Fiera Letteraria - Anno I - n. 28 - 17 ottobre 1946

4 FIEKA LETIEIIAIIIA ~~ G~ St~:a!! 1 I R I ABBIAMO * I L I B * Alcuni 1111m ra. a vropo1;ilo d1 ccrtn Jet• L._======-===== .... =--=--=======--====--=======---=---==---""'"' ~:1:\~1~:rt l~igg:l~r~,: t:u:>::sc!io -~do~>f,"aar~: ~~Jc~lid~en siS:on..1~:è,n:c d:so! \ne:~~~l/i\01;~~ pensosa di. .. » era locuzione critica più r che comune. Poi l'aggettivo, come tanti quell'agevolezza nel mantenerci fuori del. altri, è tcaduto, cssèndo di 10 anni la du• I.a mischia, quel\,ttenerc naturalmente il rata mossinut delle J>::irolc letterarie di mo- famoso «distacco• che molti narratori og· t 1 ! 10 ~: :!~\~:e~:;i~u:cJc:fi~iz~~•,~•c ':t ~1·a~~ ~ 1 ~t1~~r:ontl~is~~ 1: 0 f:i~~r~t°:rz:, d;:i;~~~~~!a~ te di Ciani S1uparich, tale aggettivo m'è lirica. . . . . . . tornato alla mente con <iunlche ini,isteur.a . Ancora prn srn1o_mat~co. ne:;ce 1~ rece 1~– e ~io imrè cou significato un poco di- onimo \Olu,~1~ u ~1ocl11 .d1 fis~1.10111~ » (n• \'Cr!IO. Oo,,endo parlare di due libri nuovi stnmpn ~m~h~1a d, m~ librn g1a usc11~ nc_l deUo srrittore triei,tino mi rifarò tlumiue I '42). P~1chc. rn cli.So l apparalo narrOll\'O e dn <iucsto MIO caruucre pe,uoso: ossia mc11so 111.d1s1>2rte,. con tutto qua:110 coz~•– rifle@.11ivoi>iù che fontostico, serio, pre• !lorta d1. com,cnuo~nle ne~la _ cntrnta m ciso c. rclatinmcnte alln prec:isione, cauto. •~cena .de.i p~rrnnagg,, e yo1che c~n fr.~el- Scrittore autobioarafìco soltan10 nel tu al titolo ,1 hanno veri e propri studi e 1 enso che attinge 1:1empre i propri mo1ivi profili, tutte le virtù di Stuparich J>6ioolo– all'ambientc cl1e lo circonda, Stuparich of- go, moralista e osservatore riescono cou· fre un primo interesse al lettore con la , incc111i :d modo 1·he una cartella di disegni limpiditÀ. la chiarezza. Megllo si direbbe dichiara la vera natura di un artist~ m~– con la trusparenza dei suoi racconti, nel glio dei quadri, dove il calcolo e I apph- 6emo che propriamente traspare da ogni cazioue possono anche ~ngcnerare u1_1 m~– pa~ina, .!eOUIIsu1gestivi eottinteii, l'inte• mcntaneo inga<?OO. Studi, dun<1ue. r1trn1t1, resse \ ·r.ro che la muove e la giustifita. e perfino ta,•ole cui non manca un certo Qui dove consistono la particolare mora. fillJ>Ore1•linico e Jid3ttico, veri studi di :.1- Ut:,. l'ncccn10 e l'unefità dclfo 1ua ap1>li- nntomia, come in u La fisonomia deL pus– cazione; qui :md1c il Jimite delle ,ue so~- Ahre volte l'osservazione si conccn• tra fio par1icolarità morali di una figura melicol\)samente f}tudiata; in altre un bcl– J'3v,1io narrativo -· come in o: Enrico, - si in1errorupe presto p-er dar luogo !il1a precisione di una u dsult:mza »; uhre vu!– h:i infine lo studio di una Ji~ouomia si fa più ambizioso e pre11up1>one l'intrnl,) d1 riuscire, anche tOcialnieulf", riJ~i::1111i,o. Del gruppetto di ritraila di t rli&ti ldte forma la ) \-" parte ciel libro) 111t·r1h·n•hbe un e:,ame particolare quello su S\Cvo, ~e non altro 1>er il maggior rilievo della sua 1,crsonnLi13 rispctlo a quella del . J?illON! Uolaffìo o dello &cultore Ma~rhenm; ma si deve ammettere ehe proprio il più ol– leunnte dei <-apiioH è riuscito delu:,orio. Non mi pare che il ritrutt ino di Svevo sia stato mes:,o :J fuoco, come vure Stuparich poteva con un Ul\ 1oro più &erralo e comc– guente. Forse in < 1uei:to.mio giudizio en– tra il ricordo di 1> ngine appr ofondite (co• me ,1uelle di Debencdetti, o magari d1 llenro) le quali ci fanno a1>11.irire mecca• nicu e povera la controppo-.1zioni: di ter• mini disperatamente gt'nerici come « cuo– re» e u cervello », @u cui iusiste lo Stu– purich. Ma non è in qucfto f.tudio, :iappiamo tutti, il meglio dd suo la,•oro e. neppur~ di questo Jibro; nel quale nondrn1eno e più volte re1>eribilo quel sentinH!nto che ::ituJ>arich chiumu fi malincouiu e tlokeiza del sentirsi vh•o » e che ritpecc.hia tanto bene il suo caruuere di scrittore. LrnERO B1c1 HtEr11 G1AN1 ::iTU1•,n1c11: Ginestre, racconti l>re vi. Ed. Garz.auti, 19,16; Giochi di fiso110- mrn, iìtudi e prutili, id., id. Sebastiano del Piombo in un saggio di Pa.llucchiui \ quc'-tO libro su ~,bastiauo del Piom– bo' (Mi1; 1 rn. Monduclori). H.o<!olfo l'alluc• t·hini s'l"ro venuto prepnrunclo .con u~in 6C· rie di imi>ortanti studi i purz :ila, tra 1.qua• li il saggio del 1935 eh~ di~i!)Ò l'~qu!voco entro cui, vcr succc~i,e ~tra•1fi1az10111, eru t:lato avviluppato il problema d~ll_a forma– ~ionc del pi1tore vene7,iano. L\qu1voco era noto nel 1896, ad opera del Frizz.oni, pc~ una erronea lettura del cartellino d1c 6 1 \•t!,le nella Depoji:io,,e g:ò Layard .,-cl ora ,u-lla Galleria Nazionale di Londra. 0( >Cr3 mediocre. an:,.i mediocre pa~afusi ~ •u.na ta,ola di Cima, in essa u Basti~n Luc1a111 » si fuc,va autoproclamare " d1sf'1puhts Jonn• 11 cs Bellinu11 ». Q_, n'era abbastanza per cln– re uln :111,, cr;lica o. J)''r mcp:lio rlir". n•I una filologia !Cnua critica, che, nel ~atto, t~~- 1ii si (_tieuc u dnr ro11>0 a· rap~~ri, rr, t: 1 • ma e Sebastiano, dh·elto così dall'ambito di cultura a cui lo aggnucu1vano opere ~! tru• diziono storiogruficn, e tras1>0rtato, 1 ne~l– pe,ole, sulla vin di una f!;:rana av,•entura: L'escr.t,;cenza infatti. nonostante i dubbi manifestati dal Cavalcaselle, crebbe e vi• stoi-n, su bn:-i tanto solide e u positive :e; rrchbe fino o che il " Bastian» dr:l cartt:l· lino non .diventò Andrea ed oro, in modo forse defini1i,•o (diM «forse» perchè gli t'.'Tron mcltono radici più taide delle ve• ~i!à\ s~"ii::coni:_;:tt~a:t~t:, d:w:tc:11:r~; veneziane e pe1 qualc11e altra tavola, CO• f • 1 • • me mocHocro imitator.:= di Cima, nonostan- ç.__ 1 p er I 1ste1 :~81~:. n&1en1azione del disciplinato belli- Ma il mle:rito del Pallucrhini (anche ll4' A cura del Centro di Studi 80Ciali del- mezzo della comunicazione dei mezzi di questo piccolo non è), non è tut"? <1ui: I ndl'avere distrutto la escresccnw c1mesca, Marxismo I risiituto dell'Encidopedia 60eialista e u11ci- produzione e auchc c.iò non viene accel· '"on il gratuitu incaricu di opere ch·e 56 a tu uno studio principal~1en1 0 bio~ruri~n d1:l tulo n~lla sua intncnu •.na solo co.me une- comportava, e ricondotto la fonnazio~c c~.1- Vorlaender &u Marx. 11 testo non e pre• ,,essano e fecondo pem;aero d1 retll\'O d dla lurale del Luciani nell'àmJ)ito del giorg,o• cedulo da alcuna introduzione o notizia del I condotta politica». Su questa base 6i 6Vi· nis.mo , cui ab nnliciuo )a poneva b tradi– traduttore O di altra ~rsona; anzi in una, loppa il maS6imo sfo~o teorico che l'A. 1:ione storiografica, 11 incom nciare dal Va– not:i di po('he righe del traduttore in c:il I compie per giu"tificnre la presenza del• i1ari che Ct'1'tamcnte in 5 itu potè raddoi>pla– cc ad una appendice bibliograrica del Vor- l"etica nella concezione morxii;ta. Rispunta re e precisare. per l'edir.iono giuntina delle Laender è detto esJ>licitame ntc ch e le « nc-, lu n()rmati,,!1t1 dell'etica. Secondo 11011 schc. Vile, le notizie fomite in quella del, 1550_; cesqnrie prcci!lazioni » i::ull 'ope.ra prr,:emata 111:1 l.-Ulturalie1ico che distingue la spiega- nè ancora nel risarcimento di solennt tes11, Hranno fornite in sede di discustione del· :uone deUa \'alutazione, che anzi ha co- come te anie esterne dell'org.ino di S. Bar– I ~J>t'ra. i-•i.:~a. \[~imh se non ca 8&rnnno j lltn·\to t!ueHi du~. tennin.i e ha giu~c~to tolomco O Rialto; nè nell'accurato e ben d1uus!l1oni n<>n c1 uranno nemmeno (>re1c con essi ora u111f1candola eJ ora (l1st1n• selezionato ('atalogo così dei dipinti corno di 1 1osiz.ione da parte di coloro i qunh guendoli, 1I ptnsiero di Marx viene con- dei disegni. Il merito del Pallucchini è ---------~~----~-'-'• ] hanno curnto la 1rnbblica:r:ione in ltnlin del sicleruto come una sJ)iegazione e non come principalmente nell'aver ridato un \'Olio saggio 1lel Vorlaender. una valutazione deH'accaduto e si dcter- 11 Seb:u;liauo dd p:ombo; nell'aver illu- risot11e d'3niBta. giacchè il rappresentare Per t:On'-eguemm si sotliotcnde eh,: J"in. inin~ l~f •;e.reseità cli :.in"ctica l'be integri minato la riotrca filologica con le intuiz:io– ~ntimenti. l"intrecciare ricordi. e il dc- terprclu:ione della pcr11onalità di Murx for. e J;llì!tl ic 11, non eottituisca, il materiali· ni dell'artiua, risentii-e in ciò che hanno dun-. ·'a una ... uistica affettuosa quanto nita dal Vorlae.tder è accettata, .se non ci 6 1 ! 1 0 6ldo~ioo. E• evidente che la precibll- ili più intimo; cioè nell'aver rico!1dotto u .,_ saranno disru.!sioni, senza rh·erve fin da z1one c1 termini è fittizia: ehc dirfen!n7o (e in questo, mi pare, ohe il M(!:!to del c06ciem:iou un senso se non una legge d~l- ora da chi l'ha introdotta in ltaJja. In c'è, permanendo in una simile concezione, Pallucchini si avvantaggi eu quel'o del l'esisten7~ _umana. co.ntcn.u~i co_me 1~no tn qut.!IO <"oso, crediamo, non ci resta altro fra i!1tegrazion,e e eostituziono'! Per noi 1.111 O,uislcr, pubblicato n Basilea nel 1942) le una llrC('IS1.one un. po frigida 1m1,ed,scono dn fare che ano I in.ire l'intcrpret117,ione del tcrmme vale I altro. ei!-l)erienze di fra ~bastiano a quel centro •Ho Stupari('h ogni az~ardo, e natur.alJnen- Vor-Jaender. Il libro, che è del )929. è sta- Cnsì si pcr,•iene alla situazi-one che stn umano clic dà ala alla 6 u3 fantasia o al 'le ogni risultaro di sule che non 61." o•-1 to scritto e.ulla ba~e di una documentazione pili a cuore aRli interpreti di Marx del MIO fant.islicare. Cade così il Sebastiano vedibile. Non che la • 0 ~ pr~u ap1>1ia E;en- complet:1 limitatamen1e :11l"epoca in cui ru tipo di Vorlae.nder: la tcmporalizuu:ionc eclettiro che sfumava nell'orbi1a ùei g•tm– r:'altro 6ciatta o app~OHtm~uva; al co~ti:a- ('( )mpo.no. L•A., difatti. oltre che delle pub· nella concezione marxiua. Con la costitu• di urtièti (G:oqdone, Mirhehngelo. Knf• rio, sCJnt>re appoggiando s1 a qutl vigile bli cazioni dell'Archh•io Morx•f-fcngcls <li zione delL'e1ica ei fissa il concc110 di intt:• raello) con cui venne u eontnuo prima a aenso Jcll.a realtà peculiare dello SluJ>a· Mosca. e delle comunicuioni nclJ" (< Arc-hi. riorità della co.!cienz.a, con il conseguente Venezia e poi 8 Roma, e la @ua voce - rich, essa è cenamcnte elaborata nella sua vio per lo soria del eocialismo e tlel mo- im1>orsi del problema de lla forma zione e ,tran'de O piccola che sia - torna a circo– apparente gciohcua, attenta 8 r~ndere con \ intento operuio • di Francoforte i.1 è ier- d.r1 1 .'educ-.nzi.one della 1 >ersonali.tà, ·ed ha lare r on un tono che è soltanto @uo, nel C!81tcna oini sfumatura scnllme:ntale e ,•ito unchc. e c:iò è impor1anfe, del male. inizio il tiuoco a rimpi auino o vvero fii mon.do dell'arte e nel cammino della cui• l•Rni trapasso psicologico; e tuttavia riesce I i:11,. rarcoho nell'Archivio deL Partito So- determina la questione se debba nascere Lura· povera di colore e di ~ovim~to. ~r~sa cialdemocratil"'o tcdesro di Berlino. A ciò ~rima l'u~vo o pr!nta l_a ~ullina. cioè )I«: Questo 1•=mpcgno p:ù delicato del &ag· direi quasi utilitaria, (>recisa e unpassa~•lt! si nggiunga la competenza ac<-aJcmiea del• e. necess_ano eh~ pmna Cl s111 l'uomo socia. (!Ì del Pal'ucchini, e nel fatto l'analisi quanto uno &trumcnto. N?o sarebbe ~lirf~. l"A, e ,i nvrà la l!ensazione dcli.a if'rie1à lisi~ J?'° 1 la so~1ctà socialisla o se è neccl• dclle opere è sempre attenta a c<,glierc e.ile innestare qui il mouvo. dcUa trie.s~,- «m la quale è ~lato condo!to il 111\0ro. sano 1I ~ntrar10. Ma è evidente che stando la ii 0 ·u 7 iore ,he il Luciani '•• neJl'àm• nirà dello scrittore: ossia riconoscer~ tn Però noi credi•mo che attra\•eNo -un Jen- le cose in Questi termini la risposta sarà I ùito di quello che è il suo ioteresEe do• lui quelle <1ualità e quei difclli prvpn de- ti•c:imo proccc:o;o di erosione Jet 1wm1iero f~vorcvole per la prima ipotesi, eHendo minante, degli orientamenti vni di rul: gli scri11ori giuliani da Svevo a Quarant~t: di Marx il VorJncndr"r ftbbin di!!per~o il l nhrn un mero pe11clant verbale. la portata tura con i r!uali venne a contallo tl nei ti Gambini. ~u~litìi e difett.i documento.bit~ n!oment? rcsenz.iale _del!a conc~ziorc mai-- ~cl. famoso rov~l'ciamento dello prassi si I confronti dei nuali_ non restò,. affot:o inr.r• e eommentab1h al lume d1 molte rugiom ~'"IO. P1rcole rirless1on1. brevi commenli e 101almente verificata. te O tJassivo. Ed e (!ursto I 1mpep:no che noriche e geografiche. Peraltro Stuparich alle citnioni degli scrilti cli Marx dur:mtc Ora ei r. in Jtru,lo di capire la riduzione rondi,.·iona il eatalogo d,de op"re e dei è fon,e il più «morbido» dei giuliani, il il corc;o della OH\OOj!rafia pumellON) all'J-\. t>pi·..nta dal. V,,rlaender ,le 1 marxu1mo al di•egni, -: riuta a sCÌ"gliere talunr. per• più incline al potetioo e al poetico. Solo di uiun1:crc neH'uhima parte a delle cttn- rcnlismo. La finalità con l'intervento del• nle t=Vi, rt1rihu"tiv ... co....,,.. r,1 P. t'm..,:n. tu·l che in lui si avverte, quui per uno d~r~ du~ioni che OF!i ,,i sono monif,:ctne apcr- l'etira e (Juindi della tenll)oraliti1 C dive- 1 caso, assui istruttivo, del Giudfalo di Sa~ costante di attenzione che un 1>.o'lo. irr~- 1amente non mnrxict,- si~ in teoria che in nutn 1elcologieiti1, le J.e!!'.µ,idella cnusaliti1 /omone dello Coli. Bankes. gidisce, )'impe~no di non travalicare 1 1 11: pr11tica, 1a11toJ)Cr dirln nHa hullnn. si ricoflituiscono. La famoso frafe sul Questo l'impegno, ma non sempre il mite del razionale. O almeno c~ 1 1_1enei Dne eono rli ohhi"'ll:vt nrinci ..nli che cambiame~to del mondo rl!.'"Urneun afJ>cl- Pallucchini lo porla n fon,Jo, 6Ì chr. ta- 1uoi raccOnlj più beUi (e per tullt 1 1 bel• ~i nror,on .. il Vorlnl'"n~er. Uno è '• fon- IO a\'\'c111rio;1ieo-noricistioo. Ci troviomo lune i ntu:7irni che. a mio modo di ve• lissimo « Un anno di scuola» del volume d:u:ion,. ili un'etira di ti"o umanictiro nel dinnanzi ad un « realismo radiralc ('be ri- dcre avrcbbr.ro potuto più t>H;raremenle l'folLi 1ul porto) il proposilo di maoteotre seno della roncezione ma..,.i•1a con la eon- chiede un ritorno 11lle ~cmpliri realtà del- ch:a;ire la tesi principale del libro, rec1,11. uni controllata ohbietti\'ità nel menere le sf'anente ri"olu1azlor1e rle11a ptrAonali1à 1H vita :o, rh1• 11i manife!'lnno « come un no Fenza il dovuto rirnlto o scn7a ude• maoi in una vicenda che, si sente, lo toci:a tfell'uomo in sen"O fl>iri111a1ic:tiro tlllr al• \ivente r11!.HJOrtO Ira uomini che produc-O• ,.uato svol~im;,r,•o. Ma questo, r},~ i• un intimamente e poti ebbe ponarlo a tutt'al- trn,•erso i giuorhi mode\atori di ~n neo• no». E' 1u110. Am:i un u 1 timo ritnrro tlal limite, può anche darsi Aia il pregio prin– lro abbando;.10. kanlismn 11c:cn1ifittt1 che non ha ilnpedito. punto cli \-i,.ta filo~ofico: « la diffrrenzn: ripale di que610 d nso Fagg:o. "1Ìm0 1o 3 Non per nulJa odia produzione di Stu- però. al Vnrlaendcr di stahilire un rap• i~, generale Ira filosofia tC"orelira e filoc:r,. nuove rifle~sioni e a nuove dccrche. t~ me, parich sono uumerosi j volumi di u rae- porto fra Marx: e Firhte. L"altr,o è la ri- f1a rrn1ira. tra filoc:ofia del pensiero e fi- ad e"empio, vuol parei-e ,hl' il ~("lgg1orr,o conti brevi»: un certo tipo di narrazioni! cJu7,ione del ma1eri11lismo n•ar)li'ilt1 ad 1111 lo""fin ,lell'a;,ione ». di fra Bnrrolomeo a Vcnr-,;:11- e le ante che i: l!'.ià nel iaglio, neUe intenzioni e nel ~nli~mo imprcc:eot.~ o. meirlio ad un nn• Ci domandiamo: rhe cosa ho da veclcrr es:erne de 1 l 'o.rg 'l_no di S. B_ar•olomeo, che ritmo, un genere propriamente auo, di Sto· turahsmo _fin de .s1ccle. tedesco. 1 11110 riò ron il 11 rn'"'fÌ'-mn? che difrerenzu rn,.lono p1.l_prro."' quel !le·1odo, ne :'on'. 1 0 parich Si tratta di i-acconti che danno Jl man:Ì'-mo. date rrue<=lc prtmr!Fe. ili- fa il Oir,-11nre drJI,. PubbL:cnzioni dd Ce..,. clnoi-a te,t·mom 4 n7a - ebbe per 1 avv·a• ,pes~o · nel ritratto, per l'intensa car~t1eriz. \·itne una guida per l'interpretazione de 1 la rro ,li Swdi 11;oriali fra nucq,,. ronrlu.,ioni menlo de) nostro SebH1iono una parte più uzione di un personaggio o per I a1>1>ro-•loritt riaffiorando rosi la prrtr•a ronci-1 e il pen~i1...ro di Bl'"nedettn Croce con il decisiva di quanto non trurpaia nel la• fondimrnto <li almeno un a~petto del ""O liazinrne fra soriali1tmo ed indivi'1uali111no. ouole Cf'li Fpe~qo polrmina? vnl,- b prno voro del Pal'uceh'ni. E del ree:o, lo stcs• carattere con intcr~zion~ di.. &emploritì1; _e mentre per 0 1.111 vol?nia~=o e<!uivoco del ~('omorl_ar<>i per _un c:ifoll~ marxis~o O ~on 80 rimando nl Giorgione degli affreschi quand'anche _tali .r1.tr~ t11,1>•~ o m~no c11tc- Vorlnrnd~r l ero'.1om1n viene m~cra oom~ I' ~eir:110 arroel1t:.r,: un ,.~rro. e pieno l1hc• del Fondaco dei Tede chi. non è in•plici– riori, siano msenl l 111 un mtrecc10 narra- uno degli a~~elll delle co~e•. grnngcndos, i-nl1,m? "~"•Cl'\'~tn. ... e !'~"•,e:•" che alme• tamente un invito O riconsiderare ron la tivo ~mple~s_o re.:.t~ ~em_p~eal lettoi-~ una ~d uno. €tor1e1~mo prng11_1at1sti~onel quale no evita 11 naz1onal•60<"1:tl1smo? dovuta am iena !"entità di la)i r.:i 1 orti. certa 1m11rcss1one da vendica e quu:i1 spe- 11 mnn:1smo enti-a come 10gred1ente. P .. ~ P . rimmtale 1ranclie de vifl. Tutto che è ne• Del re-.10 il Vorlacnder cita ambiguamen- A. G. FERRARA ,)~I momento <'.he, oome ha K_' 3 ~i-.to .il cenario è dello: manca il sovrappiù, tal• te uno frase ili Marx nel seguente "on1c- Fiocco ctl altri hanno ora ribadito, 1n voha, munrano l'ineffabile e l'ines1>r:mi• ~10: « Certo, <iucsto l'ammette anche Marx. KAar. VoRt.AYNo~:R: Kurl Mnr.1:. Edizioni (!uegli nffreachi Giorgione non pare si eiu bile: il lie,•ito Ji una fantasia accalori\- ,:li uomini formnno la propria .;torio. ma Lt:onar<lo · Romn, 1916. !'Il•- 361 - L. 400. EOttratto ai suggt:rimenlt ·lie gli venivano ta. il 1>iml'nto di un lingua,:gio meno pre• cMi non la fonuano di llrOprio arbitrio, dal pit·ore domenicano? Oui, forse, la via di.spofitO. Ma Stuparich è scrittore che spe- non i;:ulla base di circo!'lame see'te da loro 1 ('ORSI ~ lTTTJNN ", 1 01 J JNGTJ A. E a:trave-so cui fra :cbas•ia.,o si co"quii;:ta, rimenta I• proi>ria fede con il eilizio e le 11e~1i. ma sulla base di eirl"'Os-1onzeimmr- CULTUTl,\ PF.R ~TRANlERl. . 1 nttn d; m,- fin daU'inizio la sua autonomia nei con• mortifi..,azioni, e non 11aranno j critici a <liota~1ente iro.vatr: date e lramnnclate: Ciò •nici ,lcll'T,ritutn f\fr,•ionnle P"r le Re.'m:io. fronti ciel gusto di Giorgione, e il fo ala– indurlo in tentazione. •· . rhe ,mpona e_ d.1 ('onoscere t;, nnaliz:tare ,.; ruf,urnfi cn•• l'Estero, fwnno ini:io in men:o su cui cresce la ma ei,,eriem:n (ho Que ..ta è per l'aJ>J>unto J 1 mi>res,,1one che r..:.11tamen1e mli c1rrostenze •· Non staremo . 1 p 1 1 .. f' h ::;:on~,~~:•:~•: '.~ •~7 1 .. t,~ •~!'',j~fi!\'. ~~~:: ~~:::.::::;.~• ,1)' 0 ;;:~. •;;.:•~ 0 7;1r,.~; '.~i::~:~ 1 •J;!::~_fi!;n;:_t:~;r:7";1/t~.é:e: :e~~;:or: :vi::m:_ 1 il Ì~~~;~ ';.~ : r=~ ,;ione data dall'editore di (( mazzo tli no• per la di.ftinzione della <"Oncezionc marxi• tena frrdda e lurida. 1>aga ,l: C';. "'1 elu- velle », se non altro 11 erchè 1ali no\elle, !Ila dallo storici•mn idealisliro: iso11olinee• * siva d'ogni nccentuaziort~ drammatica, vurie di misur 3 e di valore, @i oHamiglia• remo 10!0 l'ingenuità del Vorlaender nel· 11. CONVEC:NO AUTUNNALE DEI.LA no facilmente come fiori diversi in un l'assumerla e n,.IJ'interprclarla. inp.enuiti1 FII OLOGICA FìHULANA si è 11 ·oh> ,iei mnzo. E tutto sommato ad etsi, pur 1t1~ che lo porla qua~i ad una ronrezion,- ear- llinrni /çconi n piliml>er~o ron l'intcri; ..nto lraTer,; 0 l'asciu11e:u.a di<>corsiva. non viene h liana della J>Crconali1à. Tale- conrcziont' d<"lle mn.t.~imr: r,utnri1à provi •ri11 1 i. In Tmt• meno una certa fra((ranza, quel che direDl• ,i rivela a pieno quand-0 l'A. chi111lcndo rirtnr, è ,,;rota ~r<lpf'rta una !a,,;,le in o-•orr mo la l'!. poesia» di S1u1>arich. Di (JUe,ta il IIUO libro parlo rort inconfondibili ff("• cli Umberto Mnrinn: è slata r111indi aperlll <Juulitù nll"incirca: calma, serenitù, ade- cenli fichtecarlyliani di Marx come di un u,u, Modrn rom,vrmnrari,•n di qursto pit– sione corUfale al soggetto umano, ma Sf'ID• eroe. tnr(• t>tl urta Mos•ra tlPi M11.,;ci,ri. NPl cM• ! pre ron un che di ctoreato che ci fa avere Il m:an:i"mo si funzionaJi7.zn e 11i confi- ri1<'<lei Ca.stello lw avuto luo[lo u,111 rnppre- I dell"uomo Stuparicb l'idea (magari ibaglia• gura come ~d,1lizr.niooc della società 1>er S('flttr:ione con cori o dan:arori in costume. I 1anco 5-rF.FANO BoTTARI ricevuto: CAVALIERE DI CHANTE.LOU, Bem.ni in Francia - Roma, Edi:z::ioni della B~s– aola, 1946, pp. 196 con 8 tc.v. f. t. ~ L. 2.J). Quando Gian Loren::.o &rn nit orma; oecchio e celebre, accettò /' 1noi.o di Lu 1 g 1 XIV di recar•i a Par.11i. fu lo ,tesso re a mettere a •ua d;,po,izione per auiaterlo ad ogni p:iuo un nob le italianiaant della code, Paolo F réart de Chantclou. Era costui un genf /uomo dr gran cultura e di guaio arlis;ico, che parlaua l'italiano, era dato a Roma e omm rÒoa •incerorr:ente il Bernini: al punto di con,iderare degna di ricordo una tale missione, li volume qu: cura1o da Stefano Bottari è oppunfo i/ diario dello Chanlelou durante i cinque me•i d1e il Bernini aogg ornò a Parigi ed è, nel genere diari.,tu.o, un , ngofare eap • lavoro. Perchè no:i aolo dip nge con ob– bictt t1iià l'amb;cnfc c0,t,6iano e ac.a• demico della Francia di q.ucl tempo (che coi ,uoi inlrighi fece Jallire /'ese• cu::.ione del p,oge:to bernin iano per il Loui.>re) e rende al ., vo •o.lo a#petll, poco noli 11randi figure ,t o1id1 e qual: il re e il Colberl, ma res:i,trando con fede!e ,impatia ogni al.o e de1to Jel Ber• nini u ene ad euere uno •tudio dall'in– ferno della per•ona!ila dell'a,ti,ta. Il ,,olunie, cosi, rie.,ce di p.ocetX,lc lelt.ura e di t1ioo inlereaJe per molle rag oni, che oanno dalla ,tari a dell'arte a quel• 14 del costume e concorrono a dare •a• p,orc all'aooentura del cat.1alier Bem.ni a Parigi. FILIPPO BURZIO: Da!la libcra:ione alla Co.,l luenle, T or:no, E.d.z. Palatine, 1946, pp. 260, L. 200. E.' una raccolta di articoli di otiuaU– tà poi lica pubblicali da Filippo Bu~ Lio quale direttore del quotid iano tori. ne.e La Nuova Stampa /,a .l l.ug.io '45 e il maggio '46. Pur cuendo per la m a– teria e i/ fono .tcrifti giorna/1.,lici, c.ii ,i rilrooano le noie qual,ta del Bur:io m o. rali,la e utnan.,ta. La ra:col,o è a,ric# cluto da due 10g6i •l0rici (Giolitti e La Mona,ch:a prda&cista} già comparii nel '2) nel t1olume {ora e,9aur1fo) Poli• tico Oerniura:ica • da allora non pii) i-i• ,Jampoli. A.LBERT MOUSSET: Hi,loire de Ru .. ie, Pa,i,, S.E.F.1., 1945, p,. 336, fr. 150; L, Monda ,lave, Par a S.E.Fl, 1946, pp. 308 -:.on 4 C'lrte geogr. fr. Jj,(). Nel primo di que,ti oolumi Albe ri Mouuct (noto per altri laoori ,tor.ci e per una buone 1radu.::one dell'Id iota d1 Dc,ioict.11~ lra::cia il quadro di d eci .,acoli di s!or.u ruua. dalle origini ai nQlfri giorni e prcciaamenle al aettem– l,re '45. Il lracciato è eondotto con mo– no leggera. con semp:ic tà di ,.ile e m• tendimcnti pale.,emente e,po,.tivi più che crit:ci; il che non impedì.ce cho ne ri.,u/tino nalurafmente ,9of10 1ineafe alcune COI anli slorico.geogrcf'i~he ,ul:o quali l'au:ore mette l'a.cen!o, a narra– .:.ione fin:ta, in una brei.:e nolo conclu– •it1a. Nel compfeuo una buo.·a opero di diuulga:ione. Con l'a.lro ti Lume in– i,ece il Mouasel a/ironia un prob.ema par.icolare e t'picamentc moderna: quello dello .,/aui,mo, ndla 1ua el)(;• /uzione dal ucolo acor,o e oelle ten– den:e e poH.bi(.tà at.uali. li problema è traltaio in 1c;1nulrhi capitoli (giacchè il ,eltmo e ullimo è una 1uper/luo con• ce,sione a{ patriollismo francc,e) cd è t1i~to sGpra.udo nei .,uoi a1pdt1 po1itit1i. !'fQMMASO LECCISOTfl: Monleca,sino, F1.en .:.c, v'al.eccht. 194!., pp. 226 con 32 IAV. f. ,., L. 250, Il oolume, di buona ,lampo e ricca– mente illu.,frato, è non ,olo un'accu· rola ,inie.ti ,torica dei qu:ndici ,eco/i d, 1,i a Jel/a rocca b nedet?ina ~e co– me tale merito un poato noteoolc ne/la al.or :ogra/ia cauine1e), mo ~ in1.eme un docu mento sicuro e de-finiiit.10 d~lle tra• jpche oicende che nell'int1erno ·43.•44 ronduucro alla d ,tru:ione del.'Abba:.a e che furono t-'issue giorno per sforno da/I' autore. Un lungo capitolo le e1po– ne e ,tabilisce eh ·ai-amenle le respon• ,abilità dei bclligeranli. La seconda parte del oolume i/lus ra ne 1uoi t1ari a,pefti la comuni!(} benede tir.a e la fr– rad.a:ione rei.a o,a, cullurale I! cit11lc che a Monlecauino ebbe centro. At1t1enlure del Ulp,itano ALONSO DE. CONTRE.RAS, (1582-1633), M;Iaho, Lon– .,.ne,i, 1946, pp. 253, L. 235. Uirc che è un libro di memorie è dir poco, pcrchè Alon,o de Cont~erc,. aol– dalo a quattordici anni e poi capi'.ano d'ai,i,cnlura in lerra e in more, n,ata. moroa e donnaiolo, più che u.,a pcr,o– na è un personaggio: tipic.o esemplare dcll 0 •PDgnolo che Ira il C nque e il Seicento /oceoa del m::>nd:> un palco– ~cenico d1 tr(llroli gcs'o. Ncn o co,o la ,uo emici: ·a fu ricercala da Lope dc Vega che lo ospilò, lo Je,.kggi;j e sh dedicò .una ccmmcdia. Così, quu!c me– morie di un illc'lcrolo, bultale giù aen– ::.a ,tudio in soli diciannooe giorn ·, ,o– no un tlertig:noso quanlo incolo1•lario roman: 0 dooe il pro'agonislo campeq– gia con un'ingenui a ef/ica:i,s:ma. Let– fora affascinante. O,tega y Goucf Jj. t1ulgò fre anni /a il testo del Contrera,. r11tampandolo in un4 coltana da loi di– rci/a, e ora Ellore dc Luani lo presen– ta al pubblico italiano in uno eccellen– te tradu:ione. IL P1GNA

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