Fiera Letteraria - Anno I - n. 22 - 5 settembre 1946

6 FRANCESCO GOYA: la Regina Maria Luisa !Andersoni FllòRA Lf~TTERAHIA ,•oluzioni, hanno fasciato un'impro.1ta in• deleb le sull1animo suo. Egli s'iso'a e si allontana dai moti,•i di orrnri. Ma J,a :.ua immaginniione no:i può produrre 6e non vi:,ioni tragit'he. Queslo stnto d'animo tra– gico, anche renza tema cli tr11ged1 a, è il moth·o ceri aie di tutta Ja f'Ua tarda produ– zio1\('. I colori 6i fa1rno sempr~ 1>iù scuri, le forme acquistano ta ·10 più di volume quanto meno sono precise di contorn) e di stai"ca pla,..1ica, La 6Ua visione è ,In Go– Ya ttcsso spiegata così, in antiteEi con il formalismo cli un €eguace di David corio– .-;ciu10 a Bordeaux l< Sempre de'Le Ji11ee e mai dei corpi. Ma dove quCfìla gente tro· n1 dtllc linee nella natura? Io non ci ve– do t·he dei corpi i"hiari e dei corpi scuri, dei piani che avanzano e altri ('be indie– treggiano, dei riljevi e dei vuoLi. TI mio occhio non vede mai nè l:nee nè partico– lari. n mfo pennello non deve , ederci me-– glio di me». Eccesso di volootiì La sua energia di vita 6i man.iene for• midnhile 6·no agli ultimi giorni, mal– grado glj ottantadue anni. Nel 1825, ot·cupa·o nllc litografie scriye; '-' la vista, il polso, la penna. il calamaio, tutto mi manca. ma non la volontà, an:r..i ne bo in eccesso ». E con quella volontò. crea ca• pola, ori. Con'1 o lalt: i rirlatti di Don Ju– an Antonio Lloren:e, un ,unico di Goya, uno ~crittore cli !>lOria, od'atore dei getiu.i~ li. di1) nlo m,~ 1809. e di Don Josè Pio de Molina, di1)into nel 1828. Il ritratto del Llorente ci appare vivo, 6inlclico, severo, massa lona'.e Stura sulla penombra del fordo: magnifica cosa certamente. Ma es• so sem.bra quasi elemcnlare riepelto alla complessità e ricchezz.a pittorica del Moli• na, che fu diJ)'.nto poco tempo pr:ma tlcl– la morie di G-Oya. E c'è J, più: il Llore.1• te ha un inleresE-e pittorico indubbio, ma anche un:1 delcnninazione psicologica, extra,•illori.-a, E' una 1)0esia e I elio 6tC6So 1em1)J una fine uralisi !l~·t:-ologi.-a. Nel Molina è l)ro1)rio la \'ibrazione J>illorit'a che dà il carattere a tullu l'imnrngii·e. E' pura creaz·one. st:nz.a al1 un bi.!'ogno di ana.i!>·, di 1ealà esteriore. Tra i) 1814 e il 1818 Goya 1lipinse due q·uadri il cui ,oggetto è « di a:cn, re», \'u- tl.re d'E~1,ag!1e I> C l'incar (',: di t(·cgLe1e g:t!anli, c 11ure 11011 !>i grida COllll'v di e,- j ;:~J : 11 r~ry;~;~l; 1 ~~11 :.~\IG~ovl~~l~::: ·~i t~t crnquanla p1ttu~e da ~pc:J,r(' al M~seo @eallo .sctmdal·o, come ronlro le pillurc di I ]e. « La Giovinez1a D è un capolavoro di 1Yiij>0leo~1t::Ma_ •~ !>UO .animo t·he .~vreg:_i.1,•aS. A111011_:o di Gora: ciò 1)r~\ 1 a d1e, po~- 11:t..nsibil.;tùpiuori<'a, che ti num·resta in· Curio I\ mor~uh~ce d1 f~nte .11l 1ma!i1011e lantlo :.ili •·•lremo la prO\'O az1on:.: :.I ·Cliii· tlifTert.nlcmenle nell'ombrello. nel cane f~ance~t:. Il t_lrnp~so11lrag1~0 de1 111 Nnce- re religioso, egli ~ape,,a estere lo sca d~lo 1 nel 1.cuu della g·o\':tne donna nelle im: z_,one della \ 1ta 1.n (?~ya 81 eleva. Al. sen• necessario. f 111 :igini schizzate nel secondo 1>'iano e nel· t mento della .. grn!>t~z1ao~t;.~a, Jdl, 1g.no - ':('uuavia v'è u11'01>era dell'ulti111,. 1>erio• le .-use del fondo. L'imm:1gine prinripalc ran:w e tic) v1_z10 ~r101~fa~h, ~he egli .1ve- do di Goya (i La Cornmi,;:i ne cl: Sa . Giu• 1 vuole i:srnre serena. ma è di una Hreniti1 va esi;c.,!>o_ne1 ccCa~ric_ci». 6l ao~rappon~ ~Pl'c de CJlasanz» (1819J, in ,ui \ari for.wta. Ne/ t-c·omlo piano v'è un clr.um – nel 08 1 1 raccapriccio pe_r ~la .o!ro~• , ri1i1'i lrnnno voluto , ,ed.re non solo un mii ,·onrmo, un drnmma di codusione, della gu ..rra e delle. rq>r<.&Saon1m~htan, capolavoro di arie religiosa, ma anche la di moli violenli, di realtà non finita. Il lo sdegno ll~r I?. JX~I 1 a I alpe~lata. L uomo prov.1 del.la rclia;ios i:l di Goya quando si «pathos» di Goya si ma 1ifesta appunto G~ya 11011 e .Pili 1301010 ne~a, !>U~ pole- avvicinava alln tomba. Goya ,i dimostnils"ia ndl.:1 ~erenilà forzala ~ia. nella \'io• m 1 .c~ conlro . il . mondo. egJ~ e dn·enuto alcune tlcllc più ulte doti di p·11ore, ma lenza. P~•~•o 1'. 1 e qu ndi amo~e t:.d _ira s.no llcr- adempie :1 ua comt)ito di oratoria ~arra, Nello sua casa ,dcino a Ma !riel dipinse ;:in d~ llllll nuov.a_ sohd'ariela .unurn_a. Ntll ch"ci;li 1.ra eer.o ca!HICe cli e,;saudire ·e za vi,,ioni senza rnpporto lemat CO fra loro e I ozza ~~ ~~~a ii" vr~,',~u:e i,~e ;~vrne_ 1 di Sar~-1 scumod:ir l'iafii.1ito. . . . . .senu, 60g_gelto,_ pure i~ moc!~ unitario 1 t!a :>er !a !'or :i d~II:, ,~i !~ul:~~e e 1~. P~~\ ~ I . Opera a~t.nllca d arie t: un•cce I 1( Ora- per lo . st.le, sa per~he. quasi 111?1 ocron11: ( . " . 1 ? 4 ( I I ~ - 1811 I)(; arllh 1 21011.: nell Orlo» (1819). Goya ha :;1ppre• nero, bianco, terrn th Siena bnll'lat:i e ter- 1~~:;t:s\11\1 ilegµ:~,~:.t:aii il ~ 1 ; 1 vi:ya d•;~•;~se~lato. il Cristo e l'angelo come due !nac- r.i di s·,,j~;:)in_. . . . clerio di c1ernare col >enncll le oazioni due ~. luce. ent~o ~rna gran mas~:1 d ~111• • Due ~' ::.io111. ~ono qui riprodo te, La VI· 1 ,·l 1 noie,oli e più er~icl:e della noslra br:1. F .. 11 Cns:o e ndotto a ur~ n11scrub1le, 61.~ne_d1 S.. Isidoro moslra for,mc. , 11.-, 0 ra insurrezione c<,nlro il 1irnr110 d'Eu· a li"\ _gue.ux, ~he arre le l!racc1a e rloman- J)IU ilbc!e th quelle dc.~( Le ruc1l:1:.10,1 del da m1scr1eordrn. L es1lress10~e umana del• 3 111agg10 ». e rs~,1i JHU ,•olumt:lrichc. E' ror_: ». I . I I la scena è J>erfona. .Mn dubito che vi ~i.1 una scena macabra di mise.abili, lOn una J'm,in~~iere c_ie ,fs~rmwno. ct 1 1 • 1 cl op,,.taio ei-pre.-.io; e dil'ina. imponenza di miseria, da ri1 ·ortla.ci sono. (( . .ma~g•o a n t~erta (( L'o1>ér:1 de Qu:iù-ous ». Le defornu1zio- del Sol» e « le fuc1lnz1oni del 3 maggio» 1 La guerra 1 • 1 • I • · • Si dice che G-Oya s·a .stato testimone ocu: ., . . . . I n1 1 t:1 "0.,11 s.ono eslr 1eme, ma 1;1unu p~10 lar d li I,ott d l 2 • 1808 li l mua t: dopo « Le funlaoon1 del 3, p~n~ure cl.e sia1·0 deLe maschere. La , 1t,1 p : 1 e 1 ~ Sol a l\f e f 1 ~aggao : a mag1,10 .l'.I tra il 1810 e il 1820 Goy 1 1·om- I s1:orre 1ra <1uelle deform_zio1 i, che incuto. g~;aa (~turi;a da1ri~~\J):C~~:;: ll~ll:ee~l I pose l11 :,Cric delle incis:-oni •((Los J?· ~- no ralCllpriccio e pielà, C011 ~u_lla la forza (iuadro rappre~entaute <iuell'a,,veu:mcnlo slle.s ~e la Guer~a ~- &6e sono a:,.,;Jt rn-1 d~I mon~mental~. Nella <( V1s10~e. fant:i· .-ontienc assai iiiù la confusione propria p~110~, ai ~c_Ca11r1cc.i:o, sia _sotto l'J~l,Ct!? Silea» gl.1 Sth.~tri 1 attrav~r.sano laria come delle lolle ,:eU,o vita. che la chiarezza del- p111onco, ~~u sp?nl;mc, piu sfumato pm m_nlfallori alat, .. E un incubo su~ mondo. la )olla nell'arte, Tutta l'ab:lità disegnati-, ooere.ntc. JHU ~111lar.o. 6.enza 1rotlJ>0 insi· E s,tato dct.o/d1 que::le op~re che rnppre– va e lumini&tica del t>illore non djmina tilere sua p:1rhcolari, . sa sot_l~ l'asJJCUi> scnlano la sc?n_fitt-:'.de~la (Hltura_, nel sen– l'impre6sione che la violenza non sia t-lala ununu. 11er una t:osc1cnza pm profonda I so che 11011 v, e pm ne fo~·ma n~ bi.; le·z.'l. ..upcrala in una calarei deUa tragedia rappresentata. L'i,luslralivo ~redo. convc~1ga ace?rgu·.,.1 ~he m quesl..: · I ~f,:~ me, o, l'orte pura p:l1 so,enlc Jo- ~•:;~dat\::f:,•;; i~ll dl~:~ 1 : 0 a L;:~1 r~vda:1: 1 :~~~ Catastrofe spagnola I ~T,i&1i p,eseutiruenti » eh. -.,,,,ano dizione aecadcmien non ammette i,ossibili- La ,iolenz.a è anche maggiore nella I:~ serie. (n. I), soro di un; im~rngine in- l~ di ~ilorni nè d~ co~1promessi; t: _la nalu- 1\ Fucdazi~dcl 3 magg·o », perchè la I g111~cclua1a che prega a bra.-i·rn :ip<:•;ie, ra e!>lcr!1a,non ~l.1 1>rn~ 1 ncmmcno ~I prete· sua evidenza :-;orprendc. Ma quera cvi-I serm.coperla di 61racci entro un.i grolla ?.! > JcU il.1u_.:1ra7; one: E la. con_qu1sta clel– deuza è l'ordine nuovo, "be dà al follo bu·a. Un sold'a10 t'Ontcmpla un imp·cl'ato I aul• nomrn. del 1.1_ 1)11.tura, sia r16l)elto aUa di cronaca il valore universale del11arte., (n. 36), inebetito dalla sua 6tc•sa crudelti,. j f?rnrn plaSl.ca, sia nepell.o alla natura fi. Esso è il capolavoro di Goya, e un capo- U~ia ~lonna si fa carita·evolo davanli alla· 6 lca. . . lnl'oro a parte in rnua \a storia dell'arte. nus~ria e .all~ morte (n_. 49). Un , ivcnte ~oya prod~~e nello sp1r,lu .dell~ dcco- 1 limili consueti della ,.. 11:, l)er6ona1'1ii ve, 1 • ira I mur11 s1 aC(.'-Orgcd1 es~ere solo e ab- raziont: de.Ila s~ ~asa u~a sene d1 siam– gono sorpassati, non per rinunzia al carat- b.andonalo (n. 60). E tulla _eodestn fero- pc, c~11 <~ 1 ec_le ti titolo_ d1. e< D~pcradas ». 1ere specifico dclJa personalità, chè anzi eia. _tutta codesta cnrncfìcira, J>erchè? Go- Uua e c1u1nprodoua.: il gigante che danza <1ueslo quadro può servire di eintesi Ji 1ut- ya n•p~ncle rap1>resent11ndo un morlo, già c. spa.venla ~ma coppia., La !uce s_cmbra 1 11 l'oi>era di Goyn, ma perchè }a perso, a- schelclnlo, che reca un mc~ 6aggio dall'ol- nt:1r~1 11er ,ncutere un estasi parlH·a. lità è potenz·a1a da una forza che la tro- tre tomba: «niente». Tutta la scr:e è un scende e che l'identifica con la tragedi.a l;:i111ento, luna:o, ora accoralo, ora dispera– li pei·fetto stile eterna dell'umana "iole111..a.Quella forza lo, ora russuhante di sdegno, che com- Nel 1815 Goya pubblicò la SHie di sram• lrascendente è e non può eS6ere altro che menla, precisa ed accentua C( Le fucilazioni pc cc L'l Tauromachia». Era queslo un ~ng• un modo di sentire religioso. del 3 maggio». gcao parlico!armente caro allo spiri10 di La forma è il nuovo corpo adeguato al-, Ai medcs·mi moth•i morali appartengo• Goya, che era slato egli stesso torero: esso la coscienza di tali orrori. La composizio- no le .!ilnmpe dei prigion·eri, Son pocho comb:11a il c:i:·atlcre di crudel1ì, con quel– ne è trasversa per accentuare eon 1o 6pa. ma di grande hel!ezza. Riproduco « La lo di giuot:<>. Tunavia l'interes~e al so!!.· zio occupato la cerlezza dell'avvenimento. Prigioniera», (S.ampa n, 262) do,c lo 6pa- gello. l'intenzione d'illustrare gl.i avven~i. La forma è rivelata dalla luco o nasc06ta zi.;, dù reepiro aJla pie1ù per la J)Overa don~ menli più 11ote,•oli delle lolle coi lori con dnll'ombra in modo da prcsenlar6i s<1ua· na colpita. Altre S'tampe hanno l'i1 tenzio- precisione .,.1orica. lolgono 6pesso all'arti– dral3, -.bozuita, di,~amica, abreltanto cer- ne esplicita nell'epigrafe di prole~1are con- sia la nece~aria libertà. Anche in qu('sla la qua.nto violenla. E' l':nferno, e solo tro i tormenti in(/iui ai t)rigionieri. E gli serie i disegni sono spesso più pi1torici FOpra un'altura lontana una chies:i e una efTelli di lul'e e d'ombra dànno valore che le s1am1)C; 111 qucsle lo 6paz10 ~ gl.'ne· cas-a raJ)presentano il silenzio della natura poetico alla requ:~itoria civile. Un dii:egno ralmcnle sacrificato alb Iappt:"ef<:11taz1unc di fronte alla tragedia umana. ciel mus._o di Bayonne, « 11 fo1za10 ». ha 1 [>recisa dei pro!agonisti e ddJe loro az·oni. Rispello :illa proj.onda . _religi06it:ì di uguale for:r.a e valore: è un allro (, J'ac- N?I 1819, a. 73 :uni. Goya 111:11remlc la <1ueslo <IUadro, le opere d1p1nte t1a Goya cu...e i.I, cu1>o (: J>0lc111e. lccniea della lilografìa, che rag;grnng<: )'e(. per le chiese lasciano perplesei. Al ritorno di Ferdinando VJI nd 1814, f~uv piitorico in modo l)iù facile che l'in• Nel 1798, in piena dunque maturità ar- G-Oya non è colpito come rnoJii dei suoi cis flne su rame. E a Bord·eaux c,-cgu=Ei(:C ti.Etica, Goya dipinse una \'Olta a S. Arto· amici, ma è tenuto in disparte. Conlinua <1uattro grandi litografie di 1, uromnchie. n:o dc la Florida a Madrid, ottenendo un a produrre mollo: ritratti e scene po 1lolo. libere e pilloriche, spaziose e J)erfolla– grandioso 6Uccesso. Ma è chiaro che quel- ri. Si rilir.:i in una ca~ di campagna e ;11 mente unitarie di s1ile, assai pili che le l'opero è quanto di più profano abbia di- decora. Si dist:icca iempre più dal mondo. tauromach·e incfre. Si veda per c~empio la pfoto Goya, tanto profano che l'opera Al periodo tra il 1820 e il '22 in cui Fcr· « Cogida dc un Pic.:idor ». E Goya aveva cl'nrtc ii ri,;ente dell'insincerità e ne s-of- dinando VJI è ohblii;ato a concedere la ~li ciò. chiara coscienza. Scrive\'a n Fcrrer fre. Oi ciò moLti cri1ici fii sono acl"'or1i, costituzione, succe,le nel 1823, in fìeguiio a 1 1 6 ~icembr~ l.825 che intendeva fore dei e hanno chiamata q11ella 6Cena consacra• una nuova invasione fra :cese il terrore nuovi « Ca1lncc 1 », senza copiare gli an1i. la a S. Antonio da Padova come un «can- bianco, e Goya accu alo d"ide~ liberali si ch_i: .e< !1° iu questo momento delle idcl.l ran ar1is1ico » (Muther), come un allo di rifugia nella casa di un am'co. E non ne nug!.aor!.»- Ricordo di H. G. Wells H. G. Wells, morto a Londra la sc-ro del 13 agosto, un\va la fantasia a un vi. vissirno senso della realtà, !'aspirazione so– c.\ale a un individualismo geloso. La coesi. stenza d'i tali contrapposti. illogica in sè, rnra nell'uomo 11 continentole •· è tipica invece nelnnglcse •normale.-: e può darsi che sia proprio tale fusione a fare degli ~nglesi, malgrado tullo. u.n gr-ando popolo . E oltre o questo, un popolo di utopisti e d1 favolisti. La • .spinta ver&o !"evasione• conduce gl'inglesi nel mondo delLe favole, per quanto v'1ene dettato dalla fanlasie: e li porla verso l'utopia e l'anlicipazfone 80. cialc, quando prevale nel loro pen.s~ero la specifica istanza etica: ma s\a il mondo troppo vero, sia qudlo troppo poco vero sono temperati da un "altro; londam.en1ale caralteri.stica naz'1onale oSiia dall'umorismo costantemente nll' erta.· congiunto a ciò che a noi sembra Wla notevole a&&enz.add sen. e,c, del ridicolo. L'esame di queste consta– tazioni mer':lterebbe uno etudio a parte: lo loro QSAttezz.a è dimostrata dal fatto che gl'inJleei hanno dato olla letteratura i più deliziosi iavolìsti da Shake,peare a Lewi111 Carroll, a J. M. Barrie, a Vi1gUùo Wolt, e gli uropisti p•1ù notevoli, da Tommaso Moro u Swift hno a Butler (E.rewhon), a Bulw.er Lytton (fhe Com.ing Race), a Hux– lcy (Il mondo nuovo). o Shaw (Matusalem– me), a Che1111erton, a Wel1s. Mo l'importanza di H. G. Wells non 9\ e!laurisce affatto nella eua athvi1à utopisti. co.fnntaslicn. benchè essa abbia costituito l'esordio spettacoloso della sua f011unal.d C"arr'iem lettcrl'lria: 1 I.on la ~orte di Wells. noi perdiamo c.o!ui che Anatolc France de. hnì come ia più grande forz.:. intellettuale del mondo parlante in,slese •. .scrive. forse non a torto, 'il necrologio pubblicato sul • Manchester Guj'rcfian "'· lnfa1ti. per quau. lo ~li s'1 ritenes,se 1<un profeta accidentale e satollo, che oveva scoperto che lo seri• vere storie era divertente e utile •. per quanto i r.1cconri fantastici, con i quah ot-– lennc un .succe:MO immedialo e generale (, La macchina del tempo•· 189.S; e L"iso.. la del dottor Moreau •• 1896; et L'uomo invisibile». 1897: • La guerra dei mondi» . 1898) contenessero tutti un evidente tratto hnale di pess'imismo. ero chiaramente pre senle in quelle fantasie- la speranza di un futuro paradisiaco. Tale spernnzo rimase maltcrata fino all's A.spello delle cose tu . Iure"' (1933): la certczz.a nel V'(llore asso. luto della scienza, e jn p,.1rt'icolare delle scienze naturali (non per nulla era staio ellievo del maggior biologo ingiese del tempo, di Thomas H. Huxley, uonno dt Jul'ian e di Aldous) non gli venne mai meno. Epitoma1ore di tutto un periodo di 01tim'1stico progresso, di fronte nl quale ia no.stra epoca cootitui.sce un triste ron1ras10 Wiells era .siniolormente atto ad -ir.1pres: sionare la fantas'1a dei lettori anglosassoni, mentre il mondo lnt'ino, più ..::.ritico, più smahzieto, più sceuico, meno sanguinoso, maggiormente permeabil.: ai dettati dell'a– scientifico, era ossa.i più reslio ad abbando– narsi alle utopistiche ant:cipazioni socit,li Non che \Velia sia stoto un ~ngcnuo eogna lore, egli sapeva combinare intelligente– mente la sua acuta .: vis comic3 ,. col r0,. zioèlnio d'1 una mente chiaramente coordi- nato. Ma non si può ncppu1e dare torto alle voci che lo c.hiamavano Rc-.usseau dei nostri tempi, con la )im\tn:Lione asro1 es. senziale che Wells, in contrapposto al ti IOt'IOfoginevrino, -era uomo razionale p~ù che scntim.enlrue. Come dello, il suo ap. porto letterario è però ben lungi dall"csau. rirsi qui: sp'1ritunlmenle ~ letterariamente apparteneva o quelb ge!1~razione slr.. o 1dl– naria che ha .saputo riempire in modo bril. lante e mulùJnterale il vuoto spirituale pro. dottos'1 in Inghilterra sul fini1c del seeolo scorso; Wells completava con uno stile per. sonalissimo il gr-uppo colorito dei grand'1 scrittori • georgian\ ». costume hnanz.iario, con:r:> , residui d~ un ordinamento feudale ormai sup~rato, con. tro usi 80<:.ial-1 evidentemente ingiust'I, egli si slonc1a contro il « cant • della vitA ses· sualc scrivendo tutta un,, ser'ic di opere (e A~na Vcron~ca •• 1909, .- Il nuovo Mad1iavelh», 1911), riprendendo più tardi lo stesso tema con • Il padre di C,istina Alberta•· 192)) e sopr31tu110 col d',scusso romanz.o in ne volumi, e Il mondo di WiJ. liam Chssold » (1926). Pur 8-!nZa k,sciarsi inAuenzare dalle tesi psicanaliste. che non potevano avere molla pre&a sulla aua ,.a– tura troppo razionale, e d,rndo una inter– prel.u.ionc moho person:1ie alle 1eorie mar. xis.te, che lo portavano III conHiuo col pro. pr·io 'individualismo, Weils eta un fr.natico assertore dcll'=ore libero e della compie. tn egua._slianz.a dei acW, Cheserton. .suo runico, usava dire che la se-ra, andando a do,mire. ei divert\w. e ad "8Coharc come il signor Wells cresce du• rante ~l aonno •: inf-atti, era un uomo irre. quieto ed \mpazicnlc, ancora tutto ottocen. tesco nel suo elancio di creazione e di co. noscenz.a; b'Ùe *lancio, riRC960 in un cen. f1naio di opere, era basato su una visione prettamente razionale (offuscatA .olo transi– toriamente da una. parenl'C:lli mist'ica), sul~ fede 6"0lut3 nel valore della tteienz.a e ,u uno sceuidemo '\lgualmente assoluto in ma. tcr':la di arie e di fede rel-igiosa. e lo segui– vo J, scriaee più tardi, <1 la strada sullu quale !it mosse con maggiore o minore ra– pidità la magi-ior parie degli \nlcllcttuolj ingle,,i del tempo, procedendo verso lo KCtticismo rel\gioeo, \I l80Cialismo cd il r.,. z-ion.nlismo sessuale •. Ma egli camminavo da 8'>1o. La sua appartenenza ft} gruppo di Wilham Morris e p~Ù tardi alla Società Fft– biana fu breve e litigiosa. Al periodo cri1ico seguì una terza fase che potremmo ch'irunare costruttiva. Wel1s 1;"1 convinceva sempre più, dopo la prima guerra mondiale (((Mr. Brittling sees lt thro. ugh Jt) che il mondo possa salvarsi 80lo 8C I uomo riusc'irà ad organiz..zorsi quale ani male pohtico; vide in tempo che la Lega delle Nazioni, priva d'un potere effettivo, avrebbe hn'ito co:1 !'-esasperare i naziona– lismi. anzic.hè smorzarli; vide che lo di. ~per.sioni d'energia -e d't ricchez..za, ing'luste ed irritanti perchè irraz·1onali dovevano es– sere frenate mediante un nu~vo ord'ine d1 natura .spiritual-e e materiaJe \nsieme · di– scendente più della sagace opera dir;Uiva d. una ristretta • élite • che non dalla in 1elì1genza delle masse. Ciun_reva così ai ri: sultati oui erano orrivati, per vie a,ssai d'1. verse ma prcssocchè conlemporaneament'e alt~i critici e pen.sator'1 come Carell, Ke/ sehng. Huxley_ Burzio, ecc. Gli sviluppi di questo pensiero sociologico furono condcn· s.oh in un lungo &e,1uilo di opere: .- Affari personali,» (1897), .•Anticipazioni» (1901), e< U":8n~la coetrut111ce• (Mankind in the Makmg, 1903), • Un· utopia moderna" (I;03),. • Le pr!me e I~ ultime ore • ( I 90l:S). .:Nuo~1 mondi m cambio dei vecchi» (1908). .u_n mglese osserva il mondo» (1914). o.lire. c~,c nei romanzi «pobtici» ai quali abb..inmo fla accènnato. II pensiero pol'1tico di Wells e fondato sulla passione dclrordine: egh prcfer,~ce la legge alla libertà, e in tale senso e Certamente illiberale: e spettò al 19.o secolo d'1 liberare: .compito del 20.o se. colo sarà di controllare». e predica così il co.ntrollo dell"educm:..ionc, dell'egoismo po– h11co, delle macchine, delle risone nalu. ral'1, degli impulsi erotici, nè vede altra yia per us~.ire d?I presente slnto di confusione e per impedire c.he l'umanità naufraghi li! marea d'1 d\.struzione. L'i:1tanza sociale inficia in gran parie il valore leuerario dei romanz.'1 di H G Wells. E' dubbio che \ suoi libri reg~an~ ad un serio ~same co.."1dotto col solo od esdu~ivo CJiter'io dell'arte, Ma regh fu in~ d~bbiomentc uno dei maggiori e pamphlé~ ta1~cs • del secolo. Muore con lui la gene. rauone. d'1 K~pling, di Glasworthy, di Hen. n·~tt, d1 ~a~dy, di Chestcrlon. Solo soprav. vive, terribile vecchio e enfant terriblc _. Shaw l'eterno. ' ' PAOLO SANTARCANGELI ERRATA CORRIGE Arnaldo Beccaria ci pregn di renificaro un errore incorso nel suo pezzo « ll so). leone!' uscito nel n. 19-20. Dove si leggo < 1 ••• eh quesl i appelli che si con ..umano del– lo loro slessa esislenza », va invece letto « ... di questi. aJ)pelJi che si consumano del. ~ loro s1essa insistenza». =->=: t IN VENDITA: Un'opera foudame11tole per ogni culi.Ore di storia ,l'orte IL QUARTIERE ROMANO DEL RINASCIMENTO Esaurilo la (( fase• de1 romanzi Ianta. I stici. oegli passò ad un periodo dt cri1ici• I smo sociale, con una .ser'le di opere vivaci jl ed e.suberanh: • !La ,uota delle fortuna» (1896). • L"nmo,e ed Il s,gno, Lev•i,hnm • (1900) e soprattutto « Kip~s '-. (190)) . ._ To- Gustavo Giovannoni Volume rileg,to di P1g. 1•6. 18 u-,. (. 1. Prtiuo J.. 250 no Bungay • (1909) e « La storia del signor Pol.Jy • {1910), ove, a parere dello scrivente, I egh toccò il vertice del!a sua .orte, solo altrettanti capolavori della mcxlerna e shori ,tory• (e Il paese dei ciechi 11 e L'uomo ?~i miro.coli•). In quei romnn'zi, ~spiroti mtz'ialmcnte ad un vivace impulso rHormi. stico, egli si dimostrò, nonos1nnte certi cfi. I.• rinom1nn Jcl Gio,.11moni. L"•ccu– t1liuin11 ,ccli■ ,lell(! documcnlHioni Icono• gnficlu.•, l'•t1cr>to, incen1nU1 rifcrimenlo ,Ila cultur1 rrnucrnurnt■lc f■nno ,h , 1 ue•to •olume un documento intllopcuuhile per oludi,:,.i n ■ppauionui dcll'■m:i e della •lori■ di Horn■ EDIZIONI DELLA BUSSOLA « .-:nismo » {Rothenslein). E il conte de la può 1>iù. Nel 1824 ottiene dal re l,a licenza Ne cio meraviglia. Il 6110 stile, 1>crfet1a– V_inaza parla d'i « pelle di camelia. oechi I di recarsi in Franci:1 1 e, ~alvo un breve ri- fcnt~ realiz 7 ".1I?, .. l)roiell11v11 sull'av\'enire tl 1 fuoco e bellez~ di meretrice». Per. torno a Madrid nel 1826, vi rimane, a .nfimte JlOSs1_b1hla. Esro era una porta comprendere ta!i g:n~dizi è da •ricordare l Bordeaux,. s.ino alla morte nel 1828. ·•~crla.' per ctu dovev? ila,snre la miglioro soltanto che varie clucse del secolo XVIII La pa6s1one patriollica, la rivolta mora. JHltura del Eecolo XLX. furono decorate com1}t1ois di donne le contro gli orrori delle guerre e dell,e ri• LIONE.Ll.O VKNTUHI superato in alcuni racconti <l'una spellaco- Il .. Iosa concentrazione nurrativa, costituenti fetti, un maestro della prosa irglese. Con. 1ernporaneamcn1e al pr()("~S!Dcentro )I mal- t ca Gino Bianco

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