1,ii1 occorre ~alvo, suurdorli, como net:CHaria 11orTIU1 di. ri– gore e come t-on~egu,nte ma•gior 1a ranzio di persuasione, nelle ontologie, t.11C(:Ìl" se di lettcnitur:i eonlcmporn• neo « ud UbO degli atrJnicri ». Difatti, nmmeiso o non conn:~110 d1c uno ~lrll• nicro nel mnnife&trir aiudizio .opro •criuori vi\'Cnti 11'11hri J>aeii In faccia 1em11rc un po' da p0atero, non è chi non ricono1ca la con, cnien1.11di espor ~i e ,onopor,i 11 .iftauo 1iudizio nel migliore e, in ceno ricn10, più aicun tlci modi, ~ercilamlo, per no~tro con• to e 1>er primi, Qgni ,·igiloto conrrollo, sì r.hu uno de1crmi1mla ac:adcnte catC• goriu cli :autori e di ,crilli non coim•ol, g:i, iC 1,rc,e111c. nullo ..,,ouo giudizio nc,nti\'o autori e 1writti, meritevoli in– ,·ccc di 11i<:.tinzionee di lodr. o quan• to meno, col creare r.onfwione e incc.· 1cua, non ne ri1ardino il ricono11ei• mento. E bll~1as!C. Ma, in conscguenu di omitlbioni mag11ri in,·olontatic e di ~elusioni 11011~iu..1ific-3hili. 11ccadc di veder ,our.illi :11 , ;iudi1.io é addìrillU· ra ignoruti como ~e non foc,ero mai esiatili o tr.i.sruro1i çOme ,t: non \'ales– tero niente. taluni di 1111clli •ttinori rhe 1>ii1 3,'Tilbbcro gio\llO, o -ompre ... Di fron1e a poche b11one, 11uoli 1.• <1uonle meno buone le antologie •col.1• .•1irl10 110,eccn1e-rhe tlr,tli ultimi on· ni. \li .si 11ccci:tri110 le pindariche cou• 1,egullnzc ,li 1111cstc1i~1110 pcrpctrnlo a oltranza. Vi -1 Jlrt:lcmll" di .,clarc :11 gio, inelli lei ~11irito d'u1111JIOl"~io ~C'n· za aiutarli a decifrarne lu lcllcra. Crrin– de ~rreco ili d1iocclicrc e .i e no qual– che nrctnno, foggc,oli••imo. qu:,.::.i ,er. 101110~:,cOnce•.1io110,al ti,;11ifiç:1to e al v11lore delle p:1rolc. Si ,rih:i 1111ii: 1>.iri ogni -rhiarimcnto 111orfologico e sin• triniro 1ier capi10111bolan· ucll"e•!Cli~a. ::i brneficio di chi non ne ca1)iscc u11 oçcit!Onte e ci ~i bCocciu, • In ,cri1i, il comnu:n10 coe.i dello c-teliro .13 ,li– ,•cu1011do unn cosa poco sop1x1rtobile -.. Ed è ,erilò (questo di Mon3r11 Volgi• mittli) buona :;.in per i Clu•sici itolioni ei11 1•ei Ialini e greci, Veni, lezi, ri• vcucrio, 1,nmnccric: ai finisce per di– \l'ntaro riclil'oli. Pii"1 enute!a. pii1 pu• dorc, 1 ,iù ri3pet10 11er la po~i:i_ • Con In poc.ia le mi3nrtrie e diiaSipoz.ioni no•trc molinconirhe moraliuic:he e sen– timcn13li non c·eolrrino. Quc3le 11110le 1>uù esprimere altro,•e o nhrimcuti, in unii dedica, in un e(lnCIIO, con un muuo di fiori, con una .rutola cli ra• rumello: mu ln~iumo ,lare Omero •· E rimpiangiamo c-he le porsìmoniw-t' Lmure italiaM del Cordut"f'i '" Rrilli non abbi3no fono a ba,tanza 1~,10 cii ci.tm 11io per mon1cner le noie quanto 1►iù 1,0,~ibilo denlro il cerf'hio dell"in• KC:1111111101110 dclfo linguo, che « i:cconllo le 1r:1dizioni legittimo ho da &3Crc il fondamento e in!liemc l'i1111ru111cntodel– la ,ohuro n3:ai.ionale•· on f'hc in un commento 1cola11ico non •ia do 1ener prttente il moho lavoro I) il mohu pc"ugrcuo 11.eicurato ncali ultimi trenta anni clnlln critica et.tc1ic11: ba~lcrcbbc che 11un tornasse :ul a!,oluto ,capilo d'ugni notizia e in1clligen11:u gramma– licalo. Ma che dire della ridicola gora cli clii 11iU include autori con1empora• nei pur di finger~i evoluto? Vengono 1.cnmbia1i per • moderni • 1cri11ori che ,ono di sempre e pur &empre lrascu• rolJili. Parliamoci tcbietto. Etclu&ion fatta drll'ar-cDl'lulu pre~cnzO, in un au· torc, di ,1ucl parlicolnre carnttcre per cui #i può pre1ngirc cito i CloS11icinon lo dl,cocccranno dolla loro fomigli.a (e l'occcrtam,1110 ha luo10 in sede çriti• ca). quand"è rh'e:50 autore en1r.a uf• ficialmente .11far parte dolio 1lorio~ fami1lia? Forse nel pteci,o momento in cui ti rilrov• inrlu,., in un'antolo- 1io; mo •cofostica, 11erch~ le altre, con le t1uali si cerca Ji fare ìl 1mn10 o di mencr qualrbo punto fermo nel l,aiJam. mc dello lcncratura odiern.11, a parte lo scandalo e il cl11a••o ci1e provoc:a– no a caun dellu loro inevitabile 1)C)IC'– mica, non offrono 111oho affidamento allo gente, (gnorando~ene il cri1erio Ji compilazione, i.e nu rCApinRc o depre,·a il 1iudizio finale. Inollre. 11ue-tc anlO· logie ostentano il loro 11ri11cip11le Ytln• tonio (o difetto) nel ,•oler e55erc pre• potentemente rappresentolh·e- d"un cle• 1rrmi11ato periodo. E noi -appiamo d1e ciucu.n ,•ero Clauico non rinunz.iò a mo&lrar,i libero ContcmJ)Oraneo tra i Contemporanei, vivo tra i vivi. senza toglierai <l'estcre pii1 tordi anno,·cr.1110 Ira i CloMici (riguardo ull'arle e 111 neccA6-'.lriodiu:icco e di1int'!rc~c, ,em· r,re un po• fudri del tempo o contro– corrente : volle anzi age,·oloreclo. Enrico FALQUI t.S,le,,;,o, si ooe ,,oel rumore tonJano. r,tnucu, i,.qu,ei.m1eJ. FULLETTI - {umilmen1e) Pro{Os• 1ore, e allora? E alloro do;e mi porti? MEMORIE D' @LTRETOMBA \ PROFESSORE - (con imbarano) Dimmi tu. Duvc prdcrire~ti? FOLLETTI - (11midamente) Mi pi.11. cercbbo ,•icino al Groui. l'HUFESSORE - Che Gro1o1i? FOLLE'I'TI - JJ Groui, quello che era mio principale, udet,o in dilla c·è 11uofiglio. L'hnnno meno in un poato 111ognitico. ttmbra una piccola chica:a. C"è la fotosrafin 1n dirnionc. Ecco, vor-rei eucr mcuo là vicino. Con 101111 la loro ,uperbia ! PIWFESSORE - E come li piace– rebbe <"ho fonc :' f'OLLE1'TI - Che fouc clic co,a? Pf(OFESSORE - Mah, dico .•. (ceoo ,li spiegarsi o ,e,ti non 11ole 1 1do pro· nu11c1are la parala 1omba). FOLLEITI ,- (comprendendo) Ah! PoMO Jire come mi piacerebbe? PROFESSORE - E. pro,•o. Non ~i ~u mai. FOU.ETTI - Beh, li dirò: una voi. 111 ho vislo un angelo, da quel marmi• sta del \•ialc ... un :angelo che tiene la ,1,ada. PROFESSORE - C"e da non credere ma lo s:1i che in fonllo rKi dispiace? FOU.ETTI - (11m1si commiserando) Ah, non pensnrci. l)rùfce:sorc, non pen. a11rei. Non è uno morte im1>ortonte la mia. Ncuuno bi accorgerà di niente. Non c'C ne:suno che mi aapello o caH, qu3ndo \'iene la a,Cra. Non ci &a• ranno né trllgedic nC pianti. PHOFE$SORE - M:i copisci che ro. tO eignifico? Credi che sio piacel'olc? Non :.Cnli paura? f01,LE1'TI - (m11111ffn,/o) Per rorzn. un 11n· ili p;1ura..• e di freddo. Ma for•c è mc,;lio co~i. d1e li abbia cono• ,.<'i1110 l,ene. non ,o cunu• dire. ma tra noi 1l11c,oramai ci cono~ciomo. le cose for..e .uranno un 1)0° divcn,t: ... E poi 111potre..li fore 1liani110 no. (sorride e poi /a ce/'ll'IO fil fJflCChctto tielle pmalo• /vie) Dimmi, 1t: lt.' mcllcrni q1111lche H•h11? CHAMFORT, o· DEL TACCUINO 1 n.rl rnor.aU,tl,_IVt'd s.atlrlai .ono * :~cm~;:;1:,"~:"~r:i'tc::i: 0 ,~:~ 0 di~ Un talo nnJa\'a, dn ormoi lreut'anni, ruih~- :-.on si ulnno 1c n'on quelli a passar la berai.a dnlla •ignora X. E,1. che l'ls1in10 dcll'.artc f:i. In qualcl,c ,endogli morto la moglie.. IUHl ero :..'1addco;ii:!e d:!~~~=o 1 !1:~nop!:~ delltt~, cbt1 aHcbbc •rwtto l'u_hr~: C\M k> descrivonoe 1ludlCU10.Gli stn.lJ ma lui non volle. - Non .aprc1 1uu d'un Parini furono, prlm.1 che strali, - disse - dove on<l.arc o p:lff>llr lo !>C-– * pe.nnelll.Oppure I cinici u1e!u1l: m.a r.aln. t kcilo, qucs~, chlsmarll marall1t1e pdrlcl? Chamfofl non cnln. Jl'tU'lm– n1ortslltl che per lll P(ll"tatlcDa per· Dicevo al signor •••. simpalico mi– rtnntropo che mi :i,•c,·o pre-.eut:ito un giovane di suo conoaccnza: -· li ,•o· slro omico non hu pratico cli mondo. non 11 nullo di nulla. - E· ,·ero - mi ri!pu1.o - td è già lri,,te come ~e •ope•,e IUIIO. fltlb., I 1uo1llncddoll1ono fuori d'o&nl c\:ms: ma\ua:ltl,, allo ,tslo puro, vt\c. no llmp!docome un llquort', E' un uo,. mo 11:nu.pus Ione: un a:clldodb,rbta dclk: ac:l0ttbcue umane Cbt cli n~– se awUuto il calfifCIri'dc11d11 lo :u1eb– l>c rnolto stupito. Lui non ride n~ \·uol c:u1igut', Guarda e prc,ndc nol:11 blrubce un prO(:CUO enormc, a una * ~!cti ln1era, per Il solo gusto d'a- Si chiedeva a una cluchC~!IIcli Roh:111 ::;:r :: 0 _'*~~~!~ 0 !uoco;d:;:::~~:nnc~ in 11uale epoca conla!se di 1,artorire. m·n'lmo di parole l'a11oclti del dram. - Mi lutingo - ri&po~e - di aYer ml Inutili, di tlll t fau:1 la 'fila. :-.on c1ue-t'onore fra due mc.ei - ~'!i ;:! 0 ~~l~c~~~r/: 1 ~~~!~~ L'onore con•i<olevo nel ilare olln luce rillu.itt' comr IOIIOd1l 1110dislncanlo, liii Rohon. mcue in mu1lu di.I suo ,-cn~ dlabo-- * :!~~o. d:~::1:.111i!;, ~;~f~~: 11 1:·1~11~:~ li signor ~ enuuciova iltt:~so mli.•· tt'nerrv.'.IidN.lb.tla e lubrica dt'I ,a. 1ime omorose da ,•ero libertino: ma chi che 11 commuo..,ort'o •ultc ballrrl• era in fondo sensibile e 1,ronto 11111• ~\r:~!~=-.dlc;;~~!oeoz~ ;':.n!~n!~: 1,;1•~io11i.l'~iò 1111 tale 11ice,•a tli lui: dalo del mondo. Lt. plr:t:arida delle lei• -· Si finge Ji,10ne!IO per 11011Cf~t"'r<" tt'l"lture: la plr:t/ntclll&cn1" As,,lt moi re~pi1110 dalle donne. ~o dt/:~t- ~ ~ : l~;l:Y07i~\!,~1: * 1lblll. li suo Scllcemto ancon conti- Lo .i-ignora Ji Tene-in diceva clu: lu ;:;'; 1 ;~nr~~n;OI'~:~:~ ,:!:o~~~ geùlte di spirilo t"Olllllleltt muhi errori mo t»,mblnl, di frolfle I Chamf0f1athal- perd1\l uon pntreblit' mui tolll)porrc il tn, dopo clucccnlo ano! 111011110 .,,..j ~tupitlu, ,•onw ili folln è. Oui 15 marzo 1782 ho fattA - di• ceva il ,ignor X - 1111:1 lrnonn azione d"un genere ::ilib3~1anz.araro. Ho con· 10lnto un uomo onCito, \'irtuo,o ,·ir• 1uoti•1>imo, ricco (ha ccnlomiln lire di rendi111), tli grnn nasrito, pieno di &l)i• rito, di 5fllule. t<:ce!crn. E io ~0110 11u– \'Cro, o•ruro e maln10, * l..:1~i,-nora fii ••• 1111r;1r1on1a,:1 ,lrl duco d"llaumonl. - i,:· •!Ola mm fine rapida - 1lice\'O - . Due 1iorni prim:i il dollor Dom·:irtl ~li nH,u pc·mc-~,, ,li 111.1111siare: u 1: 1forno 111tllc~imo dolln morte, due on· rnanli l"uhim<• 11tt:1cc•odi 1>:1rnlii,i. rrn 1•11111(' :1 1rcn- 1•an11i, come c.rn staio t11ll11 l!l \•i13; avevo chi~to il suo 1111J)1)ag:illo; a,c,·:a Jeuo: 0S11auolate quella 11ollrr.1110; ,·r• diamo i miei due uuovi ricami»: in· immma, tutto il suo cCr\ello. le 1uc idee, come al solilo. * Fonlcnelle era alalo ririuloto tre vol- te dull' Académie, e lo raccontava •pca· tO. Poi ,oggiungc,•a: - Ho harrato lo cosa a lulli quelli cl10 ho visti af• fliui per un ririulo dell'1fcf1d1imie. mli unsuno 1°è mai comoloto. I po,teri - dicevu il signor di B... 11011 sono che un publ,lico il quale 11uc· cede od un ahro: ora. vedete cM't' il 1mbblieo d'oggi. * Ho conosciuto un 111i&a111rupo che, nei mome111i di buonumore, dice,·:i: - Non mi '°rprcndcrei -e ri fonc un dJl1. benuomo niucoslo in quolchr ~011111crio. e •rono~ri1110 n 1u11i. * Si 1,.,rlava 1lellu pulcmira ~ulln JH'f"· fercnzu d:l dare nelle l1111itli:iTiu lin• gun ll11inn o allu frauco.;e, Cumo ili 1>110 forc una 1liscuu1io11e simile"? cli.i;•c il signor s•- .. ,hcle proprio rrigiu• ne - riipo~e il i;ignor T• .. -. Senza dubhio - ripre5e il •Ì~nor n•.. : - ò il ln1ino, 11011 ti ,•ero~ - ì\ieule uf· follo - tli~~1~il ~i,tnor 1,..• è il (rnnccse, * Oi~1e ..u in 11ohro11a, M:mrertui, di~• ,-e 1111 t'iorro -badiglio111lo: -. In quc• lo mo111cn10 mi 11iaeereLlw ri~l"crc un bcl 11roblema non llifficilc. * A. Cli farei ,oll'nlie.-i lici um!c. B. - M11lui 11011 ,·u ne 11:1mai follo. A. - lli8011,na 1mre rl:(• 111101<'11110 i:o· minci.

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